Gohan deglutisce. «B-beh» farfuglia. «Sì, quello che dici è vero, ma non credo sia il caso di attaccarmi in questo modo. Insomma, cosa ho detto di male?»
Pual si avvicina a Feleset. «In effetti non capisco. Fino a poco fa gli sbavavi dietro, e adesso lo insulti.»
La ragazza distoglie lo sguardo. «M-ma no, cosa dite? Sto solo cercando di essere professionale.»
Olong incrocia le braccia. «Le hanno toccato Vegeta, ecco perché.»
Feleset gli dà un pugno in testa. «Piantala!»
Pual sospira. «Mi sa che quando ci sarà ospite lui impazzirà del tutto.»
«Comunque il ragionamento dell’utente dal nome di mio padre è corretto» dice Gohan. «Ho deciso, d’ora in poi mi ritaglierò un po’ di tempo per allenarmi!»
Tutti fissano Gohan.
«Davvero?» dice Videl. «Ma come? Sono anni che ti dico che dovresti tenerti in forma, ma tu hai sempre fatto di testa tua.»
Il saiyan sorride. «Hai ragione, ma non avevo mai ragionato dal punto di vista della giustizia. Domani verrò con te nella palestra di tuo padre.»
Videl si porta una mano al viso. «Mi sa che non hai capito molto del ragionamento, se pensi che allenarti con me e gli altri allievi sia produttivo…»
«Va beh, dai, leggiamo l’ultima domanda» dice Feleset.
«È su argomenti sconci?» chiede Gohan, la tempia che torna a pulsare.
«No, no» dice la ragazza. «Te l’ho già detto, le domande a sfondo sessuale sono finite.»
«Puoi garantirmelo?» Il saiyan stringe i pugni, e la sua aura torna a espandersi.
«Sì, tranquillo.» Feleset annuisce. «Nessuno si permetterà più di chiederti qualcosa di così intimo.»
«Sarà meglio.» Gohan sorride a trentadue denti. «Allora, qual è l’ultima domanda?»
Feleset apre il messaggio privato. «Dunque, Il Nicco chiede: Quando Bu ti ha ucciso hai incontrato la tua controparte del futuro passato di Trunks? Gli hai fatto pesare la tua superiorità o, fedele ai tuoi principi di bontà incondizionata lo hai trattato da tuo pari?»
«Accidenti» dice Videl. «Non sapevo che nell’aldilà si potessero incontrare le proprie controparti di altre dimensioni temporali.»
«Beh.» Gohan si gratta i capelli. «In realtà non lo so nemmeno io, perché non sono mai stato mandato davvero in paradiso. Il fatto è che da quando sono stato ucciso a quando sono tornato in vita è passato troppo poco tempo, per cui la mia anima è rimasta in coda ad attendere il giudizio.»
«Capisco.» Feleset si attorciglia una ciocca di capelli attorno alle dita. «Bene, direi che abbiamo finito. Vi ringrazio molto dell’intervista, spero che gli utenti di Dragon Ball Arena saranno soddisfatti.»
«Lo spero anch’io» dice Gohan, e si alza dalla sfera-pouf per stringere la mano alla ragazza. «Li saluto tutti, e spero che non faranno domande troppo crudeli quando sarà il turno di Pan e di Videl.»
«Non preoccuparti» dice la moglie sorridente, e va a stringere la mano di Feleset a sua volta. «Io e mia figlia sappiamo difenderci bene.»
«Vi accompagno alla porta.» Feleset oltrepassa la scrivania-radar e affianca la coppia.
L’uscio si spalanca. «Di qua» dice Lunch, e indica la strada con la mitragliatrice.
Gohan e Videl ringraziano, poi oltrepassano la soglia.
«Un attimo!»
Tutti si voltano verso lo Studio del Drago, dove Olong sta fissando il computer.
«Che succede?» gli chiede Feleset.
«C’è un’altra domanda» risponde il maiale.
«Non è vero» dice la ragazza. «Ho controllato bene, le abbiamo lette tutte.»
«Ma questa è arrivata all’ultimo minuto.»
Feleset rimane sulla soglia. «Dai, non dire boiate. Sarà il solito mp di jenny che mi chiede di cancellarle una nota utente del 2008.»
«No, è per Gohan!» esclama Olong. «Pual, vieni a vedere anche tu!»
Il gatto si avvicina in volo al pc.
Il suo volto diventa blu come il resto del corpo.
«Pual, è vero?» domanda Gohan.
L’animale rimane immobile, senza mutare colore. «B-beh, e-ecco…»
«Se c’è una domanda leggila, coraggio» interviene Videl.
Il volto di Pual da blu si fa cadaverico. «O-Olong?»
Il maiale sorride. «E va bene, ci penso io!» sghignazza, e prende fiato. «Black Ghost chiede: Hai mai provato il sesso anale con Videl?»
Feleset si pietrifica come se Darbula le avesse sputato addosso.
Olong continua a fissare il pc ridendo. «Allora, Gohan, come rispondi?»
Pual, tremante, strattona il maiale per una bretella.
«Che c’è?» gli chiede lui senza muoversi. «Ti ho detto che non ho più caramelle! Fattele comprare da Yamcha!»
Il gatto non risponde, e si limita a indicare il saiyan.
«Oh, insomma, si può sapere che ti prende?» Olong solleva lo sguardo, e i suoi occhi si spalancano di colpo. «G-Gohan?» chiede. «T-tutto bene?»
Feleset scatta verso il centro dello studio. «Non ne sapevo niente, Gohan! Lo giuro!» esclama, e si nasconde dietro la sfera-pouf dalle quattro stelle.
Una raffica di vento si espande dai piedi del saiyan, accompagnata da potenti scariche di energia.
«Tu» scandisce il saiyan, e addita la ragazza-manga. «Me l’avevi garantito.»
La sua potenza mistica cresce ancora, e l’affresco del dio drago si riempie di crepe.
Feleset si sforza di sorridere. «E dai, non potevo sapere che quello stupido di Black Ghost avrebbe inviato una domanda simile, no? Prenditela con lui, piuttosto.»
«Tu me l’avevi garantito.» Gohan stringe i pugni, mentre l’aura bianca lo avvolge. «Me l’avevi garantitooo!» grida, e l’intero edificio inizia a tremare.
Feleset si sente afferrare per la vita, e un istante dopo si ritrova sospesa in aria, mentre le pareti dello Studio del Drago crollano attorno a lei. Chiude gli occhi, e quando li riapre si accorge di essere vicino alle nuvole.
«Maledizione!» sente esclamare da una voce. «Lui è la persona più buona del mondo, ma non è proprio abituato a queste cose. Di solito riesce a controllarsi, ma da quando suo padre è partito con Ub è peggiorato.»
Feleset sposta lo guardo per vedere chi ha parlato. Videl la sta tenendo sollevata per la vita con il braccio destro, mentre con il sinistro ha salvato Lunch. Olong e Pual si sono aggrappati ai suoi capelli.
Gohan li raggiunge con uno scatto, il viso ora colmo d’imbarazzo. «Mi dispiace, davvero! Accidenti, non so proprio come scusarmi per l’accaduto!» farfuglia. «Vi prometto che pagherò io la ricostruzione dello studio, e che non farò mai più danni di nessun tipo!»
Nessuno risponde.
«Beh, siete ancora sotto shock, è naturale. Sappiatemi dire, comunque.»
Nessuno risponde.
«Ehm, avete capito?»
Videl sospira. «Sì. Basta che non usi i soldi di mio padre» dice, e inizia a scendere verso le macerie.
«No, tesoro, non preoccuparti!» esclama il marito, e la segue verso quello che è rimasto del pavimento dello studio. «La colpa è mia, quindi userò i soldi del mio stipendio!»
Feleset si rimette in piedi sul pavimento rotto, poi lo guarda di sbieco. «Il tuo stipendio?» ripete. «Scusa, ma tu non sei un ricercatore?»
«Sì, e quindi?»
«Se un ricercatore prende abbastanza soldi per ricostruire questo posto, io sono obesa.»
«Beh, quello è solo il mio primo lavoro» dice il saiyan. «I soldi li guadagno principalmente con il secondo.»
«E quale sarebbe? Il manga non lo dice.»
«Scusami.» Gohan sorride, poi estrae gli occhiali e li indossa. «Per correttezza non rispondo a domande non inerenti a quelle che ti hanno mandato gli utenti. E ora, se non ti dispiace,» aggiunge, e si sistema la cravatta rossa, «vado nel mio ufficio.»
Lunch fa strada a Videl, e Gohan si avvia dietro di loro.
«Un attimo!»
Il saiyan si volta di scatto. «E ora che succede?»
Feleset sorride, mentre estrae un piccolo oggetto dorato dalle macerie. «Questo è tuo, giusto?»
Gohan annuisce. «Grazie per averlo raccolto. Non mi ero accorto di averlo perso.»
Gli occhi manga della giovane iniziano a brillare. «Oddende, quindi è come penso!» esclama. «Nella realtà quel mestiere non mi interessa, ma se il character design è giapponese diventa tutto più affascinante!»
«Ma di cosa sta parlando?» domanda Olong a Pual, il quale scuote la testa facendo spallucce.
«E dai, non ci siete ancora arrivati?» chiede la ragazza. «Gohan è uno studioso, ma allo stesso tempo vuole proteggere gli innocenti. Qual è il lavoro più adatto a lui?»
I due assistenti si scambiano un’occhiata, poi fissano Feleset con sguardo interrogativo.
«Su, pensateci! Avete presente quando Videl ha detto che Gohan non è abituato a essere interrogato? È perché di solito è lui a interrogare!»
«Fa il professore?» chiede Olong.
«Ma no!» Feleset indica il saiyan. «Il vestito! Riconoscete quei colori? Chi mai si metterebbe un completo blu con la cravatta rossa? Ora ho capito perché mi era rimasto impresso: l’avevo già visto!»
«Obiezione!» Gohan sorride, e scuote la testa. «Mi spiace, Feleset, ma questa divisa appartiene solo agli avvocati di Satan City, quindi non puoi averla vista da nessuna parte.» Il saiyan si avvicina alla ragazza e le prende dalla mano il distintivo circolare, per poi appuntarselo sul petto. «In ogni caso ti faccio i miei complimenti, hai indovinato.»
Gohan torna a darle le spalle, mentre Olong e Pual lo guardano sorpresi.
Feleset fissa la schiena del saiyan, l’espressione sognante. «Ha detto obiezione» mormora. «Gohan che dice obiezione, troppo bello per essere vero…»
«Sì, ok, frena gli ormoni.» Olong le dà un calcio nello stinco.
La giovane torna in sé di colpo, e stringe i pugni. «Ma che plagiatore del cavolo, però!» dice tra sé e sé. «Un defense attorney con la divisa blu, la cravatta rossa e il distintivo dorato. Ma non ci credo neanche morta che è una coincidenza! Mi toccherà scrivere alla Capcom.»
«E anche alla Marvel, dato che ci sei» suggerisce Olong.
«Dai, non siate così sospettosi» dice Pual. «Potrebbero sempre avergli messo l’idea nel cervello a sua insaputa. Come a quel tizio là, aspetta…»
«Scajola?» domanda Feleset.
«Ma no!» Pual stringe gli occhi. «Quello di quel film famoso, com’è che si intitola? InCellption.»
«Cosa c’entra Cell adesso?» chiede Olong.
«Bah.» Feleset si avvia a sua volta verso il corridoio, seguita a ruota dai suoi assistenti.
Pual si avvicina a Feleset. «In effetti non capisco. Fino a poco fa gli sbavavi dietro, e adesso lo insulti.»
La ragazza distoglie lo sguardo. «M-ma no, cosa dite? Sto solo cercando di essere professionale.»
Olong incrocia le braccia. «Le hanno toccato Vegeta, ecco perché.»
Feleset gli dà un pugno in testa. «Piantala!»
Pual sospira. «Mi sa che quando ci sarà ospite lui impazzirà del tutto.»
«Comunque il ragionamento dell’utente dal nome di mio padre è corretto» dice Gohan. «Ho deciso, d’ora in poi mi ritaglierò un po’ di tempo per allenarmi!»
Tutti fissano Gohan.
«Davvero?» dice Videl. «Ma come? Sono anni che ti dico che dovresti tenerti in forma, ma tu hai sempre fatto di testa tua.»
Il saiyan sorride. «Hai ragione, ma non avevo mai ragionato dal punto di vista della giustizia. Domani verrò con te nella palestra di tuo padre.»
Videl si porta una mano al viso. «Mi sa che non hai capito molto del ragionamento, se pensi che allenarti con me e gli altri allievi sia produttivo…»
«Va beh, dai, leggiamo l’ultima domanda» dice Feleset.
«È su argomenti sconci?» chiede Gohan, la tempia che torna a pulsare.
«No, no» dice la ragazza. «Te l’ho già detto, le domande a sfondo sessuale sono finite.»
«Puoi garantirmelo?» Il saiyan stringe i pugni, e la sua aura torna a espandersi.
«Sì, tranquillo.» Feleset annuisce. «Nessuno si permetterà più di chiederti qualcosa di così intimo.»
«Sarà meglio.» Gohan sorride a trentadue denti. «Allora, qual è l’ultima domanda?»
Feleset apre il messaggio privato. «Dunque, Il Nicco chiede: Quando Bu ti ha ucciso hai incontrato la tua controparte del futuro passato di Trunks? Gli hai fatto pesare la tua superiorità o, fedele ai tuoi principi di bontà incondizionata lo hai trattato da tuo pari?»
«Accidenti» dice Videl. «Non sapevo che nell’aldilà si potessero incontrare le proprie controparti di altre dimensioni temporali.»
«Beh.» Gohan si gratta i capelli. «In realtà non lo so nemmeno io, perché non sono mai stato mandato davvero in paradiso. Il fatto è che da quando sono stato ucciso a quando sono tornato in vita è passato troppo poco tempo, per cui la mia anima è rimasta in coda ad attendere il giudizio.»
«Capisco.» Feleset si attorciglia una ciocca di capelli attorno alle dita. «Bene, direi che abbiamo finito. Vi ringrazio molto dell’intervista, spero che gli utenti di Dragon Ball Arena saranno soddisfatti.»
«Lo spero anch’io» dice Gohan, e si alza dalla sfera-pouf per stringere la mano alla ragazza. «Li saluto tutti, e spero che non faranno domande troppo crudeli quando sarà il turno di Pan e di Videl.»
«Non preoccuparti» dice la moglie sorridente, e va a stringere la mano di Feleset a sua volta. «Io e mia figlia sappiamo difenderci bene.»
«Vi accompagno alla porta.» Feleset oltrepassa la scrivania-radar e affianca la coppia.
L’uscio si spalanca. «Di qua» dice Lunch, e indica la strada con la mitragliatrice.
Gohan e Videl ringraziano, poi oltrepassano la soglia.
«Un attimo!»
Tutti si voltano verso lo Studio del Drago, dove Olong sta fissando il computer.
«Che succede?» gli chiede Feleset.
«C’è un’altra domanda» risponde il maiale.
«Non è vero» dice la ragazza. «Ho controllato bene, le abbiamo lette tutte.»
«Ma questa è arrivata all’ultimo minuto.»
Feleset rimane sulla soglia. «Dai, non dire boiate. Sarà il solito mp di jenny che mi chiede di cancellarle una nota utente del 2008.»
«No, è per Gohan!» esclama Olong. «Pual, vieni a vedere anche tu!»
Il gatto si avvicina in volo al pc.
Il suo volto diventa blu come il resto del corpo.
«Pual, è vero?» domanda Gohan.
L’animale rimane immobile, senza mutare colore. «B-beh, e-ecco…»
«Se c’è una domanda leggila, coraggio» interviene Videl.
Il volto di Pual da blu si fa cadaverico. «O-Olong?»
Il maiale sorride. «E va bene, ci penso io!» sghignazza, e prende fiato. «Black Ghost chiede: Hai mai provato il sesso anale con Videl?»
Feleset si pietrifica come se Darbula le avesse sputato addosso.
Olong continua a fissare il pc ridendo. «Allora, Gohan, come rispondi?»
Pual, tremante, strattona il maiale per una bretella.
«Che c’è?» gli chiede lui senza muoversi. «Ti ho detto che non ho più caramelle! Fattele comprare da Yamcha!»
Il gatto non risponde, e si limita a indicare il saiyan.
«Oh, insomma, si può sapere che ti prende?» Olong solleva lo sguardo, e i suoi occhi si spalancano di colpo. «G-Gohan?» chiede. «T-tutto bene?»
Feleset scatta verso il centro dello studio. «Non ne sapevo niente, Gohan! Lo giuro!» esclama, e si nasconde dietro la sfera-pouf dalle quattro stelle.
Una raffica di vento si espande dai piedi del saiyan, accompagnata da potenti scariche di energia.
«Tu» scandisce il saiyan, e addita la ragazza-manga. «Me l’avevi garantito.»
La sua potenza mistica cresce ancora, e l’affresco del dio drago si riempie di crepe.
Feleset si sforza di sorridere. «E dai, non potevo sapere che quello stupido di Black Ghost avrebbe inviato una domanda simile, no? Prenditela con lui, piuttosto.»
«Tu me l’avevi garantito.» Gohan stringe i pugni, mentre l’aura bianca lo avvolge. «Me l’avevi garantitooo!» grida, e l’intero edificio inizia a tremare.
Feleset si sente afferrare per la vita, e un istante dopo si ritrova sospesa in aria, mentre le pareti dello Studio del Drago crollano attorno a lei. Chiude gli occhi, e quando li riapre si accorge di essere vicino alle nuvole.
«Maledizione!» sente esclamare da una voce. «Lui è la persona più buona del mondo, ma non è proprio abituato a queste cose. Di solito riesce a controllarsi, ma da quando suo padre è partito con Ub è peggiorato.»
Feleset sposta lo guardo per vedere chi ha parlato. Videl la sta tenendo sollevata per la vita con il braccio destro, mentre con il sinistro ha salvato Lunch. Olong e Pual si sono aggrappati ai suoi capelli.
Gohan li raggiunge con uno scatto, il viso ora colmo d’imbarazzo. «Mi dispiace, davvero! Accidenti, non so proprio come scusarmi per l’accaduto!» farfuglia. «Vi prometto che pagherò io la ricostruzione dello studio, e che non farò mai più danni di nessun tipo!»
Nessuno risponde.
«Beh, siete ancora sotto shock, è naturale. Sappiatemi dire, comunque.»
Nessuno risponde.
«Ehm, avete capito?»
Videl sospira. «Sì. Basta che non usi i soldi di mio padre» dice, e inizia a scendere verso le macerie.
«No, tesoro, non preoccuparti!» esclama il marito, e la segue verso quello che è rimasto del pavimento dello studio. «La colpa è mia, quindi userò i soldi del mio stipendio!»
Feleset si rimette in piedi sul pavimento rotto, poi lo guarda di sbieco. «Il tuo stipendio?» ripete. «Scusa, ma tu non sei un ricercatore?»
«Sì, e quindi?»
«Se un ricercatore prende abbastanza soldi per ricostruire questo posto, io sono obesa.»
«Beh, quello è solo il mio primo lavoro» dice il saiyan. «I soldi li guadagno principalmente con il secondo.»
«E quale sarebbe? Il manga non lo dice.»
«Scusami.» Gohan sorride, poi estrae gli occhiali e li indossa. «Per correttezza non rispondo a domande non inerenti a quelle che ti hanno mandato gli utenti. E ora, se non ti dispiace,» aggiunge, e si sistema la cravatta rossa, «vado nel mio ufficio.»
Lunch fa strada a Videl, e Gohan si avvia dietro di loro.
«Un attimo!»
Il saiyan si volta di scatto. «E ora che succede?»
Feleset sorride, mentre estrae un piccolo oggetto dorato dalle macerie. «Questo è tuo, giusto?»
Gohan annuisce. «Grazie per averlo raccolto. Non mi ero accorto di averlo perso.»
Gli occhi manga della giovane iniziano a brillare. «Oddende, quindi è come penso!» esclama. «Nella realtà quel mestiere non mi interessa, ma se il character design è giapponese diventa tutto più affascinante!»
«Ma di cosa sta parlando?» domanda Olong a Pual, il quale scuote la testa facendo spallucce.
«E dai, non ci siete ancora arrivati?» chiede la ragazza. «Gohan è uno studioso, ma allo stesso tempo vuole proteggere gli innocenti. Qual è il lavoro più adatto a lui?»
I due assistenti si scambiano un’occhiata, poi fissano Feleset con sguardo interrogativo.
«Su, pensateci! Avete presente quando Videl ha detto che Gohan non è abituato a essere interrogato? È perché di solito è lui a interrogare!»
«Fa il professore?» chiede Olong.
«Ma no!» Feleset indica il saiyan. «Il vestito! Riconoscete quei colori? Chi mai si metterebbe un completo blu con la cravatta rossa? Ora ho capito perché mi era rimasto impresso: l’avevo già visto!»
«Obiezione!» Gohan sorride, e scuote la testa. «Mi spiace, Feleset, ma questa divisa appartiene solo agli avvocati di Satan City, quindi non puoi averla vista da nessuna parte.» Il saiyan si avvicina alla ragazza e le prende dalla mano il distintivo circolare, per poi appuntarselo sul petto. «In ogni caso ti faccio i miei complimenti, hai indovinato.»
Gohan torna a darle le spalle, mentre Olong e Pual lo guardano sorpresi.
Feleset fissa la schiena del saiyan, l’espressione sognante. «Ha detto obiezione» mormora. «Gohan che dice obiezione, troppo bello per essere vero…»
«Sì, ok, frena gli ormoni.» Olong le dà un calcio nello stinco.
La giovane torna in sé di colpo, e stringe i pugni. «Ma che plagiatore del cavolo, però!» dice tra sé e sé. «Un defense attorney con la divisa blu, la cravatta rossa e il distintivo dorato. Ma non ci credo neanche morta che è una coincidenza! Mi toccherà scrivere alla Capcom.»
«E anche alla Marvel, dato che ci sei» suggerisce Olong.
«Dai, non siate così sospettosi» dice Pual. «Potrebbero sempre avergli messo l’idea nel cervello a sua insaputa. Come a quel tizio là, aspetta…»
«Scajola?» domanda Feleset.
«Ma no!» Pual stringe gli occhi. «Quello di quel film famoso, com’è che si intitola? InCellption.»
«Cosa c’entra Cell adesso?» chiede Olong.
«Bah.» Feleset si avvia a sua volta verso il corridoio, seguita a ruota dai suoi assistenti.
Comment