Per tutti quelli ke giustificano l'infibulazione o altre forme di mutilazioni ai genitali femminili definendole tradizioni che dovremmo cercare di capire e rispettare, fasciono culturale con note quasi poetiche, usi e costumi diversi definendole cose non tanto gravi come invece le vediamo noi e altre stronzate varie!
Ho fatto copia & incolla da un
altro sito!
Riprendo pari pari un articolo uscito su Dol's.net il sito delle donne online:
Nel mondo circa 130 milioni di donne sono vittime di mutilazioni sessuali e ogni anno due milioni di bambine rischiano la stessa sorte.
L'infibulazione è una manipolazione fisica che provoca la mutilazione della vagina che viene parzialmente chiusa con una sutura che lascia solo una piccola fessura per il passaggio dell'urina e del mestruo.
Questa sutura, che dovrebbe impedire la perdita di verginità prima del matrimonio, viene rimossa solo per consentire la consumazione del matrimonio stesso. Si stima che tale intervento venga praticato in ben 28 paesi: Africa (particolarmente diffusa in Gibuti, Somalia, Etiopia ed Eritrea) e Asia, ma anche Europa (comunità immigrati), Usa e Canada.
Questa pratica viene spesso effettuata da donne anziane e praticone con mezzi occasionali, coltelli, lamette o addirittura pezzi di vetro per l'asportazione del clitoride, senza escludere l'uso di sostanze corrosive, ustioni e lacerazioni.
L'età in cui si effettua tale pratica varia dai primi giorni di vita alla pubertà e i rischi per la salute sono drammatici, sempre che la bambina non muoia prima di dolore.
In Italia sarebbero circa 40 mila le donne provenienti da questi paesi che hanno subito mutilazioni sessuali e che almeno 6 mila bambine di età compresa fra i 4 ed i 12 anni siano sottoposte a questa violenza.
Una procedura che è passata in questi ultimi trent'anni nell'ignoranza e nell'indifferenza generale.
Ma da vent'anni associazioni femminili e organizzazioni di medici portano avanti la battaglia contro le mutilazioni sessuali. Essi hanno anche svolto un'opera di sensibilizzazione, ove possibile, verso il personale delle strutture sanitarie affinché svolgessero un'opera di informazione delle pericolose conseguenze sanitarie legate a tali mutilazioni, cercando di non entrare in contrasto con le tradizioni.
Il fenomeno non e' relegato a pochi paesi del continente africano, come abbiamo visto.Per questo, e' importante che la Commissione Giustizia del Senato, in Italia, abbia dato il via libera al disegno di legge anti-infibulazione che dovrà ora passare all'approvazione della Camera. Il provvedimento punta a contrastare questo fenomeno anche in Italia introducendo nel nostro ordinamento il reato di mutilazioni genitali che prevede di punire anche con l'extraterritorialità gli autori di tali reati.
Pensiamo che la Camera non si sottrarrà ad approvare una legge che introduce elementi di rispetto per i diritti umani, ma quello che ci si deve aspettare è che questa legge dopo la sua approvazione venga eseguita attraverso gli organismi territoriali competenti e non rimanga, come spesso è accaduto, una legge non attuata e poi dimenticata.
Le donne saranno vigili.
Vigiliamo donne, perchè l'infibulazione non è un pratica religiosa, è semplicemente una barbarie nei confronti di povere bambine ignare che porteranno i segni di questa tortura per tutta la vita, segni indelebili, fisici, ma soprattutto psichici: una inutile tortura nei confronti di donne per le quali la dignità e negata, perfino nella loro sessualità.
Ancora dal sito Torrematura alcuni particolari fisici raccapriccianti sulle torture fisiche provocate da una pratica così inumana:
L’infibulazione è la pratica più atroce di mutilazione genitale, comporta l’asportazione del clitoride, delle piccole labbra e delle grandi labbra. La Cerimonia è fatta da sole donne e il taglio dei genitali è compiuto da una donna anziana, di solito unica nel villaggio, spesso una levatrice o un’esperta del mondo dell’occulto. Di solito queste esperte chiedono per le loro mutilazioni molti soldi, e le famiglie povere sono costrette a indebitarsi, perché per loro avere una figlia con i genitali integri è una condanna all’esilio dalla società. La bambina è tenuta con le gambe divaricate e immobile da altre donne tra cui la stessa madre. Il taglio è fatto senza nessuna precauzione anestetica o disinfettante,l’incisione è compiuta con una lama di un coltello, un paio di forbici, un pezzo di vetro affilato, o una scheggia di metallo. Le gravi ferite sono suturate a seconda della tradizione con fili di seta o spine di acacia. Per cicatrizzare le ferite si usano delle sostanze naturali come il tuorlo d’uovo, succo di limone, miscugli di erbe o delle ceneri che provocano delle infezioni anche mortali.Finita l’incisione e la cucitura i genitali appaiono come quelli delle bambole di plastica. Inesistenti. Le gambe vengono legate e immobilizzate per alcune settimane per permettere alla ferita di guarire. La cosa più atroce per le neo donne è fare pipì. Il bruciore dell’urina sulla ferita è terrificante. Se la povera creatura sopravvive alle infezioni e al dissanguamento è considerata sessualmente pura. In questo modo la ragazzina non avrà desiderio sessuale e sarà scucita soltanto una volta sposata e il dolore invece del piacere della sua notte di nozze le ricorderà per l’ennesima volta che prezzo sta pagando per essere donna.
Io credo che tutto ciò sia quando di più terribile possa esistere per una donna!!
E se fossi una madre in uno di questi paesi piuttosto che sottopormi o sottoporre le mie figlie a una simile barbarità preferiei essere lapidata!!!
Ho fatto copia & incolla da un
altro sito!
Riprendo pari pari un articolo uscito su Dol's.net il sito delle donne online:
Nel mondo circa 130 milioni di donne sono vittime di mutilazioni sessuali e ogni anno due milioni di bambine rischiano la stessa sorte.
L'infibulazione è una manipolazione fisica che provoca la mutilazione della vagina che viene parzialmente chiusa con una sutura che lascia solo una piccola fessura per il passaggio dell'urina e del mestruo.
Questa sutura, che dovrebbe impedire la perdita di verginità prima del matrimonio, viene rimossa solo per consentire la consumazione del matrimonio stesso. Si stima che tale intervento venga praticato in ben 28 paesi: Africa (particolarmente diffusa in Gibuti, Somalia, Etiopia ed Eritrea) e Asia, ma anche Europa (comunità immigrati), Usa e Canada.
Questa pratica viene spesso effettuata da donne anziane e praticone con mezzi occasionali, coltelli, lamette o addirittura pezzi di vetro per l'asportazione del clitoride, senza escludere l'uso di sostanze corrosive, ustioni e lacerazioni.
L'età in cui si effettua tale pratica varia dai primi giorni di vita alla pubertà e i rischi per la salute sono drammatici, sempre che la bambina non muoia prima di dolore.
In Italia sarebbero circa 40 mila le donne provenienti da questi paesi che hanno subito mutilazioni sessuali e che almeno 6 mila bambine di età compresa fra i 4 ed i 12 anni siano sottoposte a questa violenza.
Una procedura che è passata in questi ultimi trent'anni nell'ignoranza e nell'indifferenza generale.
Ma da vent'anni associazioni femminili e organizzazioni di medici portano avanti la battaglia contro le mutilazioni sessuali. Essi hanno anche svolto un'opera di sensibilizzazione, ove possibile, verso il personale delle strutture sanitarie affinché svolgessero un'opera di informazione delle pericolose conseguenze sanitarie legate a tali mutilazioni, cercando di non entrare in contrasto con le tradizioni.
Il fenomeno non e' relegato a pochi paesi del continente africano, come abbiamo visto.Per questo, e' importante che la Commissione Giustizia del Senato, in Italia, abbia dato il via libera al disegno di legge anti-infibulazione che dovrà ora passare all'approvazione della Camera. Il provvedimento punta a contrastare questo fenomeno anche in Italia introducendo nel nostro ordinamento il reato di mutilazioni genitali che prevede di punire anche con l'extraterritorialità gli autori di tali reati.
Pensiamo che la Camera non si sottrarrà ad approvare una legge che introduce elementi di rispetto per i diritti umani, ma quello che ci si deve aspettare è che questa legge dopo la sua approvazione venga eseguita attraverso gli organismi territoriali competenti e non rimanga, come spesso è accaduto, una legge non attuata e poi dimenticata.
Le donne saranno vigili.
Vigiliamo donne, perchè l'infibulazione non è un pratica religiosa, è semplicemente una barbarie nei confronti di povere bambine ignare che porteranno i segni di questa tortura per tutta la vita, segni indelebili, fisici, ma soprattutto psichici: una inutile tortura nei confronti di donne per le quali la dignità e negata, perfino nella loro sessualità.
Ancora dal sito Torrematura alcuni particolari fisici raccapriccianti sulle torture fisiche provocate da una pratica così inumana:
L’infibulazione è la pratica più atroce di mutilazione genitale, comporta l’asportazione del clitoride, delle piccole labbra e delle grandi labbra. La Cerimonia è fatta da sole donne e il taglio dei genitali è compiuto da una donna anziana, di solito unica nel villaggio, spesso una levatrice o un’esperta del mondo dell’occulto. Di solito queste esperte chiedono per le loro mutilazioni molti soldi, e le famiglie povere sono costrette a indebitarsi, perché per loro avere una figlia con i genitali integri è una condanna all’esilio dalla società. La bambina è tenuta con le gambe divaricate e immobile da altre donne tra cui la stessa madre. Il taglio è fatto senza nessuna precauzione anestetica o disinfettante,l’incisione è compiuta con una lama di un coltello, un paio di forbici, un pezzo di vetro affilato, o una scheggia di metallo. Le gravi ferite sono suturate a seconda della tradizione con fili di seta o spine di acacia. Per cicatrizzare le ferite si usano delle sostanze naturali come il tuorlo d’uovo, succo di limone, miscugli di erbe o delle ceneri che provocano delle infezioni anche mortali.Finita l’incisione e la cucitura i genitali appaiono come quelli delle bambole di plastica. Inesistenti. Le gambe vengono legate e immobilizzate per alcune settimane per permettere alla ferita di guarire. La cosa più atroce per le neo donne è fare pipì. Il bruciore dell’urina sulla ferita è terrificante. Se la povera creatura sopravvive alle infezioni e al dissanguamento è considerata sessualmente pura. In questo modo la ragazzina non avrà desiderio sessuale e sarà scucita soltanto una volta sposata e il dolore invece del piacere della sua notte di nozze le ricorderà per l’ennesima volta che prezzo sta pagando per essere donna.
Io credo che tutto ciò sia quando di più terribile possa esistere per una donna!!
E se fossi una madre in uno di questi paesi piuttosto che sottopormi o sottoporre le mie figlie a una simile barbarità preferiei essere lapidata!!!
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