Non ho più tempo, l'avevo annunciato, ma ogni tanto torno a leggere... così per sfizio, giusto per prendere coscienza della totale nullità dell'ottanta per cento degli argomenti dibattuti... poi fa caldo, ci sono di mezzo gli esami, le ultime interrogazioni, e la vita soffoca, soffoca e resta solo la speranza. In fondo torna a galla un po' di ottimismo: uno guarda dentro di sè e vede tante potenzialità, molto potenziale positivo, vede la volontà, la passione, e si dice "cosa devo temere io dal modo? di cosa mi devo dispiacere? io sono speciale, io posso affrontare qualsiasi difficolta!"... il giorno dopo ti svegli e ti domandi perchè cazzo continui a vestire quei jeans di merda, a fare la stessa strada, a incontrare gli unici supporti della giornata, gli amici e le amiche... perchè cazzo devi sentirti l'ennesima lezione del tutto superflua, perchè ormai tanto la tua mente non è più una spugna, ma una roccia. E allora al diavolo tutto, verrebbe da dire, chi se ne frega di tutto! AH che ridere se mi presentassi davanti alla commissione dicendo: "Salve, siete dei coglioni!" e me ne andassi. Lo farei se non fosse la mia vita. Ecco, vita=finire gli esami. Che banalità, verrebbe da dire, che noia. Ma poi si pensa, ci si ferma, l'esaurimento tendente alla mania omicida verso l'insopportabile compagno di classe diventa riflessione, ottimismo, come quello del giorno prima. E quando ti addormenti pensi che la tua vita non sono nè le cose che studi ne quelle che fai per far contento qualcuno. La vita è speranza, e io spero.
Parabola giornaliera di una vita qualsiasi.
"Grazie per questo oscar" (citazione)
Ourevoire.
Parabola giornaliera di una vita qualsiasi.
"Grazie per questo oscar" (citazione)
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