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Che sia indetto il primo concorso di scrittura!

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  • Che sia indetto il primo concorso di scrittura!

    Rulli di tamburi e suoni di tromba, eccovi!

    Siete appena entrati nel mio nuovo trèd, il quale raccoglierà i vostri scritti per farvi un concorso di scrittura! Scopo di questo trèd sarà eleggere un vincitore o una vincitrice (sì, sarà permesso pure alle donne di partecipare, anche se solo sotto sorveglianza, dato che sono la reincarnazione del diavolo) grazie ad una giuria di tre persone, che si candideranno in cotale trèd come tali.
    La giuria sarà ovviamente imparziale. Alla giuria capeggierò io, e avrò l'ultima parola, sempre. Si avranno ovviamente diritto di replica, ma solo con ottime ragioni.

    1) I racconti devono essere lunghi non più di 3 pagine word, times new roman 11.
    2)Devono essere postati ivi entro il giorno 24/5/07.
    3)Gli autori non possono modificarli dopo quella data.
    4)La giuria si riserva il diritto di rifiutare qualsiasi voto, votando a maggioranza.
    5)Tutti possono partecipare, inclusi moderatori.
    6)Il flùd sarà punito da questi.
    7)Si invita ad usare una grammatica corretta e senza abbreviazioni nei racconti.
    8)Ogni giurato può mandare un racconto, ma non potrà votarlo.
    9)Raggiunto il numero di 10 partecipanti, il concorso si fermerà anche prima della data stabilita.
    10)Gli esiti si avranno non prima di una settimana dall'inizio del concorso.
    11)Si invita a parlare moderatamente e a non flammare nel suddetto trèd.

    Queste sono le regole. Potete iscrivervi a partire da ora.

  • #2
    Quanto a me, partecipo con questo racconto.

    Canta, spara, poi muori

    Era lì. Guardava quello spettacolo maestoso e fatale. Montagne candide, che se un tempo profumavano di un odore acre e travolgente, ora conoscevano solo morte e ancora morte.
    Ordinò alla sua squadra, dodici uomini, dodici soldati, dodici fratelli, di spalare la neve sporca di sangue e di polvere da sparo che riempiva l’aria di sconfitta. Il comando chiedeva ai caporali come lui di tenere alto il morale della truppa e quell’odore non lo aiutava per niente nel suo compito. Si mise insieme agli altri a spalare neve; il cameratismo e la fratellanza tra soldati erano fondamentali in queste montagne ed egli, Giuseppe Chieri, caporale dell’esercito italiano, non ne avrebbe fatto a meno.
    Ad un tratto un grido lo distolse da quei pensieri: -Caporale! Ci sono cecchini sopra la montagna! Abbiamo un ferito!- Ad urlare era Cicchi, un giovane pugliese che si era arruolato per raccattare quei quattro soldi che servivano per campare, e non era di certo l’unico.
    - Uh,… cosa!? Un medico, presto! Prendi con te Branzetti e Sacchi e offriteci fuoco di copertura! Che aspettate? Mollata, Sentillo, Gengilla, con me! Andiamo a snidare quei bastardi! - Chieri, gridando queste parole, prese con sé il suo moschetto e la borsa con quattro caricatori di munizioni e 2 pietre focaie. Lui e la sua piccola squadra avanzarono cautamente ma veloci fra i boschi innevati: sapevano che i cecchini si nascondevano fra i folti arbusti e potevano sparare quasi indisturbati ai soldati che erano nelle vicinanze.
    Eccoli, li avevano individuati. Erano due, e non li avevano visti.
    - Silenzio! Io e Gingilla li prendiamo alle spalle, restate qui e non fate rumore.- disse Chieri ai suoi compagni.
    I due, accucciati, annuirono con un cenno del capo. I due soldati si avvicinarono al punto indicato e quando furono vicini una decina di metri, spararono un colpo ciascuno, quasi all’unisono. Colpirono tutti e due il bersaglio. I cecchini, predatori predati, appena sentirono il colpo si girarono, e in un attimo capirono. La loro fine era giunta. Gengilla constatò la morte dei due nemici:- Poveracci, non sono poi tanto diversi da noi, probabilmente avranno avuto anche loro una casa, una famiglia…
    - Gengilla, smettila con questi discorsi, piuttosto pensiamo di tornare al campo tutti interi. I pericoli non sono finiti.-
    Raggiunsero il resto del gruppo in qualche minuto ed erano allegri perchè erano scampati ad un grosso pericolo e il ferito, Lombardi, stava bene poiché la pallottola l’aveva raggiunto solo di striscio. Se la sarebbe cavata con qualche giorno di infermeria. Il turno di pattuglia notturno toccava ora a Chieri e alla sua squadra.
    Sembrava una notte tranquilla; i soldati bevevano e fumavano per distrarsi da quello schifo di guerra. Erano giorni che stavano là, in mezzo alle montagne, senza avanzare nemmeno di un metro. Si moriva per niente e non si otteneva nulla, se non una magra pensione da lasciare alla moglie in lacrime e ai figli. Ad un certo punto, Mollata cadde. No, non era inciampato, un colpo l’aveva raggiunto all’altezza del torace e gli aveva perforato un polmone, stava per morire. In pochi secondi la trincea divenne un inferno di fuoco: spari, allarmi, colpi d’artiglieria e granate che esplodevano.
    Non c’era ombra di dubbio: questo era un assalto frontale degli austriaci!
    - Ognuno dietro le trincee! Sparate, sparate! Non vi fermate!- gridava Chieri, e non era l’unico sottufficiale ad urlare ordini. Sparava a qualunque cosa si muovesse davanti a lui, forse ne aveva già fatti fuori cinque, o forse sei, quando si accorse che era tranquillo, nonostante la foga del momento.
    Fece una cosa che non faceva da moltissimi anni: cantò. Una canzone che forse aveva sentito una sola volta, quando era bambino, gli venne in mente, poche parole, scandite da un ritmo lento: -No…non cadere…principessa, che ti verrò a salvar…e ti porterò un grande regalo…un regalo da amar…-
    Il soldato che era al suo fianco, finite le munizioni, ricaricò il fucile e in quel momento di pausa sentì le parole del capitano. In un primo momento fu sorpreso, poi cominciò a cantare anch’egli la canzone del caporale. Lo stesso fece il soldato vicino, il capitano Prisente, e poi l’intera squadra del caporale Chieri e tutta la brigata là presente.
    Sparavano, cantavano, ricaricavano, miravano e sparavano di nuovo, ripetendo queste azioni dieci, cento volte.
    A volte alcuni cadevano e il vicino dava un’occhiata al ferito per vedere in che condizioni era e chiamava un medico per curarlo o, se lui stesso era un medico, distoglieva il fucile dal campo davanti a lui per posarlo per terra e prestargli le cure adeguate. A volte il ferito era gravissimo, e curarlo sarebbe stato solo dargli più dolore. In quei casi, per alleviare l’agonia, gli sparavano un colpo in testa. Sicuramente un atto di bontà in una guerra che sembrava cancellare le emozioni.
    Ad un certo punto tutto si fermò. Il tempo, gli alberi, le pallottole, gli uomini, tutto. Non si sparò più. Gli austriaci si ritirarono. Dopo pochi minuti alcuni medici austriaci andarono nel campo per recuperare i morti e i feriti.
    Gli italiani reagirono, ci furono due raffiche di mitraglia, che si schiantarono a terra, quando Chieri gridò:- Non sparate! Stanno recuperando i morti! Sono indifesi, sareste dei vigliacchi se li uccidete così!-
    Tutti allora abbassarono le armi. L’artiglieria nemica però era ancora valida e avendo ricevuto l’ordine di supportare il ritiro della fanteria austriaca, iniziò a sparare e colpì a pochi metri dalla trincea.
    Vedendo che Gengilla era in pericolo, Chieri si gettò per salvarlo, ma un grosso pezzo di ferro, lanciato in aria dall’esplosione, colpì in faccia proprio Chieri.
    Questi si gettò morente per terra, gridando:- Pace! Io desidero solo questo! Spero che viviate tutti! Muoio felice per aver salvato un amico!- e, detto questo, spirò.
    Spirò attorniato da decine di soldati, commossi da quel grande e valoroso uomo, freddo ma buono, dolce e spietato, soldato e pacifista, che cantava d'una principessa…

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    • #3
      Posso fare uno dei 3 personaggi,della giuria ?
      sigpic
      † I'm not an hero, never was, never will be... †

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      • #4
        Originariamente Scritto da Gohan Supremo Visualizza Messaggio
        Posso fare uno dei 3 personaggi,della giuria ?
        Puoi.

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        • #5
          Okay...sono il secondo ! (Dopo di lei messer).
          sigpic
          † I'm not an hero, never was, never will be... †

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          • #6
            io in questo periodo sono troppo stanco, magari creo qualcosa, vedremo
            Myanimelist.net
            Lastfm.it

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            • #7
              non lo farò mai ,sono litigato con la grammatica
              sigpic

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              • #8
                Il tuo scaltro post conferma cio che hai tu pronunziato.

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                • #9
                  Si dice "Ho litigato"...non sono litigato...
                  sigpic
                  † I'm not an hero, never was, never will be... †

                  Comment


                  • #10
                    FORSE partecipo, se trovo il tempo..........
                    "Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall'azione cattolica"

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                    • #11
                      posso fare il giudice?
                      sigpic
                      Gli artisti usano le bugie per dire la verità mentre i politici per coprire la verità. (Evey)

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                      • #12
                        Chissa magari partecipo...ma dai un po' più di tempo,3 giorni sono pochi!!!!
                        I embrace my desire
                        to feel the rhythm, to feel connected
                        enough to step aside and weep like a widow

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                        • #13
                          cosa vi avevo detto io?
                          sigpic

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                          • #14
                            Originariamente Scritto da L0rd C Visualizza Messaggio
                            Chissa magari partecipo...ma dai un po' più di tempo,3 giorni sono pochi!!!!
                            QUOTOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!
                            Serve più tempo!!
                            "Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall'azione cattolica"

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                            • #15
                              Per ora i Giudici ufficiali siamo Io e Pipwolf...

                              danger...sei porprio negato eh...
                              sigpic
                              † I'm not an hero, never was, never will be... †

                              Comment

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