Annuncio

Collapse
No announcement yet.

Non capisco perchè faccia così...

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

  • Non capisco perchè faccia così...

    In questi giorni mi è sorta un dilemma...

    Io sono, ero e sempre sarò un superbo narcisista che si crede superiore alla maggioranza di quanti gli stanno intorno(taluni aggiungono "Niccocentrico") e qualora un argomento mi interessasse ho sempre cercato di analizzarlo in maniera un po' più approfondita di quanto non venga normalmente fatto a scuola(ma questo credo lo facciano un po' tutti, chi più chi meno)

    Ora, per qualche strana ragione, un dì, mentre ascoltavo distrattamente le interrogazioni programmate di filosofia mi è caduto l'occhio su di una pagina da cui ho preso spunto per una riflessione di cui comprendo l'assurdità, sebbene lì per lì non vi avessi fatto caso(da tenere in conto il fatto che non avessi studiato il nostro amico Platone e dunque non potevo fare un discorso esauriente)...giunto la mia interrogazione due giorni dopo ho sottoposto il problema(tagliato in molti punti, visto che per di più non era argomento dell'interrogazione) alla professoressa che ha anche dato l'opportunità ai miei compagni di intervenire, e alla fine si è dimostrato(ma non ricordo più come) la falsità della tesi: benissimo, ho compreso il mio errore, poco importa se poi la mia interrogazione sia stata da 5, non contesto il voto, so di essere stato carente

    Il problema è sorto dopo l'interrogazione: ciò che mi hanno detto i miei compagni mi ha lasciato perplesso("in pratica, ti abbiamo smontato tutti"), ma non ne ho fatto una questione, se volevano essere convinti di avermi demolito le tesi, a loro la scelta

    Ma non si è conclusa qui: mi fu contestato il voto nella misura in cui non era coerente con quanto avessero saputo altri insufficienti(secondo molti ero andato peggio, c'era persino chi mi voleva dare un 2 1/2)

    La stangata definitiva si è avuta in seguito: io, non contento, mi sono letto il Parmenide del simpatico Platone e i miei compagni, appena giuntilo a sapere mi hanno chiesto: "Ma perchè non fai semplicemente quello che ti danno i professori e fai di testa tua?"

    Insomma, io non capisco che male possa fare cercare di lavorare oltre per andare più a fondo in cose che ti lasciano perplesso(vedi dilemma delle opposizioni a Platone), eppure vedo questi ragionamenti e vedo che in fondo non si fa altro che appuntarsi tutto quello che viene detto in classe, cosa che io faccio sì, e chi non prede un appunto?, ma lo faccio ragionando, cerco di capire cosa vada necessariamente segnato e cosa no e soprattutto cosa ci sia sul libro

    Vi in più un ulteriore fattore straniante per me: io non voglio più farmi interrogare...per dirla in breve le interrogazioni mi paiono solo ed esclusivamente nozionistiche e prive della possibilità di ragionare, e questo è ciò che non voglio fare, non sopporto l'idea di non poter ragionare

    E, come se non bastasse, a ragionare su Platone sono giunto al totale disprezzo nei suoi confronti e al totale rifiuto della sua filosofia, cosa che non mi era mai prima d'ora capitata...

    Ho dunque perso l'interesse per lo studio? Ma perchè? Cosa mi ha portato realmente a disprezzare tutto questo e a voler lavorare a modo mio?
    Myanimelist.net
    Lastfm.it

  • #2
    Perdonate il doppio post...

    Di seguito, a scopo puramente dimostrativo, riporto la riflessione fatta su Platone, scritta poi per caso, sotto forma di dialogo Platonico(i misteriori misteri della mia mente), ricordate che fu scritto quando ancora non avevo studiato

    Spoiler:
    SE ESITE L'IDEA DI ESSERE VIVENTE, L'IDEA DI UOMO DIVENTA INUTILE O NO?
    Innanzitutto prendiamo la concezione del mondo ideale esposta dalla filosofia platoniaca: il mondo ideale è composto dalle idee che si trovano ordinate in maniera verticale(o forse sarebbe meglio piramidale) in base alla loro importanza; in cima si trova l'idea suprema, che è idea del bene del bello e del giusto; sotto di essa si trovano le idee etiche, ovvero le idee dei valori quali il coraggio; in terza posizione le idee matematiche, in quarta le idee delle cose viventi e infine quelle degli oggetti inanimati(forse).
    A noi interessa il quarto gruppo, dunque prendiamo in considerazione solo ed esclusivamente quest'area.
    Allora, secondo Platone ogni oggetto et similia esistente su questo falso mondo di opinioni che è quello in cui viviamo imita, partecipa e personidica l'idea da cui esso prende origine, ergo, io e Piero Bianchi siamo due persone diverse che sono ugualmente vere nella miura in cui partecipano dell'idea di uomo o essere umano, ma la imitiamo e personifichiamo in due modi diversi, essendo noi mosi da due anime diverse, e questo sta alla base della nostra diversità.
    Allo stesso modo, un granchio particolare partecipa dell'idea di granchio e un cavallo particolare partecipa dell'idea di cavallo...ora, l'interrogativo che sorge è il seguente: tutti questi esseri viventi, non dovrebbero partecipare nel loro insieme dell'idea di essere vivente? E se questa idea di essere vivente esistesse, non renderebbe inutili tutte le altre idee di esseri viventi? E se quelle idee si rivelassero inutili, non si potrebbe fare lo stesso con tutti e quattro gli altri strati dell'Iperuanio? Questo è ciò che mi sono chiesto questa mattina osservando per caso il mio testo di filosofia...
    Andiamo con ordine: il dilemma iniziale era "Esiste per Platone una idea di essere vivente?"
    Conscio del fatto di non avere studiato questa parte ho chiesto aiuto agli interrogandi del giorno, che mi hanno saputo dare solo risposte vaghe e frammentarie del tipo "Che ne so io?" oppure "Chiedi alla prof" o anche "Non comprendo la tua domanda"...(poi c'è da tenere conto che non ho chiesto a tutti e ce gli interrogandi erano preoccupati per l'interrogazione e questo potrebbe aver loro impedito di comprendere la domanda o far loro temere di perdere la concentrazione rispondendo, capita, forse l'avrei fatto anch'io, ma non posso dirlo, non essendomi trovato nella situazione)
    Una persona, tuttavia, mi ha dato una risposta: "Beh, sì, si tratta di un processo che consente di arrivare dall'idea generica di esssere vivente a qualunque idea di essere vivente particolare, come da essere vivente ad uccello o a uomo"
    Questo era il punto iniziale, che mi sono visto così approvato come vero...ma visto che non l'ho ancora confermato, prendiamo questo punto come assunto inziale sempre vero e andiamo avanti nel ragionamento...
    Ora, mi sono detto, se esiste un'idea di essere vivente, a cosa serve che esista un'idea di essere umano o di cavallo o di qualunque altro essere vivente particolare? Se tutte queste idee sono accomunate da un principio comune, essendo le idee il principio intrinseco in ogni cosa che se viene a mancare la cosa in questione non esiste, ne deduco che basta già l'esistenza dell'idea di essere vivente per rendere reali ed esistenti nel mondo fallace e illusorio che è quello delle opinioni tutti gli esseri viventi, l'idea di essere umano(e con lei tutte le altre del genere) non esiste.
    "Ma", ha obiettato il mio compagno, "Si tratta pur sempre di idee...se posso effettuare un processo che va dall'idea generale a quella particolare, posso fare anche il procedimento opposto, da quella particolare a quella generale, dunque le due idee devono per forza coesistere"
    Questo mi ha dato un ulteriore spunto: se è così, allora le stesse idee partecipano di altre idee più importanti o più generali; come può dunque un'anima osservare le idee quando viaggia nell'Iperuranio, se quelle stesse idee che, a questo punto, "crede" di vedere non sono idee finite ma idee che per esistere hanno bisogno di altre ideee che quindi hanno la stessa realtà di ciò che è fallace e illusorio del mondo delle doxai.
    "Non credo che sia così, se anche queste idee partecipano di altre idee, ciò significa che esse perdono il proprio significato ontologico a favore dell'idea generale, ma non per questo perdono il loro significato gnoseologico: si ha bisogno di vedere l'idea di uomo, e non quella di essere vivente, per sapere cosa sia un uomo...o sbaglio?"
    Anche questo era vero: il ragionamento del mio interlocutore mi aveva messo alle corde, se non fosse stato per un particolare...
    Come avevo detto all'inizio ciascun uomo è diverso perchè la sua anima ha visto un diverso tipo di idee e imita l'idea di uomo in un certo modo, non si potrebe ugualmente dire che ciascuna idea specifica di essere vivente imita e personifica l'idea di essere vivente generica in modo diverso? A rigor di logica sì, senza che questo vada a contrastare tutto il discorso fatto sinora...
    "Ma", ha nuovamente replicato(ma questa volta solo per capire), "se quello che mi stai dicendo è vero, le anime dunque osserverebbero per tutto il loro viaggio una e una sola idea del quarto livello o, se preferisci, tante piccole "false idee" del quarto livello, che si reggono insieme però sempre grazie all'idea generale...dunque le anime fanno un lavoro di astrazione che va ben al di là del discorso fatto dallo stesso Platone, secondo cui esse si limitano ad osservare e a ricordare..."
    Sì, e con ciò? Solo perchè questo è il pensiero platonico da noi studiato non significa che dobbiamo prenderlo alla lettera; anzi, ora che mi viene in mente ho un ulteriore ragionamento da fare per dimostrare l'inesistenza dell'idea di uomo...
    Se, come tu mi hai detto poco fa, il processo è di partire dal generale per arrivare al particolare, ovvero, da essere vivente, a terrestre, a bipede, a implume, a bla bla bla...Platone ricade nei paradossi zenoniani: se infatti si cerca di andare dall'idea generale di essere vivente a quella particolare di essere umano agiungendo di volta in volta un particolare più specifico, è impossibile giungere a questa idea, perchè tra un particolare più generico e uno più specifico se potrà aggiungere uno che sarà meno specifico e meno generico, dunque giungere all'idea particolare è impossibile.
    "Ma questo non vale anche in senso contrario? Se si prova dal particolare a giungere al generale non si avranno gli stessi risultati?"
    Teoricamente sì, amico mio, ma considera quello che è stato detto un attimo fa: le idee particolari hanno bisogno delle idee generali per mantenersi in piedi, dunque ciò che tu mi chiedi è impossibile in quanto nessuno può, per questo principio, giungere all'idea particolare senza prima essere passato per l'idea generale.
    "Per Bacco, Nicco, hai ragione!"
    Ora voglo portare un ulteriore argomento alla questione: così come per il piano delle idee degli esseri viventi, questo discorso non può essere effettuato anche per le idee degli altri piani? Mi sembra di sì, visto che esse non seguono delle leggi a parte.
    "Dove vuoi dunque arrivare?"
    Semplice: così come non esiste l'idea di uomo se non in funzione dell'idea di essere vivente, allo stesso modo non esiste l'idea di triangolo se non in funzione dell'idea di matematica e non esiste l'idea di coraggio se non in funzione dell'idea di valore...dunque in realtà esistono cinque grandi idee genrali e non molte piccole idee particolari.
    "Ma Nicco", costui ha replicato, "se ciò che dici è vero, le stesse dodici schiere divine che conducono le processioni delle anime non avrebbero più ragione di esistere, e pertanto il mondo delle doxai non sarebbe tanto vairegato...insomma, come potrebbero le anime produrre tanti corpi diversi se contemplano sempre le stesse cinque idee?"
    Dici bene, come? Semplicemente perchè questo mio ragionamento è basato su un assurdo che non ho ancora verificato...ma se lo facessi e lo scoprissi esatto, ecco smontato Platone, e sul suo stesso terreno per giunta, cosa vuoi di più?


    Beh, se siete stati in grado di leggere il tutto senza annoiarvi, devo complimentarvi con voi già per questo(ed evitate commenti su un testo che so essere inutile)
    Myanimelist.net
    Lastfm.it

    Comment


    • #3
      Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
      In questi giorni mi è sorta un dilemma...

      Io sono, ero e sempre sarò un superbo narcisista che si crede superiore alla maggioranza di quanti gli stanno intorno(taluni aggiungono "Niccocentrico") e qualora un argomento mi interessasse ho sempre cercato di analizzarlo in maniera un po' più approfondita di quanto non venga normalmente fatto a scuola(ma questo credo lo facciano un po' tutti, chi più chi meno)

      Ora, per qualche strana ragione, un dì, mentre ascoltavo distrattamente le interrogazioni programmate di filosofia mi è caduto l'occhio su di una pagina da cui ho preso spunto per una riflessione di cui comprendo l'assurdità, sebbene lì per lì non vi avessi fatto caso(da tenere in conto il fatto che non avessi studiato il nostro amico Platone e dunque non potevo fare un discorso esauriente)...giunto la mia interrogazione due giorni dopo ho sottoposto il problema(tagliato in molti punti, visto che per di più non era argomento dell'interrogazione) alla professoressa che ha anche dato l'opportunità ai miei compagni di intervenire, e alla fine si è dimostrato(ma non ricordo più come) la falsità della tesi: benissimo, ho compreso il mio errore, poco importa se poi la mia interrogazione sia stata da 5, non contesto il voto, so di essere stato carente

      Il problema è sorto dopo l'interrogazione: ciò che mi hanno detto i miei compagni mi ha lasciato perplesso("in pratica, ti abbiamo smontato tutti"), ma non ne ho fatto una questione, se volevano essere convinti di avermi demolito le tesi, a loro la scelta

      Ma non si è conclusa qui: mi fu contestato il voto nella misura in cui non era coerente con quanto avessero saputo altri insufficienti(secondo molti ero andato peggio, c'era persino chi mi voleva dare un 2 1/2)

      La stangata definitiva si è avuta in seguito: io, non contento, mi sono letto il Parmenide del simpatico Platone e i miei compagni, appena giuntilo a sapere mi hanno chiesto: "Ma perchè non fai semplicemente quello che ti danno i professori e fai di testa tua?"

      Insomma, io non capisco che male possa fare cercare di lavorare oltre per andare più a fondo in cose che ti lasciano perplesso(vedi dilemma delle opposizioni a Platone), eppure vedo questi ragionamenti e vedo che in fondo non si fa altro che appuntarsi tutto quello che viene detto in classe, cosa che io faccio sì, e chi non prede un appunto?, ma lo faccio ragionando, cerco di capire cosa vada necessariamente segnato e cosa no e soprattutto cosa ci sia sul libro

      Vi in più un ulteriore fattore straniante per me: io non voglio più farmi interrogare...per dirla in breve le interrogazioni mi paiono solo ed esclusivamente nozionistiche e prive della possibilità di ragionare, e questo è ciò che non voglio fare, non sopporto l'idea di non poter ragionare

      E, come se non bastasse, a ragionare su Platone sono giunto al totale disprezzo nei suoi confronti e al totale rifiuto della sua filosofia, cosa che non mi era mai prima d'ora capitata...

      Ho dunque perso l'interesse per lo studio? Ma perchè? Cosa mi ha portato realmente a disprezzare tutto questo e a voler lavorare a modo mio?
      E' una cosa che, sinceramente, sta attanagliando anche me dall'inizio di quest'anno. Da settembre cominciai a studiare un filosofo (e chi mi conosce sa chi) che avremmo fatto solo molti mesi dopo (ad Aprile, appunto). Il comportamento che hanno adottato i tuoi compagni di classe l'ho riscontrato anch'io nei miei, ovvero quello di completo menefreghismo (nel migliore dei casi) o ingiurie contro la mia persona (nel peggiore dei casi) con l'accusa di essere un lecchino.
      Ciò che loro non capiscono - che non riescono ad ammettere, a mio parere, - è il fatto che un 16enne, 17enne, 18enne possa avere interessi che siano differenti dal fumare, bere, cannarsi, cazzeggiare, e possa riguardare argomenti didattici o inerenti un proprio dovere, e pertanto non do loro nessuna colpa, ma preferisco ignorarli, molto semplicemente.
      Fui d'accordo con te anche sulla questione riguardante l' "inutilità" delle interrogazioni, in quanto complete demolizioni di personalità ed/od eventi passati, fino a renderle "qualche pagina da studiare"; non più individui, ma un folle susseguirsi di lettere.
      E' da considerare, comunque, che ci sia anche chi non si accontenta solo di capire ed apprezzare un determinato pensiero (e di modellare quelle frasi fino ad farne un concetto, e non un'emissione fonica senza senso), ma vuole essere giudicato in base alle proprie conoscenze da un esperto (che nel mio caso tanto esperto non è ma mi è parso di capire che non è nel il tuo, nè il mio caso.

      Rispondendo, in definitiva, alle tue ultime domande, non credo che la tua (la nostra, in realt&#224 sia una mancanza di interesse verso lo studio, quanto una rivalutazione diversa del termine "interrogazione", che frainteso puntualmente genera disagio in chi, come noi, ne ha una concezione diversa dalla sterile esposizione orale.
      Il fatto stesso che tu voglia "lavorare a modo tuo" è una prova che tu non hai perso la voglia di studiare, anche perchè - ricordarlo non fai mai male, anzi sarebbe bene che i "compagni di classe" lo tenessero bene a mente - lo "studio" non è soltanto il compito assegnato dal professore, ma qualsiasi cosa richiami attenzione e concentrazione verso di sè, al fine di essere capita ed appresa.

      Quest'anno terminerò la scuola, ma il mio studio non finirà. Soprattutto in filosofia.

      Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
      Perdonate il doppio post...

      Di seguito, a scopo puramente dimostrativo, riporto la riflessione fatta su Platone, scritta poi per caso, sotto forma di dialogo Platonico(i misteriori misteri della mia mente), ricordate che fu scritto quando ancora non avevo studiato

      Spoiler:
      SE ESITE L'IDEA DI ESSERE VIVENTE, L'IDEA DI UOMO DIVENTA INUTILE O NO?
      Innanzitutto prendiamo la concezione del mondo ideale esposta dalla filosofia platoniaca: il mondo ideale è composto dalle idee che si trovano ordinate in maniera verticale(o forse sarebbe meglio piramidale) in base alla loro importanza; in cima si trova l'idea suprema, che è idea del bene del bello e del giusto; sotto di essa si trovano le idee etiche, ovvero le idee dei valori quali il coraggio; in terza posizione le idee matematiche, in quarta le idee delle cose viventi e infine quelle degli oggetti inanimati(forse). ....


      Beh, se siete stati in grado di leggere il tutto senza annoiarvi, devo complimentarvi con voi già per questo(ed evitate commenti su un testo che so essere inutile)
      Innanzitutto, complimenti per i ragionamenti. Anche se credevo fosse palese che ogni idea è necessariamente concatenata ad un altra per esistere; d'altronde, come hai tu stesso esplicitato, l'Iperuranio è organizzato in forma piramidale, ergo se venissero a mancare le idee particolari, non ci sarebbe più quella del Sommo Bene, ma anche se non ci fosse l'idea del Sommo Bene si vedrebbero annullate le altre idee generali (non in rapporto al vertice della piramide), e successivamente quelle particolari.
      Inoltre, l'ultima domanda posta da questo tuo fantomatico amico ha una risposta ben precisa, che viene chiaramente spiegata da Platone nel mito della Biga Alata, che non so se hai studiato e che quindi ti riassumerò in poche parole: v'è un cocchio guidato da un'auriga (anima razionale) che deve tenere a bada due cavalli: da un lato uno bianco, che simboleggia l'anima irascibile, e che punta all'Iperuranio, nel quale contemplare le idee superando la "falsità" del mondo del divenire; dall'altro lato un cavallo nero, che simboleggia l'anima concupiscibile, e che punta al mondo concreto (per incarnarsi nella copia dell'Idea dell'Essere), quello in cui le idee prendono forma e nome, seppur con modalità diverse. Si può tranquillamente dire che gli si riconduce Freud con la sua psicanalisi, nel fatto che l'anima razionale debbae controllare i suoi istinti, che in Platone sono (in questo caso) quello della concretezza, e quello dell'astrazione. Il mondo terreno è necessariamente una copia di quello delle Idee, in quanto queste:
      - "sono il fondamento ontologico della realtà: costituiscono cioè il motivo che fa essere il mondo, sono le “forme” con cui il Demiurgo lo ha plasmato."
      - "Come conseguenza del primo punto, le idee sono anche il fondamento gnoseologico della realtà: esse sono la causa che ci permette di pensare il mondo, costituiscono cioè il presupposto della conoscenza."
      Last edited by Davyl; 09 April 2008, 20:35.

      Comment


      • #4
        Ti capisco... E' normale pensare che le interrogazioni scolastiche riguardanti la filosofia siano puramente nozionistiche... In fondo lo scopo dei professori è farti conoscere i grandi filosofi ed i loro pensieri, non ascoltare i tuoi... Forse è proprio il metodo scolastico che è sbagliato... In ogni caso, se vuoi ragionare, nulla ti impedisce di farlo... Anche se, durante le interrogazioni, a quanto pare, non ti è concesso...
        EDIT: Ci tengo ad aggiungere altro... Certa gente, soprattutto in ambienti scolastici, studia o lavora solo perchè costretto... Per vari motivi... (volontà dei genitori, bisogno di soldi, ecc) E' normale che loro vedano in una persona come te o in chiunque altro voglia studiare per il puro desiderio di apprendere e poi riflettere e comprendere una persona diversa, completamente differente da quelle con cui sono abituati a trattare... E' così che nasce lo stupido insulto del "secchione"...
        Last edited by Dark Genius; 09 April 2008, 18:07.
        Se esiste un limite voglio raggiungerlo per poi superarlo...
        Commentate la mia Fanfiction: Dragonball SP
        sigpic

        Comment


        • #5
          Vedi, il difetto delle persone come te (probabilmente anche di Davyl, ma non entro nel merito) sta nel credervi superuomini: l'inevitabile conseguenza è che, ammesso che vi sforziate di mantenere una certa umiltà di facciata, finite per perdere contatto con la realtà e per svilupparvi in un vostro spazio del tutto immaginario. Mi sembra ovvio che ad un peggioramento di prestazioni nel mondo reale (dovuto al fatto che ve ne curate in modo superficiale) corrisponda una certa volontà di allontanamento, che porta ad un frustrante cul de sac.
          L'illusoria convinzione che gli altri non abbiano interessi pari ai vostri o che comunque non possano reggere un confronto vi conducono ad una certa ventosità che si sedimenta "sul fondo", andando a costituire il terreno su cui ogni vostra delusione attecchirà alla perfezione.

          Ti dirò, io ho mosso la stessa obiezione a Platone. Non è difficile *confutarlo*, anche perché le risposte che egli fornisce riducono tutto ad un "loop infinito", senza bordate di soluzioni finalistiche o di spiegazioni sulle cause prime. Perché esiste una diversificazione tale delle idee, se tutte discendono e partecipano di una sola grande idea, che non dipende dalle sue subordinate?
          Per questo Parmenide è e resterà sempre insuperato, =P
          Io seguo il semplicissimo principio del "generalizza sempre: quando non riesci a generalizzare, la generalizzazione non era fondata". Datti delle regole, un preciso ordine da seguire: ciò che dici è interessante, ma ha bisogno di essere schematizzato.

          La soluzione è un approccio umile, magari finalizzato ad un progetto molto più importante. Non guardare gli altri, se non per imparare da loro. Le interrogazioni sono necessarie: prendile alla leggera, ma non trascurarle. Possedere una miniera d'oro non è di alcuna utilità, se non si dispone della possibilità di modellare il corrusco metallo.
          Last edited by Garrincha; 09 April 2008, 18:12.
          Una corda scese sinuosa. La afferrai fra gli spruzzi e dal ponte si levò un grido di incoraggiamento, sguaiato e scellerato, il cui fetore era un affronto al cielo.

          Comment


          • #6
            non capisco il perchè la prof non ha dato retta e ti sei fatto smontare...dovevi cercare di convincerli che avevi ragione, anche in una causa come questa.
            sono nuovamente momentaneamente in lutto per la vittoria dell'inter

            Comment


            • #7
              Pensa che ho preso 2 punti in meno in un compito di Psicologia, per aver chiamato Freud con il nome intero (Sigmund Schlomo Freud ).

              Rispetto alla mia classe, io sono molto oltre il programma, non solo approffondendo il campo psicoanalitico, non sol svolgendo diversi compiti di riflessioni e non solo facendo le mie varie teorie e ricerce in tal proposito...
              Oltre ad essere forse l' unico della classe al quale può interessare realmente questa materia, e l' unico ad aver letto qualcosa inerente alla materia che non sia il solo banale libro di scuola...
              Eppure delle volte le mie capacità nel campo vengono accantonate(da compagni e professore)...
              Troppe volte ho corretto il prof. e molte volte non ha accettato le mie osservazioni...

              Spesso mi è capitato di trovarmi compiti con un punteggio nettamente alterato, o con corezzioni dove non dovute, e nel momento in cui chiedo il perchè di quell' errore, mi vengono dae risposte stupide...

              Anche a me era passata la vogia di studiare la mateia, e mi era stato dato dello stupido...
              Ma dopo una lunga riflessione mi sono posto delle domande:
              -Perchè studiavo la materia?
              -Conoscendo i meccanismi della psiche, realmente mi interessa di ciò che mi viene detto?
              -Mi piace davvero la materia?
              -Mi sarà utile?

              Poi dopo queste, ho deciso di continuare ad approfondire la materia...
              Poniti anche te quelle domande e vedrai che se realmente eri interessato, contnuerai....

              Fregatene di quello che pensano gli altri, e di cosa ti viene detto... delle volte è più sensato far ragionare un muro, che un essere umano convinto delle sue affermazioni...


              In fin dei conti, sei tu a dover addottare una filosofia, e a farla tua, e non accettare tutto: elabora la base che ti viene data. Il pensiero è individuale e deve rimanere sempre libero da tutto...
              Non esiste pensiero stupido, e non permettere mai a nessuno, che ti venga detto il contrario, difendilo , sempre...
              Last edited by ghonnen; 09 April 2008, 18:17.
              sigpic

              Comment


              • #8
                Originariamente Scritto da ghonnen Visualizza Messaggio
                In fin dei conti, sei tu a dover addottare una filosofia, e a farla tua, e non accettare tutto: elabora la base che ti viene data. Il pensiero è individuale e deve rimanere sempre libero da tutto...
                Non esiste pensiero stupido, e non permettere mai, nessuno, che ti dica il contrario, difendilo , sempre...
                Ha ragione. Straquoto. Questo vuol dire non lasciarsi influenzare, ma credere in sè stessi e seguire le proprie idee...
                Se esiste un limite voglio raggiungerlo per poi superarlo...
                Commentate la mia Fanfiction: Dragonball SP
                sigpic

                Comment


                • #9
                  Io non capisco perchè ti accanisci sul ricercare il motivo della mancanza di voglia di studiare quando è palese che i tuoi compagni ti schifano.
                  Non li biasimo, anche io schiferei un superbo presuntuoso che si crede migliore di tutti.

                  Comment


                  • #10
                    Mi trovo esattamente d'accordo con te per quanto riguarda i primi tuoi quesiti.
                    La scuola dovrebbe prediligere un tipo di studio meno nozionistico e più improntato alla personalità e alla capacità logica-argomentative degli alunni. Per quanto riguarda i compagni che scherniscono l'alunno più interessato a queste cose, non faccio altro che biasimarli, anzi ignorarli.

                    Il tuo ragionamento sulle idee di Platone è molto interessante. Tu parli di un aporia riguardante la possibilità di esistenza di idee più generali e contenenti le idee "minori". In effetti Platone già adoperò il metodo discendente della Diairesis per superare l'impasse del Parmenide, compiendo il cosiddetto Parricidio. Ciò che tu dici è simile ad una obiezione mossa dallo stesso Platone nel Parmenide contro il processo di "mimesi", il cosidetto paradosso del Terzo Uomo. In pratica tra l' Idea di Uomo e l' uomo sensibile ci sarà sempre un terzo uomo e così all'infinito che abbia le caratteristiche del primo e del secondo...

                    Comment


                    • #11
                      Essendo stato tirato in causa, non vedo perchè non dovrei rispondere.

                      Originariamente Scritto da Garrincha Visualizza Messaggio
                      Vedi, il difetto delle persone come te (probabilmente anche di Davyl, ma non entro nel merito) sta nel credervi superuomini: l'inevitabile conseguenza è che, ammesso che vi sforziate di mantenere una certa umiltà di facciata, finite per perdere contatto con la realtà e per svilupparvi in un vostro spazio del tutto immaginario. Mi sembra ovvio che ad un peggioramento di prestazioni nel mondo reale (dovuto al fatto che ve ne curate in modo superficiale) corrisponda una certa volontà di allontanamento, che porta ad un frustrante cul de sac.
                      L'illusoria convinzione che gli altri non abbiano interessi pari ai vostri o che comunque non possano reggere un confronto vi conducono ad una certa ventosità che si sedimenta "sul fondo", andando a costituire il terreno su cui ogni vostra delusione attecchirà alla perfezione.
                      Ci sei andato vicino, se non per alcuni punti: per me esistono individui estrospettivi (declassando la negatività attribuita al termine, ma intendendoli come coloro che preferiscono "agire", piuttosto che "pensare") ed individui introspettivi (che hanno un approccio all'oggetto di conoscenza del tutto opposto ai primi). Tuttavia, non mi reputo superiore agli altri: ammettendo le mie carenze come Soggetto Agente (dove sono gli estrospettivi ad essermi superiore), elogio le mie capacità di Soggetto Pensante.
                      Il tuo ragionamento, infatti, trova riscontro nella mia persona, ma in parte, come avrai notato.
                      Mi reputo superiore agli altri sono nel "mio campo", non oltre.

                      Anche riguardo la questione delle delusioni ci hai visto bene, ma preferisco chiamarlo "disadattamento", o "disagio sociale".
                      Non si tratta di vivere in un mondo proprio (anche perchè ognuno di noi lo fa, Agenti e Pensanti), ma di concepire il rapporto con lo stesso secondo un altro punto di vista, che accomuna tutti quelli della stessa "categoria".
                      Comunque, mi dissocio dal tuo definire la mia personalità un "difetto", dato che attribuire il titolo di "pregio" o "difetto" vuol dire valutare in base a metri di giudizio inerenti il bene ed il male, ovvero concetti che sono insiti nelle nostre menti e che variano da individuo a individuo. Lo testimonia il fatto stesso che tu mi valuti negativamente, quando io non ci vedo "male" in tutto ciò.

                      E comunque, anche tu mi dai la stessa idea. Probabilmente la descrizione che hai dato è stata tanto giusta quanto coerente perchè frutto di una sensazione provata. D'altronde i tuoi messaggi parlano chiaro.

                      Comment


                      • #12
                        Il solo fatto che tu ti reputi superiore senza ragioni valide (le ragioni valide subentrano col tempo, sei ancora troppo acerbo) ti pone in difetto: difetto "oggettivo" (virgoletto, perché sposteresti la discussione), dal momento che non esistono riscontri effettivi nella realtà che ti permettano di affermarlo. Sei un superuomo nella tua testa e, confrontandoti con gli altri, metti continuamente a repentaglio questa sicurezza, anche se tenderai a rafforzarla allontanandoti dal mondo reale.

                        Ovviamente, l'ho sperimentato anche io: ne parlo con lucidità soltanto perché credo di avere superato l'autismo autoreferenziale, visto e considerato che, per quanto possa essere o apparire sveglio, resto essenzialmente insignificante.

                        Non ti valuto negativamente, analizzo e scovo l'errore in base al risultato che ti prefiggi.
                        Una corda scese sinuosa. La afferrai fra gli spruzzi e dal ponte si levò un grido di incoraggiamento, sguaiato e scellerato, il cui fetore era un affronto al cielo.

                        Comment


                        • #13
                          Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
                          In questi giorni mi è sorta un dilemma...

                          Io sono, ero e sempre sarò un superbo narcisista che si crede superiore alla maggioranza di quanti gli stanno intorno(taluni aggiungono "Niccocentrico") e qualora un argomento mi interessasse ho sempre cercato di analizzarlo in maniera un po' più approfondita di quanto non venga normalmente fatto a scuola(ma questo credo lo facciano un po' tutti, chi più chi meno)

                          Ora, per qualche strana ragione, un dì, mentre ascoltavo distrattamente le interrogazioni programmate di filosofia mi è caduto l'occhio su di una pagina da cui ho preso spunto per una riflessione di cui comprendo l'assurdità, sebbene lì per lì non vi avessi fatto caso(da tenere in conto il fatto che non avessi studiato il nostro amico Platone e dunque non potevo fare un discorso esauriente)...giunto la mia interrogazione due giorni dopo ho sottoposto il problema(tagliato in molti punti, visto che per di più non era argomento dell'interrogazione) alla professoressa che ha anche dato l'opportunità ai miei compagni di intervenire, e alla fine si è dimostrato(ma non ricordo più come) la falsità della tesi: benissimo, ho compreso il mio errore, poco importa se poi la mia interrogazione sia stata da 5, non contesto il voto, so di essere stato carente

                          Il problema è sorto dopo l'interrogazione: ciò che mi hanno detto i miei compagni mi ha lasciato perplesso("in pratica, ti abbiamo smontato tutti"), ma non ne ho fatto una questione, se volevano essere convinti di avermi demolito le tesi, a loro la scelta

                          Ma non si è conclusa qui: mi fu contestato il voto nella misura in cui non era coerente con quanto avessero saputo altri insufficienti(secondo molti ero andato peggio, c'era persino chi mi voleva dare un 2 1/2)

                          La stangata definitiva si è avuta in seguito: io, non contento, mi sono letto il Parmenide del simpatico Platone e i miei compagni, appena giuntilo a sapere mi hanno chiesto: "Ma perchè non fai semplicemente quello che ti danno i professori e fai di testa tua?"

                          Insomma, io non capisco che male possa fare cercare di lavorare oltre per andare più a fondo in cose che ti lasciano perplesso(vedi dilemma delle opposizioni a Platone), eppure vedo questi ragionamenti e vedo che in fondo non si fa altro che appuntarsi tutto quello che viene detto in classe, cosa che io faccio sì, e chi non prede un appunto?, ma lo faccio ragionando, cerco di capire cosa vada necessariamente segnato e cosa no e soprattutto cosa ci sia sul libro

                          Vi in più un ulteriore fattore straniante per me: io non voglio più farmi interrogare...per dirla in breve le interrogazioni mi paiono solo ed esclusivamente nozionistiche e prive della possibilità di ragionare, e questo è ciò che non voglio fare, non sopporto l'idea di non poter ragionare

                          E, come se non bastasse, a ragionare su Platone sono giunto al totale disprezzo nei suoi confronti e al totale rifiuto della sua filosofia, cosa che non mi era mai prima d'ora capitata...

                          Ho dunque perso l'interesse per lo studio? Ma perchè? Cosa mi ha portato realmente a disprezzare tutto questo e a voler lavorare a modo mio?
                          il problema è uno...sei un kretino ebreo
                          sigpicke kosa divolo è? guarda QUI
                          Originariamente Scritto da umbertoumberto
                          Ma no sono immagini elaborate al computer!!
                          pure QUESTO
                          se ti sto sul caxxo clicca qui

                          Comment


                          • #14
                            Originariamente Scritto da allen iverson Visualizza Messaggio
                            il problema è uno...sei un kretino ebreo
                            Penso che quest'affermazione ti condurrà al cartellino...
                            Se esiste un limite voglio raggiungerlo per poi superarlo...
                            Commentate la mia Fanfiction: Dragonball SP
                            sigpic

                            Comment


                            • #15
                              Originariamente Scritto da Garrincha Visualizza Messaggio
                              Il solo fatto che tu ti reputi superiore senza ragioni valide (le ragioni valide subentrano col tempo, sei ancora troppo acerbo) ti pone in difetto: difetto "oggettivo" (virgoletto, perché sposteresti la discussione), dal momento che non esistono riscontri effettivi nella realtà che ti permettano di affermarlo. Sei un superuomo nella tua testa e, confrontandoti con gli altri, metti continuamente a repentaglio questa sicurezza, anche se tenderai a rafforzarla allontanandoti dal mondo reale.

                              Ovviamente, l'ho sperimentato anche io: ne parlo con lucidità soltanto perché credo di avere superato l'autismo autoreferenziale, visto e considerato che, per quanto possa essere o apparire sveglio, resto essenzialmente insignificante.

                              Non ti valuto negativamente, analizzo e scovo l'errore in base al risultato che ti prefiggi.
                              I riscontri effettivi dei pensieri, di qualsiasi natura essi siano (fatta eccezione per quelli logici-matematici, su cui si dovrebbe aprire ben altro discorso), nel mondo reale non esistono, come lo stesso "mondo reale".
                              Il mondo è una mera rappresentazione del Soggetto, ed esiste solo come lo si concepisce.
                              Ripeto, il fatto stesso che io valuti le mie ragioni valide, le quali per te sono frutto di un albero "acerbo", lo dimostrano.

                              [FINE OT.]

                              Comment

                              Working...
                              X