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Cervello italiano dal sapore villano

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  • Cervello italiano dal sapore villano

    (scusate ma hio fatto un errore di battitura nel sondaggio)

    Un dottore americano di cui purtroppo non mi ricordo il nome e non posso citarlo (se qualcuno lo sa me lo dica) aveva fatto un' importante riflessione...

    Aveva valutato la situazione italiane nel Rinascimento:
    Il nostro paese in quel periodo era disordinato, disunito, diviso in staterelli sempre in discordia fra loro e soggetto alle conquiste da pate delle grandi potenze Europee eppure ha dato al mondo geni incomparabili cime Leonardo da Vinci, Michelangelo, Machiavelli, Botticelli, Donatello e chi più ne ha più ne metta... e pensare che il contadino italiano diceva: "Franza o Spagna purchè si magna".
    Per esempio invece la Svizzera era uno stato unitissimo, forte militarmente, dove la legge veniva fatta rispettare e tutti avevano l' idea di apparteneenza allo "stato"...geni svizzeri? Ne conoscete forse qualcuno?

    La domanda che pongo e che si poneva anche l' "ideatore" della riflessione è...
    I grandi geni che ci sono stati in Italia lo sarebbero stati ugualmente in un altro stato "vero e proprio" come appunto la Svizzera?
    Perchè l' Italia ha avuto in quel periodo un brulicare incredibile di menti e gli altri stati quasi nessuno apparte qualche re o imperatore o i riformisti religiosi?

    A voi
    20
    Si è dipendette da quello
    0%
    13
    No è stata soltanto qualche coincidenza
    0%
    6
    Non so rispondere
    0%
    1

    The poll is expired.

    sigpic
    The Yamcha' s Game!

  • #2
    sicuramente l'arte e il modo di pensare è soggetto alla società che ti circonda
    sigpic

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    • #3
      Molto probabilmente la corsa ad accaparrarsi i più grandi geni dell'epoca in uno sfrenato mecentismo dei Signori, è stata influenzata proprio dal grande mosaico di staterelli che era l'Italia. Dobbiamo anche pensare che l'Umanesimo e in seguito il Rinascimento sono eventi tipicamente italiani e non posso fare altro che pensare che la situazione politica italiana abbia influito.

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      • #4
        No, non ci sarebbero stati, visto che comunque la personalità e il potenziale nasce da un processo di elaborazione dei dati sensoriali in arrivo.
        L' uomo ragisce e si adatta all' ambiente esterno, in funzione di ciò che percepisce dell' ambiente stesso...
        sigpic

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        • #5
          Beh io direi che in questo caso possiamo essere orgogliosi del nostro pase...
          sigpic
          The Yamcha' s Game!

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          • #6
            Originariamente Scritto da Freecell Visualizza Messaggio
            Beh io direi che in questo caso possiamo essere orgogliosi del nostro pase...
            Non credo proprio.
            Innanzitutto vivere senza il ricordo [come se tutti conoscessero i geni italiani] di questi grandi personaggi è possibile, non è un problema, vivo felicemente senza conoscere tutte 'ste grandi persone; poi c'è anche il rovescio della medaglia, ovvero se da un lato abbiamo guadagnato in arte e letteratura, abbiamo perso magari in industrializzazione e sicuramente la politica sarebbe stata diversa ora.

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            • #7
              Originariamente Scritto da Goge Visualizza Messaggio
              Non credo proprio.
              Innanzitutto vivere senza il ricordo [come se tutti conoscessero i geni italiani] di questi grandi personaggi è possibile, non è un problema, vivo felicemente senza conoscere tutte 'ste grandi persone; poi c'è anche il rovescio della medaglia, ovvero se da un lato abbiamo guadagnato in arte e letteratura, abbiamo perso magari in industrializzazione e sicuramente la politica sarebbe stata diversa ora.
              Non sono minimamente d'accordo. Che discorso sarebbe?
              Paragonare arte, fama e orgoglio mondiale ad un miglioramento sociale?
              I problemi ci sarebbero stati comunque. E' inevitabile, dopotutto, soprattutto per uno stato come l'Italia che nel corso della storia ha rivestito sempre un ruolo molto importante, e non solo nel quadro europeo, ma in tutto il globo, e che pertanto non ha esitato a mettersi in gioco in innumerevoli situazioni.
              L'arte non ha un prezzo; altro che industrializzazione. Dobbiamo, anzi, imputare a questo sofisticato processo di aver favorito la Decadenza di fine 800', la perdita dell'aura per l'arte, nonchè la massificazione e la perdita dell'aureola da parte degli artisti.
              Da sempre l'arte (e con essa si intende anche la letteratura) è voluta apparire come l'alienazione del Singolo in un oggetto concreto, come fisicità dello spirito e della propria concezione del mondo e dell'epoca vissuti.
              Ambizioni, speranze, sogni, aspettative, ma anche angoscia e delusione: come possono essere solo lontamente paragonate ad un apatico assetto sociale?
              Importa davvero la corsa all'industrializzazione? O meglio, importa più dell'interiorità degli individui, magari degli stessi industriali?

              La storia va accettata per come si è sviluppata nel corso dei secoli; senza quegli artisti, quei filosofi, quegli scopritori, ora non staremmo dove stiamo.
              Anche la semplice industria è nata grazie ad un bisogno delle persone di cambiare la propria situazione. Ma senza tutto il precedente, quel bisogno non si sarebbe mostrato.
              Last edited by Davyl; 19 April 2008, 20:05.

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              • #8
                Concordo con Davyl.
                E poi i vari Stati d'Italia non erano da meno in vari campi della conoscenza e della tecnica. Sotto certi aspetti i vari Ducati e Repubbliche del '400 e '500 non avevano nulla da invidiare alle potenze Europee.

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                • #9
                  Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
                  Non sono minimamente d'accordo. Che discorso sarebbe?
                  Paragonare arte, fama e orgoglio mondiale ad un miglioramento sociale?
                  I problemi ci sarebbero stati comunque. E' inevitabile, dopotutto, soprattutto per uno stato come l'Italia che nel corso della storia ha rivestito sempre un ruolo molto importante, e non solo nel quadro europeo, ma in tutto il globo, e che pertanto non ha esitato a mettersi in gioco in innumerevoli situazioni.
                  L'arte non ha un prezzo; altro che industrializzazione. Dobbiamo, anzi, imputare a questo sofisticato processo di aver favorito la Decadenza di fine 800', la perdita dell'aura per l'arte, nonchè la massificazione e la perdita dell'aureola da parte degli artisti.
                  Da sempre l'arte (e con essa si intende anche la letteratura) è voluta apparire come l'alienazione del Singolo in un oggetto concreto, come fisicità dello spirito e della propria concezione del mondo e dell'epoca vissuti.
                  Ambizioni, speranze, sogni, aspettative, ma anche angoscia e delusione: come possono essere solo lontamente paragonate ad un apatico assetto sociale?
                  Importa davvero la corsa all'industrializzazione? O meglio, importa più dell'interiorità degli individui, magari degli stessi industriali?

                  La storia va accettata per come si è sviluppata nel corso dei secoli; senza quegli artisti, quei filosofi, quegli scopritori, ora non staremmo dove stiamo.
                  Anche la semplice industria è nata grazie ad un bisogno delle persone di cambiare la propria situazione. Ma senza tutto il precedente, quel bisogno non si sarebbe mostrato.




                  Io preferisco di gran lunga essere meno per così dire "sviluppati", comunque una cosa temporanea, che dover fare a meno di tutte quelle persone che hanno reso e renderanno per sempre l' Italia grande.
                  La Divina Commedia, per esempio, oltre ad essere il poema più famoso del mondo è studiato in tutto il mondo...queste cose secondo me sono quelle delle quali bisogna essere orgogliosi.
                  sigpic
                  The Yamcha' s Game!

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                  • #10
                    Mmh..quesito a dir poco interessante...é vero che la situazione politica del nostro paese può aver influenzato molti degli uomini che al giorno d'oggi sono ritenuti dei geni ma forse alcuni di loro lo sarebbero stati indipendentemente dalla situazione del paese di nascita. Quindi penso che non si possa dare una risposta esatta a questo quesito in quanto non possiamo sapere cosa sarebbe successo se questi geni fossero nati in svizzera.
                    Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

                    sigpic

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                    • #11
                      Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
                      La storia va accettata per come si è sviluppata nel corso dei secoli; senza quegli artisti, quei filosofi, quegli scopritori, ora non staremmo dove stiamo.
                      Anche la semplice industria è nata grazie ad un bisogno delle persone di cambiare la propria situazione. Ma senza tutto il precedente, quel bisogno non si sarebbe mostrato.
                      Per smontarti mi bastano quattro semplici parole: questo lo dici tu. Mai sentito parlare di strade diverse? per come la vedo io, c'è la possibilità che quello che dici tu sia giusto ma anche che non lo sia affatto, tu non c'eri, io non c'ero, nessuno qui nel forum ha più di 500 anni o anche "solo" 300, quindi non usiamo tali farloccaggini per dire che tutto va bene com'è, perchè poteva anche andare meglio.
                      IMHO meglio non avere qualche pittore e letterato se possiamo guadagnarci in altro, come dicevo prima appunto industrializzazione migliore ed uno stato sociale migliore. Siamo nel 2008, non possiamo sempre vantarci di quello che hanno fatto italiani vissuti secoli fa e pararci il culo sempre, dicendo che noi abbiamo avuto una storia, dato che la storia contemporanea per noi che la viviamo vale anche di più di quella antica.

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                      • #12
                        Originariamente Scritto da Goge Visualizza Messaggio
                        Per smontarti mi bastano quattro semplici parole: questo lo dici tu. Mai sentito parlare di strade diverse? per come la vedo io, c'è la possibilità che quello che dici tu sia giusto ma anche che non lo sia affatto, tu non c'eri, io non c'ero, nessuno qui nel forum ha più di 500 anni o anche "solo" 300, quindi non usiamo tali farloccaggini per dire che tutto va bene com'è, perchè poteva anche andare meglio.
                        No, questo non lo dico io. Lo insegna la storia.
                        Mai sentito parlare di rapporto causa-effetto?


                        E qui non posso far altro che riportare una mia frase scritta precedentemente:
                        La storia va accettata per come si è sviluppata nel corso dei secoli.

                        Originariamente Scritto da Goge Visualizza Messaggio
                        IMHO meglio non avere qualche pittore e letterato se possiamo guadagnarci in altro, come dicevo prima appunto industrializzazione migliore ed uno stato sociale migliore. Siamo nel 2008, non possiamo sempre vantarci di quello che hanno fatto italiani vissuti secoli fa e pararci il culo sempre, dicendo che noi abbiamo avuto una storia, dato che la storia contemporanea per noi che la viviamo vale anche di più di quella antica.
                        E' questo il tuo limite: ti fermi ad analizzare il presente.

                        Indubbiamente la nostra epoca vale di più di quelle precedenti, ma solo per un fatto prettamente biologico, perchè sono la nostra vita e la nostra condizione ad esserne soggette.
                        Seguendo la tua linea di ragionamento, è inutile studiare la storia, conoscere il passato, nonchè le proprie origini, se non per una inutile speculazione riguardo a come avrebbe potuto migliorare la nostra situazione se fosse accaduta in un modo piuttosto che in un altro.
                        Il passato serve a conoscere presente. Il passato va compreso e accettato per conoscere il presente.
                        Altro che smontare e smontare; è il tuo ragionamento che deve analizzare la situazione sotto un altro punto di vista.
                        A noi è capitata l'arte, piuttosto che l'industria.
                        Personalmente preferisco la poesia allo sviluppo; l'eternità alla fugacità.
                        Non si tratta di "pararci il culo", ma di andare fieri del nostro passato, di dimostrare al mondo intero l'orgoglio italiano. Un orgoglio che non potrà mai essere rimpiazzato da qualche milione di euro. E chi ci vede in questo il "pararci il culo" non ha capito davvero nulla della nostra storia e dovrebbe darsi all'industria.
                        Last edited by Davyl; 20 April 2008, 10:44.

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                        • #13
                          Dipendemente CERTAMENTE anche da quello...
                          Se esiste un limite voglio raggiungerlo per poi superarlo...
                          Commentate la mia Fanfiction: Dragonball SP
                          sigpic

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                          • #14
                            Io credo che sia giusto conoscere il passato perchè ci sono state delle persone che si sono fatte un mazzo tanto per cambiare tante cose.
                            Purtroppo questi sacrifici sono stati dimenticati e siamo tornati al punto di partenza.
                            E comunque adesso credo che sia giusto mettere il passato da parte e pensare al presente perchè è quello che deve cambiare e sicuramente non saranno le persone di un tempo che lo devono fare ma noi.
                            sigpic
                            Come on visit your good friend Sweeney

                            Comment


                            • #15
                              Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
                              No, questo non lo dico io. Lo insegna la storia.
                              Mai sentito parlare di rapporto causa-effetto?


                              E qui non posso far altro che riportare una mia frase scritta precedentemente:
                              La storia va accettata per come si è sviluppata nel corso dei secoli.
                              Sì tra poco mi dirai che il rapporto causa-effetto (che bel suono che esce dalla bocca quando si pronuncia la parola "effetto", però mi piace anche il testo xD) è dovuto tutto da quelli li. Certo, certo.
                              Noi siamo il popolo della pizza, dell'arte, dei gladiatori ecc. ecc., non siamo persone con una vita e con un obbiettivo, Bello, siamo tutti stereotipati, wow!
                              La storia va accettata per com'è, ormai è andata così, non possiamo cambiarla, però dobbiamo cercare di cambiare il presente invece di guardarci sempre indietro. Aspetta, ho mai messo in dubbio che bisogna accettare la storia per com'è?

                              Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
                              E' questo il tuo limite: ti fermi ad analizzare il presente.

                              Indubbiamente la nostra epoca vale di più di quelle precedenti, ma solo per un fatto prettamente biologico, perchè sono la nostra vita e la nostra condizione ad esserne soggette.
                              Seguendo la tua linea di ragionamento, è inutile studiare la storia, conoscere il passato, nonchè le proprie origini, se non per una inutile speculazione riguardo a come avrebbe potuto migliorare la nostra situazione se fosse accaduta in un modo piuttosto che in un altro.
                              Il passato serve a conoscere presente. Il passato va compreso e accettato per conoscere il presente.
                              Altro che smontare e smontare; è il tuo ragionamento che deve analizzare la situazione sotto un altro punto di vista.
                              Va bè oh! se sto discutendo con uno che ha uno stato mentale pari a quello di un hippy chiudiamola qua. Ora ci dedichiamo alla spiritualità, va bene? tu sei quello credente, non ci avevo pensato, quello con il Dio soggettivo ecc. ecc..
                              Studiare la storia è importante perchè è bello sapere perchè sei arrivato nel 2008 e non sei morto poco dopo che sei nato ma anche perchè ti trovi in questo stato sociale, per sapere a cosa ruota il tuo mondo, questo però non significa mica che dobbiamo guardare sempre indietro, altrimenti quelli che verranno dopo di noi che dedurranno dai libri di storia? nel XXI si grattavano le palle ricordando i bei tempi andati? ah bene, vado a prendere il grattino.

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