Originariamente Scritto da Garrincha
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Si invece, hai frainteso ma non era riferito a quello che pare te abbia compreso(era una mia osservazione su un altro fatto: ossia che tu abbia replicato una mia affermazione valutandola in una maniera errata, in quanto io mi ricollegavo ad un discorso differente).
L’ inconscio non agisce solo per il bene dell’ individuo.
Cè una gerarchia precisa da rispettare, e il compito di rispettarla spetta al conscio.
Un bisogno dell’ inconscio può compromettere il bene dell’ individuo se prima non viene filtrato.
Un esempio?
Ti trovi nel supermercato ed hai fame.
Bene e male dell’ individuo sono relativi alla apposita sfera e competenza della mente.
Ma che c'entra?
Sai anche meglio di me che la coscienza praticamente non opera sulla realtà, si limita ad osservare il pensiero.


Il pensiero non è forse la proiezione mentale di ciò che si apprende dall’ambiente esterno?
Non è una rielaborazione di dati acquisiti attraverso degli stimoli esterni?
La coscienza non può limitarsi a osservare il pensiero, giacché oltre ad essere un processo dinamico cognitivo (e quindi un elevatissimo campo impossibile da seguire al 100%), può essere conscio o inconscio.
La coscienza SEMBRA decidere, perché l'idea di "decisione" e "repressione", così come ogni altro concetto, derivano dalla coscienza. La coscienza, in realtà, si limita a leggere e a riportare.
Valuta ed elargisce.
Proietta la pulsione nel contesto ed elabora le reazioni e le conseguenze.
Se si limitasse a riportare, noi non avremmo limiti, e saremmo delle bestie.
Te sei un caso analogo

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