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Credente e non credente: vite a confronto

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  • Goge
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    La religione mi sembra tanto la politica: c'è chi va contro la politica del momento e chi la segue perchè teme di sbagliare.

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  • Chaotic Boy
    replied
    La religione è solo un mezzo inventato dall'uomo per dare un senso alle sofferenze che un normale essere umano prova in vita.
    Tanto dopo ci sarà l'aldilà, la pace eterna dopo la morte...sono tutte baggianate, quello che distingue appunto un non credente dal credente, è che il primo prenderà la vita con spensieratezza, e non penserà alla morte più di tanto, mentre il secondo sarà esattamente come il primo ma lo prenderà nel didietro quando una volta morto non troverà nulla.

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  • Chibi Goku
    replied
    Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
    Se, invece, si facesse riferimento alla felicità suscitata dalla scelta di vita del Papa e di Odifreddi, in questa sede è richiesto di esplicitare in che modo tale scelta abbia favorito il suscitare di tale sentimento.
    E direi che è qui che non ci intendiamo, una scelta di vita non rende "felici", e non è nemmeno detto che lo favorisca, esplicita il nostro essere.
    Siccome non si sceglie di credere o di non credere perché credendo allora sarai felice per il motivo x allo stesso modo mi pare completamente inutile e improduttivo cercare di partire dalla felicità per analizzare una scelta del genere.
    Ci sarà l'ateo felice di esserlo e quello infelice di esserlo, e lo stesso varrà per il credente.
    Alcune cose sfuggono ai semplici principi utilitaristici, e mi pare puro esercizio di stile tentare di ricondurceli a forza.

    Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
    Tra le cui differenze, appunto - oltre la diversità della modalità di approccio e concezione della vita -, risiede altresì la causa della "sfuggevole felicità", suscitata dall'una o l'altra concezione.
    Mi sfugge come una concezione di vita possa provocare la "sfuggevole felicità" che tu identifichi come "euforia del sentimento stesso nel momento in cui si compia un'azione".
    Qualcosa, a mio modo di vedere, non quadra.

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  • Davyl
    replied
    Originariamente Scritto da Chibi Goku Visualizza Messaggio
    Il concetto di felicità mal si presta a misurazioni, e anche se potessimo misurare la felicità x presente nella persona y il dato non servirebbe ad una sega perché non se ne potrebbe trarre nulla che riguardi il singolo, il papa non potrebbe essere felice da ateo, odifreddi non potrebbe essere felice da credente.
    Sillogismo corretto in sè, ma, considerando la caducità e la fugacità della felicità, requisito insito nel concetto stesso del suddetto status di benessere [dato che, - procedendo per assurdo - , se la felicità equivalesse allo stato di normalità ("il papa non potrebbe essere felice da ateo"), verrebbe a mancare l'euforia del sentimento stesso nel momento in cui si compia un'azione che abbia come sola finalità quella di soddisfarci] è applicabile a qualsiasi scelta o atto dell'uomo, non limitabile, dunque, ad un ambito tanto ridotto. Questo qualora si indicasse con quegli esempi una felicità incondizionata e duratura, la quale, come già detto, non può esistere.
    Se, invece, si facesse riferimento alla felicità suscitata dalla scelta di vita del Papa e di Odifreddi, in questa sede è richiesto di esplicitare in che modo tale scelta abbia favorito il suscitare di tale sentimento.

    Originariamente Scritto da Chibi Goku Visualizza Messaggio
    Un conto è voler discutere sulle differenze che comporta una scelta di vita come il credo religioso, un conto è volerle collegare con la felicità.
    Ancora peggio "cercare di capire le ragioni per le quali il credente e il non credente sono felici della loro scelta" perché a quel punto il topic sarebbe a tutti gli effetti un doppione di quello sulle ragioni per credere o per non credere.
    Tra le cui differenze, appunto - oltre la diversità della modalità di approccio e concezione della vita -, risiede altresì la causa della "sfuggevole felicità", suscitata dall'una o l'altra concezione.

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  • SuperLuis
    replied
    Originariamente Scritto da Giacomo Super Sayan 3 Visualizza Messaggio
    Devi capire che per noi non è un illusione,bensì realtà.
    Se una mente si ferma solo al probalibile e allo scientifico e una mente ristretta che non sa comprendere la maestosità e l'assoluta bellezza di Dio e delle Fede.
    Questa è davvero la cosa più stupida che io abbia mai sentito ,quindi io che preferisco Studiare i fatti e non credere in FAVOLE per bambini avrei la mente ristretta?,questa mi sa tanto de "Il bue che da cornuto all'asino" ,dimmi dove sta la bellezza di "Dio" e della fede quando queste ti prendono per quel posto da quando sei nato?(leggiti la bibbia e se non avrai il salame sugli occhi vedrai che è pieno di contraddizioni sia nel nuovo che nel vechio testamento)e se vuoi te lo dimostro subito partendo dalle "Origini" del tuo "Essere Divino" che sono copiate da dei che "Esistevano" gia da migliaia di anni prima del tuo dio

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  • Il Nicco
    replied
    BOH...

    Nè il credente nè il non credente si sentono più felici dell'altro, nè invero affrontano la vita in un modo sostanzialmente differente

    La connessione con la felicità, come giustamente ha detto Chibi Goku, non è quantificabile e non sarebbe in ogni caso sensato provare ad individuarla

    Ergo, posso tranquillamente dire che IO, credente in Dio(e che sì, mi sento oltremodo speciale e importante), saltello tra gioia e desolazione senza una logica precisa...Eraclito(e fors'anche Schopenauer) docet

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  • The Mystic
    replied
    E perdiamo tempo.

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  • Chibi Goku
    replied
    Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
    Qui non si considera la felicità nella interezza dei modi disponibili per raggiungerla, ma solo nel rapporto che ci sia tra quest'ultima e la religione.
    Che giustamente non esiste.
    E' più felice chi ha un QI di 120 o di 100?
    E' più felice chi conosce l'inno d'Italia a memoria o chi non lo conosce?

    Il concetto di felicità mal si presta a misurazioni, e anche se potessimo misurare la felicità x presente nella persona y il dato non servirebbe ad una sega perché non se ne potrebbe trarre nulla che riguardi il singolo, il papa non potrebbe essere felice da ateo, odifreddi non potrebbe essere felice da credente.

    Un conto è voler discutere sulle differenze che comporta una scelta di vita come il credo religioso, un conto è volerle collegare con la felicità.
    Ancora peggio "cercare di capire le ragioni per le quali il credente e il non credente sono felici della loro scelta" perché a quel punto il topic sarebbe a tutti gli effetti un doppione di quello sulle ragioni per credere o per non credere.

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  • Marcos92
    replied
    O___o
    Tu non stai bene.

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  • Garrincha
    replied
    Io sono Cristiano Cattolico, ma bestemmio come un turco con l'orticaria. Credo in Dio, ma non lo rispetto, perché è una entità iniqua.

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  • Lorenzo GOV
    replied
    Essere atei non vuol dire essere irrispettosi verso coloro che credono, bestemmiando. Il tuo amico è solo troppo piccolo per capire quanto è idiota.

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  • Shadow
    replied
    Sono cattolico,e penso che la differenza tra credere e non sia semplice.Gli atei
    si affidano a quello che vedono,i credenti chiedono aiuto a dio e hanno un sostegno interno,lo spirito che li sorregge.Comunque rispetto tutti,da musulmani ad atei.Ma non so se è un caso a parte,un mio amico che ha solo 11 anni,è ateo e non rispetta i cristiani.Pensa che essere atei sia essere radicalmente diversi dagli "altri".Bestemmia,anche se tutti gli diaciamo di non farlo perchè noi siamo cristiani e dovrebbe almeno rispettarci,e invece fa quello che vuole.Mi chiedo cosa farà,nella vita vera.
    Infine,io sono per i credenti,e credo che gli atei possono benissimamente convivere con tutto il resto del mondo.

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  • Sanji
    replied
    Ho corretto

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  • Davyl
    replied
    Originariamente Scritto da Giacomo Super Sayan 3 Visualizza Messaggio
    Devi capire che per non è un illusione,bensì realtà.
    Se una mente si ferma solo al probalibile,allo scientifico,e una mente ristretta una mente che non si sa comprendere la maestosità e l'assoluta bellezza di Dio e delle Fede.
    In Italiano, grazie.

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  • Sanji
    replied
    Devi capire che per noi non è un illusione,bensì realtà.
    Se una mente si ferma solo al probalibile e allo scientifico e una mente ristretta che non sa comprendere la maestosità e l'assoluta bellezza di Dio e delle Fede.
    Last edited by Sanji; 16 maggio 2008, 18:19.

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