Scusate, ma questa e' la copia di un altro topic sulla religione, o no?Vabbe', devo ripetere le stesse cose del primo topic! Io sono atea, grazie a Dio! Non sopporto tutta questa ipocrisia della religione. Per me il credere in qualcosa di superiore a noi non mi intriga proprio! Io credo che siamo solo una combinazione di elementi chimici scaturiti da un BIG BANG nello spazio! Credo nell'evoluzione di Darwin e penso che la religione e' solo una maschera per nascondere le nostre paure. Infatti ci sono sempre state guerre di religione e sempre ci saranno...in nome di chi? Un Dio sanguinario? E perfino in questo forum tanti pii credenti cristiani possono azzannare i pagani!E' solo la PAURA A FARCI CREDERE IN UN DIO CHE CI SALVI! Ma purtroppo il destino e' solo nelle nostre mani, siamo noi a decidere, non Dio!
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Credente e non credente: vite a confronto
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Mah, non vedo un grossissimo legame fra la felicità e la religione. Sia i credenti che gli atei credono di poter essere felici vivendo in un certo modo, per cui in teoria dovrebbero essere alla pari.
I credenti magari vivono una vita con più sacrificio, poichè rincorrono il concetto della vita eterna. Ma proprio questa prospettiva dovrebbe dare loro la forza di andare avanti.
Gli atei invece sono più materialisti, dal momento che l'unica vita che possono sfruttare è quella terrena.
Non so, io credo che se ognuno è felice delle proprie scelte non si debba porre troppo questo interrogativo. Piuttosto ritengo (e mi dispiace, ma continuerò a ritenere) che la felicità sia invece legata all'intelligenza. Ok, non è matematico dire "tutti i geni sono infelici" e "tutti gli idioti sono felici", ma di sicuro è una cosa su cui si può ragionare.
Certo, se come qualcuno pensa i credenti sono mediamente più stupidi, allora posso affermare che si sentano anche mediamente più felici.sigpic
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Originariamente Scritto da Goge Visualizza MessaggioCerto, i credenti dicono tutti così.
A questo punto mi viene da chiedermi se ti sei mai posto delle domande sull'esistenza di questo fantomatico Dio.Madre de dios, es el Pollo Diablo!
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Mah, non credo.
C'è gente che afferma che dopo aver "trovato" la fede è come rinata.
Ha trovato quell'armonia e quella voglia di vivere che prima gli mancava.
Ovvio che però, come è giusto che sia, ci sono diversi pensieri.
Il non credente vive la vita senza timore di esser giudicato (parlo ovviamente di una giustizia divina) mentre quello credente rispetta la volontà di Dio tentando di non sgarrare e se lo fa, tenta di farlo il meno possibile.
Ovviamente sono idee rispettabili, ci mancherebbe, ma se uno crede o non crede (la scelta dev'essere propria, e non influenzata da altri) non ci sia diversità.Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo…
Che sia la libertà di volare o solo di sentirsi vivo…
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E' tanto complesso cogliere l'aspetto portante della discussione?
Perdiana, Mystic non sta chiedendo se si raggiunga permanentemente la felicità tramite l'ateismo o la fede, ma, semplicemente, se l'illusione dei credenti sia realmente sinonimo di benessere, o, almeno, più di quanto non lo sia per i non credenti.
"Credere in Dio, illudersi di crederci, illudersi di non terminare con il decesso biologico è un punto a favore per i credenti, o no?"
Il fatto, poi, che un individuo si soddisfi e diventi "felice" quando mangia, beve e fa sesso è ben altra cosa.
Qui non si considera la felicità nella interezza dei modi disponibili per raggiungerla, ma solo nel rapporto che ci sia tra quest'ultima e la religione.
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Originariamente Scritto da Giacomo Super Sayan 3 Visualizza MessaggioDevi capire che per non è un illusione,bensì realtà.
Se una mente si ferma solo al probalibile,allo scientifico,e una mente ristretta una mente che non si sa comprendere la maestosità e l'assoluta bellezza di Dio e delle Fede.
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Sono cattolico,e penso che la differenza tra credere e non sia semplice.Gli atei
si affidano a quello che vedono,i credenti chiedono aiuto a dio e hanno un sostegno interno,lo spirito che li sorregge.Comunque rispetto tutti,da musulmani ad atei.Ma non so se è un caso a parte,un mio amico che ha solo 11 anni,è ateo e non rispetta i cristiani.Pensa che essere atei sia essere radicalmente diversi dagli "altri".Bestemmia,anche se tutti gli diaciamo di non farlo perchè noi siamo cristiani e dovrebbe almeno rispettarci,e invece fa quello che vuole.Mi chiedo cosa farà,nella vita vera.
Infine,io sono per i credenti,e credo che gli atei possono benissimamente convivere con tutto il resto del mondo.sigpic
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Io sono Cristiano Cattolico, ma bestemmio come un turco con l'orticaria. Credo in Dio, ma non lo rispetto, perché è una entità iniqua.Una corda scese sinuosa. La afferrai fra gli spruzzi e dal ponte si levò un grido di incoraggiamento, sguaiato e scellerato, il cui fetore era un affronto al cielo.
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Originariamente Scritto da Davyl Visualizza MessaggioQui non si considera la felicità nella interezza dei modi disponibili per raggiungerla, ma solo nel rapporto che ci sia tra quest'ultima e la religione.
E' più felice chi ha un QI di 120 o di 100?
E' più felice chi conosce l'inno d'Italia a memoria o chi non lo conosce?
Il concetto di felicità mal si presta a misurazioni, e anche se potessimo misurare la felicità x presente nella persona y il dato non servirebbe ad una sega perché non se ne potrebbe trarre nulla che riguardi il singolo, il papa non potrebbe essere felice da ateo, odifreddi non potrebbe essere felice da credente.
Un conto è voler discutere sulle differenze che comporta una scelta di vita come il credo religioso, un conto è volerle collegare con la felicità.
Ancora peggio "cercare di capire le ragioni per le quali il credente e il non credente sono felici della loro scelta" perché a quel punto il topic sarebbe a tutti gli effetti un doppione di quello sulle ragioni per credere o per non credere.
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