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Credente e non credente: vite a confronto

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  • #46
    BOH...

    Nè il credente nè il non credente si sentono più felici dell'altro, nè invero affrontano la vita in un modo sostanzialmente differente

    La connessione con la felicità, come giustamente ha detto Chibi Goku, non è quantificabile e non sarebbe in ogni caso sensato provare ad individuarla

    Ergo, posso tranquillamente dire che IO, credente in Dio(e che sì, mi sento oltremodo speciale e importante), saltello tra gioia e desolazione senza una logica precisa...Eraclito(e fors'anche Schopenauer) docet
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    • #47
      Originariamente Scritto da Giacomo Super Sayan 3 Visualizza Messaggio
      Devi capire che per noi non è un illusione,bensì realtà.
      Se una mente si ferma solo al probalibile e allo scientifico e una mente ristretta che non sa comprendere la maestosità e l'assoluta bellezza di Dio e delle Fede.
      Questa è davvero la cosa più stupida che io abbia mai sentito ,quindi io che preferisco Studiare i fatti e non credere in FAVOLE per bambini avrei la mente ristretta?,questa mi sa tanto de "Il bue che da cornuto all'asino" ,dimmi dove sta la bellezza di "Dio" e della fede quando queste ti prendono per quel posto da quando sei nato?(leggiti la bibbia e se non avrai il salame sugli occhi vedrai che è pieno di contraddizioni sia nel nuovo che nel vechio testamento)e se vuoi te lo dimostro subito partendo dalle "Origini" del tuo "Essere Divino" che sono copiate da dei che "Esistevano" gia da migliaia di anni prima del tuo dio

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      • #48
        Originariamente Scritto da Chibi Goku Visualizza Messaggio
        Il concetto di felicità mal si presta a misurazioni, e anche se potessimo misurare la felicità x presente nella persona y il dato non servirebbe ad una sega perché non se ne potrebbe trarre nulla che riguardi il singolo, il papa non potrebbe essere felice da ateo, odifreddi non potrebbe essere felice da credente.
        Sillogismo corretto in sè, ma, considerando la caducità e la fugacità della felicità, requisito insito nel concetto stesso del suddetto status di benessere [dato che, - procedendo per assurdo - , se la felicità equivalesse allo stato di normalità ("il papa non potrebbe essere felice da ateo"), verrebbe a mancare l'euforia del sentimento stesso nel momento in cui si compia un'azione che abbia come sola finalità quella di soddisfarci] è applicabile a qualsiasi scelta o atto dell'uomo, non limitabile, dunque, ad un ambito tanto ridotto. Questo qualora si indicasse con quegli esempi una felicità incondizionata e duratura, la quale, come già detto, non può esistere.
        Se, invece, si facesse riferimento alla felicità suscitata dalla scelta di vita del Papa e di Odifreddi, in questa sede è richiesto di esplicitare in che modo tale scelta abbia favorito il suscitare di tale sentimento.

        Originariamente Scritto da Chibi Goku Visualizza Messaggio
        Un conto è voler discutere sulle differenze che comporta una scelta di vita come il credo religioso, un conto è volerle collegare con la felicità.
        Ancora peggio "cercare di capire le ragioni per le quali il credente e il non credente sono felici della loro scelta" perché a quel punto il topic sarebbe a tutti gli effetti un doppione di quello sulle ragioni per credere o per non credere.
        Tra le cui differenze, appunto - oltre la diversità della modalità di approccio e concezione della vita -, risiede altresì la causa della "sfuggevole felicità", suscitata dall'una o l'altra concezione.

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        • #49
          Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
          Se, invece, si facesse riferimento alla felicità suscitata dalla scelta di vita del Papa e di Odifreddi, in questa sede è richiesto di esplicitare in che modo tale scelta abbia favorito il suscitare di tale sentimento.
          E direi che è qui che non ci intendiamo, una scelta di vita non rende "felici", e non è nemmeno detto che lo favorisca, esplicita il nostro essere.
          Siccome non si sceglie di credere o di non credere perché credendo allora sarai felice per il motivo x allo stesso modo mi pare completamente inutile e improduttivo cercare di partire dalla felicità per analizzare una scelta del genere.
          Ci sarà l'ateo felice di esserlo e quello infelice di esserlo, e lo stesso varrà per il credente.
          Alcune cose sfuggono ai semplici principi utilitaristici, e mi pare puro esercizio di stile tentare di ricondurceli a forza.

          Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
          Tra le cui differenze, appunto - oltre la diversità della modalità di approccio e concezione della vita -, risiede altresì la causa della "sfuggevole felicità", suscitata dall'una o l'altra concezione.
          Mi sfugge come una concezione di vita possa provocare la "sfuggevole felicità" che tu identifichi come "euforia del sentimento stesso nel momento in cui si compia un'azione".
          Qualcosa, a mio modo di vedere, non quadra.

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          • #50
            La religione è solo un mezzo inventato dall'uomo per dare un senso alle sofferenze che un normale essere umano prova in vita.
            Tanto dopo ci sarà l'aldilà, la pace eterna dopo la morte...sono tutte baggianate, quello che distingue appunto un non credente dal credente, è che il primo prenderà la vita con spensieratezza, e non penserà alla morte più di tanto, mentre il secondo sarà esattamente come il primo ma lo prenderà nel didietro quando una volta morto non troverà nulla.

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            • #51
              La religione mi sembra tanto la politica: c'è chi va contro la politica del momento e chi la segue perchè teme di sbagliare.

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              • #52
                Originariamente Scritto da Chaotic Boy Visualizza Messaggio
                La religione è solo un mezzo inventato dall'uomo per dare un senso alle sofferenze che un normale essere umano prova in vita.
                Tanto dopo ci sarà l'aldilà, la pace eterna dopo la morte...sono tutte baggianate, quello che distingue appunto un non credente dal credente, è che il primo prenderà la vita con spensieratezza, e non penserà alla morte più di tanto, mentre il secondo sarà esattamente come il primo ma lo prenderà nel didietro quando una volta morto non troverà nulla.
                Poche volte ho sentito corbellerie concatenate in un post di tali dimensioni.
                Allora, innanzitutto la religione "per te è..." e non "è..." perchè qui siamo comunque nel soggettivo.
                (Forse tu non l'avrai voluto dire e questa è una mia interpretazione del tuo post) Il credente ti assicuro che non passa la vita pensando continuamente all'aldilà e preoccpupandosi, anzi, quello per me è il non credente (a volte).
                E poi leggiti l'ultima frase ch hai scritto, chi sei tu per saperlo? XD
                Per caso sei morto e sei ritornato in vita per dircelo?
                Che fanatismo dagli epididimi.
                Madre de dios, es el Pollo Diablo!

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                • #53
                  Originariamente Scritto da Marcos92 Visualizza Messaggio
                  (Forse tu non l'avrai voluto dire e questa è una mia interpretazione del tuo post)
                  Meno male che metti le mani avanti, perchè si non hai proprio capito

                  Il credente ti assicuro che non passa la vita pensando continuamente all'aldilà e preoccpupandosi,
                  Ti perdonerei se fossi straniero e non capissi il significato delle mie parole, ma purtroppo credo tu sia della nostra penisola.
                  Ho solo detto che le religioni sono state inventate dall'uomo ( si è così non sono discese dall'alto) per dare un senso alla propria esistenza, dato che le sofferenze in vita potrebbero essere ripagate con la gratificazione di un aldilà, nel caso della religione cattolica e mussulmana perlomeno.

                  E poi leggiti l'ultima frase ch hai scritto, chi sei tu per saperlo? XD
                  Per caso sei morto e sei ritornato in vita per dircelo?
                  Con questa frase infantile chiudo quì la mia risposta, mannaggia lo sapevo che dovevo aggiungere un Post scriptum recante "Sono ateo"
                  Last edited by Chaotic Boy; 17 May 2008, 14:32.

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                  • #54
                    Originariamente Scritto da Chibi Goku Visualizza Messaggio
                    E direi che è qui che non ci intendiamo, una scelta di vita non rende "felici", e non è nemmeno detto che lo favorisca, esplicita il nostro essere.

                    Siccome non si sceglie di credere o di non credere perché credendo allora sarai felice per il motivo x allo stesso modo mi pare completamente inutile e improduttivo cercare di partire dalla felicità per analizzare una scelta del genere.

                    Ci sarà l'ateo felice di esserlo e quello infelice di esserlo, e lo stesso varrà per il credente.
                    Alcune cose sfuggono ai semplici principi utilitaristici, e mi pare puro esercizio di stile tentare di ricondurceli a forza.
                    Una scelta (libera e volontaria, senza cadere nell'imposizione legale o morale) di vita viene compiuta sempre in vista di ciò che è meglio per noi in quel frangente, di ciò che migliorerebbe la nostra situazione, di ciò che potrebbe portare alla "sfuggevole felicità".

                    A meno che la scelta di credere o non credere sia completamente casuale, allora ciò che spinge a scegliere l'una o l'altra cosa è la valutazione dei pro e dei contro dell'una e dell'altra condizione a disposizione.

                    Anche una concezione (elaborazione personale su un determinato oggetto) presenta dei pro (qualcosa che arreca beneficio -> felicità temporanea) e dei contro (qualcosa che peggiora la propria situazione), altrimenti tutti la penserebbero nel medesimo modo su ogni cosa e si potrebbe realmente stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; la Giustizia, in altri termini.

                    Ogni atto è riconducibile a principi utilitaristici; negare ciò è negare il principio di causalità.
                    Indubbiamente "ci sarà l'ateo felice di esserlo e quello infelice di esserlo", non per niente il discorso è prettamente soggettivo.

                    Originariamente Scritto da Chibi Goku Visualizza Messaggio
                    Mi sfugge come una concezione di vita possa provocare la "sfuggevole felicità" che tu identifichi come "euforia del sentimento stesso nel momento in cui si compia un'azione".
                    Qualcosa, a mio modo di vedere, non quadra.
                    Come? Nell'averla scelta. E qui si riparte dalla mia risposta al primo punto.

                    Ogni scelta viene effettuata nella consapevolezza di compiere il proprio bene; se così non fosse, se l'individuo scegliesse una possibilità che possa solo danneggiarlo, si cadrebbe nella follia.
                    Escluse le imposizioni legislative ed etiche, nel cui caso l'individuo andrebbe a scegliere non più il "bene", ma il "minore dei mali".
                    Last edited by Davyl; 17 May 2008, 14:45.

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                    • #55
                      Si, ok, il tuo post mi sembrava ambiguo e ho detto la mia teoria premettendo che possa essere frutto di una cattiva interpretazione.
                      Comunque tu cosa intendi per nulla?
                      Ci si potrebbe aprire un topic sopra, ma cerca di dircelo in un post, cosa "senti" nel nulla?
                      Madre de dios, es el Pollo Diablo!

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                      • #56
                        Originariamente Scritto da Marcos92 Visualizza Messaggio
                        Si, ok, il tuo post mi sembrava ambiguo e ho detto la mia teoria premettendo che possa essere frutto di una cattiva interpretazione.
                        Comunque tu cosa intendi per nulla?
                        Ci si potrebbe aprire un topic sopra, ma cerca di dircelo in un post, cosa "senti" nel nulla?
                        Per quanto riguarda il mio personale pensiero non credo alle religioni proprio perchè le basi su cui si fondano, sono state scritte da uomini che sono riusciti a convincere altri uomini.
                        Non c'è stata un identità divina, o un qualcosa di inspiegabile, io rispetto i credenti, è la religione che non rispetta loro.
                        Basta pensare alle persecuzioni per opera della chiesa nel corso dei secoli, il tutto in nome di dio, sangue è stato versato in nome di dio che in teoria dovrebbe perdonare.
                        Ovviamente non si può sapere cosa c'è dopo la morte, ma se ci fermassimo a pensare, ogni religione da un interpretazione diversa di quello che accade quando passiamo a miglior vita.
                        E' come se ci fossero le elezioni e dovessimo decidere per quale partito votare, ma è ridicolo.
                        Prima di nascere si percepiva qualcosa? no...la morte è la stessa cosa ma solo alla fine della vita.
                        Pur essendo ateo trovo meno fantasiosa la teoria di una rinascita, piuttosto che credere a un dio che mi vorrà al suo fianco una volta esalato l'ultimo respiro.
                        Last edited by Chaotic Boy; 17 May 2008, 14:48.

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                        • #57
                          Originariamente Scritto da Chaotic Boy Visualizza Messaggio
                          Prima di nascere si percepiva qualcosa? no...la morte è la stessa cosa ma solo alla fine della vita.
                          No, ti sbagli.
                          Magari potevi pure percepire qualcosa, ma è come se ora ti chiedessi "Cosa hai fatto il 12 Aprile 1994?" sono sicuro che tu non sapresti rispondere, ma è normale dato che avevi 4 anni e la mente o non era tale da memorizzare più di tanto o/e te lo sarai scordato nel tempo.
                          Stesso discorso si puo' applicare al prima di nascere, abbiamo avuto (credo) enormi cambiamenti.
                          Il discorso sulla chiesa e sulle persecuzioni del passato te lo potevi evitare, la Chiesa è cambiata, io credo in quella recente, mica in quella medievale.
                          Madre de dios, es el Pollo Diablo!

                          Comment


                          • #58
                            Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
                            Ogni scelta viene effettuata nella consapevolezza di compiere il proprio bene; se così non fosse, se l'individuo scegliesse una possibilità che possa solo danneggiarlo, si cadrebbe nella follia.
                            Escluse le imposizioni legislative ed etiche, nel cui caso l'individuo andrebbe a scegliere non più il "bene", ma il "minore dei mali".
                            No.
                            Esistono le pulsioni di morte.
                            E le possediamo tutti, non solo i ''malati''.

                            Originariamente Scritto da Chaotic Boy Visualizza Messaggio
                            La religione è solo un mezzo inventato dall'uomo per dare un senso alle sofferenze che un normale essere umano prova in vita.
                            No. Dio può esserlo, la religione no.

                            La religione è stata fonte di potere, ma più che questo, è stata ed è una linea di etica dell' individuo e della società.
                            Che essa sia crsitiana(non solo cattolica ), mussulmana,buddista,induista, ebrea, scintoista ecc ecc.
                            sigpic

                            Comment


                            • #59
                              Ma non c'è da discutere, eh. Ogni azione umana è intrinsecamente finalizzata al bene di chi la compie: l'uomo non può danneggiarsi volontariamente. Se si danneggia, significa che in quel caso il danno avrebbe comportato una soddisfazione del desiderio e che quindi il danneggiamento in realtà ha connotazioni positive.
                              Un uomo vuole morire? Perfetto: vuole morire perché ritiene che la morte sia il bene.
                              Neanche i folli possono volere il male, è proprio inconcepibile per la struttura del nostro pensiero.
                              Una corda scese sinuosa. La afferrai fra gli spruzzi e dal ponte si levò un grido di incoraggiamento, sguaiato e scellerato, il cui fetore era un affronto al cielo.

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                              • #60
                                Originariamente Scritto da ghonnen Visualizza Messaggio
                                No.
                                La religione è stata fonte di potere, ma più che questo, è stata ed è una linea di etica dell' individuo e della società.
                                Che essa sia crsitiana(non solo cattolica ), mussulmana,buddista,induista, ebrea, scintoista ecc ecc.
                                Perchè non leggi bene il suo post?
                                Lui ha detto è, non "è stata", la chiesa di oggi è completamente diversa da quella del passato, corrotta e fonte di morte e potere.
                                Si sta parlando della chiesa di oggi, non di quella di 1000 anni fa xD
                                Madre de dios, es el Pollo Diablo!

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