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Originariamente Scritto da ghonnen Visualizza MessaggioNo, non ci credo.
Anzi, per quanto ne sappiamo, il nostro ''universo'' potrebbe anche non esistere.
Le Voyager non sono ancora entrate nemmeno nell' Eliopausa.
Figuriamoci se prendo in considerazione il resto della galassia.
Il calcolo probabilistico è solo una congettura, nulla più.
Cosi come potrebbe esserci vita su altri sistemi, potrebbe benissimo non esserci.
Siamo soli nell' universo? Molto probabilmente si.
Già la nostra esistenza è un miracolo.
Questo basta e avanza.
Anzi, io non vedo come sia più probabile la loro inesistenza.
La nostra esistenza è il congiungersi di più fattori, sicuramente provvidenziali, ma non definirei unici o miracolosi.
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Originariamente Scritto da TURBO PIZZA!!!!!!!!!!!!!! Visualizza Messaggiorisposta:me ne son già fatte 3.
No, non ci credo.
Anzi, per quanto ne sappiamo, il nostro ''universo'' potrebbe anche non esistere.
Le Voyager non sono ancora entrate nemmeno nell' Eliopausa.
Figuriamoci se prendo in considerazione il resto della galassia.
Il calcolo probabilistico è solo una congettura, nulla più.
Cosi come potrebbe esserci vita su altri sistemi, potrebbe benissimo non esserci.
Siamo soli nell' universo? Molto probabilmente si.
Già la nostra esistenza è un miracolo.
Questo basta e avanza.sigpic
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Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza MessaggioMA potrebbe anche benissimo esserci.
Anzi, io non vedo come sia più probabile la loro inesistenza.
La nostra esistenza è il congiungersi di più fattori, sicuramente provvidenziali, ma non definirei unici o miracolosi.
E fino a prova contraria, è tutt' ora quella in cui ci troviamo.
Il calcolo probabilistico delle civiltà evolute, è stato effettuato in base agli elementi che noi conosciamo e con i quali è stato possibile la nostra esistenza sulla terra.
Basta un elemento a mancare per cambiare radicalmente le forme di vita sulla terra.
Anzi, è tutt' ora un mistero il fattore che ha portato l' uomo a distinguersi dal resto degli animali, e a dargli la capacità cognitiva necessaria per elevarlo al grado di ''civiltà''.
Ci sono solo teorie, nulla più... e sono anche abbastanza controverse.
Possibile che l' evoluzione porti un ibrido ad avere capacità locomotorie di tale entità? No.
L' uomo è un miracolo, di cui si conosce ben poco a riguardo delle sue origini.
Mi pare troppo presto per dare credito ad un calcolo di probabilità.
Prima sarebbe opportuno risalire concretamente alle origini della psiche umana, per conoscere le radici della nostra di civiltà.
Non è solo un fattore di sinapsi...
Poi volendo, dopo, si potrebbe rifare il calcolo.sigpic
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Tra l'altro la famosa equazione di drake sul numero di civiltà evolute presenti in una galassia presenta un numero assurdo di incognite dove, in pratica, è possibile piazzare i numeri che si vogliono. Dallo stesso calcolo è possibile estrarre un numero pari a 5.000 civiltà evolute, 10 civiltà evolute, 1 civiltà (il nostro caso, ovvero l'equazione base), o addirittura 0 (nel caso che la maggior parte delle galassie fossero vuote, o che noi fossimo gli unici, la media delle civiltà nell'universo sarebbe 0). E comunque l'equazione di drake non ha ancora superato il paradosso di fermi,
Io resto un sostenitore, fino a prova contraria, dell'ipotesi della rarità della terra.Last edited by Majin Broly; 21 October 2008, 17:03.
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Originariamente Scritto da Giacomo Super Sayan 3 Visualizza MessaggioDi Marte lo avevo sentito anche io ma se ora l'acqua non c'è più non dovrebbero nemmeno esserci delle forme di vita.Poiché sono un genio! [Cit.]
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Non essendoci prove, va escluso, anche perchè, per i nostri attuali standard, non sarebbe vita. Esiste una definizione di vita, e l'abbiamo creata poichè essa è ciò che ci viene presentata dal nostro pianeta.
La vita necessita di una serie di fattori imprescindibili, il tuo post (mi dispiace, ma, hai fatti, per ora è così equivale a chiedere come facciamo ad escludere l'esistenza delle balene volanti solo perchè non le abbiamo mai viste.
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No, semplicemente questa è la scienza. Se la vita può svilupparsi senza acqua, ci si chiede semplicemente perchè sul nostro pianeta non l'abbia fatto. La chimica della vita è complessa, non immagini quanto. Senza acqua non riesco minimamente ad immaginare come possano svilupparsi forme viventi.
Come studioso del settore, sarei il primo a sperare di vedere un simile miracolo, per comprendere come sia possibile lo sviluppo di un simile organismo. Ma credimi, davanti a lui sarei esterefatto come se mi fosse messo un pegaso di fronte agli occhi.
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Il calcolo probabilistico delle civiltà evolute, è stato effettuato in base agli elementi che noi conosciamo e con i quali è stato possibile la nostra esistenza sulla terra.
Basta un elemento a mancare per cambiare radicalmente le forme di vita sulla terra.
Potrei continuare all'infinito, ma quello che voglio far capire è che le probabilità sono per paradosso quelle che esiste la vita sull'universo in condizioni che noi nemmeno possiamo immaginare. Presumere il contrario non ha alcuna fondatezza scientifica e io non userei molto il paragone con noi per assolutizzare.sigpic
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Tutti gli estremofili derivano comunque da un unico procariota ancestrale, nato da condizioni ben precise. I batteri anaerobi sono precedenti a quelli con facoltà di utilizzo dell'ossigeno, tuttavia questa non è certo una qualità estrema. Qui si parla di parametri iniziali, non di parametri ambientali di adattamento. Noi conosciamo i punti dove la vita non esiste più, poichè il nostro mondo ce ne da un valido esempio. Sappiamo anche che le condizioni iniziali della vita sulla terra sono state un mix di migliaia di fattori contemporanei, la cui probabilità di avvenimento è prossima allo zero.
Gli estremofili che citi sono organismi adattati a quell'ambiente, non ci sono nati.
Molto spesso si fa confusione tra componente iniziale e componente ambientale successiva. Se la vita necessita di x,y,w,z per nascere, essa, con 2x, non nascerà, ma l'organismo nato dalla prima serie potrà adattarsi alla condizione 2x, così tu potrai trovare vita anche lì. Ma in un mondo dove esiste solo la componente 2x la vita non potrà mai essere iniziata, dunque non si potranno essere evolute forme capaci di resistere a quell'ambiente.
Presumere che la vita si sviluppi in maniera diversa da quella conosciuta è, per quanto affascinante, privo di fondatezza scientifica. Per quale motivo, se la vita può svilupparsi in ambienti estremi oltre ogni limite (dove neppure i nostri estremofili più arditi si spingono), sul nostro pianeta non l'ha fatto?
Da notare poi che tali organismi si sono sviluppati a causa dell'avvento dell'ossigeno, infatti gli estremofili sono tali in quanto rifugiati nei pochi luoghi ove il velenoso ossigeno non giunge. E' un evoluto sistema difensivo, non certo una condizione dove la vita possa avere spontaneamente inizio.Last edited by Majin Broly; 19 October 2008, 13:28.
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Originariamente Scritto da Shaoran Visualizza MessaggioEsistono forme di vita sul nostro pianeta che vivono a condizioni per noi impensabili. Creature marine che vivono in profondità e luoghi bui per noi inimmaginabili, microrganismi che vivono senza bisogno di ossigeno (Halobacterium salinarum), altri che vivono a temperature così elevate per noi impensabili (sui 112C°, parlo de Sulfolobus acidocaldarius), e altri che vivono in ambienti freddissimi (sui - 15°, Rhodococcus sp.).
No, perchè tutti gli esseri viventi sulla terra sono partiti dagli stessi microrganismi monocellulari.
Quello che tu chiami ''vita'' è semplicemente l' adattarsi al proprio habitat.
La nascita della vita è diversa, e ha origine comune in tutti gli esseri viventi.
Potrei continuare all'infinito, ma quello che voglio far capire è che le probabilità sono per paradosso quelle che esiste la vita sull'universo in condizioni che noi nemmeno possiamo immaginare.
Però a questo punto non risponde più a canoni umani necessari per poterla identificare come vita.
Noi cerchiamo una civiltà o un organismo vivente che possa corrispondere a tale.
Presumere il contrario non ha alcuna fondatezza scientifica e io non userei molto il paragone con noi per assolutizzare.
Perchè questo vorebbe dire accettare anche ipotesi sull' esistenza delle sirene, dello yeti, degli gnomi e dei centauri.
EDIT: Bon, più preciso di Majin Broly, si muore.sigpic
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Originariamente Scritto da **Baby Nonò** Visualizza Messaggiosi, io ci credo!! proprio l'altro ieri ho visto un servizio sui "cerchi nel grano" a voyager, troppo complicati da fare x noi uomini (anche se ci sono i mezzi, in effetti). praticamente appaiono segni maya sui campi di grano, come a volerci avvisare di qualcosa. i maya hanno previsto un sacco di roba realmente accaduta, hanno scoperto la durata di giorni e anni e secondo i loro calcoli nel 2012 dovrebbe cominciare una nuova era (quindi la fine delll'attuale mondo)
Secondo me sono balle, io ci credo agli alieni e co. ma non credo a sta storia dei maya, xke anche io potrei diventare cm loro, scrivo su un pezzo di carta ke nel futuro un onda sommergera un paese ecco fatto, sono un maya, xke qst cosa è sicuro ke succedera, magari fra milioni di anni ma succedera per forza, cm l'attentato alle torri gemelle, dissero addirittuara ke imaya lo avevano previsto xke avevano trovato un documento risalente ai maya in cui era raffigurato un un uccello simile ad un aereo che andava incontro a due torri..UATATTATATATTAATATTATATTATATA!!!!!!
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Originariamente Scritto da ghonnen Visualizza MessaggioFino ad ora, l' opzione ''meno probabile'' si è dimostrata quella con maggior fondatezza.
E fino a prova contraria, è tutt' ora quella in cui ci troviamo.
Il calcolo probabilistico delle civiltà evolute, è stato effettuato in base agli elementi che noi conosciamo e con i quali è stato possibile la nostra esistenza sulla terra.
Basta un elemento a mancare per cambiare radicalmente le forme di vita sulla terra.
Anzi, è tutt' ora un mistero il fattore che ha portato l' uomo a distinguersi dal resto degli animali, e a dargli la capacità cognitiva necessaria per elevarlo al grado di ''civiltà''.
Ci sono solo teorie, nulla più... e sono anche abbastanza controverse.
Possibile che l' evoluzione porti un ibrido ad avere capacità locomotorie di tale entità? No.
L' uomo è un miracolo, di cui si conosce ben poco a riguardo delle sue origini.
Mi pare troppo presto per dare credito ad un calcolo di probabilità.
Prima sarebbe opportuno risalire concretamente alle origini della psiche umana, per conoscere le radici della nostra di civiltà.
Non è solo un fattore di sinapsi...
Poi volendo, dopo, si potrebbe rifare il calcolo.
Sono conscio del fatto che la vita, e non solo la specialità umana, sia un congiungersi direi quasi unico di fattori iniziali, ma da questo a dire che in miliardi di stelle, solo nel sistema Solare s'è avuto questo evento straordinario.
Anche solo per amor della Ragione dobbiamo comunque lasciare aperta una possibilità di almeno esistenza di forme di vita extraterrestri.
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Se la vita necessita di x,y,w,z per nascere ecc.
Il fatto che sulla Terra si siano verificate determinate condizioni che hanno generato il procariota ancestrale, non è detto che queste determinate condizioni siano valide e assolute per qualsiasi altra vita presente nell'universo.
Il fatto che esistano organisimi estremofili lo dimostra. La loro esistenza ha permesso agli esibiologi di ipotizzare che possa esserci vita in qualsiasi altro pianeta con condizioni di vita che noi consideriamo "inadatte".
Nessuno può dire con certezza che in condizioni diametralmente opposte a quelle della Terra all'origine della vita non abbiano avuto orgigine altre forme di vita.
Infatti i fattori x,y,w,z saranno stati validi per il nostro caso, in altri è possibile siano stati sufficienti i fattori x e y.
Inoltre c'è da dire che non possiamo nemmeno sapere se in pianeti lontani non siano presenti le stesse condizioni della Terra, la scienza attualmente non è in grado di stabilirlo quindi siamo nel campo delle opinioni
Presumere che la vita si sviluppi in maniera diversa da quella conosciuta è, per quanto affascinante, privo di fondatezza scientifica.
Tra l'altro a presumerlo è proprio una branca delle scienze, l'esobiologia, che ha portato all'attenzione parecchi risultati
Per quale motivo, se la vita può svilupparsi in ambienti estremi oltre ogni limite (dove neppure i nostri estremofili più arditi si spingono), sul nostro pianeta non l'ha fatto?
In realtà, la vita è capace di resistere e proliferare in siti in cui le condizioni ambientali possono essere definite "estreme". Anche questo argomento è di interesse per l'esobiologia, in quanto l'analisi degli habitat terrestri può orientare gli studiosi nella selezione degli ambienti extraterrestri da analizzare allo scopo di cercarvi la vita.
Fino a qualche decennio fa, si riteneva che la vita potesse svilupparsi esclusivamente in presenza di una combinazione di fattori molto rigida: l'irraggiamento opportuno da parte di una stella, la presenza di acqua allo stato liquido, la presenza di ossigeno nell'atmosfera e di condizioni di temperatura e di umidità variabili entro livelli prestabiliti. Ma, negli ultimi trentacinque anni, gli scienziati hanno scoperto una quantità di esseri viventi, detti organismi estremofili, adattati a vivere nelle condizioni più proibitive, come ad esempio:
-in assenza di luce, come gli organismi che vivono nei pressi delle sorgenti idrotermali sul fondo degli oceani o come alcuni batteri che vivono circa 3 km sotto la superficie terrestre metabolizzando l'idrogeno;
-in assenza di acqua allo stato liquido, come gli organismi che vivono nelle profondità della calotta glaciale antartica;
-in ambienti poverissimi, ed in particolari condizioni biochimiche, come gli organismi che vivono sotto la crosta di sale della Death Valley, in California;
-addirittura nell'interno delle rocce, come microorganismi fotosintetici presenti entro arenarie dell'Antartide, che restano congelati per la maggior parte della loro vita e si riattivano solo per poche ore all'anno.
Aver trovato la vita sulla Terra in ambienti inaspettati ha aumentato i limiti dei parametri ambientali entro i quali è possibile la sopravvivenza degli organismi viventi, e di conseguenza ha aperto nuove frontiere di esplorazione spaziale alla ricerca della vita extraterrestre, all'interno dello stesso sistema solare. Negli ultimi anni, mondi particolarmente interessanti da questo punto di vista sono stati ritenuti la luna maggiore di Saturno, Titano, e soprattutto una luna di Giove, Europa.
http://it.wikipedia.org/wiki/Esobiologia
Bene.
Però a questo punto non risponde più a canoni umani necessari per poterla identificare come vita.
Noi cerchiamo una civiltà o un organismo vivente che possa corrispondere a tale.
1) Un oggetto vivente deve essere composto di cellule;
2) Un oggetto vivente deve avere un metabolismo (cioè quella serie di processi che permettono a una cellula o ad un insieme di cellule di assumere energie e materia, trasformarle per i propri fini ed espellere i prodotti di scarto);
3) Un oggetto vivente si riproduce (o deriva da oggetti capaci di riprodursi);
4) La vita si evolve (concezione darwiniana);
I canoni per poter parlare di vita sono questi quattro, il paragone con l'uomo non può essere preso e assolutizzato come modello esemplare.
No, a dire il vero è il contrario.
Perchè questo vorebbe dire accettare anche ipotesi sull' esistenza delle sirene, dello yeti, degli gnomi e dei centauri.sigpic
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