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Nerd: rapporto sociologico e il suo ruolo fisico nel web

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  • #61
    guarda che un atleta non sta intere giornate da solo, ma è circondato da allenatori, preparatori, medici e altri atleti della sua età.
    Si allena tante ore al giorno perchè ,diciamo, è come se quello fosse il suo lavoro, ma non sta affatto da solo, non starà con gli amici del cuore ma da solo proprio no
    sigpic

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    • #62
      Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza Messaggio
      Il mondo è in mano alla massa, e se non ti adegui sei un nerd, c'è poco da fare. E non vedo comunque dove sia il problema nell'avere pochi ma selezionati amici: anzi, si possono definire amici quel gruppeto del sabato sera, con cui ci si sbronza ricordandosi a malapena il giorno dopo, il nome di quello che ci ha accompagnato in macchina a casa?
      E' la società che crea l' illusione che la massa comandi, ma in realtà non è vero.
      La massa si omologa e la società, capeggiata da quella elitè che detta le regole, ci lucra.
      Basti vedere il fumo per rendersi conto di come la società di massa non sia altro che una bugia con cui nascondere la realtà: che la massa non ha potere decisionale ma è soggiogata al volere di pochi.
      Non riconoscersi nella società, e dissociarsi, sembrerebbe un comportamento ''nocivo'', ma , tanto per citare il finale della coscienza di Zeno che mi ha fatto riflettere molto, se non fosse altro che è la società quella malata?
      Un esempio semplice lo si trova nei regimi totalitari, dove chi non si conformava e si opponeva, veniva bollato come nemico della quiete pubblica.
      Ma chi era il vero nemico? L' oppositore, o la società?
      In quest epoca, possiamo dire che era la società...ma fra 100 anni, cosa diranno?

      L' avere tanti amici invece è un tentativo di autorealizzazione nel sociale.
      Infatti basti vedere che profondi legami legano tutte quelle persone.

      Tuttavia ho delle riserve che una tale scelta di vita (intendo quella nerdica) porti alla felicità: a me pare più un ripiego, una scelta difensiva e disperata, un po' come quella dell'hikikomori giapponese.
      La vita nerdica è diversa dall' hikikomori .
      Sono sicuro che in giappone i nerd verrebbero visti molto bene, proprio perchè la la società e votata al lavoro, e una persona che si dedica alla cultura e preferisce sacrificare gli amici per riuscire in un mestiere, nella società giapponese dovrebbe essere abbastanza normale.
      Per me il nerd, come ho detto, è il secchione che preferisce dedicarsi a se e al suo mestiere, ponendosi prima di tutto e tutti(anche delle relazioni con terzi).
      Quello a cui piacciono le Magic, fumetti, star treck ecc... non gli chiamerei nerd, perchè di amici ne hanno, anzi, molte volte sono persone normalissime con interessi differenti a quelli rozzi della nostra società.
      E poi, trovo estremamente più ridicole le sotto-culture(emo, punk, rapper e qualsivoglia genere di catalogazione) a un ragazzo a cui piace giocare con le carte o leggere fumetti.

      Originariamente Scritto da Pedro*Yeah Visualizza Messaggio
      Tu invece mi fai commuovere, Ghò :* )
      Non piangere.
      Francamente... me ne infischio.
      *parte musichetta triste e la parola the end*

      Originariamente Scritto da Anto98 Visualizza Messaggio
      Loaldnt (Davide Ottagono) è un nerd asociale *soso*
      o'rly?



      Per quanto riguarda l' aspetto patologico:
      Secondo il DSM IV(l' ultima versione della bibbia della psichiatria occidentale), direi che nessuno, se preso alla lettera, potrebbe considerarsi mentalmente sano.
      Vi è un intera sezione all' interno del manuale riguardanti le fobie, le modalità con cui si presentano, e anche la persistenza e le conseguenze comportamentali.
      La psichiatria in realtà la trovo molto violenta ed intollerante nei riguardi dei suoi pazienti.
      Noi viviamo in una società in cui vigono delle leggi sociali, non rispettarle vuol dire essere bollato come ''patologicamente non idoneo a relazionarsi con altri'' o peggio ancora ''pericoloso per chi lo circonda''.
      Sono dell' idea che bisogni usare al 100% la psicologia ed immedesimarsi nel soggetto e intuire le meccaniche comportamentali che lo spingono ad agire in quella maniera.
      La mia è una critica alla professionalità della psichiatria, la quale ha un passato oscuro e pieno di sangue di innocenti.
      Direi che gli psicofarmaci semplicemente puliscono le mani dei dottori, ma non sono molto lontani dai brutali metodi di ''cura clinica'' di qualche decennio fa.
      Tanto per fare un esempio: chi non conosce il ''deficit dell' attenzione?'' E' una patologia psichica (secondo la psichiatria) che pone un bambino in una situazione di iperattività, e quindi non in grado di prestare attenzione o di stare fermo.
      Sapete a quanti bambini viene diagnosticata dagli psicologi della scuola? Si richiede ai genitori di riempire il proprio figlio con farmaci.
      Io sono uno di quei sostenitori della non esistenza della malattia, per il semplice fatto che pure a me, all' età di 8 anni, fu diagnosticata dalla psicologa della scuola(prassi tipica delle scuole statunietensi).
      I miei genitori preferirono non darmi nulla, e ora, direi che non ho nessuna conseguenza della malattia... anzi, direi che sono abbastanza normale.
      Invece molti genitori spaventati somministrano i farmaci ai propri figli...perchè? Solo perchè sono un po troppo attivi?
      Chi dice che bisognerebbe comportarsi in una maniera e comportarsi in un altra sia errato?
      Il raggionamento di Meaningless è un po sporco e semplice, ma è quello giusto.
      Non esiste un comportamento umano giusto.
      Noi siamo più evoluti degli animali: noi possediamo gli archetipi dell' inconscio collettivo, ma la nostra personalità non è altro che l' evoluzione delle esperienze, in altre parole, noi ci comportiamo in una data maniera non perchè siamo nati portati a un dato profilo, ma perchè la nostra personalità è stata condizionata da eventi della nostra vita sulla terra.
      Quindi, non c'è un vero e proprio comportamento umano giusto, proprio perchè ad esclusione degli archetipi, noi agiamo in base a ciò che ha condizionato la nostra infanzia e ubertà(e il periodo in cui si forma la personalit&#224.
      Quindi un comportamento non è mai sbagliato, perchè noi agiamo sempre nella convinzione contraria.
      La psichiatria semplicemente usa un calcolo statistico della media e pone la sua brutale linea che divide normalità da patologia.
      Leggendo le varie edizioni del DSM ci si accorge della incongruenza della materia.
      Tanto per porre un caso banalissimo e credo abbastanza famoso, la psichiatria negli anni 80' considerava gli omosessuali affetti di parafilia, allo stesso livello dei feticisti o dei pedofili.
      Le disfunzioni cerebrali sono cose ben diverse dalle patologie psichiatriche: le prime sono mal funzionamenti del cervello, le seconde le presunte ''anormalità del comportamento umano''.
      Un individuo deve avere la libertà di decidere per se stesso la via da seguire.
      La conoscenza della psicologia/sociologia/psichiatria dovrebbe essere un incentivo a comprendere meglio se stessi e a vivere meglio, ma non una linea di autoconformazione sociale del modus operandi della massa.
      In parole povere: una scelta consenziente di autoisolamento esiste eccome, ha anche dei limiti temporali, però è ben diverso diventare un asociale che vive in società da uno sperduto su un isoletta...il primo non va incontro a nessuna problematica psicologica, perchè comunque vive immerso nella società umana, il secondo è tagliato da tutto e da tutti, e rischia di perdersi psicologicamente.

      P.S.
      Per quanto riguarda il ''è intrinseco nella natura umana'', se è per questo pure la guerra lo è...
      Anzi, noi possediamo l' istinto di morte e di soppravivenza...sono un paradosso comportamentale, quindi a qualsiasi delle due dovessimo dare la priorità, dovremmo considerarci ''anormali'': che decidiamo di vivere o di suicidarci, noi stiamo sopprimendo una delle due forze psichiche, intrinseche ovviamente nella natura umana.
      Last edited by ghonnen; 11 August 2009, 20:05.
      sigpic

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      • #63
        Il detto "meglio pochi ma buoni" si adatta perfettamente alla condizione d'amicizia tra persone. Io di persone che considero amiche, ovvero con cui parlo amabilmente di interessi comuni avendo anche punti di vosta differenti, ne ho tre, di cui una è la mia stessa ragazza. Questo almeno nel mondo definito "reale".
        Sul web parlo e socializzo con altre persone, con le quali ho stretto rapporti d'amicizia anche profondi di cui, seppure non le veda mai di persona, sono contento di avere e che spero continuino a portarmi soddisfazione.
        sigpic

        stupid sexy greedo butt

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        • #64
          Originariamente Scritto da Lu Visualizza Messaggio
          guarda che un atleta non sta intere giornate da solo, ma è circondato da allenatori, preparatori, medici e altri atleti della sua età.
          Si allena tante ore al giorno perchè ,diciamo, è come se quello fosse il suo lavoro, ma non sta affatto da solo, non starà con gli amici del cuore ma da solo proprio no
          Io non ho parlato di agonista, ma di atleta indipendente. Il romanzo di Ghonnen spiega il mio ragionamento, più o meno.
          Va a finire che aveva ancora ragione Einstein.

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          • #65
            dubito fortemente che un atleta indipendente passi tutto il giorno ad allenarsi, un lavoro per mangiare lo dovrà pur fare

            Ghonnen, ma porca vacca devo prendermi le ferie per leggere il tuo post XD
            sigpic

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            • #66
              Vale anche per i nerd.

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              • #67
                Non credo proprio, un nerd di 19 anni in su che ha finito di andare a scuola e non va all'università può benissimo campare sulle spalle dei genitori e stare in casa tutto il giorno.

                Un atleta che per esempio corre, non può farlo più di 4 ore perchè altrimenti muore, se presume che nelle restanti 20 faccia altro, il nerd non ha un tempo massimo per vegetare al pc... ci sono quelli che addirittura ci pranzano e cenano davanti ._.
                Last edited by Lu; 11 August 2009, 21:29.
                sigpic

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                • #68
                  Originariamente Scritto da ghonnen Visualizza Messaggio
                  E' la società che crea l' illusione che la massa comandi, ma in realtà non è vero.
                  La massa si omologa e la società, capeggiata da quella elitè che detta le regole, ci lucra.
                  Basti vedere il fumo per rendersi conto di come la società di massa non sia altro che una bugia con cui nascondere la realtà: che la massa non ha potere decisionale ma è soggiogata al volere di pochi.
                  Non riconoscersi nella società, e dissociarsi, sembrerebbe un comportamento ''nocivo'', ma , tanto per citare il finale della coscienza di Zeno che mi ha fatto riflettere molto, se non fosse altro che è la società quella malata?
                  Un esempio semplice lo si trova nei regimi totalitari, dove chi non si conformava e si opponeva, veniva bollato come nemico della quiete pubblica.
                  Ma chi era il vero nemico? L' oppositore, o la società?
                  In quest epoca, possiamo dire che era la società...ma fra 100 anni, cosa diranno?
                  Infatti non ho detto che la vera mente dietro tutto sia la massa: la massa però è il corpo fondante la società, lo zoccolo duro che compone e amalgama come un impasto denso e informa tutte le diverse tipologie di persone. Tuttavia concordo che la massa non è il cervello, che spesso la massa stessa, come pecore guidate da pastori, coadiuvati da cani feroci, è sottomessa ai pochi. Tuttavia la stessa massa è inconsapevole di questo suo asservimento e giocoforza colui che fuorisce dal gregge viene visto come un eversivo, un anticonformista, un misantropo, un nerd et simila. Per questo continuo a dire che la società, il mondo è dominato dalla massa, a sua volta controllata dai pochi, che speculano e lucrano, concordo, ma rimane la massa, che scaccia come appestati coloro che si rendono conto di essere pecore al pascolo, gli "illuminati" se vogliamo, lasciati nei vicoli delle strade, emarginati, disprezzati e confinati.
                  L' avere tanti amici invece è un tentativo di autorealizzazione nel sociale.
                  Infatti basti vedere che profondi legami legano tutte quelle persone.



                  La vita nerdica è diversa dall' hikikomori .
                  Sono sicuro che in giappone i nerd verrebbero visti molto bene, proprio perchè la la società e votata al lavoro, e una persona che si dedica alla cultura e preferisce sacrificare gli amici per riuscire in un mestiere, nella società giapponese dovrebbe essere abbastanza normale.
                  Per me il nerd, come ho detto, è il secchione che preferisce dedicarsi a se e al suo mestiere, ponendosi prima di tutto e tutti(anche delle relazioni con terzi).
                  Quello a cui piacciono le Magic, fumetti, star treck ecc... non gli chiamerei nerd, perchè di amici ne hanno, anzi, molte volte sono persone normalissime con interessi differenti a quelli rozzi della nostra società.
                  E poi, trovo estremamente più ridicole le sotto-culture(emo, punk, rapper e qualsivoglia genere di catalogazione) a un ragazzo a cui piace giocare con le carte o leggere fumetti.
                  Ma una persona che si dedica a se stessa, che mette in secondo piano il resto e la relazione con il prossimo non può essere definita nerd: egocentrico, risoluto nella realizzazione di se stesso, cinico. Il tipo di persona che tu affermi avrebbe grande successo in Giappone, è il tipo di persona che fa della propria opera nel mondo un obiettivo di vita quasi sacro, un po' sul modello luterano-protestante. Questo è dovuto ad una concezione del lavoro diversa da come noi occidentali, in primis italiani, la intendiamo. Nerd è colui che si dedica ad attività come appunto i videogiochi, i fumetti, il collezionismo e roba simile in maniera grandemente appassionata, sacrificando attività maggiormente sociali, limitando le proprie uscite di casa al limite, mostrando una certa asocialità, sfiorando anche vere e proprie patologie, come la paura dell'altro, avvicinandosi così al fenomeno Hikikomori: e il fatto che abbia amici non lo esclude dall'essere nerd. Nerd + nerd fa 2 nerd.
                  Il non avere amici o l'averne pochi può essere una conseguenza del nerdismo, ma certamente non la causa: ci sono anzi persone con spigliate doti oratorie, con un forte carisma, ma che per diversi motivi non vogliono o non possono stringere quella grande rete di amicizie e di conoscenze di cui oggi tanto ci si pavoneggia: può essere misantropia, timidezza, volontà di sviluppare solo rapporti con persone di cui si è convinti, senza scendere a compromessi.

                  E finiamola di dire che si può vivere senza badare alle relazioni con il prossimo: la felicità dell'uomo è strettamente, in maniera quasi intima, legata al rapporto con l'altro uomo, partendo dal semplice "buongiorno" in ascenzore fino allo sviluppato legame di amicizia o di amore. La ricerca del "consenso" è uno dei dogmi biologico-psicologici dell'essere umano. Io sono convinto che anche il più irriducibile dei nerd, anzi l'hikikomori più risoluto, non è felice.

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                  • #69
                    Ebbasta deformare le pagine, esosi!

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                    • #70
                      Meglio esosi che pentosi

                      sigpic
                      Heartbreakers and lifetakers.
                      Semper Fi

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                      • #71
                        Pessima.

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                        • #72
                          E' già tanto che tu l'abbia capita

                          sigpic
                          Heartbreakers and lifetakers.
                          Semper Fi

                          Comment


                          • #73
                            Appunto: non è immediata. È una battuta nerd. Ohmmioddio, Vik, siamo nerd!

                            Comment


                            • #74
                              Ciao!
                              Last edited by Garrincha; 15 February 2012, 03:55.
                              Una corda scese sinuosa. La afferrai fra gli spruzzi e dal ponte si levò un grido di incoraggiamento, sguaiato e scellerato, il cui fetore era un affronto al cielo.

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                              • #75
                                Che palle 'sta chimica.

                                Comment

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