Premettendo che sono il primo a spezzare la proverbiale lancia in loro favore, a giustificarli e tentare di capirli anche nelle situazioni più inequivocabili, vorrei parlare del problema "negri"*.
Ho visto su un quotidiano, qualche giorno addietro, che si stimano i cinque milioni di *extracomunitari. Ma mi sono posto una domanda: come cazzo si può stimare la dimensione di una popolazione che per i due terzi è clandestina. Provate a chiedere i permessi di soggiorno per strada: se non vi prendono a schiaffi e stanno al gioco, una gran parte vi dirà di esserne sprovvista. Quanti sono, in realtà?
Dire "sono" è politically uncorrect, ma anche chiamarli negri lo è, e non mi sono posto problemi, quindi potete smettere di leggere. Se invece tralasciate il superficiale, continuate pure.
Ho un bar in una periferia di Brescia, tra le capitali dell'immigrazione, e la mattina, regolarmente mi capita di trovarmi nella disperata situazione di far capire ai fratelli vu' cumpra' che essendo passato un loro "collega" pochi istanti prima, nessuno sarebbe interessato a fare acquisti. La realtà dei fatti, è che fra le 9.30 e le 11.00 entrano quattro ambulanti differenti. E non tutti i giorni gli stessi.
Il venerdì mattina, poi, c'è il mercato rionale nella mia via: l'habitat naturale degli elemosinanti. il più di loro sono approfittatori maleducati: vestiti firmati, cellulari, e le parole magiche: "ho fame capo, dai qualcosa".
Il fastidio mi si placa quando ho la possibilità di allenarmi a parlare un po' di inglese con loro, per spiegare che li sto mandando fuori dai coglioni. Il problema torna quando mi prendono in simpatia perché "parlo" inglese e tornano più spesso.
Nel mio paese, come in centro (anzi, là è peggio), sembra oramai che siano più tanti degli autoctoni. Invero, è che risaltanodi più. Però, cazzo, sono ovunque.
La situazione è la stessa nella vostra zona? È plausibile una stima di soli cinque milioni di non italiani?
Ribadisco: non esiste razzismo infondato in me, ho anzi l'assoluto rispetto per chi si è integrato e stima profonda per chi ha fatto carriera così lontano dal mondo in cui è nato.
Ciao belli.
Ho visto su un quotidiano, qualche giorno addietro, che si stimano i cinque milioni di *extracomunitari. Ma mi sono posto una domanda: come cazzo si può stimare la dimensione di una popolazione che per i due terzi è clandestina. Provate a chiedere i permessi di soggiorno per strada: se non vi prendono a schiaffi e stanno al gioco, una gran parte vi dirà di esserne sprovvista. Quanti sono, in realtà?
Dire "sono" è politically uncorrect, ma anche chiamarli negri lo è, e non mi sono posto problemi, quindi potete smettere di leggere. Se invece tralasciate il superficiale, continuate pure.
Ho un bar in una periferia di Brescia, tra le capitali dell'immigrazione, e la mattina, regolarmente mi capita di trovarmi nella disperata situazione di far capire ai fratelli vu' cumpra' che essendo passato un loro "collega" pochi istanti prima, nessuno sarebbe interessato a fare acquisti. La realtà dei fatti, è che fra le 9.30 e le 11.00 entrano quattro ambulanti differenti. E non tutti i giorni gli stessi.
Il venerdì mattina, poi, c'è il mercato rionale nella mia via: l'habitat naturale degli elemosinanti. il più di loro sono approfittatori maleducati: vestiti firmati, cellulari, e le parole magiche: "ho fame capo, dai qualcosa".
Il fastidio mi si placa quando ho la possibilità di allenarmi a parlare un po' di inglese con loro, per spiegare che li sto mandando fuori dai coglioni. Il problema torna quando mi prendono in simpatia perché "parlo" inglese e tornano più spesso.
Nel mio paese, come in centro (anzi, là è peggio), sembra oramai che siano più tanti degli autoctoni. Invero, è che risaltanodi più. Però, cazzo, sono ovunque.
La situazione è la stessa nella vostra zona? È plausibile una stima di soli cinque milioni di non italiani?
Ribadisco: non esiste razzismo infondato in me, ho anzi l'assoluto rispetto per chi si è integrato e stima profonda per chi ha fatto carriera così lontano dal mondo in cui è nato.
Ciao belli.
Comment