I deftones non fanno Alternative Metal? Gli Ac/DC fanno "Normal Metal" e Hard Rock
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Ascolto Collettivo di DBA
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Anche perché altrimenti potremmo dire che Whitesnake e Linkin Park appartengono alla stessa categoria
Ad ogni modo, chiudiamo l'ascolto di White Pony. Il confronto con Eminem è nettamente a favore suo, ma comunque neppure i Deftones sono dispiaciuti all'utenza, eccezion fatta per Light 96, ma speriamo tutti che questo non venga usato come scusa per evitarsi album che verranno in seguito proposti visto che, come ha giustamente fatto notare Ema, White Pony è probabilmente uno dei dischi migliori per chi volesse avvicinarsi all'alternative/nu metal. Venendo alle statistiche, questa votla gli ascoltatori sono stati otto, mancando all'appello Paolo Vespa e Gohan96. Speriamo tutti che non sia capitato loro nulla di male.
White Pony è stato un album controverso; anche questa volta il brano preferito dall'utenza è stato votato alla quasi unanimità: Passenger, con ben sei nomine su otto votanti doppia la seconda classificata Digital Bath. Ciò non toglie che su undici brani di cui è composto l'album, ben nove di essi hanno ricevuto almeno una nomina, segno di quanto White Pony sia vario e interessante.
Quando si tratta di catalogare i brani meno amati, invece, le cose si fanno più complesse: sono infatti due i brani ad aver ricevuto due nomine (poche in ogni caso), ovvero Teenager e Knife Prty. Tuttavia, siccome la prima ha ricevuto solo un voto come brano migliore e la seconda due, è evidente che il titolo di brano peggiore di White Pony secondo DBA se lo aggiudica Teenager. A Knife Prty va però l'ambito titolo di brano insipido.
Quanto alla valutazione complessiva, questa volta a non votare è stato (dietro pressioni dell'utenza) Light 96: la media complessiva su sette votanti è quindi 7.36. Un buon disco quindi, ma nettamente inferiore a Marshall Mathers LP.
Il prossimo album sarà:
Titolo: Lateralus
Artista: Tool
Anno di pubblicazione: 2001
Termine ultimo per l'ascolto: martedì 10 aprile
Album successivo: Leviathan dei Mastodon
EDIT: aggiornate le modifiche richieste da jojo sulla lista, con l'aggiunta di Murder Nature degli Head Control System da parte mia.Last edited by Il Nicco; 03 April 2012, 00:48.
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Ah ero convinto che il termine comprendesse anche oggi.
Il mio voto è 8 e mezzo su White Pony, mi è piaciuto davvero un botto.
Passenger rulla.Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironicola grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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Effettivamente, visto che il primo post è stato inviato alle dieci di sera avresti avuto anche tutta l'odierna giornata: vedendo che nessuno diceva la sua da un po' (me escluso) ho pensato che si potesse andare avanti senza problemi. Visto che me l'hai fatto notare subito, mi sembra giusto darti la possibilità di postare il tuo commento completo.
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Originariamente Scritto da ObsCorey89 Visualizza MessaggioLateralus mi ha interessato da quando ho visto tanti voti nel thread precedente, l'ho ascoltato numerose volte, però non mi ha colpito più di tanto, sarà per la lunga durata delle canzoni che è un particolare che non mi va proprio a genio. Comunque una canzone in particolare, ovvero schism, si è distinta dalle altre e mi piace un bel po'... Non mi sento ancora di dare un voto, continuo ad ascoltarlo e magari mi esprimo più dettagliatamente tra qualche giorno
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Eminem l'ho evitato per palesi limiti della mia cultura hip-hop, White Pony non l'ho commentato perché fondamentalmente non me ne frega una ceppa di White Pony, stavolta non ho scusanti.
In ogni caso è un album terribilmente ostico, se è davvero la prima volta che si ascolta mi sorprenderei nel veder fioccare molti voti alti (o quantomeno sinceri). Entro domani posto il mio commento.M'illumino d'immenso.
Shepard
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Poco più di anno fa l'avevo definito il miglior album pubblicato nello scorso decennio.
Ora non sono più così radicalmente sicuro nell'attribuire questo titolo a Lateralus (per quanto sia in ogni caso convinto che sia senza ombra di dubbio nel podio dei full-length pubblicati negli anni '00), ma rimane comunque il capolavoro della scena rock/metal alternativa dei Noughties.
Estremamente profondo nei contenuti musicali e lirici, poetico ed emotivo, Lateralus è un album eccezionale sui piani più disparati. Sia nell'ambizioso concept del lavoro (una riflessione sulla condizione dell'uomo per trascendere infine i limiti umani e giungere a una condizione quasi trascendente, come viene dichiarato nella title-track - nonché manifesto e capolavoro dell'opera -), sia nella sofisticatezza delle sue partiture (e non solo per la presenza di uno dei batteristi più grandi attualmente in circolazione come Danny Carey, ma anche per via di uno studio particolareggiatissimo di ogni tassello sonoro del disco, dagli arrangiamenti chitarristici di Adam Jones al sostegno ritmico e melodico del basso di Justin Chancellor, fino alle linee vocali suggestive di Maynard James Keenan), sia nell'intelligenza compositiva della musica e dei testi, Lateralus porta a un nuovo livello quel tipo di alternative rock a la Dredg estremamente ricercato e sofisticato che traeva le proprie origini tanto dal post-grunge quanto dell'intellettualismo progressive, rappresentando sicuramente la pietra miliare per eccellenza del nuovo rock sperimentale, tanto da influenzare indelebilmente migliaia di musicisti progressive e alternative a soli dieci anni dalla sua uscita (l'ultimo esempio che mi viene in mente sono i Soen, che hanno esordito il mese scorso e che ne sono un plagio spudorato).
Oltretutto è praticamente privo di difetti: eccezion fatta per una certa pretenziosità di fondo (che però vista la grandezza del disco è abbondantemente giustificata), Lateralus scorre senza alcun segno di vacillamento, sfoderando capolavori del calibro della già citata Lateralus, Schism, Parabola o The Grudge, e anche le tracce più brevi sono profondamente significative per tutto il percorso dell'album.
Immenso, ridimensiono leggermente il voto che avevo dato nel commento precedente (da 9.5 scendo a 9, più per scrupoli di scala di valori personale che per altro), ma la sostanza e il mio amore per il full-length è totalmente invariata.
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Ecco le mie considerazioni sul disco dei Deftones.
White Pony è un disco che adoro.
Strizzando più di un occhio alla scena alternativa Moreno (mi è parso di capire che sia lui la mente) riesce a combinare rabbia ed energia a parti decisamente più calme in maniera sapiente non riuscendo ad annoiarmi nemmeno in tracce sottotono come la prima.
Il filo conduttore di un po' tutti i brani è costituito dai classici problemi adolescenziali, in particolare quelli amorosi, che però non vengono trattati con banalità e si dà spazio ad i lati più oscuri della mente e questi testi acquistano ancora più spessore grazie all'intensa interpretazione di Moreno, ma anche di Weiland e Keenan, in grado di trasmettere rabbia ma anche angoscia.
Le canzoni che mi hanno colpito di più sono Passenger, Knife Prty e Pink Maggit ma tutto sommato sono ottime tutte.
Per il voto sono indeciso tra l'8 e l'8 e mezzo ma mi lascio trasportare ed opto per l'ultimo.Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironicola grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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Tool- Lateralus.
È uno dei miei album preferiti.
La principale abilità dei Tool sta nella gestione ritmica, riescono a passare da un tempo all'altro in maniera impeccabile e ad utilizzare ritmi complicati senza alcun problema.
In questo album utilizzano spesso la ripetizione dei riff principali, talvolta variandoli leggermente: questa tecnica conferisce un'immersività maggiore all'album a mio parere, catturando l'ascoltatore.
Queste ripetizioni sono utilizzate anche per creare dei crescendo di suono (e con esso di emozioni), si passa da momenti in cui i suoni sono come "punteggiati" (non saprei come definirli) ad altri in cui colpiscono con più violenza. Il tutto passando per queste ripetizioni, in cui ogni piccola variazione non passa inosservata ed è volta a creare la giusta tensione per l'esplosione sonora.
A livello tecnico per quel che riguarda la chitarra non c'è nulla di complicato, escluso appunto come ho detto prima il ritmo. Parlo per esperienza personale, dato che alcune di queste canzoni le suono.
Utilizzano spesso le scordature, in particolare sempre per quel che riguarda la chitarra, abbassano la sesta corda in Re.
Le mie tracce preferite sono Lateralus, che riassume tutte le caratteristiche che ho sopra descritto, Schism, quella che probabilmente vi troverete a canticchiare per prima (riff di basso e chitarra indimenticabili), e Ticks & Leeches, che l'altra volta forse menzionai tra le peggiori, ma che invece ho rivalutato pesantemente. Probabilemente quest'ultima è un po' più difficile da digerire inizialmente, ma dopo pochi ascolti ho cominciato ad apprezzarla come merita.
Non ho canzoni da segnalare in negativo.
Più che una locazione consiglio una situazione d'ascolto: in viaggio, in pullman, in auto, anche solo durante una passeggiata a piedi. È comunque ovvio che per un album del genere qualsiasi posto vada bene.
Voto: 9,5.
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Un disco molto conosciuto ad apprezzato dagli amanti del metal, ma a parer mio veramente poco analizzando sino in fondo, goduto più per la semplice orecchiabilità del timbro della band che non per i veri messaggi che tenta di offrire.
Lateralus è un viaggio metafisico, un percorso di suoni ammalianti e sterzate dure come la pietra che inducono in un vortice, così forte, così spiazzante, che la confusione venutasi a creare nella mente porta ad affrontare un livello successivo della realtà con cui ci confrontiamo ora.
The Grudge è un ottimo preambolo dell'avventura che si accinge a percorrere, il brano più umano dell'intero disco che con sé trasporta ansie e timori, sfoghi e pensieri. La struttura non casualmente è un climax ascendente: dalla normalità nasce il rilassamento, non però cristallino bensì di riflessione, un ammassarsi di concetti che innalzano man mano il ritmo. E difatti l'adrenalina aumenta, una canzone che si indurisce sempre di più lasciando spazio a brevi respiri, fino a giungere a l'urlo liberatorio finale.
Da qui abbiamo il risveglio, un'atmosfera quasi onirica dalla sorprendente capacità di confortarci con suoni esotici e confortevoli, ci si sente strani e spaesati, senza una meta precisa. Inizia il viaggio.
Le lyrics affrontano temi differenti, ma lasciando segnali e simboli che possono ricollegarci al filone di base.
The Patient ci tratta come un malato, privo di speranze ed ingabbiato nel tedio e nel dolore, ma viene descritta come una storia vampiresca, torbida e sanguinosa, dove a farla da padrona è la fame, così immorale ma così saziante.
Il tempo non porta consiglio, solo eternità, per comprendere il mio proprio destino nella sua più pura essenza.
L'arido vento di Mantra ci trasporta in un'area più profonda, sempre più distruttiva ed atarassica.
Lo scisma rappresenta la passione, l'amore, un puzzle di colori che perde colore e si sgretola, rovinando i bordi dei pezzi e rendendolo sterile, al limiti del fastidioso da vedere, come recitano quei riff quasi martellanti nel loro eco disperato. Tutto ciò che rimangono sono ricordi laceranti di colori sbiaditi.
Parabol è un brano enigmatico, che non sono sicuro di aver compreso. Sembra l'apice del disco, l'immersione totale nel metafisico, il punto di rottura. L'abbandono dei sentimenti, l'abbraccio del nulla, la perdita del corpo materiale.
Inizia un mutamento nell'animo umano, che avverte un karma intorno a sé.
Da qui comincerà una ricaduta, una nuova analisi del genere umano visto con una luce totalmente diversa.
Parabola, che sembra il seguito di Parabol, invece va circoscritta all'interno. Rappresenta la metamorfosi narrata nel dettaglio, la comprensione dell'illusione della vita in tutte le sue incertezze, i limiti del mondo materiale.
Il testo stesso recita che finalmente siamo vivi, navighiamo in questa nuova e sacra realtà, che il corpo è un oppio che ricorda solo la mortalità.
È il trionfo dell'eternità, l'unica e vera fonte di felicità, il dolore è un miraggio di chi vive con il paraocchi.
In realtà è doveroso notare che l'ordine qui descritto rappresenta semplicemente l'ordine delle tracce, in realtà Lateralus segue un ordine diverso, quasi caotico a dimostrazione del marasma di ricordi ed emozioni che prova l'uomo nel lasciare alle spalle la sua condizione umana.
È inoltre doveroso sottolineare come l'album sia una struttura piramidale: Parabola non è la metà, il punto d'intermezzo, bensì l'unica fine a cui si può giungere da innumerevoli percorsi.
Abbandonato in parte l'esoterismo il disco torna su concetti più crudi, un manifesto di odio verso l'umanità, concentrato di avidità che succhia tutti i nostri averi e la nostra stessa vita per ottenere il maggiore beneficio come sanguisughe. È anche un parallelismo alla Volcano Records, i sui dissapori con i Tools sono noti.
Il disco porta anche all'orecchio una violenza inaudita nella seconda parte di Ticks&Leeches, ultimo grido di disperazione dell'individuo privato completamente della sua linfa vitale e costretto a marcire e decomporsi, prima di abbracciare la salvezza.
Lateralus è forse la chiave di svolta del disco, che spiega il significato intero del disegno finale. Se prima venivano descritti gli ostacoli del viaggio, ciò che porta a deteriorare lo status umano, ora invece ne viene enfatizzato lo spirito, la ricerca dell'ignoto che ci eleva e che ci accompagna sin dalla nascita.
Il brano non spiega esattamente se questa fame di sapere ci renderà coscienti dell'esistenza di un piano superiore, o se ci accompagnerà passo dopo passo brancolando nel buio della totalità. Questa totalità, non uno sfondo monocromatico, ma una complessa spirale di sentimenti che arricchiscono e distruggono, si intrecciano e formano la nostra cultura della vita. Non è un rifiuto di ciò che si è vissuto, è un necessario ponte per cogliere ciò che altrimenti ai nostri sensi sarebbe fuggivo. Per battere il dolore bisogna assimilarlo completamente.
Scivolare per la spirale, ecco cosa significa il viaggio.
Solo vivendo l'illusione, nelle sue gioie e nei suoi dolori, si può afferrare la realtà divina.
Disposition menziona il tempo cambiare... ma non è il significato meteorologico del termine. La persona comincia ad avvertire l'evoluzione, la vera definizione di eternità e la maestosità del tempo, che non è più una clessidra ma ma un ciclo senza fine ed un flusso continuo.
Flusso perché l'estensione universale non sembra avere conclusione, ciclo in quanto non esiste davvero un'aldilà, è la comprensione del proprio ruolo nell'universo che ci rende immortali. Non è la coscienza che vive, né la conoscenza, solo l'esistenza, che amplia l'universo di una nuova anima.
E il ciclo riparte, nuove persone intraprendono il viaggio.
Il flusso è l'universo, il ciclo è il viaggio che porta ad ampliarlo. È forse una contraddizione di eternità? No, matematicamente parlando l'universo è tendente all'infinito, è una sensazione di potenzialità senza calcoli.
Arriviamo alle atmosfere più sperimentali dell'album, un monologo interiore, l'onnipresente conflitto tra tristezza e felicità, la depressione causata dal vuoto esistenziale che dimora nell'animo di ogni essere umano.
Ed è così che che abbiamo la plateale richiesta di salvezza dell'uomo, che invoca la luce nel tentativo di sfuggire al dolore.
La sperimentazione di nuovi suoni aumenta, segno che ci riavviciniamo all'inizio della corsa, quando non è il male a guidare i nostri pensieri ma solo il caos, l'unione di tanti stati d'animo così diversi mescolati in pochi attimi.
Triad descrive decisamente meglio questo tema, non a parole bensì munendosi di suoni taglienti, a volte addirittura agghiaccianti, così indescrivibili ma allo stesso tempo familiari.
E il requiem rappresentato da Faaip De Oiad è il cuore dell'uragano, un complesso muro di dissonanze che rappresenta la summa del tormento mentale, quasi folle.
Il testo è di difficile interpretazione, a mio avviso sta ad indicare come la verità ci sfugga di mano e di come la disperazione possa suggestionarci e compiere azioni che ci portano ad essere identificati come malati mentali.
Disco stupendo, la mia è solo una delle tante interpretazioni attribuibili al capolavoro dei Tool, in ogni caso si tratta di un album che ognuno dovrebbe avere nella propria bacheca.
Chiedo venia per possibili ripetizioni, errori o scelte lessicali di dubbio gusto, l'ho scritto direttamente qua live mentre riascoltavo il cd.M'illumino d'immenso.
Shepard
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Farò il commento live traccia per traccia.
The Grudge: veramente un brano interessante. Sonorità accese e toni alti che rendono vivo il brano e creano un ritmo metal orecchiabile. Mi è piaciuto molto come brano. Dato che ho apprezzato questo brano credo sia proprio una questione di fatto che o l'alternative metal è proprio orrendo o White Pony è complicatissimo da apprezzare o i Deftones puzzano
Eon Blue Apocalypse è il minuto e due più strano della mia vita. Ottimo riff di chitarra,veramente interessante.
The Patient è una canzone delicata ma allo stesso tempo energica. Particolare anche questa
Mantra....che cazzo è Mantra? O_O
Schism è distorto,deciso e ti carica di energia anche se non mi fa proprio impazzire.
Il resto più avantiLast edited by Light 96; 05 April 2012, 13:01.
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