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Ascolto Collettivo di DBA
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Originariamente Scritto da Paolo Vespa Visualizza MessaggioComunque mi ritiro dal topic visto che ho davvero poca voglia e poco tempo in questo periodo.
Che questo sarebbe stato un topic all'insegna del flame me l'aspettavo, ma non credevo si sarebbe riusciti a discutere così anche per Lateralus. Quando arriveremo a roba più controversa cosa succederà?
Venendo al disco in questione, basta vedere su last.fm per capire che nonostante tutto sono uno degli utenti del forum che meno ascoltano i Tool. Per quanto la voce di Keenan e il suono Tool (perché credo sia indiscutibile che siano riusciti a costruire negli anni un suono che è un vero e proprio marchio di fabbrica) mi piacciano parecchio, per un motivo o per l'altro tendo sempre ad evitare il confronto. Non ricordo cosa avessi scritto nello scorso topic e non mi va di controllare. Di certo, a distanza di un anno, è evidente che il disco non ha affatto smesso di avere qualcosa da dire, anzi, questo nuovo ascolto solleva molte nuove questioni, molto più di quanto potesse fare al primo ascolto, che di solito colpisce per l'orecchiabilità mista alla complessità dei brani (più la voce di Keenan, di solito ai testi si fa poca attenzione, in un primo momento). Credo che sia questo il suo valore aggiunto, al di là dell'eccezionale lavoro in sede compositiva: Lateralus è letterlamente un disco che fa riflettere, sia durante sia dopo l'ascolto. Anche quando si tratta di brani che non si riesce bene a cpairee cosa ci facciano nel concept del disco (mi vengono in mente Reflection e Disposition) la cosa non si ferma ad un vago senso di "non mi piace", almeno perché, visto il lavoro che c'è dietro si è spinti a cercare un motivo che giustifichi anche quelle tracce. Non sono sicuro di condividere la tesi filosofica che sta dietro Lateralus ma questo non significa che non sia in grado di apprezzarlo. In ogni caso merita un 9 pieno, ora più che allora (mi pare che all'epoca avessi dato 9.5, però). I miei brani preferiti sono quelli che avete scelto anche voi: The Grudge (il pezzo forse più tipicamente Tool), Schism, Lateralus e Parabola; ho apprezzato (compreso?) relativamente poco Disposition e Reflection. E non saprei proprio immaginare ad una situazione d'ascolto.
Con l'aggiunta del voto di Marc, White Pony passa al 7.5 pieno di media complessiva.
Quanto alle opinioni dell'utenza, Lateralus è un disco complesso ed è pure complesso ottenere un grafico chiaro come la volta scorsa: forse spinti da Dragon Slayer, diversi utenti hanno detto qualcosa di ogni brano, con il risultato che non si capisce più quali siano i preferiti e quali i meno apprezzati (esclusi i commenti di Light 96 e di Ema): la cosa si spiega col fatto che in un concept di questa portata è difficile anche solo pensare di rimuovere un tassello, visto che rischierebbe di fare crollare il castello, col risultato che magari qualcuno ha citato i suoi brani preferiti ma ben pochi hanno citati quelli peggiori, col risultato che per questa volta forse sarebbe meglio non segnalarli, ma se consideriamo le nomine in cui si dice qualcosa di buono come voti per il miglior brano, allora The Grudge ne riceve ben 6, mentre Mantra, pur avendo ricevuto una sola nomina, viene eletto brano peggiore. Schism ha infatti ricevuto troppi voti positivi contro uno solo negativo, troppo squilibrato per classificarlo come brano insipido. Quanto ai voti, ce ne sono stati sei e tutti tra il 9 e il 9.5: la valutazione complessiva, che forse la storia ci rivelerà essere stata falsata, è di 9.17. Lateralus è dunque in una posizione sufficientemente elevata da non temere futuri avversari.
Prossimo ascolto
Titolo: Leviathan
Artista: Mastodon
Anno di pubblicazione: 2004
Termine ultimo per l'ascolto: martedì 17 aprile
Album successivo: Mer De Noms degli A Perfect Circle (al quinto disco Keenan si sarà già fatto vedere tre volte, quindi)
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Il caso di Marcatzeri era particolare perché aveva effettivamente ancora diritto a qualche ora per postar eil suo commento. Se ti lascio modificare il voto adesso creo un precedente pericoloso: mi si potrebbe chiedere, arrivati al quindicesimo (?) disco di modificare il voto dato ad un disco di quattro settimane prima e non la si finirebbe più. In ogni caso la classifica è puramente indicativa e credo che nessuno qua dentro la prenda per oro colato. Per dirla con una bella frasona ad effetto, "quello che conta è ciò che tu pensi del disco, non i riconoscimenti che ha ricevuto" (frase che è palesemente a doppio taglio e che ovviamente non va decontestualizzata: qua la sto usando in maniera del tutto ironica).
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Originariamente Scritto da Black Ghost Visualizza MessaggioSpero proprio di no, escludendo Light96. Questo è anzi il mio preferito del gruppo.
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Originariamente Scritto da Light 96 Visualizza MessaggioMa che gentilezza...solo perchè mi stanno sulle balle i Deftone vuol dire che non capisco un cazzo di musica?sigpic
stupid sexy greedo butt
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Mastodon - Leviathan
Lo sto ascoltando da 8 giorni. Premetto che conoscevo i Mastodon per la nomination al grammy come miglior pezzo metal insieme a Megadeth e Sum41, ma non avevo ascoltato nulla delle loro produzioni.
Ovviamente non mi aspettavo qualcosa di Pop-punk-metal () alla Blood In My Eyes però avevo grandi aspettative e ho cominciato l'ascolto con parecchio entusiasmo.
Ahimè devo dire che sono rimasto deluso, il disco non è riuscito a lasciarmi quasi nulla attraverso le sue 10 tracce. Ho apprezzato moltissimo gli assoli di chitarra, ma a parte ciò, il nulla. Mi aspettavo qualcosa di più particolare, invece ho trovato un album molto di nicchia, che si, si lascia sentire, è indubbiamente validissimo come tecnica, ma che non è riuscito proprio a colpirmi.
Il pezzo che ho più apprezzato è Naked Burn. Che continuo ad ascoltare con piacere dopo svariati ascolti.
Il prezzo che nomino come peggiore è invece Hearts Alive, più che altro per la durata.
Avrei dato un 6 ma, dato il 6.5 a White Pony, sono costretto ad abbassare il voto a 5 che d'ora in poi userò come sufficienza.
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Originariamente Scritto da Black Ghost Visualizza MessaggioMai mi permetterei. Avendo tuttavia precedentemente dimostrato che lo sperimentare nuove forme di suono nel tuo caso può sfociare in un'interpretazione frettolosa o comunque troppo condizionata dai tuoi personali gusti - cosa del tutto normale che accade a chiunque si inoltri in un genere del tutto a lui estraneo -, soprattutto se riferiti a sonorità pesanti come in questo caso, non vorrei che muovessi critiche troppo dure e immeritate al disco, sempre nel caso non ti piacesse. That's all.
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Oggi cambio gimmick: l'altra volta ero il filosofo esistenziale, oggi faccio il realista.
Adoro Leviathan. È crudo ma tecnico, marcio ma raffinato, sporco ma diretto.
Il prodotto dei Mastodon è un perfetto punto di incontro tra il virtuosismo della frangia technical ed il grezzume della scena thrash teutonica, partendo da solide basi heavy. Sì, detesto l'etichetta “sludge metal”, mi ricorda un Muk.
Nei riff si alternano fraseggi puliti a veri e propri muri sonori che mantengono una sonorità ovattata che caratterizza tutto il disco. Seabeast ne è l'esempio perfetto, parte da accordi ammalianti e conclude con schitarrate granitiche.
Il lavoro dietro le pelli accentua il ritmo del disco, privo di punti morti, notevoli i cambi di tempo; paragonabile alla batteria è lo scorrere dei brani, si alternano tracce veloci e dinamici a tracce cadenzate e pesanti.
La voce è coerente con il concept, seguendo gli standard thrash dove il cantato non è etimologicamente orecchiabile, ma forzato e rozzo.
Ce ne fosse bisogno, la band dimostra le proprie abilità tecniche in pezzi come Aqua Dementia, il brano più spinto del disco. Lati dolenti invece Naked Burn, progressioni catchy e scontate, e Joseph Merrick, superfluo e indegno come pezzo di chiusura.
Sopra le righe Blood & Thunder, Seabeast e Iron Tusk. Hearts Alive magnum opus della playlist, una summa dell'intero lavoro che introduce una forte vena dark ed eleva esponenzialmente il songwiriting.
Complessivamente un album globalmente compatto e pieno di ottimi spunti, serio candidato ad uno dei migliori dischi metal del decennio.M'illumino d'immenso.
Shepard
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Leviathan non è solo il vertice della discografia dei Mastodon (e già così si pone piuttosto in alto in un'ipotetica gerarchia dei migliori lavori metal degli ultimi anni), ma è anche uno dei lavori più grandiosi di tutta la scena estrema di sempre.
Influenzati dal capolavoro di Herman Melville, cui è dedicato tutto il concept dell'album (cosa che si evince fin dal grandioso artwork), i Mastodon portano alle estreme conseguenze lo stile già mostrato efficacemente nel primo Remission, portando a piena maturità il loro sound chimerico che impiega distorsioni chitarristiche e voci sgolate (secondo le coordinate dello sludge di Eyehategod e - soprattutto - Neurosis), quanto ritmiche straripanti a cavallo tra jazz e death-metal, per dar vita a costruzioni che si pongono sul confine che separa il thrash metal dei Metallica, il mathcore dei Lethargy e il noise-core dei Today Is the Day.
Ma la forza dell'album non sta solo nel ricco arsenale di referenti stilistici usati dai Mastodon (visto che è sempre stato pieno di cross-over e sperimentazioni forzate dal minimo valore artistico), quanto soprattutto dalla competenza e intelligenza con cui essi vengono impiegati : Leviathan mantiene per tutta la sua durata uno stile elaborato e compatto che rifugge da pretenziosità intellettuali, autoindulgenze tecniche o massimalismi di alcun tipo, erigendo un muro sonoro cerebrale e compatto che però si presta a levigamenti dovuti a hook melodici o a momenti più distesi e meno possenti (anche se decisamente questi ultimi sono quelli in cui Leviathan riesce meglio).
I brani sono tutti di ottima caratura, ma si distinguono in positivo Blood and Thunder e Iron Tusk (per quanto riguarda i pezzi più "tradizionali" del full-length) e soprattutto la lunga Hearts Alive, tredici minuti che riassumono alla perfezione le enormi capacità tecniche e compositive dei Mastodon (che rappresenta senza esagerazione il miglior brano mai registrato dai Mastodon e uno dei brani più belli di tutta la storia del metal); dall'altro lato forse la chiusura acustica di Joseph Merrick, per quanto certamente di livello, non è una degna chiusura dell'opera poiché smorza molto del sapore tragico/epico che la precedente Hearts Alive donava al disco. In ogni caso, album eccezionale, tra i monumenti di tutta la musica heavy metal.
Menzione d'onore infine per i guest, tra cui vanno ricordati almeno Scott Kelly dei Neurosis (su Aqua Dementia) e Neil Fallon dei Clutch (su Blood and Thunder).
Voto: 8.5/10.
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