Ha fatto bene a censurare. Il punto è che la Star si deve anche tutelare. Questa censura è banale: ossia non è che si cambi chissà cosa... E sinceramente, la star pubblica di peggio, anche bestemmie (nascoste, ma ci sono)... non è una politica a partito preso dell' editore. Questa è una precisazione.
Per quanto riguarda la censura della frase...beh... il seno di Bulma ha già dato parecchi problemi alla Star. Il manga di Dragonball, è palesemente la controparte nipponica di Topolino. L' editore aveva provato a proporlo come prodotto indirizzato ad un pubblico anche abbastanza maturo (va beh... non cosi esageratamente), senza applicare censure, ma in Italia, dove fumetto equivale a bambino e dove La Pimpa viene messo al pari di Sandman, questa cosa non si può fare. I maggiori acquisti di DB sono fatti dai bambini (inutile negarlo... se i bambini comprano manga, comprano Dragonball, One Piece, Naruto, Death Note,HxH ecc ecc, evitando manga come Beck, Vagabond, Devilman ecc ecc), i quali grazie al loro lauto contributo, rendono possibile agli editori l’ acquisto di serie più specifiche (i seinen).
Il primo volume della PE creò qualche problema, visto che ad una madre sfogliando il manga, non andò giù vedere Bulma farsi il bagno.
E cosi, dove già manga è sinonimo di pedofilia, e dove l’ ignoranza regna, la Star dovette correre ai ripari…
Quindi la trovo una scelta giusta: per evitare altri problemi, e conoscendo il target del manga, hanno fatto bene a omettere una, semplicissima parola.
Anzi, sono contento, perché censurando una semplice parola rendendo più sicuri gli acquisti dei bambini, danno maggiori possibilità a noi lettori con altre serie.
Cosa buona e giusta.
In Giappone non succede, ma se è per questo in Giappone si trovano su un isola, e non una penisola.
Per quanto riguarda la censura della frase...beh... il seno di Bulma ha già dato parecchi problemi alla Star. Il manga di Dragonball, è palesemente la controparte nipponica di Topolino. L' editore aveva provato a proporlo come prodotto indirizzato ad un pubblico anche abbastanza maturo (va beh... non cosi esageratamente), senza applicare censure, ma in Italia, dove fumetto equivale a bambino e dove La Pimpa viene messo al pari di Sandman, questa cosa non si può fare. I maggiori acquisti di DB sono fatti dai bambini (inutile negarlo... se i bambini comprano manga, comprano Dragonball, One Piece, Naruto, Death Note,HxH ecc ecc, evitando manga come Beck, Vagabond, Devilman ecc ecc), i quali grazie al loro lauto contributo, rendono possibile agli editori l’ acquisto di serie più specifiche (i seinen).
Il primo volume della PE creò qualche problema, visto che ad una madre sfogliando il manga, non andò giù vedere Bulma farsi il bagno.
E cosi, dove già manga è sinonimo di pedofilia, e dove l’ ignoranza regna, la Star dovette correre ai ripari…
Quindi la trovo una scelta giusta: per evitare altri problemi, e conoscendo il target del manga, hanno fatto bene a omettere una, semplicissima parola.
Anzi, sono contento, perché censurando una semplice parola rendendo più sicuri gli acquisti dei bambini, danno maggiori possibilità a noi lettori con altre serie.
Cosa buona e giusta.
In Giappone non succede, ma se è per questo in Giappone si trovano su un isola, e non una penisola.
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