Visto che ci tieni:
Sono venuta a raccogliere i malati (possiamo intendere i malati come drogati e chi parla come la droga, come ho già detto prima)
Sono venuta per festeggiare le loro malattie (a "sballarli" quando usano le droghe, oppure si intende che è contenta quando si drogano perché entrano in dipendenza e devono assumerne ancora, il giro della droga alimenta il giro stesso)
La miseria mi nutre (appunto)
La miseria mi rinforza (oppure anche, la miseria è proprio in senso letterale, si intende dire che la droga trova maggior spazio dove le condizioni sono terribili e le persone vivono in condizioni pietose, in tal caso potrebbe essere una velata frecciata alla società odierna)
Non c'è più nessuna Bibbia nella stanza dei malati (non c'è più morale fra i drogati, anche se è un po' fare di tutta l'erba un fascio, oppure la "stanza" sarebbero gli spacciatori, i luoghi dove trovano la droga, non i drogati stessi)
Non ci sono più libri tra i malati (non c'è la cultura, o l'intelligenza, ma anche qua è un po' fare di tutta l'erba un fascio e non parla di "stanze")
Soccombete, figli miei, alla necessità della morte (mi avete assunto? adesso siete dipendenti e sarà dura uscirne)
Soccombete, miei pazienti, al vostro umile dottore (direi che è una metafora nella metafora, il senso è lo stesso di sopra)
Come ho già detto, non so se l'autore pensava veramente a questo, cosa che non posso dire perché l'originale è in norvegese (tranne questo estratto che invece era in francese e me lo sono pure fatto tradurre), ma intanto ci ho visto questa interpretazione che può essere accostata al discorso.
Se no ditemelo e vi posto invece dei testi di alcune canzoni dei Pink Floyd o dei Savatage che sono specificatamente sull'argomento e riflettiamo su di esse, eh!
Sono venuta a raccogliere i malati (possiamo intendere i malati come drogati e chi parla come la droga, come ho già detto prima)
Sono venuta per festeggiare le loro malattie (a "sballarli" quando usano le droghe, oppure si intende che è contenta quando si drogano perché entrano in dipendenza e devono assumerne ancora, il giro della droga alimenta il giro stesso)
La miseria mi nutre (appunto)
La miseria mi rinforza (oppure anche, la miseria è proprio in senso letterale, si intende dire che la droga trova maggior spazio dove le condizioni sono terribili e le persone vivono in condizioni pietose, in tal caso potrebbe essere una velata frecciata alla società odierna)
Non c'è più nessuna Bibbia nella stanza dei malati (non c'è più morale fra i drogati, anche se è un po' fare di tutta l'erba un fascio, oppure la "stanza" sarebbero gli spacciatori, i luoghi dove trovano la droga, non i drogati stessi)
Non ci sono più libri tra i malati (non c'è la cultura, o l'intelligenza, ma anche qua è un po' fare di tutta l'erba un fascio e non parla di "stanze")
Soccombete, figli miei, alla necessità della morte (mi avete assunto? adesso siete dipendenti e sarà dura uscirne)
Soccombete, miei pazienti, al vostro umile dottore (direi che è una metafora nella metafora, il senso è lo stesso di sopra)
Come ho già detto, non so se l'autore pensava veramente a questo, cosa che non posso dire perché l'originale è in norvegese (tranne questo estratto che invece era in francese e me lo sono pure fatto tradurre), ma intanto ci ho visto questa interpretazione che può essere accostata al discorso.
Se no ditemelo e vi posto invece dei testi di alcune canzoni dei Pink Floyd o dei Savatage che sono specificatamente sull'argomento e riflettiamo su di esse, eh!
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