cari pacifisti che sfilerete a milioni per le strade d'Europa, lasciate che vi comunichi una notizia importante: con questa guerra voi non c'entrate un bel niente, le siete estranei come lo sono gli spettatori di fronte alla rappresentazione di un dramma.
Bandiere della pace sui pennoni della sede nazionale dei Ds a Roma
Il dramma forse vi eccita, ma non è il vostro dramma. La vostra mobilitazione è moralmente sonnecchiante a dispetto dei valori che gridate in piazza, voi non state né con i carnefici né con le vittime del terrorismo. Lo sappiate o no, perché grande è l'assistenza che la buona fede dà a ogni tipo di fanatismo, voi vi esponete protetti dai prefetti e vi dimenate coccolati dai media perché in realtà state al riparo della vostra buona coscienza e della vostra irrilevanza.
Non siete in pericolo, il vostro mondo non è in pericolo. I governi francese e tedesco, con l'aggiunta servile della patria belga della cioccolata, lavorano per il vostro benessere, ideologico e pratico.
Nessun terrorista vi ha toccato, nessuna bomba vi colpirà, non ci saranno soldati morti nel campo dei governi da cui dipendete e prendete gli ordini senza nemmeno saperlo. Sabato tutti alla manifestazione, ma lunedì i vostri bambini vanno a scuola tranquilli, non come a Tel Aviv, a Haifa, a Gerusalemme.
Al mattino di sabato, quando farete la spesa in un supermercato, non sarete nemmeno sfiorati dall'idea che un combattente e martire della causa radicale islamista, pagato da Saddam Hussein con la nota cifra di 25 mila dollari, si farà esplodere accanto a voi o a vostra moglie, sporcando di sangue il pavimento della Esselunga.
Voi l'11 settembre l'avete visto in televisione, e a quel serial credete poco. La televisione vi ha impressionati per il lasso di tempo considerato ottimale dal marketing, qualche mese al massimo, ma è subito tornata a rassicurarvi. Non si sono viste, per carità e sentimento dell'orrore, le piroette di 200 manichini umani che si gettavano dalle Torri di Manhattan alla ricerca di aria e di vita, e non li avete osservati spiaccicarsi al suolo dopo un volo di 15 secondi. Il tempo di accendersi una sigaretta, e tutto è finito.
La vostra coscienza è ideologica e telecomandata. Il comunista non pentito Luigi Pintor non si capacita di come si possa considerare vittime due popoli aggrediti dal terrorismo, due popoli che combattono la paura ogni giorno, che si ribellano all'odio ideologico e fanatico istigato contro di loro in nome di ragioni abiette. Macché vittime, gli americani e gli ebrei sono ricchi e potenti, sono armati fino ai denti, la colpa è dunque loro, e il loro è un finto dolore sbandierato per offendere i poveri e i derelitti, i dannati della terra. Chi ha la colpa di avere fondato uno stato-rifugio, uno stato-guarnigione circondato dalla volontà assassina dei fondamentalisti alla Bin Laden, non ha il diritto all'autodifesa. Vi hanno dimostrato con i fatti e con le prove tutto il dimostrabile, ma voi siete moralmente ciechi e sordi, sentite solo quello che volete sentire, la musica soave della pace.
Avete protestato contro il bombardamento del reattore nucleare iracheno di Osirak, nel 1981. Avete protestato contro la guerra del Golfo per liberare il Kuwait e per suturare la vena giugulare del petrolio, quel petrolio che alla fine della manifestazione di sabato vi porterà nelle vostre seconde case dove, a cena, vi scaglierete contro l'indemoniato George W. Bush, contro l'odiato Ariel Sharon. Avete protestato contro la Nato in Kosovo, avete difeso Slobo Milosevic e la sua banda, avete negato perfino il diritto dell'America a regolare i suoi conti con il regime dei talebani in Afghanistan, avete detto che ci sarebbero stati (titoli della Repubblica) milioni di profughi, milioni di bambini morti, avete giurato e spergiurato sulle peggiori menzogne propagandistiche che la storia ricordi dai tempi della Seconda guerra mondiale.
Ora siete tutti dietro lo striscione. Ma proprio tutti, tra di voi c'è anche il velista-siderurgico, quel Giorgio Falck che vuole scomunicare Bush, che odia retrospettivamente la guerra americana che ha salvato l'Europa dal nazismo, che mercanteggia moralmente l'immagine dei bambini iracheni per suscitare emozioni in buona fede, le peggiori che esistano.
Ma a voi non va di pensare i problemi politici, è una cosa che stanca, preferite pregare con Tarek Aziz sul sacrario del Santo Francesco, e fa niente se la peggiore bestemmia della storia del Cristianesimo moderno è pronunciata con l'accogliente consenso dei fraticelli.
L'ideologia vi nutre, e se avete letto Marx dovreste sapere che l'ideologia è falsa coscienza. La coscienza vera dovrebbe suggerirvi che americani ed ebrei hanno diritto di perseguire anche con la forza un ordine in cui sia impossibile distruggere le vite dei civili americani ed ebrei per puro odio, ma la falsa coscienza vi suggerisce di farvi tribuni di un mondo che non conoscete se non nella narcisistica contemplazione della vostra bontà: state con i bambini iracheni, così dite, ma siete soltanto dei bambini viziati, innamorati dei colori arcobaleno di una pace senza se né ma.
Invece c'è un se e anche un ma, lo sappiate riconoscere con coraggio oppure no: «ma se» gli shaid un giorno si occuperanno di voi e di noi, se sarete imparentati alle vittime degli uomini-bomba, vedrete come svanirà la vostra tremolante bontà esistenziale e assistenziale, la vostra sollecitudine per i dannati della terra che vogliono uccidere il numero maggiore possibile di americani e di ebrei.
Bandiere della pace sui pennoni della sede nazionale dei Ds a Roma
Il dramma forse vi eccita, ma non è il vostro dramma. La vostra mobilitazione è moralmente sonnecchiante a dispetto dei valori che gridate in piazza, voi non state né con i carnefici né con le vittime del terrorismo. Lo sappiate o no, perché grande è l'assistenza che la buona fede dà a ogni tipo di fanatismo, voi vi esponete protetti dai prefetti e vi dimenate coccolati dai media perché in realtà state al riparo della vostra buona coscienza e della vostra irrilevanza.
Non siete in pericolo, il vostro mondo non è in pericolo. I governi francese e tedesco, con l'aggiunta servile della patria belga della cioccolata, lavorano per il vostro benessere, ideologico e pratico.
Nessun terrorista vi ha toccato, nessuna bomba vi colpirà, non ci saranno soldati morti nel campo dei governi da cui dipendete e prendete gli ordini senza nemmeno saperlo. Sabato tutti alla manifestazione, ma lunedì i vostri bambini vanno a scuola tranquilli, non come a Tel Aviv, a Haifa, a Gerusalemme.
Al mattino di sabato, quando farete la spesa in un supermercato, non sarete nemmeno sfiorati dall'idea che un combattente e martire della causa radicale islamista, pagato da Saddam Hussein con la nota cifra di 25 mila dollari, si farà esplodere accanto a voi o a vostra moglie, sporcando di sangue il pavimento della Esselunga.
Voi l'11 settembre l'avete visto in televisione, e a quel serial credete poco. La televisione vi ha impressionati per il lasso di tempo considerato ottimale dal marketing, qualche mese al massimo, ma è subito tornata a rassicurarvi. Non si sono viste, per carità e sentimento dell'orrore, le piroette di 200 manichini umani che si gettavano dalle Torri di Manhattan alla ricerca di aria e di vita, e non li avete osservati spiaccicarsi al suolo dopo un volo di 15 secondi. Il tempo di accendersi una sigaretta, e tutto è finito.
La vostra coscienza è ideologica e telecomandata. Il comunista non pentito Luigi Pintor non si capacita di come si possa considerare vittime due popoli aggrediti dal terrorismo, due popoli che combattono la paura ogni giorno, che si ribellano all'odio ideologico e fanatico istigato contro di loro in nome di ragioni abiette. Macché vittime, gli americani e gli ebrei sono ricchi e potenti, sono armati fino ai denti, la colpa è dunque loro, e il loro è un finto dolore sbandierato per offendere i poveri e i derelitti, i dannati della terra. Chi ha la colpa di avere fondato uno stato-rifugio, uno stato-guarnigione circondato dalla volontà assassina dei fondamentalisti alla Bin Laden, non ha il diritto all'autodifesa. Vi hanno dimostrato con i fatti e con le prove tutto il dimostrabile, ma voi siete moralmente ciechi e sordi, sentite solo quello che volete sentire, la musica soave della pace.
Avete protestato contro il bombardamento del reattore nucleare iracheno di Osirak, nel 1981. Avete protestato contro la guerra del Golfo per liberare il Kuwait e per suturare la vena giugulare del petrolio, quel petrolio che alla fine della manifestazione di sabato vi porterà nelle vostre seconde case dove, a cena, vi scaglierete contro l'indemoniato George W. Bush, contro l'odiato Ariel Sharon. Avete protestato contro la Nato in Kosovo, avete difeso Slobo Milosevic e la sua banda, avete negato perfino il diritto dell'America a regolare i suoi conti con il regime dei talebani in Afghanistan, avete detto che ci sarebbero stati (titoli della Repubblica) milioni di profughi, milioni di bambini morti, avete giurato e spergiurato sulle peggiori menzogne propagandistiche che la storia ricordi dai tempi della Seconda guerra mondiale.
Ora siete tutti dietro lo striscione. Ma proprio tutti, tra di voi c'è anche il velista-siderurgico, quel Giorgio Falck che vuole scomunicare Bush, che odia retrospettivamente la guerra americana che ha salvato l'Europa dal nazismo, che mercanteggia moralmente l'immagine dei bambini iracheni per suscitare emozioni in buona fede, le peggiori che esistano.
Ma a voi non va di pensare i problemi politici, è una cosa che stanca, preferite pregare con Tarek Aziz sul sacrario del Santo Francesco, e fa niente se la peggiore bestemmia della storia del Cristianesimo moderno è pronunciata con l'accogliente consenso dei fraticelli.
L'ideologia vi nutre, e se avete letto Marx dovreste sapere che l'ideologia è falsa coscienza. La coscienza vera dovrebbe suggerirvi che americani ed ebrei hanno diritto di perseguire anche con la forza un ordine in cui sia impossibile distruggere le vite dei civili americani ed ebrei per puro odio, ma la falsa coscienza vi suggerisce di farvi tribuni di un mondo che non conoscete se non nella narcisistica contemplazione della vostra bontà: state con i bambini iracheni, così dite, ma siete soltanto dei bambini viziati, innamorati dei colori arcobaleno di una pace senza se né ma.
Invece c'è un se e anche un ma, lo sappiate riconoscere con coraggio oppure no: «ma se» gli shaid un giorno si occuperanno di voi e di noi, se sarete imparentati alle vittime degli uomini-bomba, vedrete come svanirà la vostra tremolante bontà esistenziale e assistenziale, la vostra sollecitudine per i dannati della terra che vogliono uccidere il numero maggiore possibile di americani e di ebrei.
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