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Napolitano: Italia Paese di immigrazione

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  • #91
    Originariamente Scritto da Will Visualizza Messaggio
    Non puoi dire che il burqua non caratterizza quella cultura religiosa, anche se non c'è scritto nel corano, le donne musulmane lo portano, vuoi per costrizione o altro è così; e come tu dici che il crocifisso rappresenza un'istituzione (ovvero oltre ai valori cristiani, la chiesa e le sue malefatte e i suoi principi inadatti) devi anche dire che il burqua fa parte della cultura islamica e della loro religione, anche se non è un fatto che è scritto nei testi sacri, ma è un aspetto culturale che in Italia non si può conciliare con il nostro e siccome noi siamo i cittadini di questa Italia, abbiamo diritto che nessuno venga qui a romper le balle su come vogliamo organizzarci a casa nostra.
    così come io vado in giro con un crocifisso appeso al collo, che di per sè è portatore di valori cristiani comuni alla maggior parte degli italiani e quindi rappresenta la nostra cultura, loro vanno in giro con il burqua, che di per sè è portatore di valori musulmani comuni alla maggior parte degli islamici e quindi rappresenta la loro cultura.
    Aspetta, il burqa non lo usano le donne musulmane in genere, ma quella Afgane e poche altre (principalmente in Pakistan e India del Nord, vicine all'Afghanistan) ed era stato imposto dai talebani, è stato proposto anche in altri stati Islamici, ma nessuno stato l'ha adottato ufficialmente (se poi qualche donna l'ha messo anche da altre parti è stata una scelta personale o del marito)
    Il modo in cui si coprono le donne islamiche varia da paese a paese, non c'è un unico tipo di vestito che fa parte tradizione musulmana

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    • #92
      Originariamente Scritto da VNSmatrix Visualizza Messaggio
      allora se io o sand diciamo che il crocifisso non deve stare in nessuna scuola statale ci dai ragione, ma se lo dice uno straniero allora il crocifisso diventa simbolo della tua italianità e va conservato in ogni aula d'Italia.
      E' questo che intendi?
      no, io non vi do ragione, semplicemente perche' non la penso come voi. detto questo pero', dico anche che in quanto simbolo anche, ma non solo, di una cultura italiana che ci appartiene, puo' essere messo in discussione da chi fa parte di quella cultura e di quella societa', quindi da voi che siete italiani, non da chi e' ospite presso di essa.

      Originariamente Scritto da sands of time
      ma sono situazioni diverse!!
      il crocifisso rappresenta una istituzione, uno stato, il burqua invece è una cosa personale
      ma cosa vuol dire "e' una cosa personale"?
      sara' una cosa personale fin che vuoi, ma guarda caso e' in contraddizione con la nostra legislazione. se a casa loro questo costume e' tollerato, per non dire caldeggiato, questo non vuol dire che noi si debba modificare le nostre regole. e' lo straniero che si deve adattare al paese che lo ospita, non viceversa.
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      • #93
        che regole scusa?
        boh, a me sembra proprio che si faccia il paragone italiani=cristiani, cioè una grande cavolata.
        l'italia non è cristiana, è laica, ovvero ammette tutte le religioni dandogli pari opportunità, quindi una donna musulmana che viene in italia è vuole mettersi il burqa, è liberissima di farlo.
        ma cosa vuol dire "e' una cosa personale"?
        ma sono l'unico che vede la differenza?
        il burqua è la rappresentazione dei propri ideali religiosi, cosi come lo è il crocifisso al collo.
        mettere il crociffisso in classe equivale a dire, aula=cristiana, scuola=cristiana, istituzione=cristiana, stato=cristiano.
        "il destino ti verrà a cercare"

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        • #94
          Originariamente Scritto da sands of time Visualizza Messaggio
          che regole scusa?
          boh, a me sembra proprio che si faccia il paragone italiani=cristiani, cioè una grande cavolata.
          l'italia non è cristiana, è laica, ovvero ammette tutte le religioni dandogli pari opportunità, quindi una donna musulmana che viene in italia è vuole mettersi il burqa, è liberissima di farlo.
          Se io italiano entro in una banca col volto coperto vengo fermato e molto probabilmente accusato di voler fare una rapina. Se io italiano vado a scuola con un passamontagna vengo obbligato a scoprirmi il volto. Non vedo perchè per un islamico deve essere differente. Invece di usare il burqa usi il velo. Buonsenso ed adattamento alle leggi ed alle usanze del paese in cui hai voluto trasferirti.
          Originariamente Scritto da sands of time Visualizza Messaggio
          ma sono l'unico che vede la differenza?
          il burqua è la rappresentazione dei propri ideali religiosi, cosi come lo è il crocifisso al collo.
          mettere il crociffisso in classe equivale a dire, aula=cristiana, scuola=cristiana, istituzione=cristiana, stato=cristiano.
          Non è che non vediamo la differenza è che come già ti ho detto per tenere fede ad un principio preconcetto apri il campo ad una casistica assurda e contraddittoria.
          Per lo stesso principio da te riportato qui, dato che io in classe sul muro avevo messo un poster di Del Piero e nessuno lo ha mai levato, ne dobbiamo dedurre che la scuola è juventina e quindi lo stato è juventino.
          Ma ciò che è più difficile per me comprendere è il perchè confondi l'iniziativa di un singolo con l'iniziativa statale. Le scuole non nascono coi crocifissi appesi ma questi ultimi vengono appesi da qualcuno e di certo non sotto ordine del preside o del ministro. E' un iniziativa privata, individuale e così come qualcuno lo ha messo tu puoi toglierlo od aggiungere un altro simbolo religioso, ideologico ecc ecc.
          A torme, di terra passarono in terra,
          Cantando giulive canzoni di guerra,
          Ma i dolci castelli pensando nel cor;
          Per valli petrose, per balzi dirotti,
          Vegliaron nell’arme le gelide notti,
          Membrando i fidati colloqui d’amor.

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          • #95
            L'italia ai primi del 900 ha "esportato" manodopera a basso costo in tutto il mondo. Oltre alla pizza e gli spaghetti hanno messo nella valigia anche cose non tanto buone quali le lupare e mitra.

            Oggi molti figli degli "straccioni" italiani sono rispettati perchè hanno contribuito a creare grandi nazioni, altri hanno scelto "diversi sentieri" diffondendo il significato della parola Mafia.

            Alla luce di ciò non vedo perchè un magrebbino che giunge in Italia oggi non possa avere le stesse doti e possibilità di un calabrese o milanese di 100 anni fà negli States.

            Concordo pienamente con il Presidente della Repubblica.
            sigpic
            E' più importante studiare gli uomini che i libri

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            • #96
              ora, visto che siamo andati molto OT e visto che sono 8 pagine che giriamo sempre attorno allo stesso punto senza trovare un punto d'accordo, questo sarà il mio ultimo post.
              concludo dicendo che gli immigrati dobbiamo vederli come una risorsa importante, e non come un minaccia.




              questo topic mi è piaciuto veramente
              "il destino ti verrà a cercare"

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              • #97
                Originariamente Scritto da sands of time Visualizza Messaggio
                che regole scusa?
                boh, a me sembra proprio che si faccia il paragone italiani=cristiani, cioè una grande cavolata.
                l'italia non è cristiana, è laica, ovvero ammette tutte le religioni dandogli pari opportunità, quindi una donna musulmana che viene in italia è vuole mettersi il burqa, è liberissima di farlo.
                come che regole? te l'ha spiegato benissimo Naoto. il burqa copre il volto al punto tale da non essere ammissibile in moltissime situazioni e luoghi, e questo indifferentemente dal fatto che lo porti un'islamica, un'italiana o una giapponese. datosi pero' che questa usanza appartiene solo ai mussulmani, e normale che vengano additati come violatori delle regole di costume, e delle leggi soprattutto, vigenti nel nostro paese.
                Originariamente Scritto da Naoto
                Non è che non vediamo la differenza è che come già ti ho detto per tenere fede ad un principio preconcetto apri il campo ad una casistica assurda e contraddittoria.
                Per lo stesso principio da te riportato qui, dato che io in classe sul muro avevo messo un poster di Del Piero e nessuno lo ha mai levato, ne dobbiamo dedurre che la scuola è juventina e quindi lo stato è juventino.
                Ma ciò che è più difficile per me comprendere è il perchè confondi l'iniziativa di un singolo con l'iniziativa statale. Le scuole non nascono coi crocifissi appesi ma questi ultimi vengono appesi da qualcuno e di certo non sotto ordine del preside o del ministro. E' un iniziativa privata, individuale e così come qualcuno lo ha messo tu puoi toglierlo od aggiungere un altro simbolo religioso, ideologico ecc ecc.
                si, pero' penso che il fenomeno sia piu' complesso e sopratuutto esteso di come lo fai apparire. tu avrai pure messo un poster di Del Piero, ma di quante classi si puo' dire altrettanto? poche in verita'. il crocifisso invece e' appeso praticamente ovunque, e qui il numero fa davvero la differenza. io lo fotografo come ho gia' descritto prima. la si puo' vedere positivamente o meno, ma, ai fatti, la cosa sta cosi. sebbene non vi siano leggi a sancire la vicinanza tra chiesa cattolica e stato italiano, rimane fuori di dubbio che per la stragrande maggioranza della popolazione sia cosi. essendo poi le istituzioni enti formati da persone, e non concetti astratti, diviene logico pensare che la situazione generale italiana si rifletta anche all'interno delle istituzioni. giusto o sbagliato a me sembra uno status fisiologico ed inevitabile.

                Originariamente Scritto da KURGAN
                L'italia ai primi del 900 ha "esportato" manodopera a basso costo in tutto il mondo. Oltre alla pizza e gli spaghetti hanno messo nella valigia anche cose non tanto buone quali le lupare e mitra.

                Oggi molti figli degli "straccioni" italiani sono rispettati perchè hanno contribuito a creare grandi nazioni, altri hanno scelto "diversi sentieri" diffondendo il significato della parola Mafia.

                Alla luce di ciò non vedo perchè un magrebbino che giunge in Italia oggi non possa avere le stesse doti e possibilità di un calabrese o milanese di 100 anni fà negli States.
                scusa ma questo che c'entra?
                sappiamo tutti benissimo dei nostri trascorsi, e della fama che ci siamo creati per il mondo, ciononostante non e' questo un principio da imitare. e poi non mi pare che le istituzioni dei vari paesi ospitanti la nostra "malavita da esportazione", abbiano permesso indifferenti che proliferasse il fenomeno, anzi l'hanno combattuto fermamente. che poi non ci siano riusciti completamente e' altro discorso, che pero' non ci dovrebbe meravigliare, visto che nemmeno noi, in casa nostra, abbiamo risolto il problema... mi pare.
                tra l'altro il discorso "States" e' decisamente poco appropriato, visto che si trattava di una nazione costruita da immigrati, che non aveva una storia ne un'identita' nazionale, a differenza nostra che vantiamo una cultura millenaria.
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                • #98
                  Originariamente Scritto da Lord Darth Smagni Visualizza Messaggio
                  si, pero' penso che il fenomeno sia piu' complesso e sopratuutto esteso di come lo fai apparire. tu avrai pure messo un poster di Del Piero, ma di quante classi si puo' dire altrettanto? poche in verita'. il crocifisso invece e' appeso praticamente ovunque, e qui il numero fa davvero la differenza
                  ne sei veramente certo? io parlo solo per esperienza personale, ma non ho avuto quasi mai avuto un crocifisso in classe, forse all'asilo, ma non me lo ricordo. ovviamente nessuno si è mai lamentato per l'assenza del crocifisso...

                  Ora non so se il mio sia un caso particolare, ma di aule ne ho cambiate molte in questi anni (soprattutto alle superiori, cambiavo aula ogni giorno, o anche due volte al giorno) e di crocifissi ne ho visti veramente ma veramente pochi

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                  • #99
                    Vabè quello del poster di Del Piero era un esempio per far meglio capire come fosse fallace l'eguaglianza: se c'è un simbolo appeso in un aula statale, quel simbolo rappresenta un modo di essere di un intero Stato.
                    Comunque seguo a ruota Illuskan: neanche nelle mie classi (dalla scuola materna alle superiori e università) ho mai visto il crocefisso appeso.
                    A torme, di terra passarono in terra,
                    Cantando giulive canzoni di guerra,
                    Ma i dolci castelli pensando nel cor;
                    Per valli petrose, per balzi dirotti,
                    Vegliaron nell’arme le gelide notti,
                    Membrando i fidati colloqui d’amor.

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                    • Originariamente Scritto da Naoto Visualizza Messaggio
                      Vabè quello del poster di Del Piero era un esempio per far meglio capire come fosse fallace l'eguaglianza: se c'è un simbolo appeso in un aula statale, quel simbolo rappresenta un modo di essere di un intero Stato.
                      Comunque seguo a ruota Illuskan: neanche nelle mie classi (dalla scuola materna alle superiori e universit&#224 ho mai visto il crocefisso appeso.
                      Originariamente Scritto da Illuskan Visualizza Messaggio
                      ne sei veramente certo? io parlo solo per esperienza personale, ma non ho avuto quasi mai avuto un crocifisso in classe, forse all'asilo, ma non me lo ricordo. ovviamente nessuno si è mai lamentato per l'assenza del crocifisso...

                      Ora non so se il mio sia un caso particolare, ma di aule ne ho cambiate molte in questi anni (soprattutto alle superiori, cambiavo aula ogni giorno, o anche due volte al giorno) e di crocifissi ne ho visti veramente ma veramente pochi
                      Originariamente Scritto da Lord Darth Smagni Visualizza Messaggio
                      scusa ma questo che c'entra?
                      sappiamo tutti benissimo dei nostri trascorsi, e della fama che ci siamo creati per il mondo, ciononostante non e' questo un principio da imitare. e poi non mi pare che le istituzioni dei vari paesi ospitanti la nostra "malavita da esportazione", abbiano permesso indifferenti che proliferasse il fenomeno, anzi l'hanno combattuto fermamente. che poi non ci siano riusciti completamente e' altro discorso, che pero' non ci dovrebbe meravigliare, visto che nemmeno noi, in casa nostra, abbiamo risolto il problema... mi pare.
                      tra l'altro il discorso "States" e' decisamente poco appropriato, visto che si trattava di una nazione costruita da immigrati, che non aveva una storia ne un'identita' nazionale, a differenza nostra che vantiamo una cultura millenaria.
                      Mio giovane amico, credo che sbagli l'approccio.
                      Sbagliatissimo è "una paragone o una gara culturale" : un egiziano potrebbe risponderti che loro costruivano le grandi piramidi quando i nostri avi "innalzavano" palafitte nel fango del Tevere, stesso dicasi di un cingalese che potrebbe erudirci sulla filosofia del Budda o di un cinese che potrebbe sbalordirci con l'attualità del confucianesimo.

                      Oggi vengono in Italia Indiani con 2 lauree che si "abbassano" a vendere chincaglieria etnica o raccolgono pomodori in Puglia e in Campania......Non credi che sia troppo superficiale dare loro "dell'ignorante o incivile".

                      Proteggere una "cultura millenaria" come la nostra cosa vorrebbe significare? In virtù del fatto che abbiamo avuto un trascorso grande, dobbiamo espellere tutto ciò che è diverso? La nostra civiltà deriva da quella Greca lo dimentichi? Più di 2500 anni fà i Romani invasero la penisola ellenica e ne furono conquistati dalla filosofia e l'arte. Forse questa è la ricetta per tornare "grandi": prendere il meglio di ciò che le altre culture possono donarci.

                      Gli states sono la più grande potenza mondiale perchè hanno fatto propria la multietcità trasformandola in ricchezza. Hanno dato il più alto significato alla parola "Democrazia". Hanno fatto esattamente ciò che i romani fecero all'apice del loro impero.
                      Nella roma imperiale tutti potevano diventare "civites"...ovvero cittadini e potevano accedere anche a cariche pubblice e politiche..che i romani fossero più democratici e lungimiranti degli attuali italiani?

                      Quindi mio giovane amico, spogliamoci della nostra arroganza, apriamoci ed evolviamoci se non vogliamo affogare in uno sterile e goffo protezionismo.

                      Last edited by KURGAN; 15 January 2007, 13:43.
                      sigpic
                      E' più importante studiare gli uomini che i libri

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                      • Originariamente Scritto da KURGAN Visualizza Messaggio
                        Mio giovane amico, credo che sbagli l'approccio.
                        Sbagliatissimo è "una paragone o una gara culturale" : un egiziano potrebbe risponderti che loro costruivano le grandi piramidi quando i nostri avi "innalzavano" palafitte nel fango del Tevere, stesso dicasi di un cingalese che potrebbe erudirci sulla filosofia del Budda o di un cinese che potrebbe sbalordirci con l'attualità del confucianesimo.

                        Oggi vengono in Italia Indiani con 2 lauree che si "abbassano" a vendere chincaglieria etnica o raccolgono pomodori in Puglia e in Campania......Non credi che sia troppo superficiale dare loro "dell'ignorante o incivile".

                        Proteggere una "cultura millenaria" come la nostra cosa vorrebbe significare? In virtù del fatto che abbiamo avuto un trascorso grande, dobbiamo espellere tutto ciò che è diverso? La nostra civiltà deriva da quella Greca lo dimentichi? Più di 2500 anni fà i Romani invasero la penisola ellenica e ne furono conquistati dalla filosofia e l'arte. Forse questa è la ricetta per tornare "grandi": prendere il meglio di ciò che le altre culture possono donarci.

                        Gli states sono la più grande potenza mondiale perchè hanno fatto propria la multietcità trasformandola in ricchezza. Hanno dato il più alto significato alla parola "Democrazia". Hanno fatto esattamente ciò che i romani fecero all'apice del loro impero.
                        Nella roma imperiale tutti potevano diventare "civites"...ovvero cittadini e potevano accedere anche a cariche pubblice e politiche..che i romani fossero più democratici e lungimiranti degli attuali italiani?

                        Quindi mio giovane amico, spogliamoci della nostra arroganza, apriamoci ed evolviamoci se non vogliamo affogare in uno sterile e goffo protezionismo.

                        mio giovane amico? ma chi sei, il maestro Yoda?
                        guarda, non so che eta' pensi io abbia, e non so quale sia il tuo concetto di "giovane", ma penso che se vedessi la mia carta d'identita' rimarresti sorpreso.

                        in secondo luogo, la mia "civilta' millenaria" non voleva, ne appariva secondo me, una denigrazione verso nessuno. era solo una comparazione con l'esempio dell'immigrazione negli Stati Uniti, da te citati, che ha notevoli differenze con la situazione attuale italiana, e tra queste c'e' di sicuro la favorita integrazione di diverse etnie a causa, o per merito, di una identita' nazionale che ancora si andava formando. quindi non tirare in mezzo egiziani, greci, indiani o assiri che tanto non c'entra assolutamente niente.
                        riguardo la capacita' di integrazione e di appropriarsi di quanto di buono abbiano le altre civilta' da offrire, beh, penso che il concetto non possa che essere condiviso. qui pero' c'e' una discrepanza, che consiste nell'imposizione di quei costumi che sono propri degli immigrati. allora stando cosi le cose, il quadro cambia radicalmente, perche', tornando ai tuoi esempi, non erano certo gli altri popoli ad imporre le loro usanze ai romani, semmai erano loro che prendevano cio' che ritenevano buono.
                        per finire, non capisco onestamente perche' tu abbia quotato tre messaggi, quando appare lapalissiano che il tuo intervento sia una risposta alle mie parole.
                        Last edited by Lord Darth Smagni; 15 January 2007, 20:49.
                        CM Centurion 532 | Intel Xeon w3540 | Gigabyte GA-X58A-UD3R | Ram 6 gb Corsair xms3 1333 | Nvidia 8800 gts | hd Hitachi sata2 250 gb | hd Hitachi sata2 500gb | Powered by Corsair 750HXEU Modulare | Router Netgear DG834G v3 | Netgear WG111 v2

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                        • lascia perdere Darth, sostiene che tutti i civites romani potevano partecipare alla vita pubblica in senato.
                          nel sistema romano, la carica politica era meritata per censo e per sangue.
                          i nobili, gli aristocratici, coloro che non vivevano dei commerci, avevano un ingresso pressochè assicurato nel senato romano o riguardo a qualsiasi carica pubblica e anche gli equites durante il periodo imperiale avevano questo accesso, ma il popolo no.
                          "Una cantante di merda che frequenta un cantante di merda per la proprietà transitiva può solo continuare a produrre musica di merda"
                          Casper su Tatangelo&D'Alessio

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                          • Originariamente Scritto da Lord Darth Smagni Visualizza Messaggio
                            mio giovane amico? ma chi sei, il maestro Yoda?
                            guarda, non so che eta' pensi io abbia, e non so quale sia il tuo concetto di "giovane", ma penso che se vedessi la mia carta d'identita' rimarresti sorpreso.

                            in secondo luogo, la mia "civilta' millenaria" non voleva, ne appariva secondo me, una denigrazione verso nessuno. era solo una comparazione con l'esempio dell'immigrazione negli Stati Uniti, da te citati, che ha notevoli differenze con la situazione attuale italiana, e tra queste c'e' di sicuro la favorita integrazione di diverse etnie a causa, o per merito, di una identita' nazionale che ancora si andava formando. quindi non tirare in mezzo egiziani, greci, indiani o assiri che tanto non c'entra assolutamente niente.
                            riguardo la capacita' di integrazione e di appropriarsi di quanto di buono abbiano le altre civilta' da offrire, beh, penso che il concetto non possa che essere condiviso. qui pero' c'e' una discrepanza, che consiste nell'imposizione di quei costumi che sono propri degli immigrati. allora stando cosi le cose, il quadro cambia radicalmente, perche', tornando ai tuoi esempi, non erano certo gli altri popoli ad imporre le loro usanze ai romani, semmai erano loro che prendevano cio' che ritenevano buono.
                            per finire, non capisco onestamente perche' tu abbia quotato tre messaggi, quando appare lapalissiano che il tuo intervento sia una risposta alle mie parole.
                            Carissimo Amico....
                            Chiamami anche yogurt (sicuramente saprai chi è ) scusa il mio errore nel quotare ben tre messaggi...ma sai, questo forum è così cambiato dall'ultima volta che ci sono entrato circa 2 anni fà. A proposito! La data che vedi sotto al mio avatar è fittizia, o almeno non corrisponde alla realtà: sai, quando ero amministratore di questo forum, insieme al buon Lord Axl e Bix, feci un pò di casini con il mio nick....non stò a spiegarti tutta la storia altrimenti potrei tediarti ed andare OT.

                            Dunque....procediamo con ordine.
                            Come me vivi in uno stato democratico. Il primo articolo della costituzione italiana tutela tutti i cittadini italiani di ogni "sesso, razza e religione". Tutti hanno eguali diritti; nell'ambito della LEGALITA' (scusa ho urlato) ogni persona può professare il proprio credo religioso e la propria cultura.

                            QUINDI

                            Se un professore di una scuola toglie il crocifisso dall'aula, può essere fastidioso ma può farlo, in quanto non vi è legge che imponga un simbolo religioso in classe. Personalmente non condivido l'idea, ma se volessimo ragionare da un punto di vista prettamente laico.....

                            Se una donna usa il Burqua deve toglierelo in quanto la Legge italiana obbliga chiunque a circolare con il viso scoperto.

                            Se un Marocchino ruba in casa tua, DEVE andare in galera come qualsiasi italiano disonesto.

                            Potrei continuare all'infinito ma ti riassumo il concetto onde evitare il tuo tedio: Tutti sono liberi di essere quello che sono nell'ambito della LEGALITA'. Nessuno ti obbliga ad onorare il Ramadam, o a pregare in direzione della MECCA alle 5 del pomeriggio, come nessuno può obbligare un indiano a festeggiare il Natale.

                            DIVERSAMENTE

                            Chi non rispetta le leggi del paese che lo ospita o è semplicemente maleducato, deve essere punito o allontanato, sia esso un romano o un magrebbino.

                            Non c'è nessun pericolo di smarrimento di "identità nazionale" piuttosto tutto si può riassumere in una massima "rispettare per essere rispettati". Rispettare l'ospite e l'ospitante.
                            Se poi volessimo giudicare il valore della nostra "identità nazionale" ne uscirebbero delle belle: un popolo mai unito che attualmente idolatra letterine e calciatori.... ma queste sono opinioni del tutto personali.

                            CONCLUDENDO

                            E' inutile cercare il "nemico" quando c'è un malessere nazionale, che non deriva dall'ingresso dell'estraneo, bensì dagli italiani stessi. Basti pensare all'orrore del massacro di Erba: è più facile pensare che il mostro venga dall'esterno (il giovane Azouz) che dall'appartamento accanto.

                            byez
                            sigpic
                            E' più importante studiare gli uomini che i libri

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                            • Originariamente Scritto da Will Visualizza Messaggio
                              lascia perdere Darth, sostiene che tutti i civites romani potevano partecipare alla vita pubblica in senato.
                              nel sistema romano, la carica politica era meritata per censo e per sangue.
                              i nobili, gli aristocratici, coloro che non vivevano dei commerci, avevano un ingresso pressochè assicurato nel senato romano o riguardo a qualsiasi carica pubblica e anche gli equites durante il periodo imperiale avevano questo accesso, ma il popolo no.
                              IMPARIAMO UN PO' DI STORIA

                              Erano cittadini di diritto i figli legittimi di un cittadino o i figli naturali di una cittadina. Potevano diventarlo, invece, gli schiavi affrancati o intere popolazioni assoggettate quando Roma lo avesse deciso. Dopo la guerra sociale il senato fu costretto a concedere la cittadinanza a tutta l'Italia.

                              Progressivamente, in età imperiale, la cittadinanza fu estesa a molte province e, nel 212, a tutti gli abitanti. Ma quale valore aveva diventare cittadini romani? Innanzitutto i cittadini non erano sottoposti a tortura o fustigati e potevano essere condannati a morte solo da un'assemblea cittadina e non da un semplice magistrato.

                              Inoltre, solo i cittadini avevano diritti politici e potevano aspirare a far parte della classe dirigente. In età imperiale molti funzionari, senatori, consoli e anche imperatori (es. Traiano) furono di origine provinciale.(extracomunitario LOL ed anche fra i più illuminati.....con lui cominciò il principato adottivo, dove per la prima volta si affidava il governo dell'impero ad un "princeps" nato fuori dall'italia ma che era l'"optimus" ovvero l'uomo migliore a reggere lo stato, per meriti personali e non per legami familiari o di censo)

                              Concedendo la cittadinanza, Roma assimilava le popolazioni sottomesse e soprattutto legava a sé le loro classi dirigenti. Questo spiega perché durante l'Impero, a differenza dell'età repubblicana, furono rare le rivolte dei popoli vinti.

                              e qui mi fermo perche rischiamo di andare tragicamente OT
                              sigpic
                              E' più importante studiare gli uomini che i libri

                              Comment


                              • Originariamente Scritto da KURGAN Visualizza Messaggio
                                IMPARIAMO UN PO' DI STORIA
                                Erano cittadini di diritto i figli legittimi di un cittadino o i figli naturali di una cittadina. Potevano diventarlo, invece, gli schiavi affrancati o intere popolazioni assoggettate quando Roma lo avesse deciso. Dopo la guerra sociale il senato fu costretto a concedere la cittadinanza a tutta l'Italia.
                                nessuno dice il contrario, siamo d'accordo
                                Progressivamente, in età imperiale, la cittadinanza fu estesa a molte province e, nel 212, a tutti gli abitanti. Ma quale valore aveva diventare cittadini romani? Innanzitutto i cittadini non erano sottoposti a tortura o fustigati e potevano essere condannati a morte solo da un'assemblea cittadina e non da un semplice magistrato.
                                concordiamo anche in questo
                                Inoltre, solo i cittadini avevano diritti politici e potevano aspirare a far parte della classe dirigente. In età imperiale molti funzionari, senatori, consoli e anche imperatori (es. Traiano) furono di origine provinciale.(extracomunitario LOL ed anche fra i più illuminati.....con lui cominciò il principato adottivo, dove per la prima volta si affidava il governo dell'impero ad un "princeps" nato fuori dall'italia ma che era l'"optimus" ovvero l'uomo migliore a reggere lo stato, per meriti personali e non per legami familiari o di censo)
                                non mi sembra di aver detto qualcosa che tu con questa frase contraddici.
                                ho semplicemente detto riguardo alla tua affermazione inesatta, che benchè i cittadini potevano partecipare votando ecc, non avevano minima possibilità di diventare imperatori, anche con il fattore degli imperatori in adozione. anche se in teoria avrebbero potuto, non lo divennero.
                                Non essendo un laureato in storia, le mie opinioni sono umili, ma chiedendomi come mai non ce n'erano, l'unica risposta che mi viene in mente è che il fattore censo e i legami tra famiglie nobili o comunque collegate all'impero tramite l'esercito o il senato era un prerequisito necessario.
                                Concedendo la cittadinanza, Roma assimilava le popolazioni sottomesse e soprattutto legava a sé le loro classi dirigenti. Questo spiega perché durante l'Impero, a differenza dell'età repubblicana, furono rare le rivolte dei popoli vinti.
                                su ciò nulla ho detto

                                impariamo due cose KURGAN: 1) l'educazione e la calma. il modo in cui ti rivolgi lo trovo offensivo, perchè tratti come un deficiente chi non conosci, io e lord darth smagni per ora siamo stati i tuoi bersagli e non so lui, ma io da utente al pari degli altri, pretendo che tu ti rivolga a me come un pari.
                                2) impariamo a leggere bene i post, perchè la tua confutazione non c'entra assolutamente niente con ciò che ho scritto io, comunque ti ringrazio, perchè ripassare la storia ogni tanto fa bene.
                                Last edited by Will; 16 January 2007, 00:35.
                                "Una cantante di merda che frequenta un cantante di merda per la proprietà transitiva può solo continuare a produrre musica di merda"
                                Casper su Tatangelo&D'Alessio

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