Originariamente Scritto da EmptÿWords
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Io non so che conoscenza hai tu del mondo del lavoro e\o di come ci si entra, ne so da dove provieni quindi magari (ma è molto improbabile) da te la situazione è diversa rispetto al Sud e alle Isole maggiori.
Prendersi una laurea in materie umanisiche (parlo di lettere e filosofia e simili) è, ahimè, professionalmente inutile. Professionalmente inutile nel senso che non ti permette di accedere alle classi concorsuali per poter insegnare ad esempio. Per insegnare devi prima fare la SSIS (2 anni), poi fare il concorso, poi entrare in graduatoria, poi fare anni di supplenze, poi prenderti una cattedra dove capita (anche lontano da casa), poi riuscire ad ottenere il trasferimento dove meglio ti aggrada e poi insegni. Ma andiamo per ordine:
-La SSIS è inutile: assolutamente inutile. Serve per dare ai futuri insegnanti quelle basi di pedagogia, psicologia, didattica, che l'università non ti da. Inutile per 2 motivi: 1) se una persona è capace di interrelazionarsi lo sa fare senza la SSIS e non saranno di esamini di pedagogia a farti capire come interagire col bambino o con le persone; se studi e ti aggiorni costantemente sarai un buon maestro\professore, altrimenti no; 2) nonostante la pompa magna con cui la SSIS è presentata, non ti insegnano nulla. SSIS è un modo diverso di dire:"Siccome non c'è possibilità di inserire tutti i laureati nelle materie umanistiche nelle scuole, allora creiamo un nuovo imbuto per fare ulteriore selezione, così invece di dover inserire 10000laureati l'anno, dobbiamo inserirne 3000 (cifre sparate a caso; inoltre con questa pantomima della SSIS diamo anche un ulteriore stipendietto ai prof universitari che partecipano". Questo fa si che alla fine, nonostante l'esame di ammissione, non è detto che parteciperanno alla SSIS (e quindi insegneranno) i migliori studenti usciti dall'università; semmai si potranno permettere altri 2 anni (e più) di dipendenza dai genitori, coloro che non devono mettersi subito a lavorare.
Passiamo ad altro.
-Pubblicista? Scrittore? Sinceramente non serve una laurea umanistica per fare entrambe le cose. In teoria uno scrittore potrebbe avere anche solo la quinta elementare ed essere un autodidatta. Idem per qualsiasi altra "professione" tipo filosofo, ricercatore ecc ecc.
-Giornalista: io spero tu abbia messo la professione del giornalista più così per caso che per averci ragionato sù. Il giornalismo italiano è fatto di ignoranti e lacchè, di puttane e maggiordomi del pensiero. Dietro ogni giornalista, dietro ogni giornale, si agita una marea di interessi che determinano ciò che vien scritto e se non ti adegui ti tagliano. Ho un amico giornalista e me ne racconta di tutti i colori. Il giornalismo dovrebbe essere il punteruolo della democrazia, viceversa in italia è il grimaldello grazie al quale la democrazia viene scardinata. Non so se stai leggendo in questi giorni le indiscrezioni su tronchetti e sul possibile fatto che volesse scalare RCS ricattando le persone giuste con intercettazioni fatte dal suo entourage, è un ipotesi ancora sotto esame, ma ad esempio anche Ricucci voleva scalare RCS e non è solamente una questione di denaro. Per dirti: la visione romantica del giornalista non esiste, è un orpello ottocentesco con cui ci piace vedere questa professione, è un desiderio che abbiamo quando guardiamo Watergate, il desiderio che anche qui siano come quelli del film.
-Non parliamo di lauree in indirizzi archeologici, storici, filosofici ecc ecc. Che praticamente non hanno utilità nella ricerca del lavoro.
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