Poco fa, guardando le news su skytg24, una successione di servizi mi ha lasciato letteralmente interdetto:
1) l'avvocato del nazista-SS-assassino-razzista Priebke reclamava l'annullamento della pena del suo assistito per raggiunti limiti di età, lamentando la disumanità della giustizia nell'infliggere una pena detentiva ad un vegliardo peraltro ancora molto arzillo.
Il principe del foro la conosce la storia?
2) intervista alla madre di Danilo Coppola, il noto imprenditore romano, chiuso in carcere per il crac della sua società da 130 milioni di euro (o_O). Manifestando un comprensibile affetto materno, la matura signora si autocommiserava per le precarie condizioni di salute del pargolo, denunciando un ingiustificato, a suo dire, accanimento della giustizia nei suoi confronti e paventando chissà quali oscure macchinazioni celate dietro la facciata dei pm accusatori. Ma la distinta dama glissa sul destino dei tanti poveri ed ignari individui che ci hanno rimesso quei 130 miloni di euro (ancora o_O).
Per non parlare poi del presunto scandalo delle intercettazioni telefoniche, verso le quali si è sollevato un coro unanime di proteste dal mondo politico, da destra come da sinistra, quasi che l'argomento da biasimare sia l'arroganza dei magistrati e non le conversazioni assai compromettenti che coinvolgono politici e notabili.
E questi sono gli ultimi e più attuali esempi di una condizione che ormai da anni imperversa nella nostra italietta, un garantismo sfrenato e folle che ha portato l'opinione pubblica a considerare i magistrati e chi amministra la giustizia come spietati carnefici.
Non c'è che dire, la lezione del cavaliere è stata recepita bene.
Voi che ne pensate?
1) l'avvocato del nazista-SS-assassino-razzista Priebke reclamava l'annullamento della pena del suo assistito per raggiunti limiti di età, lamentando la disumanità della giustizia nell'infliggere una pena detentiva ad un vegliardo peraltro ancora molto arzillo.
Il principe del foro la conosce la storia?
2) intervista alla madre di Danilo Coppola, il noto imprenditore romano, chiuso in carcere per il crac della sua società da 130 milioni di euro (o_O). Manifestando un comprensibile affetto materno, la matura signora si autocommiserava per le precarie condizioni di salute del pargolo, denunciando un ingiustificato, a suo dire, accanimento della giustizia nei suoi confronti e paventando chissà quali oscure macchinazioni celate dietro la facciata dei pm accusatori. Ma la distinta dama glissa sul destino dei tanti poveri ed ignari individui che ci hanno rimesso quei 130 miloni di euro (ancora o_O).
Per non parlare poi del presunto scandalo delle intercettazioni telefoniche, verso le quali si è sollevato un coro unanime di proteste dal mondo politico, da destra come da sinistra, quasi che l'argomento da biasimare sia l'arroganza dei magistrati e non le conversazioni assai compromettenti che coinvolgono politici e notabili.
E questi sono gli ultimi e più attuali esempi di una condizione che ormai da anni imperversa nella nostra italietta, un garantismo sfrenato e folle che ha portato l'opinione pubblica a considerare i magistrati e chi amministra la giustizia come spietati carnefici.
Non c'è che dire, la lezione del cavaliere è stata recepita bene.
Voi che ne pensate?
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