In questo topic parleremo solo di FASCISMO! Vi illuminerò sulla sua dottrina e storia, risponderò a tutti i vostri dubbi e alle vostre domande.
Comincio col spiegarvi il modello totalitario Fascista...
IL TOTALITARISMO AL POTERE: LO STATO FASCISTA.
Totalitarismo,una definizione.
Data le innumerevoli controversie sul concetto di totalitarismo, è necessario precisare sinteticamente in che senso definisco questo concetto, riferendolo sia al fascismo sia al nazismo e al comunismo, senza per questo sminuire le differenze e le contrapposizioni fra questi regimi. Il fenomeno totalitario, nelle sue varie e specifiche manifestazioni storiche apparse dopo la prima guerra mondiale, rappresenta una forma nuova e inedita di esperimento di dominio politico messo in atto da un movimento rivoluzionario, che professa una concezione integralista della politica, lotta per conquistare il monopolio del potere e che, dopo averlo conquistato, per vie legali o extralegali, distrugge o trasforma il regime preesistente e costruisce uno Stato nuovo. fondato sul regime a partito unico e sul sistema poliziesco e terroristico come presidio della rivoluzione permanente contro i nemici interni. l'obiettivo principale del partito totalitario è la conquista e la trasformazione della società, cioè la subordinazione, l'integrazione e l'omogeneizzazione dei governati, sulla base del principio del primato della politica su ogni aspetto dell'esistenza umana, interpretata secondo le categorie, i miti e i valori di una ideologia palingenetica, dogmatizzata nella forma di una religione politica, che vuole plasmare l'individuo e le masse attraverso una rivoluzione antropologica, per creare un nuovo tipo di essere umano, unicamente dedito alla realizzazione dei progetti rivoluzionari e imperialisti dei partito totalitario, al fine di creare una nuova civiltà a carattere sopranazionale ed espansionista. All'origine dell'esperimento totalitario, come suo principale artefice ed esecutore, vi è dunque un movimento rivoluzionario integralista, che vuole conquistare il potere per sovvertire il regime esistente e creare uno Stato nuovo, secondo i principi e i valori di una ideologia che pretende di definire in modo esclusivo il significato e il fine dell'esistenza umana individuale e collettiva che non ammette la coesistenza con altre ideologie e altri movimenti politici e fa uso sistematico del terrore contro gli avversari considerati come nemici da sottomettere o annientare fino alla eliminazione fisica. Dalla volontà e dalla iniziativa di questo partito ha origine un nuovo tipo di regime, che si presenta come un sistema politico fondato sul partito unico, ordinato gerarchicamente dall'alto attraverso una concentrazione dei potere politico, che culmina nella persona del capo del partito, il quale sovrasta con la sua autorità carismatica l'intera struttura del regime. Gli strumenti principali per l'attuazione dell'esperimento totalitario sono: a) la coercizione, imposta attraverso la violenza, la repressione, il terrore considerati strumenti legittimi per l'affermazione, la difesa e la diffusione della propria ideologia e del proprio sistema politico; b) la demagogia, esercitata con la propaganda permanente e pervasiva, la mobilitazione dell'entusiasmo, la celebrazione liturgica del culto del partito e del capo; c)la pedagogia totalitaria, compiuta dall'alto, secondo modelli di uomo e di donna elaborati in coerenza con i principi e i valori dell'antropologia di regime; d)la discriminazione dell'estraneo, attuata attraverso misure coercitive, che possono andare dalla messa al bando dalla vita pubblica fino all'annientamento fisico, degli esseri umani, i quali. a causa delle loro idee, della loro condizione sociale o della loro appartenenza etnica, sono considerati dal partito unico come nemici interni perché ritenuti estranei alla comunità totalitaria che il regime vuole creare. Ciò che caratterizza il totalitarismo secondo questa definizione è il suo intrinseco dinamismo, che si esprime nella esigenza di una rivoluzione permanente, nella necessità di una continua espansione del potere politico e di una costante intensificazione del controllo e dell'intervento sulla società, per subordinarla nello Stato a partito unico attraverso una rete sempre più estesa e capillare di organizzazione e di integrazione. Lo Stato totalitario pertanto, è un laboratorio politico condannato alla sperimentazìone continua per attuare la sua rivoluzione antropologica nei confronti di una società. Definendo il totalitarismo come un esperimento piuttosto che come un regime politico, questa definizione vuole dare risalto alla caratteristica del totalitarismo come un processo continuo, che non può esser considerato compiuto in nessun particolare stadio della sua attuazione. Inoltre, secondo questa definizione il concetto di totalitarismo non si applica soltanto alla definizione di un sistema di potere e di un metodo di governo (al regime) ma indica, in senso più ampio un processo politico caratterizzato dal volontarismo sperimentale del partito rivoluzionario, che ha come scopo fondamentale di agire sulla massa eterogenea dei governati per trasformarla in un corpo politico unitario e omogeneo.
Comincio col spiegarvi il modello totalitario Fascista...
IL TOTALITARISMO AL POTERE: LO STATO FASCISTA.
Totalitarismo,una definizione.
Data le innumerevoli controversie sul concetto di totalitarismo, è necessario precisare sinteticamente in che senso definisco questo concetto, riferendolo sia al fascismo sia al nazismo e al comunismo, senza per questo sminuire le differenze e le contrapposizioni fra questi regimi. Il fenomeno totalitario, nelle sue varie e specifiche manifestazioni storiche apparse dopo la prima guerra mondiale, rappresenta una forma nuova e inedita di esperimento di dominio politico messo in atto da un movimento rivoluzionario, che professa una concezione integralista della politica, lotta per conquistare il monopolio del potere e che, dopo averlo conquistato, per vie legali o extralegali, distrugge o trasforma il regime preesistente e costruisce uno Stato nuovo. fondato sul regime a partito unico e sul sistema poliziesco e terroristico come presidio della rivoluzione permanente contro i nemici interni. l'obiettivo principale del partito totalitario è la conquista e la trasformazione della società, cioè la subordinazione, l'integrazione e l'omogeneizzazione dei governati, sulla base del principio del primato della politica su ogni aspetto dell'esistenza umana, interpretata secondo le categorie, i miti e i valori di una ideologia palingenetica, dogmatizzata nella forma di una religione politica, che vuole plasmare l'individuo e le masse attraverso una rivoluzione antropologica, per creare un nuovo tipo di essere umano, unicamente dedito alla realizzazione dei progetti rivoluzionari e imperialisti dei partito totalitario, al fine di creare una nuova civiltà a carattere sopranazionale ed espansionista. All'origine dell'esperimento totalitario, come suo principale artefice ed esecutore, vi è dunque un movimento rivoluzionario integralista, che vuole conquistare il potere per sovvertire il regime esistente e creare uno Stato nuovo, secondo i principi e i valori di una ideologia che pretende di definire in modo esclusivo il significato e il fine dell'esistenza umana individuale e collettiva che non ammette la coesistenza con altre ideologie e altri movimenti politici e fa uso sistematico del terrore contro gli avversari considerati come nemici da sottomettere o annientare fino alla eliminazione fisica. Dalla volontà e dalla iniziativa di questo partito ha origine un nuovo tipo di regime, che si presenta come un sistema politico fondato sul partito unico, ordinato gerarchicamente dall'alto attraverso una concentrazione dei potere politico, che culmina nella persona del capo del partito, il quale sovrasta con la sua autorità carismatica l'intera struttura del regime. Gli strumenti principali per l'attuazione dell'esperimento totalitario sono: a) la coercizione, imposta attraverso la violenza, la repressione, il terrore considerati strumenti legittimi per l'affermazione, la difesa e la diffusione della propria ideologia e del proprio sistema politico; b) la demagogia, esercitata con la propaganda permanente e pervasiva, la mobilitazione dell'entusiasmo, la celebrazione liturgica del culto del partito e del capo; c)la pedagogia totalitaria, compiuta dall'alto, secondo modelli di uomo e di donna elaborati in coerenza con i principi e i valori dell'antropologia di regime; d)la discriminazione dell'estraneo, attuata attraverso misure coercitive, che possono andare dalla messa al bando dalla vita pubblica fino all'annientamento fisico, degli esseri umani, i quali. a causa delle loro idee, della loro condizione sociale o della loro appartenenza etnica, sono considerati dal partito unico come nemici interni perché ritenuti estranei alla comunità totalitaria che il regime vuole creare. Ciò che caratterizza il totalitarismo secondo questa definizione è il suo intrinseco dinamismo, che si esprime nella esigenza di una rivoluzione permanente, nella necessità di una continua espansione del potere politico e di una costante intensificazione del controllo e dell'intervento sulla società, per subordinarla nello Stato a partito unico attraverso una rete sempre più estesa e capillare di organizzazione e di integrazione. Lo Stato totalitario pertanto, è un laboratorio politico condannato alla sperimentazìone continua per attuare la sua rivoluzione antropologica nei confronti di una società. Definendo il totalitarismo come un esperimento piuttosto che come un regime politico, questa definizione vuole dare risalto alla caratteristica del totalitarismo come un processo continuo, che non può esser considerato compiuto in nessun particolare stadio della sua attuazione. Inoltre, secondo questa definizione il concetto di totalitarismo non si applica soltanto alla definizione di un sistema di potere e di un metodo di governo (al regime) ma indica, in senso più ampio un processo politico caratterizzato dal volontarismo sperimentale del partito rivoluzionario, che ha come scopo fondamentale di agire sulla massa eterogenea dei governati per trasformarla in un corpo politico unitario e omogeneo.
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