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Travaglio e l'informazione italiana
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credo che il tuo stato d'animo lo possano percepire tutti ogni giorno.
siamo insoddisfatti perchè ci sforziamo di comportarci correttamente e facciamo la figura dei deficienti perchè lo facciamo, invece chi è scorretto è furbo e se la cava.
su repubblica potrei dire: da quando Grillo ha dato addosso al precedente governo (Prodi) guarda caso si dà molta più voce allo scontro; io per lo meno non mi ricordo che precedentemente fosse così.
se poi conti anche che Grillo sta conducendo la sua battaglia (e anche io la conduco perchè ho firmato) contro l'ordine dei giornalisti e il finanziamento pubblico ai partiti (anche contro la gasparri, ma non c'entra granchè, forse ti spieghi come mai repubblica, o meglio, un giornalista di repubblica gli ha dato addosso in maniera così pesante.
in ogni caso gli anti-grillo e anti-travaglio li puoi trovare un po' ovunque (tranne sul sole24ore )"Una cantante di merda che frequenta un cantante di merda per la proprietà transitiva può solo continuare a produrre musica di merda"
Casper su Tatangelo&D'Alessio
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Originariamente Scritto da Naoto Visualizza MessaggioEccovi il link all'articolo di D'avanzo
http://www.repubblica.it/2008/05/sez...-schifani.html
di Marco Travaglio
da repubblica.it (15 maggio 2008)
Caro direttore,
D'Avanzo è liberissimo di ritenere che i cittadini non debbano sapere chi è il presidente del Senato. Io invece penso che debbano sapere tutto, che sia nostro dovere informarli del fatto che stava in società con due personaggi poi condannati per mafia, che si occupava di urbanistica come consulente del comune di Villabate, controllato dal clan Mandalà, anche dopo l'arresto del figlio del boss e subito prima dello scioglimento per mafia.
Perciò l'ho scritto (dopo valorosi colleghi come Lillo, Abbate e Gomez) e l'ho detto in tv presentando il mio libro. Anche perché la Procura di Palermo sta ancora vagliando le dichiarazioni rese nel 2007 dal pentito Francesco Campanella, già presidente del consiglio comunale di Villabate e uomo del clan Mandalà, sul piano regolatore che, a suo dire, il boss aveva "concordato con La Loggia e Schifani" (Ansa, 10 febbraio 2007).
Ciò che non è consentito a nessuno, nemmeno a D'Avanzo, è imbastire una ripugnante equazione tra le frequentazioni palermitane del palermitano Schifani e una calunnia ai miei danni che - scopro ora - sarebbe stata diffusa via telefono da un misterioso avvocato: e cioè che l'imprenditore Michele Aiello, poi condannato per mafia in primo grado, mi avrebbe pagato un albergo o un residence nei dintorni di Trabia. La circostanza è totalmente falsa e chi l'ha detta e diffusa ne risponderà in tribunale.
Potrei dunque liquidare la cosa con un sorriso e un'alzata di spalle, limitandomi a una denuncia per diffamazione e rinviando le spiegazioni a quando diventerò presidente del Senato. Ma siccome non ho nulla da nascondere e D'Avanzo sta cercando - con miseri risultati - di minare la fiducia dei lettori nella mia onorabilità personale e nella mia correttezza professionale, eccomi qui pronto a denudarmi.
Se questo maestro di giornalismo avesse svolto una minima verifica prima di scrivere quelle infamie, magari rivolgendosi all'albergo o dandomi un colpo di telefono, avrebbe scoperto che: 1) non ho mai incontrato, visto, sentito, inteso nominare questo Aiello fino al giorno in cui fu arrestato (e comunque, non essendo io siciliano, il suo nome non mi avrebbe detto nulla); 2) ho sempre pagato le mie vacanze fino all'ultimo centesimo (con carta di credito, D'Avanzo può controllare); c) ho conosciuto il maresciallo Giuseppe Ciuro a Palermo quando lavorava alla polizia giudiziaria antimafia (aveva pure collaborato con Falcone). Mi segnalò un hotel di amici suoi a Trabia e un residence ad Altavilla dove anche lui affittava un villino.
Il primo anno trascorsi due settimane nell'albergo con la mia famiglia, e al momento di pagare il conto mi accorsi che la cifra era il doppio della tariffa pattuita: pagai comunque quella somma per me esorbitante e chiesi notizie a Ciuro, il quale mi spiegò che c'era stato un equivoco e che sarebbe stato presto sistemato (cosa che poi non avvenne). L'anno seguente affittai per una settimana un bungalow ad Altavilla, pagando ovviamente la pigione al proprietario. Ma i precedenti affittuari si eran portati via tutto, così i vicini, compresa la signora Ciuro, ci prestarono un paio di cuscini, stoviglie, pentole e una caffettiera. Di qui la telefonata in cui parlo a Ciuro di "cuscini". Ecco tutto.
Che c'entri tutto questo con le amicizie mafiose di Schifani, francamente mi sfugge. Qualcuno può seriamente pensare che, come insinua D'Avanzo, quella vacanza fantozziana potrebbe rendermi anche solo teoricamente ricattabile da parte della mafia o addirittura protagonista di "una consapevole amicizia mafiosa"? Diversamente da Schifani, non solo sono un privato cittadino. Non solo non sono mai stato socio né consulente di personaggi e di comuni poi risultati mafiosi. Ma non ho mai visto né conosciuto mafiosi, né prima né dopo la loro condanna. Chiaro? Se poi questo è il prezzo che si deve pagare, in Italia, per raccontare la verità sul presidente del Senato, sono felice di averlo pagato.
Ps. Su una sola cosa D'Avanzo ha ragione. Tra i miei ex direttori, ho dimenticato quello del "Borghese": Daniele Vimercati. Era uno splendido e libero giornalista. Purtroppo non c'è più, l'ha portato via a 43 anni una leucemia fulminante. Mi manca molto.
Nessuno ha mai messo in dubbio l'onorabilità di Travaglio. Nessuno ha voluto sollevare una noiosa e irrilevante polemica personale. Si è voluto soltanto ragionare senza ipocrisie su un metodo giornalistico che, con niente o poco, può distruggere la reputazione di chiunque. Era un memento a Travaglio e a noi stessi ad usare con prudenza, armati di niente o poco, la parola "verità" (evocata, purtroppo, anche oggi). E prima di mettere punto: ma davvero c'è qualcuno che, in buona fede, può pensare che Repubblica faccia sconti alla mafia e alle sue collusioni con i poteri?
(g. d'a.)
14 maggio 2008
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Originariamente Scritto da Dragonflatxx Visualizza Messaggiola risposta di travaglio
Nessuno ha mai messo in dubbio l'onorabilità di Travaglio. Nessuno ha voluto sollevare una noiosa e irrilevante polemica personale. Si è voluto soltanto ragionare senza ipocrisie su un metodo giornalistico che, con niente o poco, può distruggere la reputazione di chiunque. Era un memento a Travaglio e a noi stessi ad usare con prudenza, armati di niente o poco, la parola "verità" (evocata, purtroppo, anche oggi). E prima di mettere punto: ma davvero c'è qualcuno che, in buona fede, può pensare che Repubblica faccia sconti alla mafia e alle sue collusioni con i poteri?
(g. d'a.)
14 maggio 2008
Che dire? Che ha ragione Piero Ricca. Si è passati alla fase della normalizzazione del berlusconismo. Adesso lo dobbiamo tutti accettare. Chi ha sentito le dichiarazioni di voto del Parlamento può ben capire cosa sta avvenendo. A livello parlamentare Berlusconi ha solo un oppositore vero: Di Pietro. E non è salutare per un paese non avere alcun opposizione alla maggioranza. Veltroni ha di fatto lasciato capire che farà un opposizione morbida e che ormai è passato il tempo della lotta alla mafia nelle istituzioni. Quindi non è Repubblica che fa sconti alla collusione dei poteri mafiosi con la politica; a farlo è la nostra stessa rappresentanza politica e Repubblica, allineata com'è al PD, segue a ruota.
Trovo ridicolo il tentativo di D'Avanzo di dar contro a Travaglio. Questo è un confondere le acque, un mischiare le carte, un esercizio sofistico-dialettico per decentrare il problema. L'importante è colpire lo spettatore, che poi siano accuse vere o meno poco importa, ciò che resta impresso è che un mafioso ha pagato la vacanza a Travaglio. Ridicolo. Invece di far fronte unico contro certi giochi di potere e invece di sostenere Travaglio, Repubblica ha deciso di schierarsi ed è facile comprendere da quale parte.A torme, di terra passarono in terra,
Cantando giulive canzoni di guerra,
Ma i dolci castelli pensando nel cor;
Per valli petrose, per balzi dirotti,
Vegliaron nell’arme le gelide notti,
Membrando i fidati colloqui d’amor.
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Originariamente Scritto da Naoto Visualizza MessaggioQuest'ultima parte è un commento del giornalista, non di Travaglio.
Che dire? Che ha ragione Piero Ricca. Si è passati alla fase della normalizzazione del berlusconismo. Adesso lo dobbiamo tutti accettare. Chi ha sentito le dichiarazioni di voto del Parlamento può ben capire cosa sta avvenendo. A livello parlamentare Berlusconi ha solo un oppositore vero: Di Pietro. E non è salutare per un paese non avere alcun opposizione alla maggioranza. Veltroni ha di fatto lasciato capire che farà un opposizione morbida e che ormai è passato il tempo della lotta alla mafia nelle istituzioni. Quindi non è Repubblica che fa sconti alla collusione dei poteri mafiosi con la politica; a farlo è la nostra stessa rappresentanza politica e Repubblica, allineata com'è al PD, segue a ruota.
Trovo ridicolo il tentativo di D'Avanzo di dar contro a Travaglio. Questo è un confondere le acque, un mischiare le carte, un esercizio sofistico-dialettico per decentrare il problema. L'importante è colpire lo spettatore, che poi siano accuse vere o meno poco importa, ciò che resta impresso è che un mafioso ha pagato la vacanza a Travaglio. Ridicolo. Invece di far fronte unico contro certi giochi di potere e invece di sostenere Travaglio, Repubblica ha deciso di schierarsi ed è facile comprendere da quale parte.
se in italia ci fossero giornalisti che fanno il loro lavoro e niente di più, come travaglio, vivremmo in un paese migliore. perchè qua sembra che chi vuole informare la gente come travaglio o ricca, stia facendo chissà cosa quando invece in altri paesi è la normalità.
in italia il giornalismo (salvo rari casi) non esiste e chi prova a farlo normalmente viene attaccato.
squallido il teatrino che ieri sera ad anno zero castelli e tosi hanno inscenato contro il giornalista. il primo condannato dalla corte dei conti a versare non so quale cifra per abuso di ufficio, i secondo condannato in primo e secondo grado per razzismo.
riassunto di quello che è successo ieri ad annozero:
Rai: scontro tra Travaglio e Castelli
ROMA - Scontro nello studio di Annozero tra Roberto Castelli (Lega Nord), sottosegretario alle Infrastrutture, e Marco Travaglio. Un vivace scambio di battute che si è concluso con l'annuncio di querela da parte dell'esponente del Carroccio contro il giornalista, mentre Michele Santoro cercava di riportare la discussione sui temi della puntata, sicurezza e immigrazione.
"C'é una banda di giornalisti - ha detto Castelli, citando Travaglio ma anche Gianantonio Stella - che ha scoperto una cosa interessante, e cioé a parlar male dei politici si diventa ricchi. Dunque, bisogna parlar male dei politici a prescindere". Castelli ha poi ricordato che "Travaglio ha scritto sull'Unità e in un suo libro che sono stato condannato. Ma il paradosso è che il condannato Travaglio scrive di me che sono stato condannato, ma non è vero. O Travaglio - ha insistito l'esponente della Lega - mi chiede scusa e si dimette da giornalista, oppure sono costretto ad andare a intasare giustizia e a fare l'ennesima causa". Per Castelli, "va bene criticare i politici quando se lo meritano. Ma quando si sbaglia e si diffama una persona, magari si riconosca l'errore".
Libro alla mano, Travaglio ha detto che "la Corte dei Conti ha chiesto a Castelli la restituzione di oltre 98 mila euro" ipotizzando per l'ex ministro della Giustizia il reato di abuso di ufficio per aver assunto una persona del suo paese alle sue dipendenze. "Non si è trattato di una condanna - ha replicato Castelli - bensì di una richiesta del procuratore della Corte dei Conti". Travaglio ha però ricordato che il procedimento è stato bloccato dal tribunale dei ministri, che non ha dato l'autorizzazione a procedere.
TRAVAGLIO, ALL'ESTERO SI SCUSANO POLITICI NON CRONISTI
Dopo l'intervento di Michele Santoro, la parola ad Annozero questa sera e' passata a Marco Travaglio che - dopo il 'cartellino giallo' ricevuto ieri dalla Rai - non e' sceso nel merito della polemica, ma ha passato in rassegna alcuni casi, in Europa e negli Stati Uniti, nei quali esponenti
politici hanno fatto pubblicamente 'mea culpa' o si sono dimessi dopo essere finiti nel mirino dei media per diversi scandali.
''All'estero - ha commentato Travaglio - si usa cosi': i giornalisti si scusano quando fanno errori, ma se dicono la verita' a scusarsi sono i politici''. L'excursus di Travaglio e' andato dal caso di Cherie Blair, moglie dell'ex premier Tony, che nel 1992 pianse in tv dopo che
si scopri' che aveva acquistato appartamenti da un mediatore poi condannato per truffa, a quello dell'ex cancelliere tedesco
Helmuth Kohl, che nel 1999 si scuso' in tv per i fondi neri della Zdu, il suo partito, e fini' la sua carriera, alle dimissioni in blocco della Commissione europea nel 1999 ''perche' una ministra aveva assunto un dentista suo amico''. ''All'estero funziona cosi' - ha detto ancora Travaglio - mentre in Italia gli elementi oggettivi paiono contare poco rispetto alle fonti che li producono''. Infine un riferimento al
periodo fascista: ''C'era un cartello negli uffici pubblici: 'Qui non si parla politica o di alta strategia'. Ma questi - ha concluso - sono fatti del passato''.
RAI: SANTORO APRE ANNOZERO CON TRAVAGLIO E LO DIFENDE
Michele Santoro ha aperto la puntata di questa sera du Annozero con Marco Travaglio e lo ha difeso, dopo le polemiche che hanno travolto il giornalista, ospite fisso del programma di Raidue, per le accuse rivolte al presidente del Senato Renato Schifani nella puntata di sabato
scorso di Che tempo che fa. ''Stai tranquillo, Marco, sei nel cuore del pubblico e non hai niente da temere'', ha esordito Santoro, in piedi al centro dello studio accanto a Travaglio. Poi il conduttore ha criticato gli articoli usciti in questi giorni su Travaglio su Repubblica
e sul Corriere della Sera.
''Il Corriere - ha detto Santoro - scrive oggi che tu avresti detto quelle cose su Schifani giovedi' scorso qui ad Annozero. Ma pure le pietre sanno che le hai dette sabato da Fabio Fazio: Annozero, per una volta, non ha partecipato all'evento. Questo strano errore del Corsera - ha aggiunto Santoro - e' stato preceduto su Repubblica da un articolo di Giovanni Valentini che chiedeva l'intervento dell'Authority. A nome di quale norma? Non si capisce. Poi c'e' stato lo scoop di D'Avanzo, che in pratica ti ha accusato di aver preso un residenze abbastanza bruttino coi soldi di un tale Aiello, condannato per mafia. Naturalmente il Corsera oggi riprende questo scoop degno del Pulitzer e lo approfondisce: tutti e due i giornali, in verita', dicono che non puo' essere una cosa vera, ma la scrivono lo stesso. Perche'? Per minare la tua credibilita' molto forte, ma anche perche' quei fatti che tu hai raccontato loro non li avevAno scritti, e quindi non dovevano meritare di essere scritti. Altrimenti, che figura ci avrebbero fatto i direttori Mieli e Mauro nei confronti dei loro lettori?''. Infine, ha concluso Santoro, ''Dagospia ha trovato la quadratura del cerchio: esiste in Italia una banda dei quattro, cioe' Di Pietro, Grillo, Travaglio e Santoro. Tolti di mezzo questi, il paese si puo' avviare verso la modernizzazione''. ''Ma io - ha sottolineato Santoro rivolgendosi a Travaglio - non ho la psicosi di essere dalla parte dei vincitori. Mi sento
vivo anche perche' sei tu qui e hai il tuo microfono''.
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Ecco come continua la vicenda Travaglio.
Si inizia con le prime epurazioni?
http://www.corriere.it/politica/08_m...4f486ba6.shtml
«Marco Travaglio è inammissibile, a mio avviso, come figura inquadrata in un servizio pubblico. Contesto il suo modo di fare informazione. L`intervista in cui attribuiva a Schifani frequentazioni mafiose è stata solo un esempio di come la concepisce». E’ questa l’opinione del sottosegretario con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani che, in un’intervista a KlausCondicio, spiega: «Travaglio ha detto che Schifani avrebbe frequentato dei mafiosi. Mentre, come ormai tutti sanno, queste persone furono indicate come mafiose solo diciotto anni dopo l`incontro con Schifani. Questa precisazione, non proprio secondaria, andava fatta. Travaglio spesso dà informazioni che sono corrotte dalla pura passione politica. Non va bene per il servizio pubblico. Diverso è il discorso per Santoro, un grande professionista che ha ecceduto durante la campagna elettorale. Il suo è giornalismo corrosivo, intelligente, ma che verifica le fonti».
«PEGGIO DELL'EDITTO BULGARO» - Durissima la reazione del leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, secondo cui «le dichiarazioni del sottosegretario Romani sono peggio dell'editto bulgaro di Berlusconi», ovvero il richiamo all'«uso criminoso della tv pubblica» che il premier fece durante una visita ufficiale a Sofia e a cui seguì, di fatto, l'allontanamento di Travaglio, Luttazzi e Biagi dalla Rai. «Sulla questione Travaglio - ha commentato l'ex pm - si vuole togliere il diritto di parlare a chi ha il coraggio di raccontare fatti anche quando essi sono scomodi alla politica. È nelle intenzioni di questo governo lasciare la libertà di parola al solo portavoce o a quanti parlano per nome e per conto suo. Una limitazione grave e inconcepibile della libertà di parola per un Paese democratico. Ci chiediamo a questo punto: a quando la chiusura di internet come è stato deciso in Birmania?»A torme, di terra passarono in terra,
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Vegliaron nell’arme le gelide notti,
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Per chi fosse interessanto Marco Travaglio ha iniziato ieri una rubrica settimanale che sarà on-line ogni lunedì alle ore 14:00.
Ecco qui il link per vedere l'intervento di ieri
http://www.beppegrillo.it/iniziative/passaparola/sigpic
"Nella magia del solstizio d'inverno giace un angelo nella neve, la figura ghiacciata attraversata da tracce di lupi...melodiose arpe di elfi nella foresta della driade. (Nightwish)"
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Nuovo intervento di Travaglio sulla nuova legge vergogna di Berlusconi sulle intercettazioni telefoniche
http://it.youtube.com/watch?v=IdTGfBquxV4sigpic
"Nella magia del solstizio d'inverno giace un angelo nella neve, la figura ghiacciata attraversata da tracce di lupi...melodiose arpe di elfi nella foresta della driade. (Nightwish)"
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A torme, di terra passarono in terra,
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E' scandaloso il fatto di mettere un cerotto in bocca all'informazione!
Scusate....ma andare a protestare pacificamente davanti al parlamento per queste leggi vergognose non si può??sigpic
"Nella magia del solstizio d'inverno giace un angelo nella neve, la figura ghiacciata attraversata da tracce di lupi...melodiose arpe di elfi nella foresta della driade. (Nightwish)"
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Originariamente Scritto da Warrior Princess Visualizza MessaggioScusate....ma andare a protestare pacificamente davanti al parlamento per queste leggi vergognose non si può??
Ha la maggioranza più ampia mai avuta in precedenza.
Ecco un bell'articolo di Piero Ricca dove viene esposta anche la lettera che Berlusconi ha mandato a Schifani.
Uno così lo abbiamo voluto e ora prendiamocelo:
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Dunque, ricapitoliamo.
Un cavillo per salvare Rete 4. Un disegno di legge che uccide la cronaca giudiziaria. Un paio di emendamenti per liquidare il processo di Milano. La ricusazione tattica dell’ultimo giudice comunista. I militari in piazza per garantire l’ordine pubblico. E sullo sfondo il Lodo Schifani bis (il primo fu dichiarato incostituzionale) per esonerarsi della responsabilità penale. Come inizio, direi che non c’è male. E infatti la Sicilia risponde bene: otto province a zero. Per fortuna c’è un’opposizione intransigente. Sono sorpreso, ha detto Veltroni. Se continua così, salta il dialogo sulle riforme. Sembrava tanto una brava persona, eh Walter?
Di seguito la lettera che l’Imputato-Anguilla ha inviato al suo sottoposto Renato Schifani, Presidente del Senato, per chiedergli il bis.
«Caro Presidente, come Le è noto stamane i relatori senatori Berselli e Vizzini, hanno presentato al cosiddetto ‘decreto sicurezzà un emendamento volto a stabilire criteri di priorità per la trattazione dei processi più urgenti e che destano particolare allarme sociale. In tale emendamento si statuisce la assoluta necessità di offrire priorità di trattazione da parte dell’Autorità Giudiziaria ai reati più recenti, anche in relazione alle modifiche operate in tema di giudizio direttissimo e di giudizio immediato. Questa sospensione di un anno consentirà alla magistratura di occuparsi dei reati più urgenti e nel frattempo al governo e al Parlamento di porre in essere le riforme strutturali necessarie per imprimere una effettiva accelerazione dei processi penali, pur nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali. I miei legali mi hanno informato che tale previsione normativa sarebbe applicabile ad uno fra i molti fantasiosi processi che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica. Ho quindi preso visione della situazione processuale ed ho potuto constatare che si tratta dell’ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un Tribunale anch’esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria. Proprio oggi, infatti, mi è stato reso noto, e ciò sarà oggetto di una mia immediata dichiarazione di ricusazione, che la presidente di tale collegio ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il governo che ho avuto l’onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi espressamente e per iscritto di aver determinato atti legislativi a me favorevoli, che fra l’altro oggi si troverebbe a poter disapplicare. Quindi, ancora una volta, secondo l’opposizione l’emendamento presentato dai due relatori, che è un provvedimento di legge a favore di tutta la collettività e che consentirà di offrire ai cittadini una risposta forte per i reati più gravi e più recenti, non dovrebbe essere approvato solo perchè si applicherebbe anche ad un processo nel quale sono ingiustamente e incredibilmente coinvolto. Questa è davvero una situazione che non ha eguali nel mondo occidentale. Sono quindi assolutamente convinto, dopo essere stato aggredito con infiniti processi e migliaia di udienze che mi hanno gravato di enormi costi umani ed economici, che sia indispensabile introdurre anche nel nostro Paese quella norma di civiltà giuridica e di equilibrato assetto dei poteri che tutela le alte cariche dello Stato e degli organi costituzionali, sospendendo i processi e la relativa prescrizione, per la loro durata in carica. Questa norma è già stata riconosciuta come condivisibile in termini di principio anche dalla nostra Corte Costituzionale. La informo quindi che proporrò al Consiglio dei ministri di esprimere parere favorevole sull’emendamento in oggetto e di presentare un disegno di legge per evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato. Cordialmente, Silvio Berlusconi».
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http://www.pieroricca.org/A torme, di terra passarono in terra,
Cantando giulive canzoni di guerra,
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stiamo tornando indietro di 60 anni,ormai lo psiconano si crede dio in terra e purtroppo finchè avrà buona parte dell'informazione serva la maggioranza della gente crederà a tutte le sue balle e nessuno potrà fermarlo.
ammiro travaglio,è uno dei pochi gironalisti che non ha abbassato la testa e che sa fare il suo mestiere portando sempre fatti provati.
ah,questo è il suo blog
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/
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