Dimmi se questo è il modo di esportare democrazia.
Ufficiali dell'esercito americano hanno riconosciuto che due prigionieri catturati in Afghanistan a dicembre sono stati uccisi mentre erano sotto interrogatorio alla base aerea di Bagram a nord di Kabul. La notizia ha fatto rivivere i timori che gli Usa abbiano ripristinato l'uso della tortura nel trattamento dei guerriglieri talebani e i sospetti operativi di al Qaeda.
Un portavoce della base aerea ha confermato che le cause ufficiali della morte dei due uomini è "omicidio", contraddicendo le affermazioni iniziali che uno era morto di attacco cardiaco e l'altro di embolia polmonare. Uno di loro si chiamava Dilawar, 22 anni, dalla regione di Khost, l'altro Mullah Habibullah, 30 anni.
Ufficiali americani in principio avevano ammesso di usare metodi duri e stressanti sui prigionieri, inclusa la privazione del sonno, la negazione di cure mediche per ferite da combattimento, costringendoli a stare in piedi o in ginocchio per ore, costringendoli a subire rumori forti o lampi di luce improvvisi a pratiche di umiliazione culturale come essere presi a calci da ufficiali donne.
Mentre gli Stati uniti reclamano che questi metodi possono ancora essere considerati "trattamenti umani", i gruppi che si battono per i diritti umanitari, inclusi Amnesty International e Human Rights Watch, li denunciano come torture, secondo la definizione dei trattati internazionali.
La tortura fa parte di una lunga lista di timori della violazione della legge internazionale da parte dell'amministrazione Bush - scrive l'Independent -, dopo l'uccisione extragiudiziale di sospetti di al Qaeda da un aereo telecomandato nello Yemen e la detenzione a tempo indeterminato di "combattenti nemici" alla bae Usa di Guantanamo a Cuba, alcuni dei quali hanno cercato di suicidarsi, a volte riuscendoci". (RAINEWS 24, 7 marzo 2003)
Nonostante l'affermazione fatta da Bush secondo cui "L'America proteggera' sempre la priorita' non negoziabile della dignita' umana", il governo USA ha:
trasferito e trattenuto in detenzione persone il cui trattamento puo' essere definito crudele, disumano e degradante e che viola gli standards minimi relativi alla prigionia;
rifiutato di garantire alle persone detenute l'accesso a consulenti legali, nonostante gli interrogatori continui che possono determinare le accuse;
rifiutato di garantire ai detenuti l'accesso alle corti per ricusare la legittimita' della loro detenzione;
rifiutato di rivelare le informazioni sulle circostanze degli arresti, incluso se essi fossero avvenuti in Pakistan, in Afghanistan o altrove;
minato la presunzione di innocenza attraverso una serie di commenti pubblici sulla presunta colpevolezza dei detenuti di Guantanamo;
minacciato di applicare un sistema di giustizia di seconda classe, in cui cittadini stranieri verranno consegnati a tribunali militari - cioe' corpi esecutivi privi di chiara indipendenza, col potere di comminare sentenze di morte e senza il diritto d'appello garantito da una corte indipendente ed imparziale;
paventato la prospettiva di detenzione infinita senza accusa e senza processi, o di detenzione continuata anche dopo l'assoluzione da parte delle commissioni militari;
non ha dimostrato di aver condotto investigazioni imparziali e accurate sulle accuse di violazioni dei diritti umani contro gli abitanti dei villaggi afghani detenuti dai militari USA in Afghanistan.
La comunita' legale internazionale ha condannato la politica USA di detenzione senza processo, accusando il presidente Bush ed il suo ministro della difesa, Rumsfeld, di flagranti violazioni dei diritti umani. Stephen Solley, presidente della Bar Human Rights Committee inglese, ha dichiarato che il trattamento dei sospetti era "cosi' lontano dalle norme basilari dei diritti umani che e' persino difficile da comprendere ... persino il processo di Norimberga contro crimini di guerra nazisti, piu' di 50 anni fa, fu condotto con maggiore rispetto per la dignita', e l'accesso ai legali non fu mai precluso". “Guantanamo Bay: L'azione americana e' illegale, dicono gli esperti di diritto,” The Independent , 18 gennaio 2002.
Curioso che chiunque critichi questa guerra sia comunista!
Chissà se mangiano ancora i bambini?
Ufficiali dell'esercito americano hanno riconosciuto che due prigionieri catturati in Afghanistan a dicembre sono stati uccisi mentre erano sotto interrogatorio alla base aerea di Bagram a nord di Kabul. La notizia ha fatto rivivere i timori che gli Usa abbiano ripristinato l'uso della tortura nel trattamento dei guerriglieri talebani e i sospetti operativi di al Qaeda.
Un portavoce della base aerea ha confermato che le cause ufficiali della morte dei due uomini è "omicidio", contraddicendo le affermazioni iniziali che uno era morto di attacco cardiaco e l'altro di embolia polmonare. Uno di loro si chiamava Dilawar, 22 anni, dalla regione di Khost, l'altro Mullah Habibullah, 30 anni.
Ufficiali americani in principio avevano ammesso di usare metodi duri e stressanti sui prigionieri, inclusa la privazione del sonno, la negazione di cure mediche per ferite da combattimento, costringendoli a stare in piedi o in ginocchio per ore, costringendoli a subire rumori forti o lampi di luce improvvisi a pratiche di umiliazione culturale come essere presi a calci da ufficiali donne.
Mentre gli Stati uniti reclamano che questi metodi possono ancora essere considerati "trattamenti umani", i gruppi che si battono per i diritti umanitari, inclusi Amnesty International e Human Rights Watch, li denunciano come torture, secondo la definizione dei trattati internazionali.
La tortura fa parte di una lunga lista di timori della violazione della legge internazionale da parte dell'amministrazione Bush - scrive l'Independent -, dopo l'uccisione extragiudiziale di sospetti di al Qaeda da un aereo telecomandato nello Yemen e la detenzione a tempo indeterminato di "combattenti nemici" alla bae Usa di Guantanamo a Cuba, alcuni dei quali hanno cercato di suicidarsi, a volte riuscendoci". (RAINEWS 24, 7 marzo 2003)
Nonostante l'affermazione fatta da Bush secondo cui "L'America proteggera' sempre la priorita' non negoziabile della dignita' umana", il governo USA ha:
trasferito e trattenuto in detenzione persone il cui trattamento puo' essere definito crudele, disumano e degradante e che viola gli standards minimi relativi alla prigionia;
rifiutato di garantire alle persone detenute l'accesso a consulenti legali, nonostante gli interrogatori continui che possono determinare le accuse;
rifiutato di garantire ai detenuti l'accesso alle corti per ricusare la legittimita' della loro detenzione;
rifiutato di rivelare le informazioni sulle circostanze degli arresti, incluso se essi fossero avvenuti in Pakistan, in Afghanistan o altrove;
minato la presunzione di innocenza attraverso una serie di commenti pubblici sulla presunta colpevolezza dei detenuti di Guantanamo;
minacciato di applicare un sistema di giustizia di seconda classe, in cui cittadini stranieri verranno consegnati a tribunali militari - cioe' corpi esecutivi privi di chiara indipendenza, col potere di comminare sentenze di morte e senza il diritto d'appello garantito da una corte indipendente ed imparziale;
paventato la prospettiva di detenzione infinita senza accusa e senza processi, o di detenzione continuata anche dopo l'assoluzione da parte delle commissioni militari;
non ha dimostrato di aver condotto investigazioni imparziali e accurate sulle accuse di violazioni dei diritti umani contro gli abitanti dei villaggi afghani detenuti dai militari USA in Afghanistan.
La comunita' legale internazionale ha condannato la politica USA di detenzione senza processo, accusando il presidente Bush ed il suo ministro della difesa, Rumsfeld, di flagranti violazioni dei diritti umani. Stephen Solley, presidente della Bar Human Rights Committee inglese, ha dichiarato che il trattamento dei sospetti era "cosi' lontano dalle norme basilari dei diritti umani che e' persino difficile da comprendere ... persino il processo di Norimberga contro crimini di guerra nazisti, piu' di 50 anni fa, fu condotto con maggiore rispetto per la dignita', e l'accesso ai legali non fu mai precluso". “Guantanamo Bay: L'azione americana e' illegale, dicono gli esperti di diritto,” The Independent , 18 gennaio 2002.
Curioso che chiunque critichi questa guerra sia comunista!
Chissà se mangiano ancora i bambini?
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