Beh a questo punto aggiungo alcune cose partendo dalla fine.
Verissimo, e a me sta molto bene che sugli sms si scriva cmq. Ma nel contesto del forum il cmq non è ben visto. Ora, finchè ci si limita a sintetizzare comunque con cmq, non succede nulla, assolutamente, e non penso si sia mai moderato nessuno.
Il discorso già cambia quando si inseriscono le K. La scrittura e il linguaggio non servono unicamente a fini pratici come può essere la matematica (nonostante pure questa possa essere pura e assolutamente staccata dalla realtà, ma anche a fini espressivi e riflessivi, in cui questa voglia onnipotente di praticizzare e di velocizzare tutto diventa semplicemente malata.
Certamente non c'è alcuna regola sul cmq, molti su internet chiedono cosa voglia dire, altri lo lasciano passare inosservato. Certo non si capisce perchè se si lascia passare un cmq non si debbano lasciar passare tutte le abbreviazioni, dando quindi un precedente ingiustificato.
Trall'altro questo thread non era rivolto specificamente al cmq, ma in genere alle abbreviazioni. Quindi non mi è chiaro perchè ora si cerca di concentrare il discorso sull'innocenza del "cmq", quasi come fosse un eccezione linguistica valida.
Non lo è, non è accettabile che lo sia. Poi, se agli economisti può servire alla lunga risparmiare quel nanosecondo sul comunque, lo facciano pure, tanto ormai è una classe di cui salvo veramente pochi illustri studiosi, che fortunatamente non vedono il mondo come una grande macchina fatta di statistiche e stupidate pratiche e numeriche, ma che usano queste come strumento chiarificativo.
Lo usassero (anche se non penso siano ancora arrivati a un tale fondo); noi, su un forum in cui si discute e si ragiona, non lo vogliamo.
Il fatto che un atteggiamento poco educato per il lettore venga argomentato non implica che quest'atteggiamento diventi di colpo legittimo e cortese.
Se un forum ti chiede di non usare le abbreviazioni, se leggerle crea disturbo (e non parlo solo di un cmq che ripeto, è sempre stato tollerato) e se scrivi rapidamente tanto per fare, senza pensare al lettore non sei educato nemmeno se mi argomenti quest'atteggiamento con 30 libri.
Ogni argomento HA mille sfaccettature. Queste le può saltare al massimo chi vuole far calcoli, contabilità, bilanci, non certo l'economista che vuole studiare la società. Le mille sfaccettature ci sono, se non le si vede si è semplicemente meschini.
In effetti ora sarei curioso di sapere quanto tempo una vita risparmierebbe usando CMQ anzichè COMUNQUE. Il problema è che non dobbiamo correre, non dobbiamo andare da nessuna parte.
Che poi, pure la ricerca medica che è quella più legittimata a correre è bloccata poi per anni sulla ricerca per motivi etici, figuriamoci quanto è significante un cmq...
Noi viviamo per vivere bene. Ed essere più pratici e veloci non ha in alcun modo un nesso con ciò. Sopratutto quando si tratta di risparmiare il tempo castrando delle povere parole.
Stai dando per scontato che l'evolversi delle cose porta necessariamente a un benessere maggiore. Ovviamente non è così, basti vedere come con l'aumento del fare fare fare e la velocizzazione della macchina sociale sono aumentate due cose: la devastazione del pianeta e il numero degli esaurimenti e delle depressioni.
Questo non implica che [o tutto o niente] si debba regredire al paleolitico. Implica semplicemente avere un minimo di coscienza per gestire meglio la cosa.
Comunque, l'abbreviazione potrebbe tranquillamente evolversi ed essere accettata anche se si perdessero per strada concetti e sfumature della lingua. Quindi questo discorso della conseguenza naturale della cosa non sò fino a che punto possa essere interessante, semplicemente perchè non è detto che l'evoluzione sia positiva. Ci sono evoluzioni "naturali" positive, altre non positive. Noi come esseri dotati di ragione dobbiamo capire pro e contro di una cosa e gestirla di conseguenza. L'appello al lasciar scorrere non regge in alcun modo.
Come già detto, il progredire e lo scorrere e l'evolversi delle cose non è necessariamente positivo. È una semplice ottusità mentale avere la formula [avanti-->meglio] stampata in testa e pensare sia la soluzione di un problema strutturato allo stesso modo. Esempi? a miliardi... quando si è tentato di usare la chimica e la genetica per risolvere il problema della fame nel mondo: terreni che hanno prodotto di più in breve tempo sono evoluti in terra successivamente assuefatta che per funzionare richiedeva sempre più fertilizzanti finchè il terreno non è risultato devastato e il costo per i troppi fertilizzanti faceva risultare il cibo molto più costoso rispetto all'inizio.
La devastazione del pianeta non mi fa pensare che l'andare avanti sia sempre buono, la crisi economica ha messo in risalto che trasportare tutto dalla materia al liquido [virtuale] e andare avanti ciecamente non abbia portato a grossi risultati, e così via, un pò per tutto.
Quindi è un semplice inganno dovuto all'ottusità pensare all'andare avanti, allo sviluppo, alla crescita personale e poi associarlo alla prima domanda calzante. La riflessione non è un gioco di associazioni. Ci sono mille sfumature che non permettono un pensiero matematicamente diretto e ottuso, occorre capacità di astrazione (questa spesso manca sopratutto negli studiosi di economia che conosco molto bene, anche se devo dire che molti riescono poi a staccarsi da questo meccanismo di pensiero limitato che si forma in queste facoltà e fanno quindi dei loro studi un arma e non un problema intellettuale... sul forum abbiamo ad esempio Will, che studia economia e nonostante spesso mi faccia dannare con alcune sue statistiche è un ragazzo estremamente intelligente e capace di argomenti molto ampi e interessanti)
Uccidere nessuno, storpiare semplicemente castri un avverbio-congiunzione, un avverbio di negazione e rendi zoppa una congiunzione. A livello di comprensione della singola parola non ci sono problemi, a livello di contenuto generale possono essere perse diverse sfumature e se non si ha praticità con tali abbreviazioni ci si distrae totalmente.
Inoltre non essendoci una regola precisa sulle abbreviazioni non vedo perchè dai per scontato che queste debbano essere usate solo con ke, cmq, nn, è un problema tuo
Trall'altro è importante anche come un testo si presenta e quelle K, con quelle contrazioni, levano ogni speranza di armonia nella composizione.
C'è modo e modo di apportare una modifica. E c'è moco e modo di elaborarla.
Semplicemente quella qui proposta non è valida, nè sensata, nè logica, sopratutto alla luce del fatto che hai bocciato lo stesso identico meccanismo praticato sulla parola elefante.
È incredibile come hai ignorato totalmente il mio discorso sulle altre lingue. Ogni lingua ha le sue particolarità e la sua logica. Già mentre i'm, gonna, wanna, hanno una logica di contrazione più sensata, che trall'altro deve far strada prima di uscire dalla categoria slang; cmq, ke, nn, di logica linguistica ne hanno ben poca, ma non è questo il fatto più grave. Il problema vero e proprio è non solo che queste perderebbero il suono e le sfumature loro proprie, ma è che paradossalmente non si possono nemmeno pronunciare. Infatti questo paragone è talmente ridicolo che faccio fatica a discuterlo, dato che non potresti minimamente dire CMQ (dovresti ugualmente parlare dicendo comunque, e questo l'avevo già ben spiegato quando ho parlato del riferimento del cmq al comunque) e mentre NN pronunciato risuonerebbe come un calcio nelle palle, forse potresti continuare a dire KE (che io comunque trovo stilisticamente orribile).
Inoltre, se pure i meccanismi di contrazione fossero simili (e non lo sono assolutamente) potrebbe benissimo esser possibile che l'inglese si appresti maggiormente a tali contrazioni, mentre l'italiano no.
Ma questo non significa che uno di noi due abbia ragione. Forse è una questione di contesti.
Il discorso già cambia quando si inseriscono le K. La scrittura e il linguaggio non servono unicamente a fini pratici come può essere la matematica (nonostante pure questa possa essere pura e assolutamente staccata dalla realtà, ma anche a fini espressivi e riflessivi, in cui questa voglia onnipotente di praticizzare e di velocizzare tutto diventa semplicemente malata.
Certamente non c'è alcuna regola sul cmq, molti su internet chiedono cosa voglia dire, altri lo lasciano passare inosservato. Certo non si capisce perchè se si lascia passare un cmq non si debbano lasciar passare tutte le abbreviazioni, dando quindi un precedente ingiustificato.
Trall'altro questo thread non era rivolto specificamente al cmq, ma in genere alle abbreviazioni. Quindi non mi è chiaro perchè ora si cerca di concentrare il discorso sull'innocenza del "cmq", quasi come fosse un eccezione linguistica valida.
Non lo è, non è accettabile che lo sia. Poi, se agli economisti può servire alla lunga risparmiare quel nanosecondo sul comunque, lo facciano pure, tanto ormai è una classe di cui salvo veramente pochi illustri studiosi, che fortunatamente non vedono il mondo come una grande macchina fatta di statistiche e stupidate pratiche e numeriche, ma che usano queste come strumento chiarificativo.
Lo usassero (anche se non penso siano ancora arrivati a un tale fondo); noi, su un forum in cui si discute e si ragiona, non lo vogliamo.
spero che anche tu come ha fatto isnt prima non la butterai su un fatto di educazione, , ma che si tratta invece di un ragionamento ben preciso, che può poi essere condivisibile o meno!
Se un forum ti chiede di non usare le abbreviazioni, se leggerle crea disturbo (e non parlo solo di un cmq che ripeto, è sempre stato tollerato) e se scrivi rapidamente tanto per fare, senza pensare al lettore non sei educato nemmeno se mi argomenti quest'atteggiamento con 30 libri.
già, e le chiamiamo cariatidi, infatti stanno chiusi nei loro studi ad analizzare le mille sfaccettature di ogni argomento che gli salta in testa, mentre i loro colleghi stranieri fanno il loro lavoro.
il discorso del NN risparmio del tempo scrittorio, di X se stesso, poi, è davvero ridicolo, scusatemi se lo dico.
se non lo capisci con l'esemplificazione, io di più non posso fare..
se non lo capisci con l'esemplificazione, io di più non posso fare..
Che poi, pure la ricerca medica che è quella più legittimata a correre è bloccata poi per anni sulla ricerca per motivi etici, figuriamoci quanto è significante un cmq...
Noi viviamo per vivere bene. Ed essere più pratici e veloci non ha in alcun modo un nesso con ciò. Sopratutto quando si tratta di risparmiare il tempo castrando delle povere parole.
haha non può diffondersi a tutto il lessico, perchè nel momento in cui non viene compreso dal destinatario il suo utilizzo viene abbandonato automaticamente! E' una conseguenza naturale della cosa. E il risparmio continuo a dirti che c'è eccome, se poi non ti sta bene mi viene in soccorso la matematica che da ragione inequivocabilmente a me.
Questo non implica che [o tutto o niente] si debba regredire al paleolitico. Implica semplicemente avere un minimo di coscienza per gestire meglio la cosa.
Comunque, l'abbreviazione potrebbe tranquillamente evolversi ed essere accettata anche se si perdessero per strada concetti e sfumature della lingua. Quindi questo discorso della conseguenza naturale della cosa non sò fino a che punto possa essere interessante, semplicemente perchè non è detto che l'evoluzione sia positiva. Ci sono evoluzioni "naturali" positive, altre non positive. Noi come esseri dotati di ragione dobbiamo capire pro e contro di una cosa e gestirla di conseguenza. L'appello al lasciar scorrere non regge in alcun modo.
noi non stiamo semplificando per una delibera del parlamento caro tenni, noi stiamo semplificando proprio in virtù del fenomeno progressivo che tu citi con arguzia, un fenomeno proprio per la sua particolare natura, inarrestabile. Anche l'italiano si avvia ad essere più semplice, e non per fattori esogeni, ma perchè così lo vuole chi lo usa. Ecco perchè le vostre considerazioni lasciano il tempo che trovano.
La devastazione del pianeta non mi fa pensare che l'andare avanti sia sempre buono, la crisi economica ha messo in risalto che trasportare tutto dalla materia al liquido [virtuale] e andare avanti ciecamente non abbia portato a grossi risultati, e così via, un pò per tutto.
Quindi è un semplice inganno dovuto all'ottusità pensare all'andare avanti, allo sviluppo, alla crescita personale e poi associarlo alla prima domanda calzante. La riflessione non è un gioco di associazioni. Ci sono mille sfumature che non permettono un pensiero matematicamente diretto e ottuso, occorre capacità di astrazione (questa spesso manca sopratutto negli studiosi di economia che conosco molto bene, anche se devo dire che molti riescono poi a staccarsi da questo meccanismo di pensiero limitato che si forma in queste facoltà e fanno quindi dei loro studi un arma e non un problema intellettuale... sul forum abbiamo ad esempio Will, che studia economia e nonostante spesso mi faccia dannare con alcune sue statistiche è un ragazzo estremamente intelligente e capace di argomenti molto ampi e interessanti)
non bisogna abbinare 2000 fenomeniche fra loro non sono collegati. Se io scrivo cmq nn k, mi fai per favore il conteggio delle parole che ho ucciso? E' 0 questa considerazione non ha senso. Non ha inoltre nessuna relazione con gli errori, mi spiegheresti perchè scrivere nn è collegato con lo scrivere un oca o scenza? sono cose ben diverse...
Inoltre non essendoci una regola precisa sulle abbreviazioni non vedo perchè dai per scontato che queste debbano essere usate solo con ke, cmq, nn, è un problema tuo
Trall'altro è importante anche come un testo si presenta e quelle K, con quelle contrazioni, levano ogni speranza di armonia nella composizione.
come vedi il problema di chi è tradizionalista in questo senso non è tanto cosa si fa con la lingua, ma CHI lo fa.
Semplicemente quella qui proposta non è valida, nè sensata, nè logica, sopratutto alla luce del fatto che hai bocciato lo stesso identico meccanismo praticato sulla parola elefante.
nemmeno i'm è specialistico, questa considerazione non ha senso. E nemmeno rif. è specialistica.
Inoltre, se pure i meccanismi di contrazione fossero simili (e non lo sono assolutamente) potrebbe benissimo esser possibile che l'inglese si appresti maggiormente a tali contrazioni, mentre l'italiano no.
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