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Sono vecchi e anticostituzionali.... ahhaha mitico XD

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  • #16
    Originariamente Scritto da Naoto Visualizza Messaggio
    L'indulto è stata una vergogna bipartisan, che poi la propaganda mediaset ha fatto cadere interamente sul csx.
    Ma avendo la maggioranza parlamentare avevano il dovere morale di affossare il provvedimento. Per questo la questione etica riguarda in pieno anche il PD. Io onestamente non nutro tutta questa fiducia verso di loro.
    Sono meno peggio sicuramente, ma abbiamo bisogno del tanto agognato rinnovamento.
    sigpic
    Originariamente Scritto da ezio.auditore
    le proteine animali fanno male al corpo umano, inacidisce il sangue
    last.fm

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    • #17
      Sono anche curioso di sapere perchè bisogna evitare di seguire un ideologia e cosa bisogna seguire in politica. I bisogni della gente? Si chiama populismo e non ha mai portato a nulla di buono. L'economia? è un ideologia anch'essa. Cosa si dovrebbe seguire?
      Le ideologie sembrano pacchetti chiusi, in cui se ti va bene qualcosa devi prenderti tutto il pacco... i bisogni della gente devono essere una priorità. Se questo vogliamo definirlo populismo ben venga il populismo. La gente è varia quindi bisogna capire innanzitutto quali sono i diritti fondamentali da garantire a chiunque (ovviamente calcolando le conseguenze di ogni iniziativa a livello quantitativo), poi cosa si può fare per migliorare le cose e risolvere i problemi. Questa moltitudine così diversa è pure difficile da gestire, quindi bisogna anche intervenire sull'autonomia, in modo che ognuno, finchè non danneggia gli altri, possa esprimere al meglio le proprie preferenze esistenziali. Ma quello che conta è la gente, sempre e comunque. Io trovo sia brutto il termine populismo, è davvero vago e significa tutto e niente. Però ripeto: se il populismo vuole indicare interesse per i bisogni della gente ben venga, braccia aperte al populismo...

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      • #18
        Originariamente Scritto da c1cc10 Visualizza Messaggio
        Sono meno peggio sicuramente, ma abbiamo bisogno del tanto agognato rinnovamento.
        E' quello che dico io. Sono meno peggio, non sono uguali. Così come non nego che la questione morale riguardi anche il PD.
        Purtroppo il rinnovamento non arriva, non c'è nulla da fare. In Italia siamo troppo lenti.
        Considera gli USA. Il decennio Bush ha partorito Obama. Da noi Berlusconi domina da più di 15 anni e non c'è ombra di rinnovamento all'orizzonte. In Italia le rivoluzioni, seppur democratiche, non esistono. Si restaura sempre, anche quando si cambia lo si fa sempre in senso conservatore.
        Il PD poi è un cane che si morde la coda: sa di doversi rinnovare, ma proprio coloro che guidano il partito e vogliono restare sui propri scranni, sono quelli che incitano al rinnovamento. La domanda da fargli sarebbe:"se non ti togli dalla poltrona, come possiamo rinnovare il partito?". Si veda l'esempio di Fassino alle ultime politiche, il quale prima approva uno statuto in cui si decide che non verranno accettati candidati al parlamento con più di 2 legislature, poi si candida e la sua candidatura viene accettata, nonostante sia stato già eletto 4 volte come parlamentare.
        O si veda il caso sardo, dove Soru ha faticosamente cacciato alcuni baroni del partito, grazie all'imposizione della soglia massima di 2 legislature per candidato, e i suddetti baroni gli hanno fatto la forca deviando i propri voti clientelari al candidato di centrodestra.
        E' così rimane un partito bloccato: avverso a coloro che dovrebbero dargli linfa vitale e in mano a chi lo sta vampirizzando da quando è nato.
        A torme, di terra passarono in terra,
        Cantando giulive canzoni di guerra,
        Ma i dolci castelli pensando nel cor;
        Per valli petrose, per balzi dirotti,
        Vegliaron nell’arme le gelide notti,
        Membrando i fidati colloqui d’amor.

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        • #19
          Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
          Le ideologie sembrano pacchetti chiusi, in cui se ti va bene qualcosa devi prenderti tutto il pacco...
          No sai quale è il problema? Che nell'ideologia ci puoi far rientrare tutto e il contrario di tutto, perchè in realtà non è tanto una guida, quanto uno specchietto per le allodole. Un pò come le religioni.
          Il fatto è che la politica è scelta e la scelta deve esser fatta tenendo presente un idea, altrimenti se guardi solo la pancia del popolo finisci per far porcherie

          Prendi da noi. Se stai a sentire la gente quelle industrie dovresti riaprirle, rifinanziarle e potenziarle. Dopotutto se vai a parlare con gli operai e le loro famiglie (che sono poi il popolo), ti diranno che vogliono le industrie, non vogliono altro, conoscono quel lavoro e vogliono far quello. In barba a qualsiasi logica ambientalista, ecologista, salutista e anche economica.
          La politica invece deve adattare le esigenze delle persone a degli obiettivi complessi, a delle soluzioni che non rappresentino delle singolarità ma che formino struttura, cioè stato. La politica deve improntare le proprie scelte in base ad una idea di Stato, idea di amministrazione e sviluppo del popolo e del territorio in cui il popolo vive. Per questo motivo non vedo possibilità di amministrare senza un idea di stato e di sviluppo della società, la qual cosa altro non è che un ideologia. Sia essa ambientalista, comunista, liberista, corporativista, fascista, tribalista, capitalista e chi più ne ha più ne metta.
          Il problema grossissimo è che queste ideologie son state fatte proprie da dei partiti politici che:
          -le hanno usate come dogmi infallibili con cui hanno giustificato l'operato dei vertici (il caso sovietico è emblematico al riguardo)
          -le hanno fatte talmente proprie che hanno finito per confondersi con i partiti stessi

          Tuttavia attualmente continuo a non vedere nessun ideologia nè nella politica del PD (se mai ne avesse una), ne in quella del PDL, se non l'ideologia del tafazzismo per i primi e il fuhrerprinzip per i secondi.
          A torme, di terra passarono in terra,
          Cantando giulive canzoni di guerra,
          Ma i dolci castelli pensando nel cor;
          Per valli petrose, per balzi dirotti,
          Vegliaron nell’arme le gelide notti,
          Membrando i fidati colloqui d’amor.

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          • #20
            Prendi da noi. Se stai a sentire la gente quelle industrie dovresti riaprirle, rifinanziarle e potenziarle. Dopotutto se vai a parlare con gli operai e le loro famiglie (che sono poi il popolo), ti diranno che vogliono le industrie, non vogliono altro, conoscono quel lavoro e vogliono far quello. In barba a qualsiasi logica ambientalista, ecologista, salutista e anche economica.
            La gente la devi ascoltare... sempre e comunque. Poi valuti. E infatti quegli operai dovevano ottenere un altro lavoro. Poi se volevano quel lavoro a tutti i costi chiaro che diventa un problema loro e non del politico che non può certo tenere aperte delle industrie che rovinano un territorio senza produrre nulla di buono, anzi pagando i russi per tenerle aperte.
            La politica invece deve adattare le esigenze delle persone a degli obiettivi complessi, a delle soluzioni che non rappresentino delle singolarità ma che formino struttura, cioè stato.
            Ci può stare, poi però questo concetto di stato deve ricordarsi che serve a garantire il meglio per una moltitudine di individui, altrimenti si diventa stupidamente schiavi di una cosa assolutamente astratta
            E quando c'è da ascoltare le singolarità bisogna un attimo lasciarli da parte questi ideali e vedere come si può gestire quel bisogno specifico nel migliore dei modi...
            Queste sono le vere difficoltà politiche. Fare i conti con tutti nella diversità delle esigenze. Ma si parla di persone, non di stato, nazione, umanità
            La politica deve improntare le proprie scelte in base ad una idea di Stato, idea di amministrazione e sviluppo del popolo e del territorio in cui il popolo vive. Per questo motivo non vedo possibilità di amministrare senza un idea di stato e di sviluppo della società
            Ognuno può usare i punti di riferimento che vuole, l'importante è non dimenticarsi mai delle persone, dell'ambiente, degli animali e di tutto ciò che merita attenzione specifica. È stato il grande errore di tante ideologie... si sono perse nell'astratto anche in concetti comuni come quello di stato.
            Alla fine se ci pensi in democrazia le uniche cose veramente universali e invariabili che siano finalmente riusciti ad ottenere sono i diritti umani... e già quando diventano più specifici diventano problematici, perchè la diversità è tanta... e ognuno deve avere la propria autonomia. Quindi bisogna garantire il lavoro, la salute, un minimo di reddito, i servizi comuni... in questo ancora ancora possiamo stare sul vago... ma il più delle volte bisogna buttarsi in problemi individuali e specifici per essere buoni politici, lasciando un attimo da parte questi grandi modelli (che restano comunque, giustamente, un punto di riferimento). È la grande sfida della democrazia: rendersi conto che i bisogni e gli individui sono tanti e diversissimi e far convivere questa varia moltitudine nella pace.
            Le questioni come quella di portovesme portano a guardare tutto con un certo distacco per allargare gli orizzonti delle situazioni e delle conseguenze. Certo poi bisogna pensare ai problemi di quelle persone e ai loro bisogni. Loro non hanno mai voluto un alternativa ma questo è un problema loro. Il loro bisogno qui diventa egoistico e si scontra con il diritto degli altri (e una riflessione su questo l'avevo scritta, anche se molto velocemente e senza approfondire, sul portale che mi avevi linkato)

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