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Dichiarazioni contro Europa?

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  • Dichiarazioni contro Europa?

    Bhe? Nessuno ne parla? Mi sembra sia un fatto profondamente rilevante.

    Riporto le dichiarazioni di Bossi dell'ultima ora (h 16 circa):

    "Non usciamo dall'Ue. E' solo uno stimolo per far fare le cose. Dopo una notte passa la rabbia di Maroni". Lo ha affermato Umberto Bossi conversando con i cronisti a Montecitorio. "La soluzione sono i respingimenti e le espulsioni. Bisogna pattugliare le coste e fermarli a casa loro", ha spiegato il Senatur. "La Ue è un problema - ha aggiunto - ma noi andiamo avanti per la nostra strada, come abbiamo sempre fatto".
    Personalmente eviterei di commentare i fatti di questa settimana (ed è appena iniziata!!), tuttavia vorrei chiedervi un favore: qualcuno ha i dati degli immigrati accolti dalle varie nazioni europee negli ultimi due-tre anni?

  • #2
    Io al massimo sono riuscito a trovare questo articolo del 2009 http://www.osservatorioinca.org/12-6...igrazione.html. Sbaglio o maroni ha detto "se è così possiamo anche uscire dall'UE"? Se l'avesse realmente detto secondo me sarebbe una cosa gravissima.

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    • #3
      Originariamente Scritto da frapo08 Visualizza Messaggio
      Io al massimo sono riuscito a trovare questo articolo del 2009 http://www.osservatorioinca.org/12-6...igrazione.html. Sbaglio o maroni ha detto "se è così possiamo anche uscire dall'UE"? Se l'avesse realmente detto secondo me sarebbe una cosa gravissima.
      Tra le altre cose ha detto:

      "Mi chiedo se abbia un senso continuare a far parte dell’Ue"

      ...

      Vabbè, oggi ha detto altre idiozie nello smorzare le cose, preferisco davvero non commentare...
      Grazie per l'articolo. Chiunque trovasse altri dati del genere mi farebbe un gran favore. Quello che sto cercando di capire è in che forma sia lecito chiedere di ospitare clandestini a chi ne ha già integrato più di noi (parto comunque dal presupposto che sia discutibile la maniera adottata dall'UE per affrontare il problema degli immigrati).

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      • #4
        Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
        Bhe? Nessuno ne parla? Mi sembra sia un fatto profondamente rilevante.

        Riporto le dichiarazioni di Bossi dell'ultima ora (h 16 circa):



        Personalmente eviterei di commentare i fatti di questa settimana (ed è appena iniziata!!), tuttavia vorrei chiedervi un favore: qualcuno ha i dati degli immigrati accolti dalle varie nazioni europee negli ultimi due-tre anni?
        Crozza a Ballarò ha detto che in Germania hanno accolto 600.000 immigrati, in Francia 200.000 mentre in Italia solo 50.000. Però non so quanto possa essere attendibile.
        "Don't you know there ain't no devil, there's just God when he's drunk"

        sigpic

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        • #5
          Io non conosco le dimensioni dei flussi di migranti nei vari Stati europei. Però penso che l'Europa potrebbe aiutare l'Italia, mentre ha deciso di non intromettersi affatto per quel che riguarda la vicenda libica.
          Ripeto che non so quanti immigrati sono presenti nei vari Paesi.

          Non ho una preferenza politica in particolare, di sicuro non per la Lega o la Destra, però credo che la frase di Maroni ("Mi chiedo se abbia un senso continuare a far parte dell’Ue") vada letta più con un tono di rassegnazione, che di rabbia.
          Di fatto l'Europa non ha una politica univoca e chiara sul fenomeno delle migrazioni. "Problema" che viene lasciato nelle mani di chi si trova i clandestini sulle coste.

          Maroni voleva sottolineare con amara ironia la debolezza politica dell'Europa, non certo proporre una secessione, IMHO.

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          • #6
            Ma parliamo di clandestini, di profughi o di immigrati regolari per motivi di lavoro?

            Perchè a seconda dei casi le cose cambiano.
            Comunque in Europa l'immigrazione clandestina è vietata. Non credo che con essi in Francia, ad esempio, le autorità siano più "filantropiche" di noi.
            E il fatto che, poniamo il caso, in passato abbiano accolto una quantità maggiore di clandestini, secondo me non giustifica l'atteggiamento "sleale" adottato negli ultimi tempi.

            Se poi parliamo di profughi e di immigrati regolari è ovvio che le quote dipendono drasticamente dalla capacità dei paesi ospitanti di assorbirli nel tessuto sociale.
            Probabilmente un paese come la Germania avrà accolto tantissimi profughi in passato, dopo la guerra e con la caduta del muro di Berlino, ma c'erano le condizioni per inserirli, serviva forza lavoro per la ricostruzione e la ripresa economica...Nel 2011 l'Italia non è in grado di garantire a questa gente chissà quale futuro.

            Ho letto sul web che l'UE sta tentando da anni di perfezionare accordi per un impegno comune, ma ancora siamo lontani da una soluzione definitiva.

            http://www.euractiv.com/en/security/...article-117508
            Last edited by Quantocepiacegioca'!; 12 April 2011, 23:38.

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            • #7
              Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
              Bhe? Nessuno ne parla? Mi sembra sia un fatto profondamente rilevante.

              Riporto le dichiarazioni di Bossi dell'ultima ora (h 16 circa):



              Personalmente eviterei di commentare i fatti di questa settimana (ed è appena iniziata!!), tuttavia vorrei chiedervi un favore: qualcuno ha i dati degli immigrati accolti dalle varie nazioni europee negli ultimi due-tre anni?
              A Ballarò qualche puntata fa hanno parlato (2009) con tanto di statistiche ecc. di 90000 in Italia, 200000 Francia e 400000 in Crucchenland.
              Mi chiedo che avrebbero detto i politici (e non solo) nostrani se gli stati della UE tentassero di sbolognarci masse incontrollate di immigrati.
              Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
              la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
              Lastfm

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              • #8
                Originariamente Scritto da John Fitzgerald Gianni Visualizza Messaggio
                A Ballarò qualche puntata fa hanno parlato (2009) con tanto di statistiche ecc. di 90000 in Italia, 200000 Francia e 400000 in Crucchenland.
                Mi chiedo che avrebbero detto i politici (e non solo) nostrani se gli stati della UE tentassero di sbolognarci masse incontrollate di immigrati.
                Ma regolari o irregolari?
                E poi perchè la Francia deve respingere i profughi che chiedono di andare lì?
                Se sono rifugiati li dovrebbe accogliere.
                Però da lontano sono tutti furbetti a bacchettarci sui diritti umani...All'atto pratico danno fastidio anche a loro.

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                • #9
                  Penso sia in generale.
                  Semplicemente a Francia ecc. è sembrato fuori luogo prendersi carico dei "problemi" che l'Italia è palesemente in grado di non risolvere.
                  Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
                  la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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                  • #10
                    Originariamente Scritto da John Fitzgerald Gianni Visualizza Messaggio
                    Penso sia in generale.
                    Semplicemente a Francia ecc. è sembrato fuori luogo prendersi carico dei "problemi" che l'Italia è palesemente in grado di non risolvere.
                    Boh, a me suona strano. Tolto il fatto che possono farlo, perchè evidentemente gli accordi comunitari non sono perfetti, almeno il favore di prendersi i profughi arrivati a Ventimiglia ce lo potevano fare.
                    Quantomeno per avvalorare le loro tesi sul loro maggior rispetto per i diritti umani.
                    Di sicuro l'Italia con il tasso di disoccupazione che si ritrova può fare poco...a parte stages aggratis dal commercialista o nel marketing la vedo dura per loro Con tutto il rispetto.

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                    • #11
                      Ma ognuno deve prendersi le proprie responsabilità.
                      Non è uno scarica barile altrimenti se fanno lo stesso anche gli altri non so come faremo.
                      Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
                      la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
                      Lastfm

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                      • #12
                        Non riesco a trovare lavoro io, che sono nato quì e ho fatto un corso professionale orientato al lavoro e chi scende da un barcone si?

                        Per come è messa l'Italia attualmente, non possiamo inserire flussi di immigrati nel paese.
                        Il lavoro non c'è, finiscono per vivere in miseria, alloggiati in qualche squallido palazzone popolare e magari si danno alla criminalità.

                        Una storia che si ripete fin dagli anni 90.


                        Non è importante che Francia o Germania siano paesi molto più multiculturali di noi, per sfortuna e fortuna insieme l'Italia non è così, oltre ad essere grande 1/4 dei paesi sopracitati.

                        Elusys

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                        • #13
                          Ecco il modo in cui altri paesi UE gestiscono l' immigrazione clandestina.


                          Francia: Nicolas Sarkozy già da ministro dell’interno ha fatto della lotta all’immigrazione clandestina uno dei suoi cavalli di battaglia: nel 2005 ha introdotto una rigida regolamentazione degli ingressi. è stata istituita la schedatura di tutti coloro che fanno richiesta di visti o permessi di soggiorno attraverso impronte digitali e dati biometrici. La “carta di residenza” viene concessa dopo cinque anni in Francia e, requisito fondamentale per ottenerla, è la conoscenza della lingua e dei principi della Repubblica. La detenzione amministrativa in attesa dell’espulsione dal Paese è stata aumentata da 12 a 32 giorni. In Francia ci sono centri aperti (i Cada) per assistenza durante la richiesta d’asilo e centri chiusi per la detenzione di chi viene arrestato (chi è rimasto sul territorio senza permesso, i sans papier, può essere condannato sino a un anno di carcere). Le espulsioni sono state circa 23mila nel 2007.

                          Spagna: Con Aznar prima, e Zapatero poi, ha adottato un ingente sistema di sorveglianza delle frontiere esterne. Dal 2000, inoltre, il governo di Madrid ha stabilito una rigida programmazione dei flussi, ha previsto sanzioni amministrative per chi favorisce l’immigrazione clandestina (compresi i datori di lavoro), oltre all’immediata espulsione degli stranieri residenti illegalmente. Il governo socialista ha agito su due binari: se da un lato ha punito gli ingressi, dall’altro ha regolarizzato quote massicce di lavoratori. Per entrare nel territorio spagnolo serve la prova di avere sufficienti mezzi di sostentamento per la durata del soggiorno. I Cie (Centro de internamento extranjeros) si trovano nelle vicinanze delle principali città e il limite massimo di permanenza è fissato in 40 giorni. Ma i clandestini possono essere arrestati all’uscita per prolungarne la permanenza. Alle Canarie e a Ceuta e Melilla, le enclave africane della Spagna, si trovano invece i Ceti (Centro de estancia temporal) dove vengono rinchiusi gli immigrati che varcano il confine o arrivano via mare. Il 90% di questi viene espulso, la Spagna è il Paese che fa più ricorso ai rimpatri forzati, più di 40mila ogni anno.

                          Germania: è il Paese europeo che ha più immigrati, quasi sette milioni. Dal 2005 ha avviato una politica di incoraggiamento dell’immigrazione qualificata, che consente di ottenere la residenza e il permesso di lavoro fin dall’inizio. Requisito essenziale: avere una concreta offerta di lavoro e il permesso dall’Agenzia tedesca per l’impiego. Molti dei Paesi da cui provengono gli immigrati tedeschi sono entrati o stanno per entrare nell’Ue, quindi non sono più extracomunitari. In Germania esiste il reato di immigrazione clandestina, che è punito con la reclusione fino a tre anni in caso di recidiva. I centri di identificazione sono in prossimità degli aeroporti, ci sono poi circa 32 centri di detenzione in cui il periodo di permanenza prima dell’espulsione può essere esteso sino a 18 mesi. Lo straniero può essere detenuto per sei settimane anche mentre è in attesa della decisione sull’espulsione.

                          Gran Bretagna: Il Regno Unito ha introdotto una politica migratoria indirizzata ai lavoratori più qualificati, in cui le pratiche per i richiedenti asilo seguono un processo più veloce.Tutti gli altri ne sono invece scoraggiati. Esiste un sistema a punti: secondo l’età, la situazione finanziaria, il livello di istruzione, le eventuali qualifiche e la conoscenza della lingua inglese. C’è poi l’obbligo, che decade solo per gli iperqualificati, di presentare un certificato di sponsorizzazione. Sono previsti l’arresto e sanzioni amministrative per chi ha documenti falsi, ma anche per i datori di lavoro di irregolari. Le persone fermate alla frontiera (inclusi i minorenni accompagnati) sono detenute in appositi centri gestiti da privati per conto del BIA (border and immigration agency), in attesa di espulsione. Non esiste un termine di tempo definito per questi periodi.

                          Grecia: è una delle porte dell’Europa più esposte ai flussi migratori di Medio Oriente e Africa. La polizia ha il controllo della detenzione amministrativa e tutti gli immigrati arrestati vengono trattenuti nelle stazioni di polizia ai confini, nelle normali prigioni e in centri appositi che si trovano soprattutto nelle isole della costa turca e al confine con la Bulgaria. Lo stato di questi campi di raccolta, in cui il limite di permanenza teorico è di 3 mesi, è stato pesantemente criticato dalle organizzazioni umanitarie per le condizioni igieniche, il sovrappopolamento, la mancanza di assistenza legale e sanitaria. Meno del 2% delle domande di asilo viene accolto, eppure il numero di stranieri residenti in Grecia è molto alto, in rapporto alla popolazione.


                          Fonte Panorama che rispecchia in maniera sintetica informazioni varie reperibili in rete.
                          Si tace il fatto che la polizia di frontiera greca spari sugli immigrati, e che sul territorio della zona di confine nordorientale con la Turchia, nella provincia di Evros (definita come la zona ultima di passaggio degli immigrati per l'Europa) esistano campi minati su cui muoiono ogni anno centinaia di aspiranti immigrati. E nel 2011 il governo greco ha annunciato di voler costruire un muro con reticolato spinato a tutela dei confini nazionali (da gennaio a Sett 2010 sono passati circa 31mila immigranti). E sparano sui clandestini anche Spagna, Malta; portogallo e Francia, ma guai a dirlo!!!!

                          In ogni caso, tutti i paesi UE adottano regole severe e restrittive. Ma se noi "cacciamo" i clandestini siamo cattivi. Se parliamo di impronte digitali siamo razzisti (e Mr. Nano Sarkò?). I nostri centri di accoglienza per immigrati sono lager (e i nostri amici greci??). Se parliamo di carcerare i clandestini siamo fascisti...ed il bello è che da noi il reato di clandestinità implica un'ammenda ma non la galera (mentre nel resto dell'europa s&#236.

                          Non mi esprimo sul finto buonismo del nostro Paese sulla questione, altrimenti divento scurrile come al solito.


                          PS: ah, sui dati circa gli immigrati accolti a braccia aperte da Francia, Germania e altri buttati lì da Crozza&co giusto per far passare noi italiani per i soliti piagnoni anti-europeisti (eh sì, cornuti e mazziati!) dico solo che se queste cifre sono vere (e di certo non credo a Crozza, Pincopallo e Paperino) evidentemente si trattava di immigrati "qualificati", ossia immigrati che rispondevano ai requisiti posti dai vari governi per entrare LEGALMENTE nei loro Paesi.
                          I flussi che stiamo subendo in questi ultimi mesi NON rientrerebbero MAI in quei canoni.

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                          • #14
                            Originariamente Scritto da foppa21 Visualizza Messaggio
                            Ecco il modo in cui altri paesi UE gestiscono l' immigrazione clandestina.


                            Francia: Nicolas Sarkozy già da ministro dell’interno ha fatto della lotta all’immigrazione clandestina uno dei suoi cavalli di battaglia: nel 2005 ha introdotto una rigida regolamentazione degli ingressi. è stata istituita la schedatura di tutti coloro che fanno richiesta di visti o permessi di soggiorno attraverso impronte digitali e dati biometrici. La “carta di residenza” viene concessa dopo cinque anni in Francia e, requisito fondamentale per ottenerla, è la conoscenza della lingua e dei principi della Repubblica. La detenzione amministrativa in attesa dell’espulsione dal Paese è stata aumentata da 12 a 32 giorni. In Francia ci sono centri aperti (i Cada) per assistenza durante la richiesta d’asilo e centri chiusi per la detenzione di chi viene arrestato (chi è rimasto sul territorio senza permesso, i sans papier, può essere condannato sino a un anno di carcere). Le espulsioni sono state circa 23mila nel 2007.

                            Spagna: Con Aznar prima, e Zapatero poi, ha adottato un ingente sistema di sorveglianza delle frontiere esterne. Dal 2000, inoltre, il governo di Madrid ha stabilito una rigida programmazione dei flussi, ha previsto sanzioni amministrative per chi favorisce l’immigrazione clandestina (compresi i datori di lavoro), oltre all’immediata espulsione degli stranieri residenti illegalmente. Il governo socialista ha agito su due binari: se da un lato ha punito gli ingressi, dall’altro ha regolarizzato quote massicce di lavoratori. Per entrare nel territorio spagnolo serve la prova di avere sufficienti mezzi di sostentamento per la durata del soggiorno. I Cie (Centro de internamento extranjeros) si trovano nelle vicinanze delle principali città e il limite massimo di permanenza è fissato in 40 giorni. Ma i clandestini possono essere arrestati all’uscita per prolungarne la permanenza. Alle Canarie e a Ceuta e Melilla, le enclave africane della Spagna, si trovano invece i Ceti (Centro de estancia temporal) dove vengono rinchiusi gli immigrati che varcano il confine o arrivano via mare. Il 90% di questi viene espulso, la Spagna è il Paese che fa più ricorso ai rimpatri forzati, più di 40mila ogni anno.

                            Germania: è il Paese europeo che ha più immigrati, quasi sette milioni. Dal 2005 ha avviato una politica di incoraggiamento dell’immigrazione qualificata, che consente di ottenere la residenza e il permesso di lavoro fin dall’inizio. Requisito essenziale: avere una concreta offerta di lavoro e il permesso dall’Agenzia tedesca per l’impiego. Molti dei Paesi da cui provengono gli immigrati tedeschi sono entrati o stanno per entrare nell’Ue, quindi non sono più extracomunitari. In Germania esiste il reato di immigrazione clandestina, che è punito con la reclusione fino a tre anni in caso di recidiva. I centri di identificazione sono in prossimità degli aeroporti, ci sono poi circa 32 centri di detenzione in cui il periodo di permanenza prima dell’espulsione può essere esteso sino a 18 mesi. Lo straniero può essere detenuto per sei settimane anche mentre è in attesa della decisione sull’espulsione.

                            Gran Bretagna: Il Regno Unito ha introdotto una politica migratoria indirizzata ai lavoratori più qualificati, in cui le pratiche per i richiedenti asilo seguono un processo più veloce.Tutti gli altri ne sono invece scoraggiati. Esiste un sistema a punti: secondo l’età, la situazione finanziaria, il livello di istruzione, le eventuali qualifiche e la conoscenza della lingua inglese. C’è poi l’obbligo, che decade solo per gli iperqualificati, di presentare un certificato di sponsorizzazione. Sono previsti l’arresto e sanzioni amministrative per chi ha documenti falsi, ma anche per i datori di lavoro di irregolari. Le persone fermate alla frontiera (inclusi i minorenni accompagnati) sono detenute in appositi centri gestiti da privati per conto del BIA (border and immigration agency), in attesa di espulsione. Non esiste un termine di tempo definito per questi periodi.

                            Grecia: è una delle porte dell’Europa più esposte ai flussi migratori di Medio Oriente e Africa. La polizia ha il controllo della detenzione amministrativa e tutti gli immigrati arrestati vengono trattenuti nelle stazioni di polizia ai confini, nelle normali prigioni e in centri appositi che si trovano soprattutto nelle isole della costa turca e al confine con la Bulgaria. Lo stato di questi campi di raccolta, in cui il limite di permanenza teorico è di 3 mesi, è stato pesantemente criticato dalle organizzazioni umanitarie per le condizioni igieniche, il sovrappopolamento, la mancanza di assistenza legale e sanitaria. Meno del 2% delle domande di asilo viene accolto, eppure il numero di stranieri residenti in Grecia è molto alto, in rapporto alla popolazione.


                            Fonte Panorama che rispecchia in maniera sintetica informazioni varie reperibili in rete.
                            Si tace il fatto che la polizia di frontiera greca spari sugli immigrati, e che sul territorio della zona di confine nordorientale con la Turchia, nella provincia di Evros (definita come la zona ultima di passaggio degli immigrati per l'Europa) esistano campi minati su cui muoiono ogni anno centinaia di aspiranti immigrati. E nel 2011 il governo greco ha annunciato di voler costruire un muro con reticolato spinato a tutela dei confini nazionali (da gennaio a Sett 2010 sono passati circa 31mila immigranti). E sparano sui clandestini anche Spagna, Malta; portogallo e Francia, ma guai a dirlo!!!!

                            In ogni caso, tutti i paesi UE adottano regole severe e restrittive. Ma se noi "cacciamo" i clandestini siamo cattivi. Se parliamo di impronte digitali siamo razzisti (e Mr. Nano Sarkò?). I nostri centri di accoglienza per immigrati sono lager (e i nostri amici greci??). Se parliamo di carcerare i clandestini siamo fascisti...ed il bello è che da noi il reato di clandestinità implica un'ammenda ma non la galera (mentre nel resto dell'europa s&#236.

                            Non mi esprimo sul finto buonismo del nostro Paese sulla questione, altrimenti divento scurrile come al solito.


                            PS: ah, sui dati circa gli immigrati accolti a braccia aperte da Francia, Germania e altri buttati lì da Crozza&co giusto per far passare noi italiani per i soliti piagnoni anti-europeisti (eh sì, cornuti e mazziati!) dico solo che se queste cifre sono vere (e di certo non credo a Crozza, Pincopallo e Paperino) evidentemente si trattava di immigrati "qualificati", ossia immigrati che rispondevano ai requisiti posti dai vari governi per entrare LEGALMENTE nei loro Paesi.
                            I flussi che stiamo subendo in questi ultimi mesi NON rientrerebbero MAI in quei canoni.
                            Infatti.
                            L'immigrazione clandestina è vietata in tutta Europa. Non credo proprio che la Svezia, la Germania o qualsiasi altro paese del nord Europa accolga per puro spirito filantropico persone non qualificate e sprovviste di documenti

                            @John Fitzgeralg Gianni : il tuo discorso fila fino al momento in cui i rifugiati non manifestano espressamente la volontà di raggiungere la Francia: perchè devono rimanere per forza in Italia, se vogliono essere accolti in Francia come rifugiati? Se ci fosse la Francia affacciata sul mediterraneo al posto dell'Italia la situazione si capovolgerebbe e sarei curioso di vedere che succede. La vera ragione è che alla fine tanto più evoluti di noi sotto il punto di vista dell'accoglienza non sono.
                            Last edited by Quantocepiacegioca'!; 13 April 2011, 10:52.

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                            • #15
                              La vera ragione è che alla fine tanto più evoluti di noi sotto il punto di vista dell'accoglienza non sono.
                              Quello che mi chiedo è: se non sono più evoluti di noi sotto il punto di vista dell'accoglienza, com'è che di fatto ne accolgono di più? Il fatto che oltre una certa soglia diventi necessario respingere è altra cosa (ma si può anche non condividere, non capisco questa mentalità del "lo fanno tutti, allora è giusto"). Non è che per il dispiegarsi del fato lì arrivano immigrati qualificati e integrabili e qui no. Anche qui arrivano immigrati qualificati e integrabili. Ma non siamo in grado di compiere questa integrazione 1) perchè non riusciamo a gestire nemmeno noi stessi 2) perchè invece di svolgere delle politiche con la mentalità rivolta al clandestino come persona in difficoltà si svolgono politiche del clandestino come pericolo da respingere.
                              E allora non ci siamo.
                              Da una parte abbiamo un problema di portata mondiale (l'atteggiamento di "sei una persona finchè fai parte del mio confine provinciale/regionale/nazionale/federale, oltre sei una bestia), senza contare che spesso la responsabilità della loro emigrazione è degli occidentali. Dall'altre parte abbiamo una nazione come l'Italia che a quanto pare chiede a paesi con maggiori immigrati di prendersene altri. E al rifiuto si arrabbia. Quello che conta è verificare l'eventuale veridicità dei dati qui discussi. Perchè se è condannabile aprioristicamente la forza bruta rispetto a questo fenomeno, vi è comunque una enorme differenza tra il respingere dopo averne integrati 200.000 e il respingere dopo averne integrati 30.000.

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