La cosa interessante questa volta riguarda non tanto o non solo l'oggetto del diverbio: questo oggetto di solito viene rappresentato dalla violenza e l'argomento preferito dai "nemici" del videogioco verte su un'improbabile imitazione dell'atto interpretato nel virtuale. Ad esempio, se io faccio una rapina in GTA questo sarà per me uno stimolo per diventare un rapinatore nel reale. Questo condizionamento, sempre secondo i "detrattori", sarà tanto maggiore quanto minore sarà l'età del giocatore. L'inconsistenza di questo argomento viene solitamente svelata mostrando sia i limiti di età per il gioco in questione (e ricordiamoci che i 18 anni rappresentano, almeno giuridicamente, l'isola della propria maturità e dunque responsabilità, sia portando esperienze de facto (es. io a 10 anni giocavo a GTA e da grande non ho mai preso una multa), sia portando studi sperimentali che addirittura dimostrerebbero la positività nello sfogare la violenza sul gioco allontanando tale manifestazione dall'ambito del reale.
Ebbene, questa volta non è in gioco l'oggetto stesso (la violenza), ma il darsi dell'oggetto alla critica:
http://www.giornalettismo.com/archiv...atrimonio-gay/
In altri termini, questa volta non solo si parla impropriamente di condizionamento negativo. Ma viene fatto passare come un fatto il negativo stesso. Almeno la violenza viene riconosciuta come negativa e quindi in gioco c'è solo il condizionamento. Ma... l'omosessualità???? Un tempo almeno si parlava di possibilità diseducativa tenendo in pugno il fatto, l'oggetto (la violenza) in modo legittimo. Ora non solo si continua a parlare discutibilmente di "diseducazione" o peggio "manipolazione" o ancora "condizionamento": ma lo si fa con un fatto totalmente arbitrario, facendo passare doppiamente per dati due dati che non sono dati nemmeno un po' (il condizionamento e la negatività dell'omosessualità.
Ebbene, questa volta non è in gioco l'oggetto stesso (la violenza), ma il darsi dell'oggetto alla critica:
http://www.giornalettismo.com/archiv...atrimonio-gay/
In altri termini, questa volta non solo si parla impropriamente di condizionamento negativo. Ma viene fatto passare come un fatto il negativo stesso. Almeno la violenza viene riconosciuta come negativa e quindi in gioco c'è solo il condizionamento. Ma... l'omosessualità???? Un tempo almeno si parlava di possibilità diseducativa tenendo in pugno il fatto, l'oggetto (la violenza) in modo legittimo. Ora non solo si continua a parlare discutibilmente di "diseducazione" o peggio "manipolazione" o ancora "condizionamento": ma lo si fa con un fatto totalmente arbitrario, facendo passare doppiamente per dati due dati che non sono dati nemmeno un po' (il condizionamento e la negatività dell'omosessualità.
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