Originariamente Scritto da c1cc10
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Comunque, la scienza è la misura stessa dell'uomo. Più della cultura, dell'arte, di ogni altra cosa, l'uomo è scienziato. Nel significato di ricercatore, la curiosità umana (anche se non quella personale), è sbalorditiva. Quanto più cerchiamo di capire l'Universo, tanto più ci rendiamo conto di quanto ogni cosa che ci circonda sia straordinaria, noi compresi. L'incredibile assurdità del mondo che ci circonda supera di gran lunga qualsiasi fantasia possibile. Ci muoviamo eppure stiamo fermi. Siamo corpi eppure onde. Se aspetto abbastanza tempo, attraverserò un muro, e se giro abbastanza veloce intorno alla Terra mi ritroverò nel futuro.
Abbiamo distrutto i flammantia moenia mundi, eppure non facciamo altro che sminuirci: "c'è ancora tanto da scoprire", "sappiamo poco o niente dell'Universo". Non è vero, sappiamo tanto, tantissimo, e ogni giorno scopriamo qualcosa di nuovo, un nuovo tassello del puzzle. Come dice c1cc10, mettere i paletti al progresso è inaccettabile. La ricerca è la molla che tiene carica qualsiasi aggregazione umana. Non si vive di dogmi, si vive di curiosità. Spesso ne veniamo scottati, o siamo costretti o vogliamo usarla in modi sbagliati. Ma per ogni errore facciamo 10 cose giuste. Quindi no, il progresso non va mai fermato. Le singole istante, forse, ma per quello esiste la bioetica.
@TheOnlyBest: Forse più che in Socrate ti ritroveresti in Cusano.
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