Oltre ovviamente ad aver avuto ben 10 anni o meglio 9 di tassi bassi, fino al 2009 anno dello shock, per adeguar per bene il nostro debito e fare riforme strutturali... Aver incamerato quintalate di contributi e aver tratto tanto profitto dal mercato unico..
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ciao Black,
è vero, non avremo mai alcuna controprova, su questo non ci piove. quello che stavo questionando io è che la crisi esplosa nel 2009 non ha proprio nulla a che fare con la valuta. La crisi dei mutui sub-prime americani, i problemi dei sistemi bancari di tutto il mondo, la finanza "allegra" con i suoi strumenti "estroversi", il credit crunch, eccetera, non ha nulla a che fare con la moneta unica.
Ed i problemi del sistema italia sono ben altri che l'euro. Il costo del lavoro, le tasse sull'impresa, l'eccessiva forza ed immobilismo dei sindacati, la burocrazia, il sistema politico incerto, i mancati pagamenti delle P.A., solo per citarne alcuni, DEVASTANO il sistema di piccole medie imprese (ma anche le grandi, eh). Per non parlare poi del lavoro autonomo.
Come fa Letta (e tutti i politici) a parlare di stimolo per l'economia, se assumere una persona costa all'azienda il doppio di quanto la persona percepisce alla fine del mese?
Nella mia azienda in quest'ultimo anno abbiamo avuto la fortuna di assumere 5 persone. Ottima cosa. tutti contenti. Ottimo segnale per noi. Poi vado a vedere il costo di queste 5 persone, e ti accorgi che se le tasse sul lavoro fossero le stesse della Svizzera, con lo stesso budget avremmo potuto assumerne 8. Ma ci rendiamo conto?
L'euro c'entra bene poco, purtroppo. Nella ns azienda esportiamo (e compriamo anche materie prime ed altri componenti) in USA ed altri paesi con valute diverse, ci sono mesi in cui sentiamo gli effetti del cambio a seconda della fluttuazione della valuta in termini di riduzione dei volumi di vendita o di differenze di cambio, ma ti assicuro che sono "peanuts".
Sono solo esempi, eh, ma che ti fanno capire come siamo messi. E la burocrazia in azienda ti uccide. Le aziende che operano col settore pubblico, solo per produrre ad ogni commessa la documentazione per l'antimafia sostengono costi impensabili. Perchè? Perchè lo Stato richiede tonnellate di documentazione (eh, anche cartacea, ovvio) che richiede tempo, persone, mezzi, che danno valore aggiunto all'azienda pari a ZERO.
Lo sai che quando io ed il mio collega del M&A (merger&acquisitions) presentiamo alla ns casa madre americana progetti di acquisto di aziende del ns settore per espanderci, cosa ci rispondon sempre? No, per 3 motivi:
1. tasse sul lavoro;
2. sindacati e legislazione sul lavoro troppo restrittiva;
3. burocrazia&politica
E' desolante.
PS: io parlo dell'industria, eh, sul discorso debito pubblico Andrew ha già espresso molte volte la situazione in un modo in cui io sarei troppo zulu per fare...Last edited by foppa21; 02 January 2014, 15:27.
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Originariamente Scritto da foppa21 Visualizza MessaggioSpero di sbagliarmi, ma dal tuo pensiero sembra che la responsabilità della crisi (che, ricorda bene, è scoppiata nel 2009) sia in toto della moneta unica.
Non vorrai farmi credere che sei convinto di questa colossale fandonia, vero?"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti,bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
cit M.L.KING
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Perchè è molto più semplice scaricare la colpa su qualcun'altro piuttosto che ammettere che molte delle cose fatte da noi negli ultimi decenni fanno letteralmente cagare.
Dai la colpa all'Euro, così la massa di pecoroni che seguono gli strilli facili e le grida sguaiate, si sentono più tranquilli e hanno un nemico "straniero" da combattere.
Troppo difficile guardarsi allo specchio ed ammettere che molta della merda che abbiamo l'abbiamo creata noi.
Felice di sapere che tu non ritieni veritiera questa colossale minchiata.
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Originariamente Scritto da foppa21 Visualizza Messaggiociao Black,
è vero, non avremo mai alcuna controprova, su questo non ci piove. quello che stavo questionando io è che la crisi esplosa nel 2009 non ha proprio nulla a che fare con la valuta. La crisi dei mutui sub-prime americani, i problemi dei sistemi bancari di tutto il mondo, la finanza "allegra" con i suoi strumenti "estroversi", il credit crunch, eccetera, non ha nulla a che fare con la moneta unica.
Ed i problemi del sistema italia sono ben altri che l'euro. Il costo del lavoro, le tasse sull'impresa, l'eccessiva forza ed immobilismo dei sindacati, la burocrazia, il sistema politico incerto, i mancati pagamenti delle P.A., solo per citarne alcuni, DEVASTANO il sistema di piccole medie imprese (ma anche le grandi, eh). Per non parlare poi del lavoro autonomo.
Come fa Letta (e tutti i politici) a parlare di stimolo per l'economia, se assumere una persona costa all'azienda il doppio di quanto la persona percepisce alla fine del mese?
Nella mia azienda in quest'ultimo anno abbiamo avuto la fortuna di assumere 5 persone. Ottima cosa. tutti contenti. Ottimo segnale per noi. Poi vado a vedere il costo di queste 5 persone, e ti accorgi che se le tasse sul lavoro fossero le stesse della Svizzera, con lo stesso budget avremmo potuto assumerne 8. Ma ci rendiamo conto?
L'euro c'entra bene poco, purtroppo. Nella ns azienda esportiamo (e compriamo anche materie prime ed altri componenti) in USA ed altri paesi con valute diverse, ci sono mesi in cui sentiamo gli effetti del cambio a seconda della fluttuazione della valuta in termini di riduzione dei volumi di vendita o di differenze di cambio, ma ti assicuro che sono "peanuts".
Sono solo esempi, eh, ma che ti fanno capire come siamo messi. E la burocrazia in azienda ti uccide. Le aziende che operano col settore pubblico, solo per produrre ad ogni commessa la documentazione per l'antimafia sostengono costi impensabili. Perchè? Perchè lo Stato richiede tonnellate di documentazione (eh, anche cartacea, ovvio) che richiede tempo, persone, mezzi, che danno valore aggiunto all'azienda pari a ZERO.
Lo sai che quando io ed il mio collega del M&A (merger&acquisitions) presentiamo alla ns casa madre americana progetti di acquisto di aziende del ns settore per espanderci, cosa ci rispondon sempre? No, per 3 motivi:
1. tasse sul lavoro;
2. sindacati e legislazione sul lavoro troppo restrittiva;
3. burocrazia&politica
E' desolante.
PS: io parlo dell'industria, eh, sul discorso debito pubblico Andrew ha già espresso molte volte la situazione in un modo in cui io sarei troppo zulu per fare...
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"SUGLI "AFFITTI D'ORO" LA DIFFERENZA TRA RIFORMISTI RADICALI E POPULISTI DEMENZIALI - di Enrico Zanetti
Quello che si è letto e sentito in questi giorni in materia di "affitti d'oro" è la perfetta sintesi della totale inadeguatezza del Movimento 5 Stelle a portare avanti pure le battaglie giuste.
La norma, inizialmente introdotta dall'articolo 2-bis del Decreto 120 del 15 ottobre 2013 prevedeva che "le amministrazioni dello Stato, le regioni e gli enti locali, nonche' gli organi costituzionali nell'ambito della propria autonomia, hanno facolta' di recedere, entro il 31 dicembre 2014, dai contratti di locazione di immobili in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Il termine di preavviso per l'esercizio del diritto di recesso e' stabilito in trenta giorni, anche in deroga ad eventuali clausole difformi previste dal contratto".
Una disposizione giusta, ma, scritta così, perfettamente in linea con la politica di chi dice che i politici fanno schifo tutti senza distinzioni, perché consente al settore pubblico di recedere unilateralmente da tutte le locazioni in corso senza distinzioni.
Per questo, noi di Scelta Civica, quando abbiamo preso atto che la norma era stata successivamente espunta, abbiamo sostenuto convintamente le ragioni della sua reintroduzione con il Decreto Salva Roma, ma abbiamo anche condiviso la scelta di escluderne l'operatività per lo meno quando il proprietario degli immobili locati sono fondi di investimento immobiliare, per evidenti ragioni di tutela dei risparmiatori.
Si noti, per altro, che questo accorgimento non precludeva la possibilità di esercitare il recesso dagli immobili che la Camera conduce in locazione (vero e, aggiungiamo noi, giusto obiettivo dell'emendamento), perché quegli immobili non sono di fondi di investimento immobiliare, ma di una srl riconducibile a un ben noto palazzinaro.
Niente da fare: poco avvezzi ad approfondire le cose e incapaci di capire che la propaganda politica è semplice, ma la reale salvaguardia d tutti i cittadini complessa, i 5 Stelle gridano allo scandalo (ma dove benedetti ragazzi?) e bloccano i lavori che poi si arenano definitivamente con la scelta del Governo di rinunciare alla conversione del Salva Roma.
Ora, con il Decreto collegato al Milleproroghe, il ripristino della norma c'è stato, come anche noi di Scelta Civica avevamo chiesto.
Naturalmente, c'è stato con un aggiornamento di date: il 31 dicembre 2013, ormai trascorso, è divenuto 30 giugno 2014.
Contestualmente, si è scelto anche di allungare da 30 a 180 giorni i termini per il preavviso dell'esercizio del diritto di recesso.
Tutti felici e contenti?
No, perché i 5 Stelle gridano all'ennesima truffa vergognosa: se si può recedere solo entro il 30 giugno 2014, ma il termine di preavviso è di 180 giorni, di fatto è impossibile recedere.
Peccato che, al netto dell'analfabetismo giuridico (legittimo nei cittadini, scandaloso, questo si' per davvero, in dei Parlamentari), basta leggere la norma per capire che il diritto di recesso va esercitato entro il 30 giugno 2014, dopodiché il contratto si interrompe decorsi 180 giorni dalla data in cui il recesso è stato esercitato.
Noi di Scelta Civica abbiamo sostenuto con determinazione dall'interno della maggioranza una istanza che ci sembrava corretta, ma lo abbiamo fatto evitando che creasse danni grossolani e ingiustificati a ignari risparmiatori e verificando passo passo l'adeguatezza delle norme, venendo non poco intralciati dai 5 Stelle e dalla loro teoria del complotto permanente che, mai come in questo caso, avrebbero potuto risparmiarsi, insieme alle correlate figuracce.
Morale della favola: sta tutta qui la differenza tra riformisti radicali e populisti demenziali." — con Enrico Zanetti
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@foppa Ma sono d' accordissimo che la colpa della crisi non sia dell' euro, forse hai frainteso quello che ho scritto Il problema dell' euro è il "blocco" di politiche monetarie che aiuterebbero ad uscire (forse, siamo nel campo delle ipotesi) più velocemente dalla crisi.
L' euro non è la gamba che ti sei rotto, è una stampella troppo corta per permettere una riabilitazione più veloce. Questo perchè mentre il sud europa è in negativo, il nord ha retto, e ha chiuso in positivo gli ultimi anni. Così la BCE si è trovata bloccata a metà di due strade, e lo insegnano a macro 1 che una valuta unica è efficace se tutti i paesi che la adottano subiscono gli stessi tipi di shock. in europa questo non è avvenuto. Che poi c' erano già precedenti se pensiamo allo SME. La Germania in particolare e gli altri paesi europei non riescono a tenere lo stesso passo. Forse bisognava pensarci a questo piccolo particolare quando si è deciso per la moneta unica.
Chiaramente non penso che tornare alla lira sia una soluzione eh, l' ho già detto più volte. Io non ho idea delle soluzioni possibili, ma penso che l' euro vada cambiato, anche tu @andrew l' hai detto, il senso del mio discorso non si allontana dal tuo
Insomma non sono le aziende ad essere strozzate dall' euro, sono gli Stati. In qualche modo bisogna riformare per dare a questa moneta la capacità di affrontare meglio una crisi economica mondiale.
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Non mi riferisco a black, ma in generale.
Considerando però che abbiamo avuto dieci anni di sedia a rotelle dorata e contributi a pioggia. Io vedi, non riesco a capire tutto questo astio contro la moneta unica quando dal 2000 in poi abbiamo svenduto il patrimonio dello stato, buttato i proventi, e non contenti ci siamo pure indebitati. Ora, strozzati dai debiti, ce la prendiamo con la moneta unica che ci incasina e non ci permette, guarda guarda, di svalutare e indebitarci ancor più. Avessimo fatto, non dico come la Germania, che ha tirato su in 20 anni la sua metà comunista, ma come il Belgio ad esempio, che annegava nei debiti? no, è colpa della moneta unica.
Ma come fai black a dire che se ora ci dessero respiro con la moneta e ci dessero corda, non la tireremmo semplicemente di più fino a romperla? e si che lo abbiamo fatto con la lira... Boh non capisco tutta questa fiducia nella classe dirigente italiana, che a parer mio è chiarissimo che in caso di svalutazione della moneta (e quindi del debito, perché a questo serve) non faremo che indebitarci ancor più? E si che è capitato un sacco di volte... Io preferisco che i nodi vengano al pettine ora, che ancora c'è uno spazietto di manovra. Che la gente venga messa davanti alla propria povertà ora, affinché si vada ai ripari, anziché nasconderla ancora, per rendere le difficoltà ancora più insormontabili.
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Originariamente Scritto da foppa21 Visualizza Messaggiociao Black,
è vero, non avremo mai alcuna controprova, su questo non ci piove. quello che stavo questionando io è che la crisi esplosa nel 2009 non ha proprio nulla a che fare con la valuta. La crisi dei mutui sub-prime americani, i problemi dei sistemi bancari di tutto il mondo, la finanza "allegra" con i suoi strumenti "estroversi", il credit crunch, eccetera, non ha nulla a che fare con la moneta unica.
Ed i problemi del sistema italia sono ben altri che l'euro. Il costo del lavoro, le tasse sull'impresa, l'eccessiva forza ed immobilismo dei sindacati, la burocrazia, il sistema politico incerto, i mancati pagamenti delle P.A., solo per citarne alcuni, DEVASTANO il sistema di piccole medie imprese (ma anche le grandi, eh). Per non parlare poi del lavoro autonomo.
Come fa Letta (e tutti i politici) a parlare di stimolo per l'economia, se assumere una persona costa all'azienda il doppio di quanto la persona percepisce alla fine del mese?
Nella mia azienda in quest'ultimo anno abbiamo avuto la fortuna di assumere 5 persone. Ottima cosa. tutti contenti. Ottimo segnale per noi. Poi vado a vedere il costo di queste 5 persone, e ti accorgi che se le tasse sul lavoro fossero le stesse della Svizzera, con lo stesso budget avremmo potuto assumerne 8. Ma ci rendiamo conto?
L'euro c'entra bene poco, purtroppo. Nella ns azienda esportiamo (e compriamo anche materie prime ed altri componenti) in USA ed altri paesi con valute diverse, ci sono mesi in cui sentiamo gli effetti del cambio a seconda della fluttuazione della valuta in termini di riduzione dei volumi di vendita o di differenze di cambio, ma ti assicuro che sono "peanuts".
Sono solo esempi, eh, ma che ti fanno capire come siamo messi. E la burocrazia in azienda ti uccide. Le aziende che operano col settore pubblico, solo per produrre ad ogni commessa la documentazione per l'antimafia sostengono costi impensabili. Perchè? Perchè lo Stato richiede tonnellate di documentazione (eh, anche cartacea, ovvio) che richiede tempo, persone, mezzi, che danno valore aggiunto all'azienda pari a ZERO.
Lo sai che quando io ed il mio collega del M&A (merger&acquisitions) presentiamo alla ns casa madre americana progetti di acquisto di aziende del ns settore per espanderci, cosa ci rispondon sempre? No, per 3 motivi:
1. tasse sul lavoro;
2. sindacati e legislazione sul lavoro troppo restrittiva;
3. burocrazia&politica
E' desolante.
PS: io parlo dell'industria, eh, sul discorso debito pubblico Andrew ha già espresso molte volte la situazione in un modo in cui io sarei troppo zulu per fare...
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Grave malore per Pierluigi Bersani, problema cerebrale. Ricoverato a Parma
http://www.ilsole24ore.com/art/notiz...l?uuid=ABAQYln
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Originariamente Scritto da giacomo90lol Visualizza MessaggioGrave malore per Pierluigi Bersani, problema cerebrale. Ricoverato a Parma
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