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ci sono andata ultimamente al concerto di max pezzali...non che in questi ultimi tempi mi piaccia molto come cantante...aprezzo moltissimo le sue canzoni più vecchie in particolar modo per le parole...ma é una musica che é troppo commerciale per o miei gusti e così...nel momento in cui ha cantato canzoni nuove non sapevo davvero nulla...ops!!
Beh ciao a tutti, sono nuova di questo forum... musica italiana? Aggiungerei all'elenco il grande Pino Daniele dei vecchi tempi. Purtroppo oggi non si ascolta! Anche io ho riscoperto per caso i dirotta su cuba tramite un giochino in flash su internet. Ho ascoltato l'album e devo dire che è molto bello, tra l'altro non si sente per nulla in radio... Secondo me il cambio della cantante ha giovato![/QUOTE]
Trovi? anche secondo me la nuova cantante ha rinfrescato la loro musica! convengo con te che sia un peccato non sentirli per radio, ma temo debbano passare gli artisti più seguiti e spendibili, probabilmente il suono dei nuovi Dirotta è un po'troppo ricercato per far presa sulla radio...almeno credo!
Iniziamo dalle scuole: i libri di teoria musicale si dilungano in scale come il dorico e il misolidio che AFAIK nessuno usa dai tempi dei canti gregoriani, ma a volte nemmeno nominano le scale pentatoniche; ci sono cadenze di accordi che manco mi ricordo come si chiamano, ma non citano il twelve-bar blues, tanto meno i power chord, nemmeno nominati; citano figure ritmiche come la polacca, ma non nominano lo shuffle...
I libri di teoria musicale non didattici (ovvero non finalizzati ad imparare a suonare) sono completamente inutili. In ogni caso la scala dorica e i modi derivati da essa sono i fondamenti della musica occidentale, da cui poi derivano anche i powerchord (ha senso nominarli senza un'analisi del loro significato nel contesto della musica?) e le pentatoniche.
Originariamente Scritto da Army1987
poi il libro di storia della musica di mia sorella, parlando della musica del '900, cita la musica sinfonica di quel secolo (artisti che non ho mai sentito nominare) citando le "innovazioni" della dodecafonia e dell'elettronica. Il blues viene *soltanto* *nominato*, nell'introduzione a George Gershwin, come uno dei generi da cui è nato il jazz; il rock (e i suoi sottogeneri), neanche nominato. Avrei capito se si intitolasse "Storia della musica *sinfonica*", ma si intitola soltanto "Nuova storia della musica", e IMHO la musica del novecento è blues, rock e sottogeneri, e ahimé anche il pop.
Beh, Schonberg e gli esperimenti elettronici d'avanguardia (Varese, Stockhausen ecc) sono stati quel tantinello importanti nello sviluppo dell'intera estetica novecentesca.. la dodecafonia può rappresentare proprio uno spartiacque tra due modi differenti di vedere la musica.
E occhio che già dalla fine dell'800 la sinfonia iniziava a declinare.
Originariamente Scritto da Army1987
Cosa significa questo? Che per la *cultura* italiana, la musica (come arte) è quella sinfonica, che (a meno che non vogliamo nominare, ad es., Ennio Morricone...) è morta. Pertanto, per l'italiano medio, la musica del tardo XX sec. è solo intrattenimento, categoria nella quale il pop e la dance rientrano in pieno.
Più che altro la storia culturale viene scritta e tramandata da una generazione ormai geriatrica e conservatrice che non è più in grado di sostenere, comprendere ed analizzare il mondo contemporaneo.
Nel ventesimo secolo si sono in effetti venuti a creare i presupposti per cui la musica è diventata un divertimento culturale ed è stata straziata nel suo contenuto artistico da un opprimente sistema sociale. Esistevano già, nella musica classica, degli artisti indipendenti come Mozart e Beethoven che non scrivevano più opere su commissione e dovevano dunque porsi in maniera indipendente rispetto al pubblico; purtroppo nel secolo successivo questo è degenerato e creato forme di musica con uno scopo esterno ad essa (quale la dance.. per il pop farei un discorso a parte).
Originariamente Scritto da Army1987
Questo spiega perché, di musica seria dal punto di vista strumentale, ce ne sia poca: mentre negli USA c'è stato un passato di jazz e blues, generi legati all'improvvisazione, che per suonarli devi "amare" lo strumento (non ricordo chi nel topic "questione di gusti" consigliava di imparare a suonare uno strumento per far crescere la propria sensibilità). In Italia, invece, per cultura sono favoriti i cantautori. Anche il titolo di San Remo è "Festival della *canzone* italiana", e non della *musica* italiana. Una volta mia madre, sentendo Bohemian Rhapsody (considerata, non ricordo da chi, la canzone del millennio), mi chiese "chi sono questi?", e quando gli dissi "come fai a non conoscerla" mi rispose "io conosco la musica, *la sento la radio*"...
E per quale motivo dobbiamo per forza cercare il punto di vista strumentale, inteso da te come mera esposizione di tecnica? Non ti sembra che la tua visione sia decisamente parziale? Per me il carattere distintivo della musica italiana sta nella sua poesia cantautorale e nella forte capacità melodica.. il problema è che gli artisti in precedenza ascoltavano ben poco della musica internazionale ed è sempre rimasta isolata nel suo mondo bucolico. Fortunatamente dagli anni '90 sono iniziate a cambiare le cose e negli ultimi anni si è vista fiorire una generazione di musicisti davvero straordinaria: Giardini Di Mirò, Perturbazione, Gatto Ciliegia, Baustelle, e come di luce rifratta anche le gloriose band degli anni '90 come Marlene Kuntz e Subsonica si sono potenziate e modernizzate. Credo che la musica del nostro paese sia in ascesa e spero che la tendenza continui nei prossimi anni.
I powerchord sono nati perché gli accordi normali (triadi) non suonano bene con overdrive/distorsione. Sono formati da una nota bassa, la nota una quinta sopra la nota bassa, ed eventualmente una un'ottava sopra la nota bassa. Fondamentalmente vuol dire che le frequenze sono in rapporto 1:1,5:2. Abbastanza banale, eccessivo dire che deriva dai modi derivati. La scala pentatonica maggiore è la scala usata nella musica tradizionale cinese; la scala pentatonica minore fondamentamente è la scala blues senza la "blue note" una quinta diminuita sopra la tonica, originaria dei canti di lavoro africani.
Più che altro la storia culturale viene scritta e tramandata da una generazione ormai geriatrica e conservatrice che non è più in grado di sostenere, comprendere ed analizzare il mondo contemporaneo.
Fondamentalmente era questo ciò che avevo tentato di dire...
BTW, non ho mai parlato di "mera esposizione di tecnica". Riuscire a suonare il volo del calabrone a 220 bpm non fa di chi lo suona un artista, e una delle mie canzoni preferite é Aerials che tecnicamente è banale e ho imparato a suonare in circa 5 minuti. Intendo dire solo che nella tradizione musicale italiana gli strumenti non hanno l'importanza che hanno nel blues, nel jazz e in tutta la loro discendenza.
secondo me alcuni artisti italiani sono insuperabili, ma altri fanno , vabè comunque io ascolto sia musica italiana sia straniera, e ascolto ogni tipo di genere, in particolare preferisco questi artisti: il bepi, articolo 31, ma molti altri non li scrivo perchè non saprei chi lasciare fuori e se dovrei scriverli tutti impiegherei anni, comunque non posso sentire cantare: buble, d'alessio, pino daniele perchè mi fanno addormentare.
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