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Dibattito sulla Musica Commerciale...

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  • #16
    Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
    La "musica in sé" è un mito tanto quanto la musica commerciale: la musica contemporanea è inscindibile dal processo economico in cui si genera (gli strumenti musicali, di per sé, sono già risultato di forza-lavoro dei produttori di strumenti e attualmente sono sempre acquistati per il valore di scambio della moneta) e soprattutto non si dà senza il contesto sociale che fa germinare una certa produzione musicale. Togli la società, inscindibile da media e moda, e avrai tolto anche la musica.
    Veramente io per "musica in sè" intendo il prodotto che esce dallo studio di registrazione o da una qualsiasi sessione di registrazione anche amatoriale, e non mi pare abbia nessuna correlazione né con i media né con la moda, il trattamento mediatico viene dopo.
    L'errore è giudicare appunto quello che viene dopo, il trattamento del pezzo da parte dei media, volontario o involontario che sia, e non il pezzo, questo intendevo con "togli i media".
    Gli ascoltatori modaioli giudicano il pezzo in base quello, ma chi affibbia la label "commerciale" a pioggia è anche influenzato principalmente da quello, e quindi sono giudizi sullo stesso piano di superficialità.
    Last edited by StepTb; 16 September 2007, 15:13.
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    • #17
      Originariamente Scritto da StepTb Visualizza Messaggio
      Veramente io per "musica in sè" intendo il prodotto che esce dallo studio di registrazione o da una qualsiasi sessione di registrazione anche amatoriale, e non mi pare abbia nessuna correlazione né con i media né con la moda, il trattamento mediatico viene dopo.
      L'errore è giudicare appunto quello che viene dopo, il trattamento del pezzo da parte dei media, volontario o involontario che sia, e non il pezzo, questo intendevo con "togli i media".
      Gli ascoltatori modaioli giudicano il pezzo in base quello, ma chi affibbia la label "commerciale" a pioggia è anche influenzato principalmente da quello, e quindi sono giudizi sullo stesso piano di superficialità.
      L'errore è, invece, pensare che la musica nasca magicamente in uno studio di registrazione dal nulla, mentre invece mi pare abbastanza chiaro che prima di registrare musica (perlomeno farne di decente) devi poter selezionare ciò che suonerai, e per farlo devi averne ascoltata, e la ascolti solo attraverso i supporti mediatici; devi aver comprato uno strumento musicale, e lo potrai aver fatto solo scegliendo tra gli strumenti musicali disponibili (oppure, se sei un liutaio, avrai creato il tuo modello, ma sempre e comunque considerando il modo in cui si fanno le chitarre che non l'hai certo inventato tu).
      Anche quando tenti di "distaccarti" dalla moda lo fai sempre e comunque partendo da una moda e arrivando ad una moda, partendo da un contesto e arrivando ad uno stile, il quale, differenziandosi automaticamente dal contesto di partenza, allo stesso tempo modifica il contesto precedente e crea uno spiraglio verso possibili nuovi contesti o generi. I grandi artisti non sono quelli che hanno tentato di fuggire dalla cultura corrente, atteggiamento che rivela alla fine di essere più soggetti alla moda di chi la segue: sono coloro che invece la cultura l'hanno affrontata, assimilata e conosciuta, di modo da poter creare le proprie linee di fuga da essa; sono stati dei sintetizzatori, dei manipolatori, dei creatori, percorritori ed esploratori di nuovi piani musicali, cosa che hanno potuto fare solo perché necessariamente hanno maneggiato a sufficienza i piani preesistenti.

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      • #18
        Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
        L'errore è, invece, pensare che la musica nasca magicamente in uno studio di registrazione dal nulla, mentre invece mi pare abbastanza chiaro che prima di registrare musica (perlomeno farne di decente) devi poter selezionare ciò che suonerai, e per farlo devi averne ascoltata, e la ascolti solo attraverso i supporti mediatici;
        E quindi? Non ho condannato "I" sistemi mediatici. Ho detto che la musica viene trattata in maniere differenti dai sistemi mediatici a seconda dello scopo (economico, sottinteso) ed è errato giudicarla per queste maniere.
        La musica che ho ascoltato di certo non l'ho ascoltata perché era pompata *alla grande* dai media o perché non era pompata *alla grande* dai media, ma solo perché mi piaceva.
        Boulevard of Broken Dreams mi è piaciuta quand'è uscita, mi piace ancora. Nel frattempo da sconosciuta era diventata una hit? Sticazzi, la cosa non ha cambiato per niente il mio giudizio sulla canzone. Il fatto che la si sentisse ovunque mi ha fatto evitare di ascoltarla anche per conto mio perché tanto la sentivo già dappertutto, non certo perché era diventata una hit, quelle sono cose che ad un ascoltatore intelligente non dovrebbero fregare niente (tantomeno viceversa).

        Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
        devi aver comprato uno strumento musicale, e lo potrai aver fatto solo scegliendo tra gli strumenti musicali disponibili (oppure, se sei un liutaio, avrai creato il tuo modello, ma sempre e comunque considerando il modo in cui si fanno le chitarre che non l'hai certo inventato tu).
        E quindi? Un musicista studia musica, ascolta musica, si adatta un po' nella scelta degli strumenti, e compone. E allora? Nessuno qui ha negato che i musicisti e quindi la musica siano il prodotto di un sistema sociale e si debbano adattare almeno in parte ad un sistema economico, parlavo della fase successiva, la fase dell'industria che tratta il prodotto composto e delle successive reazioni dei succitati ascoltatori non intelligenti.

        Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
        Anche quando tenti di "distaccarti" dalla moda lo fai sempre e comunque partendo da una moda e arrivando ad una moda,
        Con moda non intendo stile. Con moda intendo tendenza sociale di massa. Se uno è proprio determinato a distaccarsi da una certa tendenza sociale logicamente parte da essa, ma non è per niente detto che arrivi ad un'altra tendenza sociale. Può benissimo fare i fattacci suoi come gli comoda, se poi questo creerà anche una tendenza sociale sarà un effetto involontario successivo.

        Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
        partendo da un contesto e arrivando ad uno stile, il quale, differenziandosi automaticamente dal contesto di partenza, allo stesso tempo modifica il contesto precedente e crea uno spiraglio verso possibili nuovi contesti o generi.
        Arrivando ad uno stile sì. Ma non è vero che questo stile automaticamente modifica il contesto precedente. Se l'altro stile non ne viene contaminato, non accetta la contaminazione, non si modifica di una virgola.

        Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
        I grandi artisti non sono quelli che hanno tentato di fuggire dalla cultura corrente, atteggiamento che rivela alla fine di essere più soggetti alla moda di chi la segue:
        Che l'atteggiamento di rifiutarla a tutti i costi indichi una soggezione o come minimo forte legame con la moda è vero, che ciò non possa generare grandi artisti è opinione soggettiva (e per quanto mi riguarda falsa).

        Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
        sono coloro che invece la cultura l'hanno affrontata, assimilata e conosciuta, di modo da poter creare le proprie linee di fuga da essa; sono stati dei sintetizzatori, dei manipolatori, dei creatori, percorritori ed esploratori di nuovi piani musicali, cosa che hanno potuto fare solo perché necessariamente hanno maneggiato a sufficienza i piani preesistenti.
        Certo, condivido anche, questo però è un discorso che va a parare su un campo totalmente differente da quello a cui mi riferivo. Credo che il malinteso sia nato dal fatto che sembravo rifiutare a priori "il sistema mediatico", "il sistema sociale", "il sistema economico", etc., quando invece parlavo solo ed esclusivamente della trasformazione di una musica in tendenza di massa e della successiva ricezione positiva o negativa da parte degli ascoltatori.
        Last edited by StepTb; 16 September 2007, 18:25.
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        • #19
          bravo steptb
          è tutta colpa delle major
          Last edited by heef; 16 September 2007, 21:00.
          stasera mi sbronzo di brutto e alla fine mi sdraio per terra e dormo come un cane
          mi passasse sopra un tir o un intercity io me ne frego - "e lei venne!" il teatro degli orrori

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          • #20
            Originariamente Scritto da StepTb Visualizza Messaggio
            Con moda non intendo stile. Con moda intendo tendenza sociale di massa. Se uno è proprio determinato a distaccarsi da una certa tendenza sociale logicamente parte da essa, ma non è per niente detto che arrivi ad un'altra tendenza sociale. Può benissimo fare i fattacci suoi come gli comoda, se poi questo creerà anche una tendenza sociale sarà un effetto involontario successivo.
            E' sostanzialmente questa distinzione a restare oziosa e irrealistica. L'artista non produrrebbe nulla se non prevedesse di essere ascoltato da un gruppo di persone, anche se questo gruppo di persone dev'essere ancora creato. Alla fine del processo creativo l'unica cosa di cui ci si accorge è che il pubblico, che prima si credeva di disprezzare e di dover castigare, è in realtà sempre il luogo in cui viene proiettata l'arte, che non si rivolge mai ad un singolo, ad un individuo preciso, ma si rivolge ai senza volto.

            Originariamente Scritto da StepTb Visualizza Messaggio
            Arrivando ad uno stile sì. Ma non è vero che questo stile automaticamente modifica il contesto precedente. Se l'altro stile non ne viene contaminato, non accetta la contaminazione, non si modifica di una virgola.
            Veramente, nel momento in cui tu nella categoria "metal", dove in un tempo x stanno Judas Priest e Iron Maiden, fai entrare pure gli Opeth e gli Anathema, ne viene che il metal non è già assolutamente più quello che era prima. Le alternative sono 1. espungere tali nomi dalla categoria e farli entrare in un'altra, 2. accettare che entrino nella categoria, ma al costo di modificarla, 3. creare un sottogenere nel tentativo di salvare la categoria con un rapporto genere/specie (operazione che, in ogni caso, finisce per ricadere nel punto 2).

            Originariamente Scritto da StepTb Visualizza Messaggio
            Che l'atteggiamento di rifiutarla a tutti i costi indichi una soggezione o come minimo forte legame con la moda è vero, che ciò non possa generare grandi artisti è opinione soggettiva (e per quanto mi riguarda falsa).
            Senza dubbio lo svincolo o la variazione dal tema è l'elemento creativo dell'arte; ma questo elemento da solo rischia di terminare in una distruzione fine a se stessa, in un nulla che copia il nulla e smette dunque di essere creativo. Chi si ferma ad una piccola rottura superficiale, opponendosi semplicemente alla moda, non ha ancora per nulla affrontato o percorso a fondo la creatività artistica; la negazione affermata di un certo tipo di valori è solo l'inizio della differenziazione creativa che sta alla base di ogni operazione artistica.

            Originariamente Scritto da StepTb Visualizza Messaggio
            Certo, condivido anche, questo però è un discorso che va a parare su un campo totalmente differente da quello a cui mi riferivo. Credo che il malinteso sia nato dal fatto che sembravo rifiutare a priori "il sistema mediatico", "il sistema sociale", "il sistema economico", etc., quando invece parlavo solo ed esclusivamente della trasformazione di una musica in tendenza di massa e della successiva ricezione positiva o negativa da parte degli ascoltatori.
            Ma la musica deve trasformarsi in una tendenza di massa, perché la musica è una questione di massa. Non c'è arte più "popolare" di questa, la si fa sempre in gruppo anche quando si suona da soli, per il semplice fatto che nessuno può mai possederla, afferrarla, è sempre tra le cose e le persone, tra l'inizio di un concerto e la sua fine, è sempre un evento in cui ci si ritrova all'improvviso.

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            • #21
              Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
              E' sostanzialmente questa distinzione a restare oziosa e irrealistica. L'artista non produrrebbe nulla se non prevedesse di essere ascoltato da un gruppo di persone, anche se questo gruppo di persone dev'essere ancora creato. Alla fine del processo creativo l'unica cosa di cui ci si accorge è che il pubblico, che prima si credeva di disprezzare e di dover castigare, è in realtà sempre il luogo in cui viene proiettata l'arte, che non si rivolge mai ad un singolo, ad un individuo preciso, ma si rivolge ai senza volto.
              A questa visione della creazione artistica non ci ho mai creduto più di tanto.
              La creazione per l'artista è innanzitutto espressione di se stesso e necessità. Necessità e basta, come può essere mangiare e dormire.
              La prima fase non è quella di voler mostrare qualcosa a qualcuno ma solo di sentire il bisogno di creare qualcosa. Il pubblico, contemplato o no, viene dopo.

              Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
              Veramente, nel momento in cui tu nella categoria "metal", dove in un tempo x stanno Judas Priest e Iron Maiden, fai entrare pure gli Opeth e gli Anathema, ne viene che il metal non è già assolutamente più quello che era prima. Le alternative sono 1. espungere tali nomi dalla categoria e farli entrare in un'altra, 2. accettare che entrino nella categoria, ma al costo di modificarla, 3. creare un sottogenere nel tentativo di salvare la categoria con un rapporto genere/specie (operazione che, in ogni caso, finisce per ricadere nel punto 2).
              Ma queste etichette sono per loro stessa ammissione "calderoni", fatti a posteriori per motivi posteriori di immediatezza (orientare in modo facile i discorsi).
              Ci sono band che hanno uno stile praticamente uguale, poi una se ne distacca e va su altri lidi, l'altra band si lascia contaminare? Se vuole lo fa, se non lo vuole non lo fa. Che poi qualcuno faccia una categoria e le metta assieme o meno è un fatto successivo e sempre discutibile.

              Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
              Ma la musica deve trasformarsi in una tendenza di massa, perché la musica è una questione di massa. Non c'è arte più "popolare" di questa, la si fa sempre in gruppo anche quando si suona da soli, per il semplice fatto che nessuno può mai possederla, afferrarla, è sempre tra le cose e le persone, tra l'inizio di un concerto e la sua fine, è sempre un evento in cui ci si ritrova all'improvviso.
              Evento è una cosa, musica un'altra. Evento è musica + altri fattori, principalmente appunto sociali. Musica è la composizione, e basta che una sola persona la suoni o ascolti perché da astrazione mentale o segni su pentagramma diventi musica.
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              • #22
                Originariamente Scritto da StepTb Visualizza Messaggio
                A questa visione della creazione artistica non ci ho mai creduto più di tanto.
                La creazione per l'artista è innanzitutto espressione di se stesso e necessità. Necessità e basta, come può essere mangiare e dormire.
                La prima fase non è quella di voler mostrare qualcosa a qualcuno ma solo di sentire il bisogno di creare qualcosa. Il pubblico, contemplato o no, viene dopo.
                Veramente, se fosse solo un bisogno fisico di quel tipo, non si capirebbe il motivo per cui questo bisogno debba estrinsecarsi in una materia esterna. Nessuno fa canzoni o scrive poesie perché non vengano mai lette, anzi proprio l'atto di decidere di produrre materiale artistico implica una decisione di "uscire allo scoperto", un estrinsecarsi. La "necessità" di cui parli non è mai decisa dall'artista, è un qualcosa che viene da fuori (e il fuori dell'individuo sono sempre e comunque gli altri) e che fuori ci ritorna. Anche perché pure i bisogni corporei, tecnicamente, non essendo comandati dall'arbitrio del singolo, sono sempre comunque un esteriorità (anche se non espressiva, poiché a parte rari casi d'ispirazione non vado al cesso per mostrare a tutti la mia opera).
                Poi l'artista può pure convincersi che tale bisogno di esprimersi all'esterno sia un atto puramente individuale che non ha nulla a che vedere con gli altri; del resto i modi di autoillusione del singolo non sono certo pochi. Ma a noi non ce la dà mica a bere.

                Originariamente Scritto da StepTb Visualizza Messaggio
                Ma queste etichette sono per loro stessa ammissione "calderoni", fatti a posteriori per motivi posteriori di immediatezza (orientare in modo facile i discorsi).
                Ci sono band che hanno uno stile praticamente uguale, poi una se ne distacca e va su altri lidi, l'altra band si lascia contaminare? Se vuole lo fa, se non lo vuole non lo fa. Che poi qualcuno faccia una categoria e le metta assieme o meno è un fatto successivo e sempre discutibile.
                Cosa c'entrano le contaminazioni, stavo parlando semplicemente di come si modificano le concezioni dei generi.. si parte sempre da un set sonoro, che sia un genere o il nome di una band, e da quel genere si creano differenziazioni che possono essere molto vicine alla band originaria (e quindi sommariamente si dice "band clone") oppure arrivano a produrre qualcosa di molto personale (e allora si dice "artista originale").

                Originariamente Scritto da StepTb Visualizza Messaggio
                Evento è una cosa, musica un'altra. Evento è musica + altri fattori, principalmente appunto sociali. Musica è la composizione, e basta che una sola persona la suoni o ascolti perché da astrazione mentale o segni su pentagramma diventi musica.
                Guarda, mi sa che o non suoni o non hai ben presente come funzionino le cose in musica. Prima di poter fare l'astrazione mentale, o prima di poter scrivere dei segni sul pentagramma, devi aver praticato della musica, altrimenti le idee che puoi farti nella testolina resteranno vuote e vaghe, e oltretutto nessuno ne avrà mai alcuna traccia.
                La musica è "evento" nel preciso significato per cui accade sempre fuori dagli individui (e-vento, venir fuori), accade tra gli individui. Il suono non è una qualità intrinseca dei corpi, si crea sempre per la percussione o per la risonanza di un corpo su un altro. L'unica cosa che può fare il singolo è far funzionare un certo modo d'espressione anziché un altro, ma sempre a seconda della materia con cui ha a che fare (violino, chitarra, amplificatore, funk, bossa nova ecc).

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                • #23
                  Originariamente Scritto da dark sayan Visualizza Messaggio
                  secondo me la musica commerciale e quel tipo di musica che viene fatta da coloro la cui unica intenzione è fare quattro soldi suonando quelle 4 cazzate che sn ben accette dalla massa dei deficenti
                  ha ragione e dico ad empty words che sta sbagliando. la massa nn è lui e nn sono manco io. la massa è quella gente ke nn capisce la musica e va dietro solo a quelle 4 troiate che escono su mtv o robaccia del genere...
                  Forte non è ki non cade mai,Ma chi trova sempre la forza di rialzarsi

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                  • #24
                    Anzitutto, non si dovrebbe mai generalizzare, n quanto non possiamo dire nè di un genere nè di una canzone che piace alla massa.

                    E' probabile che coloro i quali ascoltino la musica più raramente siano più attratti dalle canzoni che sentono maggiormente alla radio, ma queste canzoni non vanno comunque confuse con "musica commerciale", perchè la radio può decidere di mandare un pezzo dei metallica (che non è comunque un pezzo perfetto solo perchè è di un gruppo anni 80, quindi eccezionale, quindi privo di contaminazioni ec ecc ) come uno di britney spears.

                    E d'altronde la stessa britney spears può decidere di fare una ballata con archi che è un qualcosa di ricercato, come di realizzare un pezzo dance pop completamente campionato, e di sculettarci sopra.

                    Ma se a me piace il pezzo campionato non vedo perchè lo debba snobbare, dato che comunque la musica preferita del momento è ANCHE (e non sopratutto) espressione del proprio stato d'animo, e la ricerca di nuovi generi coincide il più delle volte, nei soggetti che appunto non si lasciano trascinare dalla radio (non parliamo di massa, la radio è uno strumento di comunicazione di massa, ma trascina il singolo che vuole farsi trascinare, non la massa), con uan propria evoluzione musicale. Prima mi piacevano i blink, ora cerco non solo il punk rock urlato con i 3 accordi di base, ma qualcosa di più profondo, magari lo cerco anche nei testi.

                    La musica commerciale non esiste, e al contrario di molti altri modi di dire nati per caso definire una musica come commerciale non giova a nessuno. Un pezzo si vende se è bello, e non diventa brutto, e quindi commerciale secondo la intellighenzia attualmente vigente, solo perchè ha venduto molto. Lo rigetti perchè lo hai stufato, ma il pezzo rimane quello.

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                    • #25
                      Abbiamo capito che la tutta la musica è definibile commerciale(come qualsiasi forma d'arte nel sistema sociale), perché tutti i gruppi fanno musica e poi la mettono in commercio ecc....
                      Su questo sono d'accordo, quindi è inutile giudicare un tipo di musica più ascoltato commerciale, perché tanto è sempre e comunque il pubblico a scegliere cosa ascoltare.
                      Se un gruppo è in vetta alle classifiche, nonostante il brano in esame possa sembrarci banale, o in generale una merda(come volete), è solo perché evidentemente grande parte del pubblico lo apprezza.
                      Queste cose non succedono mica solo adesso!!
                      Era lo stesso quando in vetta c'erano i Led Zeppelin, o i Queen. E' solo questione di preferenze.

                      Per me il termine commerciale, come dispreggiativo, è utilizzabile solo nel caso di un gruppo creato ad esempio dalla casa discografica, che dice: "Al pubblico piace questo, quindi o suonate questo o ve ne andate a fanculo!!"
                      In certi casi non ce n'è nemmeno bisogno, perché tanto è probabile che se il gruppo viene lanciato con una manovra commerciale, tipo l'invenzione di un nuovo ipotetico genere musicale, molta gente penserà semplicemente che il nuovo genere è il massimo(sempre in termini di moda), quindi il risultato è che il gruppo sarà ascoltato un casino i primi mesi, se avrà fortuna sopravviverà qualche anno, altrimenti finirà nel cesso!!
                      Last edited by Gianluca; 17 September 2007, 18:09.
                      "Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall'azione cattolica"

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                      • #26
                        Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
                        Poi l'artista può pure convincersi che tale bisogno di esprimersi all'esterno sia un atto puramente individuale che non ha nulla a che vedere con gli altri; del resto i modi di autoillusione del singolo non sono certo pochi. Ma a noi non ce la dà mica a bere.
                        Se la mettiamo sul piano inconscio ok, l'artista scrive sempre per esternarsi ad un qualcuno. Questo però non è legato al voler avere un pubblico per le sue opere. Proprio è un altro discorso, perché quel qualcuno può essere immaginario ed esistere solo nella sua mente per compiacere solo se stesso.
                        Ma sono due punti di vista opposti e quindi amen.

                        Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
                        Guarda, mi sa che o non suoni o non hai ben presente come funzionino le cose in musica. Prima di poter fare l'astrazione mentale, o prima di poter scrivere dei segni sul pentagramma, devi aver praticato della musica, altrimenti le idee che puoi farti nella testolina resteranno vuote e vaghe, e oltretutto nessuno ne avrà mai alcuna traccia.
                        La musica è "evento" nel preciso significato per cui accade sempre fuori dagli individui (e-vento, venir fuori), accade tra gli individui. Il suono non è una qualità intrinseca dei corpi, si crea sempre per la percussione o per la risonanza di un corpo su un altro. L'unica cosa che può fare il singolo è far funzionare un certo modo d'espressione anziché un altro, ma sempre a seconda della materia con cui ha a che fare (violino, chitarra, amplificatore, funk, bossa nova ecc).
                        Infatti, si crea con la composizione. E non è vero che è necessario aver praticato della musica perché in tal caso non sarebbe nata la musica (e invece le melodie ci sono anche in natura e di conseguenza chiunque può tentare di riprodurle e variarle). Una pioggia non è musica. Una composizione di musique concrète che utilizza i suoni della pioggia sì, perché è stata creata da una persona a partire da una sua astrazione mentale, e se è una persona creativa può crearla benissimo senza sapere nulla di musica ma solo sentendo la pioggia.
                        Sul fatto che non suono sei in errore (suono da circa 15 anni e tra l'altro proprio la prossima settimana ho un esame di acustica del suono), semplicemente ho una visione concreta e non filosofica dell'arte chiamata musica, che è null'altro se non il prodotto udibile di una composizione sonora (programmata o improvvisata non conta).
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                        • #27
                          Originariamente Scritto da StepTb Visualizza Messaggio
                          Se la mettiamo sul piano inconscio ok, l'artista scrive sempre per esternarsi ad un qualcuno. Questo però non è legato al voler avere un pubblico per le sue opere. Proprio è un altro discorso, perché quel qualcuno può essere immaginario ed esistere solo nella sua mente per compiacere solo se stesso.
                          Non si tratta proprio di inconscio, si tratta di avere un po' di contatto con la realtà. L'artista narciso e individuale era poco credibile nell'800, figuriamoci nel 2007. Se esiste ancora gente di questo tipo, di certo non deve vivere granché bene, e del resto non dev'essere neanche un grande artista (gli ottimi artisti che in passato si son dimostrati isolazionisti erano tutt'altro che poco a contatto con la realtà: lo erano anche troppo).

                          Originariamente Scritto da StepTb Visualizza Messaggio
                          Infatti, si crea con la composizione. E non è vero che è necessario aver praticato della musica perché in tal caso non sarebbe nata la musica (e invece le melodie ci sono anche in natura e di conseguenza chiunque può tentare di riprodurle e variarle). Una pioggia non è musica. Una composizione di musique concrète che utilizza i suoni della pioggia sì, perché è stata creata da una persona a partire da una sua astrazione mentale, e se è una persona creativa può crearla benissimo senza sapere nulla di musica ma solo sentendo la pioggia.
                          Quindi fammi capire: non è necessario praticare e creare la musica per comporla (perché la musica c'è anche in natura), ma dall'altra parte è necessario praticare e creare la musica per comporla (perché in natura - così com'è - non c'è musica). Però fammi un fischio quando ti sei deciso..

                          Originariamente Scritto da StepTb Visualizza Messaggio
                          Sul fatto che non suono sei in errore (suono da circa 15 anni e tra l'altro proprio la prossima settimana ho un esame di acustica del suono), semplicemente ho una visione concreta e non filosofica dell'arte chiamata musica, che è null'altro se non il prodotto udibile di una composizione sonora (programmata o improvvisata non conta).
                          A me par meno concreta una persona il cui modello d'artista sia un musicista che scrive canzoni alla sua Beatrice immaginaria isolandosi dal mondo reale, e che concepisce la musica come una conseguenza di una codificazione del tutto astratta dal materiale che è stato codificato e non immanente ad esso, come se una certa struttura musicale non fosse sempre profondamente legata alla materia sonora che essa informa.
                          Certo se credi che Mozart quando componeva si immaginava le notine sul pentagramma e che da esse uscissero magicamente i suoni siamo messi bene.. la maggior parte degli artisti moderni (tra cui buona parte di quelli elencati da te in vari altri thread) un pentagramma a momenti manco sanno cosa sia, eppure stranamente riescono a far musica lo stesso, esattamente come un bambino di 4 anni sa produrre correttamente frasi in italiano senza avere la minima idea di cosa sia la sintassi e la grammatica. Ma deduco che la maggior parte della gente si porti sempre dietro un manuale per controllare se sta utilizzando le regole sintattiche corrette, mentre parla del cane del proprio vicino di casa con il parrucchiere durante la messa in piega.

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                          • #28
                            Originariamente Scritto da Lord Reborn Visualizza Messaggio
                            ha ragione e dico ad empty words che sta sbagliando. la massa nn è lui e nn sono manco io. la massa è quella gente ke nn capisce la musica e va dietro solo a quelle 4 troiate che escono su mtv o robaccia del genere...

                            A volte non capisco se lo sei o lo fai.
                            Queste sono solo tue opinioni personali senza un briciolo di argomentazione, cosa intendi con "quella gente ke nn capisce la musica" se proprio tu hai detto che "i Tokyo Hotel faranno strada"?
                            Non capisco veramente tutto questo odio generalizzato contro M Tv, é un canale come un altro che diffonde musica e il solo fatto che a te non piaccia non vuol dire che sia in ogni caso musica scadente, se dici poi che gente come i Finley fà cagare sfondi una porta aperta, ce ne siamo accorti tutti, ma definirmi "commerciali" i Negramaro solo perché hanno avuto il successo che meritavano no.
                            Cosa le renderebbe troiate? Mi spiace ma la risposta "il fatto che non mi piacciono" a me non và bene, quindi o dai argomentazioni che stiano almeno in piedi oppure smettila di renderti ridicolo, molto probabilmente "quella gente" quando ascolta la tua musica dice che "Lord Reborn non capisce niente di musica"
                            "Non sarai mai un vero uomo fino a che non conoscerai la via del guerriero..."

                            I sette principi del Bushido

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                            • #29
                              Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
                              Quindi fammi capire: non è necessario praticare e creare la musica per comporla (perché la musica c'è anche in natura), ma dall'altra parte è necessario praticare e creare la musica per comporla (perché in natura - così com'è - non c'è musica). Però fammi un fischio quando ti sei deciso..
                              E infatti ho detto l'esatto contrario, ovvero che la musica *non* c'è in natura.
                              Altrimenti dovremmo considerare scultura, architettura, e via avanti le opere naturali.
                              La musica è una delle arti umane, le arti sono invenzioni dell'uomo che partono da ciò che sente/vede in natura, per questo dico che la musica è essenzialmente la composizione, e che sia improvvisata o no è la stessa cosa.

                              Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
                              A me par meno concreta una persona il cui modello d'artista sia un musicista che scrive canzoni alla sua Beatrice immaginaria isolandosi dal mondo reale, e che concepisce la musica come una conseguenza di una codificazione del tutto astratta dal materiale che è stato codificato e non immanente ad esso, come se una certa struttura musicale non fosse sempre profondamente legata alla materia sonora che essa informa.
                              Certo se credi che Mozart quando componeva si immaginava le notine sul pentagramma e che da esse uscissero magicamente i suoni siamo messi bene.. la maggior parte degli artisti moderni (tra cui buona parte di quelli elencati da te in vari altri thread) un pentagramma a momenti manco sanno cosa sia, eppure stranamente riescono a far musica lo stesso, esattamente come un bambino di 4 anni sa produrre correttamente frasi in italiano senza avere la minima idea di cosa sia la sintassi e la grammatica. Ma deduco che la maggior parte della gente si porti sempre dietro un manuale per controllare se sta utilizzando le regole sintattiche corrette, mentre parla del cane del proprio vicino di casa con il parrucchiere durante la messa in piega.
                              Difatti non mi pare proprio di aver detto questo.
                              MyAnimeList
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                              • #30
                                che tutti gli artisti vendono i propri dischi nn c'è dubbio ma facciamo differenza su chi si limita a vendere dischi e fare tour dal vivo e chi le proprie canzoni le sputtana su mtv, top of the pops,festivalbar e le radio imbecilli.
                                Forte non è ki non cade mai,Ma chi trova sempre la forza di rialzarsi

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