La Ferrari è la conferma, la Bar la sorpresa, la Renault la mina vagante, la Williams la promessa. Questa fase pre-mondiale della stagione 2004 di Formula Uno sta già descrivendo quali siano le forze in campo.
La scuderia di Maranello ha affinato il già buon progetto 2003 confidando sulla prestazione pura e sulla resistenza meccanica, la Williams ha fatto il salto di qualità in termini di aerodinamica, la Bar pare aver cambiato registro rispetto al passato e la Renault può contare, probabilmente, sul miglior progetto globale dell’anno.
L’unica scuderia che pare aver iniziato l’anno nuovo con il passo sbagliato è la McLaren. La scuderia di Ron Dennis, infatti, ha raccolto una inquietante serie di magre figure soprattutto dal punto di vista dell’affidabilità del mezzo e del motore.
La MP4/19 non è altri che l’evoluzione dell’abortito progetto MP4/18, la monoposto che avrebbe dovuto partecipare al mondiale 2003 ma che non corse mai. La “nuova” McLaren avrebbe dovuto presentarsi ai test 2004 già evoluta e a posto dato che ha ormai 2 anni di esistenza. Eppure, se da un lato i tempi sul giro sono buoni, la macchina in sé va male.
Il nuovo motore Mercedes, secondo le indiscrezioni, è potentissimo e veloce ma si “stanca” presto, ovvero non riesce a mantenere le stesse prestazioni per l’arco degli 800km previsti dal regolamento. Rende bene quando “è fresco”, cala di prestazioni quando inizia ad aver percorso tanta strada.
C’è poi la paura degli incendi. Per motivi ancora da capire, la MP4/19 tende a incendiarsi: non è il motore, non è la benzina, forse è il cambio. L’ex ferrarista John Sutton aveva progettato un cambio in carbonio. Ron Dennis lo ha buttato nel wc, e ha fatto montare quello vecchio in alluminio.
Altro capitolo riguarda l’abitabilità: la MP4/19 è strettissima e scomoda. Per uscire, i piloti devono smontare (sì, smontare) l’abitacolo: togliere il volante, il cruscotto con il parabrezza, le protezioni laterali e uscire.
Per ridurre gli ingombri, infatti, Adrian Newey ha disegnato un abitacolo per puffi dove il povero tester Alex Wurz, mister 1m92, non riesce nemmeno ad entrare. Per lui, incredibile a dirsi, è stata costruita una macchina ad hoc.
Kimi Raikkonen, nel frattempo, è sempre più perplesso: da vicecampione del mondo avrebbe voluto una monoposto subito vincente. Invece dovrà sperare, almeno all’inizio, di non procurarsi troppi ematomi e di non bruciarsi il fondoschiena.
Fonte: Publio Virgilio Marone
La scuderia di Maranello ha affinato il già buon progetto 2003 confidando sulla prestazione pura e sulla resistenza meccanica, la Williams ha fatto il salto di qualità in termini di aerodinamica, la Bar pare aver cambiato registro rispetto al passato e la Renault può contare, probabilmente, sul miglior progetto globale dell’anno.
L’unica scuderia che pare aver iniziato l’anno nuovo con il passo sbagliato è la McLaren. La scuderia di Ron Dennis, infatti, ha raccolto una inquietante serie di magre figure soprattutto dal punto di vista dell’affidabilità del mezzo e del motore.
La MP4/19 non è altri che l’evoluzione dell’abortito progetto MP4/18, la monoposto che avrebbe dovuto partecipare al mondiale 2003 ma che non corse mai. La “nuova” McLaren avrebbe dovuto presentarsi ai test 2004 già evoluta e a posto dato che ha ormai 2 anni di esistenza. Eppure, se da un lato i tempi sul giro sono buoni, la macchina in sé va male.
Il nuovo motore Mercedes, secondo le indiscrezioni, è potentissimo e veloce ma si “stanca” presto, ovvero non riesce a mantenere le stesse prestazioni per l’arco degli 800km previsti dal regolamento. Rende bene quando “è fresco”, cala di prestazioni quando inizia ad aver percorso tanta strada.
C’è poi la paura degli incendi. Per motivi ancora da capire, la MP4/19 tende a incendiarsi: non è il motore, non è la benzina, forse è il cambio. L’ex ferrarista John Sutton aveva progettato un cambio in carbonio. Ron Dennis lo ha buttato nel wc, e ha fatto montare quello vecchio in alluminio.
Altro capitolo riguarda l’abitabilità: la MP4/19 è strettissima e scomoda. Per uscire, i piloti devono smontare (sì, smontare) l’abitacolo: togliere il volante, il cruscotto con il parabrezza, le protezioni laterali e uscire.
Per ridurre gli ingombri, infatti, Adrian Newey ha disegnato un abitacolo per puffi dove il povero tester Alex Wurz, mister 1m92, non riesce nemmeno ad entrare. Per lui, incredibile a dirsi, è stata costruita una macchina ad hoc.
Kimi Raikkonen, nel frattempo, è sempre più perplesso: da vicecampione del mondo avrebbe voluto una monoposto subito vincente. Invece dovrà sperare, almeno all’inizio, di non procurarsi troppi ematomi e di non bruciarsi il fondoschiena.
Fonte: Publio Virgilio Marone
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