Questa immagine mostra il giocatore Tom Williams, trequarti ala degli Harlequins, sanguinante al volto, mentre viene accompagnato fuori campo. Il regolamento del rugby prevede la sostituzione del giocatore sanguinante anche con un giocatore già sostituito, che ha quindi l'opportunità di rientrare in campo.
Ebbene, il sangue che si vede è semplicemente finto. Il giocatore, al 69' (a 11 quindi dal termine della gara, e con la sua squadra sotto 5-6 contro il Leinster, in Heiniken Cup), 5 minuti dopo la sua entrata in campo, al primo contatto, si butta a terra, prende dalla tasca dei pantaloncini una boccettina contenente liquido rosso, se la porta alla bocca e quindi la rompe (un replay televisivo evidenzierà l'atto del giocatore di prendere qualcosa dalla tasca e di accompagnarlo alla bocca). Il fisioterapista, Steph Brennan, consiglia al coach la sostituzione del giocatore (successivamente si verrà a sapere che nello spogliatoio al giocatore è stato inciso un labbro per rendere il tutto più credibile).
Motivo? semplice: far rientrare il giocatore Nick Evans, n. 10 dal piede buono per drop o calci piazzati, sostituito al 47' da Chris Malone (poi dovuto uscire per infortunio), per cercare di recuperare nei minuti finali lo svantaggio. Nel finale, Evans tenterà un drop, ma sbagliandolo darà la vittoria al Leinster.
Ovviamente all'interno della federazione è scoppiato il caos: a Williams sono stati dati 12 mesi di squalifica, poi ridotti a 4, al fisioterapista 2 anni, e al dt del team Dean Richards, che ha ammesso di aver architettato il tutto, 3 anni; gli Harlequins rischiano un anno di squalifica da Premiership e Heiniken Cup. L'indagine ha inoltre rivelato che questa squadra aveva usato questo trucco altre 4 volte, e il sospetto è che altri utilizzino questa tecnica.
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