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La politica che era stata interpellata dalla pediatra del Corriere della Sera, scrive una lettera a Matteo Renzi riguardo ai giochi violenti.

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  • #61
    Originariamente Scritto da Blackhole87 Visualizza Messaggio
    Che è legge è vero; già prima in realtà esisteva una legge in merito, da un paio d'anni però è stata sostituiva dal PEGI, appunto.
    Ma i giochi sono tranquillamente esposti come tutti gli altri, spetta al negoziante rifiutarsi di venderlo al minorenne (pena sanzione legale).



    Scusa l'OT, ma vorrei dire che hanno trovato un'altro sistema, ovvero la supertassazione. Ci sono tasse così alte sul tabacco e sugli alcolici (tranne la birra, che in larga parte è prodotta proprio in Inghilterra) che, a onor del vero, soltanto una minoranza fuma o beve superalcolici in grande quantità. (Un pacchetto di sigarette da dieci, che in Italia costa in generale due euro e cinquanta, facendo le dovute conversioni sterlina euro qui ne costa sette).
    Una cosa che ho notato, però, è che la maggior parte dei pub che vendono solo birra o comunque un ristretto numero di alcolici non chiedono sempre la carta d'identità, quindi il sistema non è molto rispettato.
    Pub con vasta scelta di alcolici invece lo chiedono sempre. In ogni caso, come dici tu, l'Inghilterra è la nazione europea con più problemi di alcol fra i giovani.

    Riguardo al tuo discorso non posso darti torto, e la cosa che più mi preme sottolineare è il fatto che la decisione secondo la quale il media A è classificato 18+ è completamente arbitraria, per quanto ben ponderata.
    Inoltre, come sappiamo, il concetto di cos'è "eccessivo" e cosa non lo è cambia di anno in anno, mentre la mentalità delle singole persone no. Che il PEGI venga ascoltato son d'accordo (aka negozianti fate attenzione quando vendete e genitori fate attenzioni ai vostri figli), che diventi legge... beh, non tanto.
    Si è vero.

    Tra l'altro la supertassazione è un'altra bella cagata, in Inghilterra trovi sigarette del mercato nero dietro ad ogni angolo. Io stesso le compravo in un paesino del cavolo.
    Io sono del parere che censure e proibizionismo non siano mai le strade corrette da seguire.

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    • #62
      Originariamente Scritto da Voradhor Visualizza Messaggio
      Per tutti quelli che dicono che il PEGI debba diventare Obbligatorio nel senso di dover mettere sotto "chiave" i giochi pegi 18 un po' come si fa con i porno. In primis bisognerebbe allora attuare lo stesso comportamento con film e letteratura. Inoltre non mi sembra che la censura o che i divieti ultra rigidi abbiano quasi mai portato a reali vantaggi alla società.
      Tutti quelli che sono andati in inghiliterra avranno presente che ottenere anche solo una birra se si è minorenni è quasi impossibile perchè chiedono semore i documenti. Quindi in teoria il sistema funziona bene. Poi spiegatemi perchè l'inghilterra è forse il paese Europeo con i più grandi prolbemi di alcol tra i minorenni.

      Io ripeto, contrariamente a quello che dice Jenny che vuole difendere a tutti i costi i genitori, il vero problema su cui andare ad agire sono appunto i genitori, non il PEGI o altre cagate. Non ci sono cazzi, l'educazione del bambino è resposnsabilità e gira attorno ai genitori e NON allo stato.
      Lo Stato puo' intervenire con facilitazioni (come i buoni famiglia) e dare un guida, ma non bisogna esagerare. Infatti lo stato tutela i videogiochi ed i genitori con il caspita di PEGI, davvero mi chiedo se dobbiamo arrivare a fare i simil-sexy-shop con videogiochi pegi 18 con le insegne rosse e le tendine? Cioè boh davvero non è sufficiente un indicazione chiara e precisa del prodotto che si sta acquistando? La soluzione è davvero quella di vietare? Ma soprattutto è lo stato o il genitore che deve controllare con cosa viene a contatto il figlio?
      Si beh certo. Liberi tutti. Porno spinto anche a 6 anni d età. Poi ogni genitore (dio ci scampi) sarà lui a giudicare. Comunque l inghilterra ha problemi do alcolismo minorile perché È insito nella cultura anglosassone abusarne. Ciò. Non toglie che i divieti e il non metterlo sotto il naso aiaiuta a diminuire la quantità in circolo.

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      • #63
        Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
        Si beh certo. Liberi tutti. Porno spinto anche a 6 anni d età. Poi ogni genitore (dio ci scampi) sarà lui a giudicare.
        Perdonami ma cosa diavolo c'entra sta cosa? E' davvero la tua risposta al mio post?
        Il porno è regolamentato così come sono regolamentati i videogiochi e tutti i media in ITALIA.
        Secondo te, ripeto, mettere i pegi 18 sotto chiave risolve qualche cosa? Cioè quindi facciamo le stanze separate dai mediastore .
        I PEGI esistono, ci sono e già regolamentano i videogiochi, poi possiamo discutere sulla responsabilità dei negozianti ecc.ecc.
        Perchè nessun genitore compra un amaro AVERNA e la da da bere al figlio di 9 anni? Perchè percepisce che l'AVERNA non è ovviamente adatta al figlio. Eppure non c'è scritto nulla sulla bottiglia, non c'è un VM 18 ne c'è scritto che l'alcol provoca la morte.
        Perchè un genitore non da il caffe al figlio di 6 anni? Eppure non mi risulta che lavazza scriva qualcosa sulle confezioni riguardo al fatto che la caffeina sia una sostanza tossica. Questo perchè il genitore, per esperienza pregressa e per interessamento personale, sa che queste sostanze non adatte ad un bambino.
        Ora sulla copertina di un videogioco, anche supponendo che un genitore non ne abbia MAI visto uno e non sappia nemmeno di che forma è fatto, c'è scritto grosso come una casa sottolineato di rosso 18+ e poco sotto ci sono tanto di immagini e scritte in ITALIANO con scritto SESSO, DROGA, RAZZISIMO ecc.ecc.ecc.
        Perchè questo non dovrebbe bastare a far capire ad una persona cosa sta acquistando? Davvero non è sufficiente come guida e processo informativo verso il genitore nella tutela del figlio?
        Supponendo invece che sia il bambino a comprare per fatti suoi da solo il videogioco (e qui dovrebbe scattare l'intervento del negoziante), vogliamo credere che se se ne sta chiuso ore nella sua stanzetta a giocare al gioco violento nessun genitore se ne accorge ed eventualmente lo toglie (il gioco)?
        Se è così allora mi sembra che sia la mancata sorveglianza del genitore piuttosto che il videogioco.

        Io ribadisco che non credo che oggi, nel mondo di internet e social network la soluzione sia quella di inasprire regole che già ci sono.

        Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
        Comunque l inghilterra ha problemi do alcolismo minorile perché È insito nella cultura anglosassone abusarne. Ciò. Non toglie che i divieti e il non metterlo sotto il naso aiaiuta a diminuire la quantità in circolo.
        Perdonami ma questo insito nella cultura Inglese abusarne mi sembra davvero una frase superficiale. Allora è insito della cultura araba essere terroristi tagliagole ed in quella Italiana essere mafiosi e perdigiorno?
        Last edited by Voradhor; 10 February 2015, 01:12.

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        • #64
          Scusate il doppio post volevo aggiungere una cosa.

          Pensavo all'ipotetico caso in cui effettivamente un pegi 18 di fatto acquisisca la valenza di un VM18 come quello dei porno per esempio.
          Quindi un ragazzo di 16 anni, che per la cronaca è tipo in terza liceo, non può acquistare un dead space perchè per lui è un gioco troppo violento?
          Boh sarà che io a 16 anni ne ho fatte di cotte e di crude ma penso che il dead space sarebbe stato davvero l'ultimo dei problemi

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          • #65
            Originariamente Scritto da Voradhor Visualizza Messaggio
            Perdonami ma cosa diavolo c'entra sta cosa? E' davvero la tua risposta al mio post?
            Esatto.

            Il porno è regolamentato così come sono regolamentati i videogiochi e tutti i media in ITALIA.
            Secondo te, ripeto, mettere i pegi 18 sotto chiave risolve qualche cosa? Cioè quindi facciamo le stanze separate dai mediastore .
            Ma come la percepisci la realtà? stanze separate? cioè sarebbe la copertina il problema? le stanze separate esistono laddove anche la copertina è esplicita. Nel caso dei videogiochi sarebbe sufficiente seguire il pegi in copertina. No non risolverebbe. Come ho già scritto (ma evidentemente è un concetto difficile) In italia anche i prodotti con Pegi 18 sono pesantemente censurati. Rendere obbligatoria la maggiore età consentirebbe di smettere di farlo. Proprio come nei porno a te cari.

            I PEGI esistono, ci sono e già regolamentano i videogiochi, poi possiamo discutere sulla responsabilità dei negozianti ecc.ecc.
            Ed ecco perché appunto non hai capito una ceppa. I pegi ci sono ma non vincolano in nessun modo il negoziante, ne il cliente. La compravendita non è minimamente influenzata da ciò. Pertanto con la responsabilità del negoziante il giovinotto che vuole gta ci si pulisce il culo.

            Perchè nessun genitore compra un amaro AVERNA e la da da bere al figlio di 9 anni? Perchè percepisce che l'AVERNA non è ovviamente adatta al figlio. Eppure non c'è scritto nulla sulla bottiglia, non c'è un VM 18 ne c'è scritto che l'alcol provoca la morte.
            Attenzione attenzione. I super alcolici sono disciplinati dalla legge. Un genitore non può acquistarli e darli al figlio ma che diavolo di esempio è?

            Perchè un genitore non da il caffe al figlio di 6 anni? Eppure non mi risulta che lavazza scriva qualcosa sulle confezioni riguardo al fatto che la caffeina sia una sostanza tossica. Questo perchè il genitore, per esperienza pregressa e per interessamento personale, sa che queste sostanze non adatte ad un bambino.
            Seee l'esperienza pregressa dei genitori sui videogiochi violenti BWHAAHAHAHAHAHAHAH

            Ora sulla copertina di un videogioco, anche supponendo che un genitore non ne abbia MAI visto uno e non sappia nemmeno di che forma è fatto, c'è scritto grosso come una casa sottolineato di rosso 18+ e poco sotto ci sono tanto di immagini e scritte in ITALIANO con scritto SESSO, DROGA, RAZZISIMO ecc.ecc.ecc.
            Perchè questo non dovrebbe bastare a far capire ad una persona cosa sta acquistando? Davvero non è sufficiente come guida e processo informativo verso il genitore nella tutela del figlio?
            Perché sorpresa delle sorprese! il figlio non ha bisogno del genitore per acquistarlo!

            Supponendo invece che sia il bambino a comprare per fatti suoi da solo il videogioco (e qui dovrebbe scattare l'intervento del negoziante), vogliamo credere che se se ne sta chiuso ore nella sua stanzetta a giocare al gioco violento nessun genitore se ne accorge ed eventualmente lo toglie (il gioco)?
            Il negoziante non può imporre nessun divieto al cliente a prescindere dal suo buonsenso, e si, lo stato deve tutelare anche i minori trascurati dai genitori, non solo quelli con genitori attenti per i quali il problema non sussiste.

            Se è così allora mi sembra che sia la mancata sorveglianza del genitore piuttosto che il videogioco.
            Si e si fottano i ragazzini con genitori poco attenti.

            Io ribadisco che non credo che oggi, nel mondo di internet e social network la soluzione sia quella di inasprire regole che già ci sono.
            Eh tu credi quel che ti pare. Viviamo in democrazia e anche gli altri sono liberi di esprimersi.



            Perdonami ma questo insito nella cultura Inglese abusarne mi sembra davvero una frase superficiale. Allora è insito della cultura araba essere terroristi tagliagole ed in quella Italiana essere mafiosi e perdigiorno?
            Evidentemente sei incapace di distinguere un volgare stereotipo culturale da quello che invece è un problema di emergenza sociale.

            Uno stereotipo è un modello diffuso in una data cultura che per estensione viene applicato a individui che non c'entrano nulla e pertanto è nocivo. Ad esempio, visto che fa parte di una nazione dove esistono un buon numero di mafiosi e perdigiorno, anche un italiano gran lavoratore viene etichettato come mafioso e perdigiorno. Un islamico come tagliagole, un irlandese come beone.
            Un'emergenza sociale è tutt'altro. Per costume, per cultura secolare o del momento, alcuni tratti in determinati paesi vengono fuori in maniera preponderante e devono essere utilizzati tutti i mezzi, educativi in prima linea, ma anche costrittivi per ricondurli a una normale gestibilità. Ad esempio in italia non tutti sono mafiosi e perdigiorno, però esiste un problema di assenteismo e di mafia da combattere con decisione. So la tua considerazione è vuota come una busta nel vento. Nessuno sta stereotipando gli inglesi che sono tra l'altro la mia nazione preferita.

            Mi scuso per l'acidità ma son le 5 di mattina e mi son svegliato di soprassalto XD
            Last edited by Andrew Clemence; 10 February 2015, 06:28.

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            • #66
              Originariamente Scritto da Voradhor Visualizza Messaggio
              Scusate il doppio post volevo aggiungere una cosa.

              Pensavo all'ipotetico caso in cui effettivamente un pegi 18 di fatto acquisisca la valenza di un VM18 come quello dei porno per esempio.
              Quindi un ragazzo di 16 anni, che per la cronaca è tipo in terza liceo, non può acquistare un dead space perchè per lui è un gioco troppo violento?
              Boh sarà che io a 16 anni ne ho fatte di cotte e di crude ma penso che il dead space sarebbe stato davvero l'ultimo dei problemi
              Ma infatti il fatto che molte volte i contenuti siano blandi lo dobbiamo proprio alla censura che si aziona ben sapendo che quella roba finirà in mano anche ai ragazzini di 10 anni.

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              • #67
                Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
                Esatto.



                Ma come la percepisci la realtà? stanze separate? cioè sarebbe la copertina il problema? le stanze separate esistono laddove anche la copertina è esplicita. Nel caso dei videogiochi sarebbe sufficiente seguire il pegi in copertina. No non risolverebbe. Come ho già scritto (ma evidentemente è un concetto difficile) In italia anche i prodotti con Pegi 18 sono pesantemente censurati. Rendere obbligatoria la maggiore età consentirebbe di smettere di farlo. Proprio come nei porno a te cari.



                Ed ecco perché appunto non hai capito una ceppa. I pegi ci sono ma non vincolano in nessun modo il negoziante, ne il cliente. La compravendita non è minimamente influenzata da ciò. Pertanto con la responsabilità del negoziante il giovinotto che vuole gta ci si pulisce il culo.


                Attenzione attenzione. I super alcolici sono disciplinati dalla legge. Un genitore non può acquistarli e darli al figlio ma che diavolo di esempio è?



                Seee l'esperienza pregressa dei genitori sui videogiochi violenti BWHAAHAHAHAHAHAHAH



                Perché sorpresa delle sorprese! il figlio non ha bisogno del genitore per acquistarlo!



                Il negoziante non può imporre nessun divieto al cliente a prescindere dal suo buonsenso, e si, lo stato deve tutelare anche i minori trascurati dai genitori, non solo quelli con genitori attenti per i quali il problema non sussiste.



                Si e si fottano i ragazzini con genitori poco attenti.



                Eh tu credi quel che ti pare. Viviamo in democrazia e anche gli altri sono liberi di esprimersi.





                Evidentemente sei incapace di distinguere un volgare stereotipo culturale da quello che invece è un problema di emergenza sociale.

                Uno stereotipo è un modello diffuso in una data cultura che per estensione viene applicato a individui che non c'entrano nulla e pertanto è nocivo. Ad esempio, visto che fa parte di una nazione dove esistono un buon numero di mafiosi e perdigiorno, anche un italiano gran lavoratore viene etichettato come mafioso e perdigiorno. Un islamico come tagliagole, un irlandese come beone.
                Un'emergenza sociale è tutt'altro. Per costume, per cultura secolare o del momento, alcuni tratti in determinati paesi vengono fuori in maniera preponderante e devono essere utilizzati tutti i mezzi, educativi in prima linea, ma anche costrittivi per ricondurli a una normale gestibilità. Ad esempio in italia non tutti sono mafiosi e perdigiorno, però esiste un problema di assenteismo e di mafia da combattere con decisione. So la tua considerazione è vuota come una busta nel vento. Nessuno sta stereotipando gli inglesi che sono tra l'altro la mia nazione preferita.

                Mi scuso per l'acidità ma son le 5 di mattina e mi son svegliato di soprassalto XD
                Non sono assolutamente daccordo.

                Rimane il fatto che se tuo figlio di 10 anni (inteso in modo generico) esce, tira fuori 70 (che qualcuno gli ha dato) euro si compra GTA e ci gioca per 80 ore e nessuno, dico nessuno in famiglia si rende conto della cosa o dice nulla, a me sembra che il problema sia il rapporto genitore figlio e non la regolamentazione vera e propria.

                Tra l'altro in Italia il PEGI è formalmente riconosciuto dalla legge e approvato dallo stato ma come dici tu NON è imponibile dalla legge, come invece lo è in alcuni altri stati Europei.
                Io non sono totalmente daccordo che far diventare imponibile per legge il PEGI risolva la situazione e penso che ci siano cose più importanti di questa da poter effettuare.

                E poi ripeto che rimane il fatto che, una volta adottata questa politica per il videogioco, allora dovrebbe essere adottata per ogni altra forma di intrattenimento, perchè così come è un PEGI 18 the withcer 2 allora dovrebbe essere vietato anche "wolf of wallstreet" ma invece si becca un Rated R che sta a significare adatto ai minori di 16 solo se accompagnati...
                Cioè quindi nel film dove un buon 30% c'è gente che fa orgioni e che si droga a fiumi allora va bene però per il videogioco che ha molte meno scene di sesso ed è sicuramente meno "scioccante" (alla fine è un fantasy con qualche tetta ogni tanto) si becca un bel vm18.

                A me sembra che con tutta questa attenzione mediatica sul videogioco si perda di vista l'importanza dei veri responsabili della situazione odierna in cui il videogioco è si compreso ma ha un peso ben poco rilevante. Tra social network, internet senza nessun freno, film pubblicità e programmi assurdi trovo davvero ridicolo porre cosi tanta attenzione solo ed unicamente sul videogioco.
                Mi sembra piuttosto che invece il videogioco sia un bel caproespiatorio perchè dopotutto è facile da incolpare.

                Ribadisco che non mi sembra sia corretta dire, se gli inglese hanno un emergenza di alcool minorile, che è insito nella loro cultare essere degli ubriaconi. Tu non hai mai parlato di emergenza sociale ma ha detto a chiare lettere: "Comunque l inghilterra ha problemi di alcolismo minorile perché È insito nella cultura anglosassone abusarne." A me questo sembra uno stereotipo bello e buono, però amen è non ho voglia di discutere sui significati delle frasi.

                E cmq SI potevi essere meno acido visto che io non mi sono rivolto a te con quel tono.
                Last edited by Voradhor; 10 February 2015, 17:25.

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                • #68
                  Originariamente Scritto da Voradhor Visualizza Messaggio
                  Non sono assolutamente daccordo.
                  Beh ancora non sono Dio, quindi immagino tu possa tranquillamente non esserlo.

                  Rimane il fatto che se tuo figlio di 10 anni (inteso in modo generico) esce, tira fuori 70 (che qualcuno gli ha dato) euro si compra GTA e ci gioca per 80 ore e nessuno, dico nessuno in famiglia si rende conto della cosa o dice nulla, a me sembra che il problema sia il rapporto genitore figlio e non la regolamentazione vera e propria.
                  Si, e ripeto, si fottano i ragazzini con un rapporto genitore/figlio scadente.

                  Tra l'altro in Italia il PEGI è formalmente riconosciuto dalla legge e approvato dallo stato ma come dici tu NON è imponibile dalla legge, come invece lo è in alcuni altri stati Europei.
                  Io non sono totalmente daccordo che far diventare imponibile per legge il PEGI risolva la situazione e penso che ci siano cose più importanti di questa da poter effettuare.
                  Risolvere nessuno l'ha detto. Ma a costo zero potrebbe aiutare. O comunque è sempre preferibile rispetto al nulla.

                  E poi ripeto che rimane il fatto che, una volta adottata questa politica per il videogioco, allora dovrebbe essere adottata per ogni altra forma di intrattenimento, perchè così come è un PEGI 18 the withcer 2 allora dovrebbe essere vietato anche "wolf of wallstreet" ma invece si becca un Rated R che sta a significare adatto ai minori di 16 solo se accompagnati...
                  Cioè quindi nel film dove un buon 30% c'è gente che fa orgioni e che si droga a fiumi allora va bene però per il videogioco che ha molte meno scene di sesso ed è sicuramente meno "scioccante" (alla fine è un fantasy con qualche tetta ogni tanto) si becca un bel vm18.
                  Certamente. Anche per i film. Ti ricordo perché pare che non ti si attacchi bene il concetto, che al momento non viviamo con il "liberi tutti" ma con film/programmi censurati ed edulcorati. Mentre invece in caso di divieto almeno dopo i 18 anni mi guardo quello che mi pari.

                  A me sembra che con tutta questa attenzione mediatica sul videogioco si perda di vista l'importanza dei veri responsabili della situazione odierna in cui il videogioco è si compreso ma ha un peso ben poco rilevante. Tra social network, internet senza nessun freno, film pubblicità e programmi assurdi trovo davvero ridicolo porre cosi tanta attenzione solo ed unicamente sul videogioco.
                  Mi sembra piuttosto che invece il videogioco sia un bel caproespiatorio perchè dopotutto è facile da incolpare.
                  Ih attenzione mediatica... Capirai...

                  Ribadisco che non mi sembra sia corretta dire, se gli inglese hanno un emergenza di alcool minorile, che è insito nella loro cultare essere degli ubriaconi. Tu non hai mai parlato di emergenza sociale ma ha detto a chiare lettere: "Comunque l inghilterra ha problemi di alcolismo minorile perché È insito nella cultura anglosassone abusarne." A me questo sembra uno stereotipo bello e buono, però amen è non ho voglia di discutere sui significati delle frasi.
                  Si ti attacchi alla semantica perché il significato è indiscutibile.

                  E cmq SI potevi essere meno acido visto che io non mi sono rivolto a te con quel tono.
                  Era da intendersi come "scusami se ti ho risposto con il tuo stesso tono anziché con la mia consueta eleganza" visto che tu hai esordito con un certamente non simpatico:

                  "Perdonami ma cosa diavolo c'entra sta cosa? E' davvero la tua risposta al mio post?"

                  Al mio intervento più che pertinente. Le scuse non erano per te, ma più che altro per qualcuno di passaggio che mai avrà voglia di leggere i nostri walltext. E poi a me stesso visto che un simile stile non mi fa onore.

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                  • #69
                    Vabbe non andiamo da nessuna parte, amen almeno abbiamo discusso un po'.

                    Comment


                    • #70
                      Questa è la maniera giusta di prenderla

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