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I videogiochi possono salvare il mondo?

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  • #31
    Secondo me tratta alcuni discorsi troppo superficialmente.

    Non si potrà mai mettere sullo stesso piano un videogioco e la realtà.

    Nella realtà metti sul piatto sensazioni ed emozioni molto più profonde, si tratta pur sempre della vita di una persona.
    In un videogioco se fallisci ritenti con assoluta scioltezza, proprio perchè ciò che hai davanti è una forma di intrattenimento, una sfida che ti fa passare del tempo.

    Lo stesso discorso riguarda i rapporti tra le persone.
    Avere una macchina che "scherma" dall'altra persona, favorisce molto di più la comunicazione, non sei coinvolto in prima persona e puoi permetterti di fare cose che nella vita reale potrebbero avere delle conseguenze, per nulla gradite.
    Così come la cooperazione in un videogioco, dove tutti sono "buoni amici", sussiste solo grazie a un mondo virtuale, dove sempre non metti in gioco te stesso e non rischi nulla.

    E' facile paragonare i due mondi, ma se si analizza la cosa in maniera più approfondità, ci sono vari motivi per cui il nostro comportamento cambia.

    Elusys

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    • #32
      Originariamente Scritto da armon Visualizza Messaggio
      io ci credo eccome. è vero che i nuovi standard ecologici sono spesso solo un mezzo per smuovere l'economia e l'unico vero modo di risolvere il problema sarebbe decidersi a smettere di inquinare..ma l'inquinamento fa danni eccome: non servono chissà quali scienziati per capire se l'aria di una grande città è irrespirabile, se un fiume o un mare sono inquinati o che le risorse combustibili si stanno esaurendo
      Io parlavo del riscaldamento globale. Che le polveri sottili facciano male è verissimo, ma è altrettanto vero che i rimedi che si usano sono più dannosi. Come detto i catalizzatori sono portatori di tumori, inoltre continuano la combustione anche a macchina spenta, i FAP bloccano i PM10 ma li trasformano in PM2.5 ancora più piccoli e dannosi per i polmoni, ma non grandi abbastanza da essere rilevati dai sensori.
      Secondo me quando finiranno petrolio e co, non ci saranno grossi problemi, anzi semmai ne guadagneremo tutti, metodi alternativi ci sono, dopo non ci saranno nemmeno più gli interessi a frenarli. A quel punto potremo avere davvero macchine che funzionano a piscio, e non scherzo: http://www.ecologiae.com/auto-ecologica-urina/32624/

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      • #33
        Originariamente Scritto da Alessandro330 Visualizza Messaggio
        Secondo me tratta alcuni discorsi troppo superficialmente.

        Non si potrà mai mettere sullo stesso piano un videogioco e la realtà.

        Nella realtà metti sul piatto sensazioni ed emozioni molto più profonde, si tratta pur sempre della vita di una persona.
        In un videogioco se fallisci ritenti con assoluta scioltezza, proprio perchè ciò che hai davanti è una forma di intrattenimento, una sfida che ti fa passare del tempo.

        Lo stesso discorso riguarda i rapporti tra le persone.
        Avere una macchina che "scherma" dall'altra persona, favorisce molto di più la comunicazione, non sei coinvolto in prima persona e puoi permetterti di fare cose che nella vita reale potrebbero avere delle conseguenze, per nulla gradite.
        Così come la cooperazione in un videogioco, dove tutti sono "buoni amici", sussiste solo grazie a un mondo virtuale, dove sempre non metti in gioco te stesso e non rischi nulla.

        E' facile paragonare i due mondi, ma se si analizza la cosa in maniera più approfondità, ci sono vari motivi per cui il nostro comportamento cambia.
        Però è vero che si possono creare grandi amicizie a partire dal videogioco, credo che lei volesse dire anche questo.

        E anche il fatto che online sono "tutti amici" non è mica tanto vero. Tante volte su BC2 abbiamo incontrato razzisti che ci insultavano solo perchè nel mio clan abbiamo quasi tutti dei nomi ebrei.

        Lo schermo di cui parli sicuramente c'è, ma non è così marcato, soprattutto oggi con la presenza di Skype, Facebook e la possibilità di parlare dal vivo con i tuoi amici tramite un semplice auricolare. Insomma oggi la comunicazione a distanza è molto più semplice.

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        • #34
          Originariamente Scritto da Samvise Visualizza Messaggio
          Io parlavo del riscaldamento globale. Che le polveri sottili facciano male è verissimo, ma è altrettanto vero che i rimedi che si usano sono più dannosi. Come detto i catalizzatori sono portatori di tumori, inoltre continuano la combustione anche a macchina spenta, i FAP bloccano i PM10 ma li trasformano in PM2.5 ancora più piccoli e dannosi per i polmoni, ma non grandi abbastanza da essere rilevati dai sensori. Secondo me quando finiranno petrolio e co, non ci saranno grossi problemi, anzi semmai ne guadagneremo tutti, metodi alternativi ci sono, dopo non ci saranno nemmeno più gli interessi a frenarli. A quel punto potremo avere davvero macchine che funzionano a piscio, e non scherzo: http://www.ecologiae.com/auto-ecologica-urina/32624/
          ah ah! ok sì, non sono proprio a pipì ma l'idea c'era XD

          Comment


          • #35
            Originariamente Scritto da The Prince Visualizza Messaggio
            Però è vero che si possono creare grandi amicizie a partire dal videogioco, credo che lei volesse dire anche questo.

            E anche il fatto che online sono "tutti amici" non è mica tanto vero. Tante volte su BC2 abbiamo incontrato razzisti che ci insultavano solo perchè nel mio clan abbiamo quasi tutti dei nomi ebrei.

            Lo schermo di cui parli sicuramente c'è, ma non è così marcato, soprattutto oggi con la presenza di Skype, Facebook e la possibilità di parlare dal vivo con i tuoi amici tramite un semplice auricolare. Insomma oggi la comunicazione a distanza è molto più semplice.
            Quelle persone che insultano e fanno i razzisti, dietro uno schermo, sono appunto un esempio perfetto di quanto ho detto prima, cioè :

            non sei coinvolto in prima persona e puoi permetterti di fare cose che nella vita reale potrebbero avere delle conseguenze, per nulla gradite.

            Magari a casa loro non si azzarderebbero neanche a dire cose del genere o venirtele a dire in faccia.

            La comunicazione di oggi è anche più immediata, però hai comunque una libertà maggiore, di quella che avresti davanti a uno sconosciuto, faccia a faccia.
            Last edited by Alessandro330; 12 May 2011, 22:23.

            Elusys

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            • #36
              Originariamente Scritto da Alessandro330 Visualizza Messaggio
              Quelle persone che insultano e fanno i razzisti, dietro uno schermo, sono appunto un esempio perfetto di quanto ho detto prima, cioè :

              non sei coinvolto in prima persona e puoi permetterti di fare cose che nella vita reale potrebbero avere delle conseguenze, per nulla gradite.

              Magari a casa loro non si azzarderebbero neanche a dire cose del genere o venirtele a dire in faccia.

              La comunicazione di oggi è anche più immediata, però hai comunque una libertà maggiore, di quella che avresti davanti a uno sconosciuto, faccia a faccia.
              Ma anzichè fare riferimento alla libertà che avresti nei confronti di uno sconosciuto nella realtà, prova a pensare a come ti comporteresti con lui dopo averlo conosciuto bene online. Dopo migliaia di partite giocate con lui.
              Quell'esitazione che prima avresti avuto nei suoi confronti non ci sarebbe più.
              Questo è uno dei "poteri" dei games.

              Poi comunque è vero che parte del suo discorso tenda a semplificare un pò troppo, come dici tu. Ma altre parti sono molto condivisibili.

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              • #37
                Originariamente Scritto da armon Visualizza Messaggio
                ah ah! ok sì, non sono proprio a pipì ma l'idea c'era XD
                XD Era per renderlo semplicistico, e anche perché qui a Roma si dice anche: "Ce piscio ner serbatoio!"

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                • #38
                  Scusa armon ma non sono daccordo. Io sono dottore e sono in spacializzazione e anche in università non tutti sono in grado di tenere un discorso fatto per bene.
                  Lei è molto brava su questo c'è poco da dire. E'spiritosa quando serve, ironica e anche molto superficiale, tutti elementi questi che conferiscono ad un discorso un grande impatto mediatico, quindi se si guarda il lato tecnico strutturale del discorso è tutto fatto ''da manuale''.

                  Sui contenuti si può discutere quanto si vuole.
                  Io vorrei solo sottolineare una semplice cosa. Non credo sia tanto importante la parte finale del discorso, non credo sia tanto importante la sensibilizzazione verso l'ambiente o i progetti che lei promuove, la cosa che ritengo essere veramente brillante è semplicemente il concetto, da lei spiegato benissimo, di come un videogioco possa trasformare una persona, di come un videogioco possa tirar fuori da una persona sentimenti e comportamenti altrimenti dimenticati, in una società che fa dell'egoismo e del menefreghismo la sua punta di diamante.

                  Quello che mi è piaciuto molto, e che effettivamente è vero, è come la gente in game presenti spesso tutta una serie di qualità che poi in real ''dimentica''.
                  E' chiaro che se questa ''sensibilità'' da giocatore sfociasse anche nella vita reale in molti casi porterebbe dei benefici, a se stessi agli altri ed alla comunità.

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                  • #39
                    Lei ha molto fascino e convinzione, le tesi ad un primo impatto sono persuasive, condite da teorie storiche per ammantare di fondatezza e foto autoironiche per attrarre il pubblico, ma, come del resto l'oggetto delle argomentazioni svolte, si sta parlando di fantarealtà. World of Warcraft può anche indurre i players online a ciò che lei sostiene, ma ha anche aspetti veramente aberranti. Inoltre c'è una contraddizione di pura logica nel suo discorso: 1) una persona ha sfiducia nella realtà, dove non ha missioni epiche e ha paura di fallire 2) conseguentemente la stessa persona preferisce giocare nella realtà virtuale (stiamo parlando dei tempi di un part time) poiché molto più appetibile, quanto a obiettivi, coesione e soddisfazione  3) I "superpoteri" acquisiti nella realtà virtuale, dovrebbero trasferirsi in quella reale, creando dei veri geni  Questa è la sua tesi, negata dalla stessa premessa: nessuno vuole tornare da dove è sfuggito, se nell'altro luogo può ottenere più facilmente ciò che tornando sarebbe impossibile avere. E' come sostenere che assumere cocaina per lavorare 36 ore di seguito aumenta la resistenza fisica una volta che finisci di assumerla. E' notate che per giochi come Wow (ma anche per i social networks) sono stati individuati (alla lunga) sintomi di dipendenza assai simili a quelli degli stupefacenti, vere e proprie sindromi di dipendenza.  Quindi è molto idealistico come discorso. E' la stessa teoria del gioco del resto a smentirla: se vuoi essere un genio in un gioco, ti alleni secondo le sue regole. Se vuoi sopravvivere nella realtà, devi avere le cicatrici imposte dalle sue regole, non puoi migliorare giocando ad un vita (virtuale) con regole diverse e più appaganti.
                    The Matrix esiste: attualmente è in versione beta, si chiama World of Warcraft.

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                    • #40
                      Originariamente Scritto da Voradhor Visualizza Messaggio
                      Scusa armon ma non sono daccordo. Io sono dottore e sono in spacializzazione e anche in università non tutti sono in grado di tenere un discorso fatto per bene. Lei è molto brava su questo c'è poco da dire. E'spiritosa quando serve, ironica e anche molto superficiale, tutti elementi questi che conferiscono ad un discorso un grande impatto mediatico, quindi se si guarda il lato tecnico strutturale del discorso è tutto fatto ''da manuale''. Sui contenuti si può discutere quanto si vuole. Io vorrei solo sottolineare una semplice cosa. Non credo sia tanto importante la parte finale del discorso, non credo sia tanto importante la sensibilizzazione verso l'ambiente o i progetti che lei promuove, la cosa che ritengo essere veramente brillante è semplicemente il concetto, da lei spiegato benissimo, di come un videogioco possa trasformare una persona, di come un videogioco possa tirar fuori da una persona sentimenti e comportamenti altrimenti dimenticati, in una società che fa dell'egoismo e del menefreghismo la sua punta di diamante. Quello che mi è piaciuto molto, e che effettivamente è vero, è come la gente in game presenti spesso tutta una serie di qualità che poi in real ''dimentica''. E' chiaro che se questa ''sensibilità'' da giocatore sfociasse anche nella vita reale in molti casi porterebbe dei benefici, a se stessi agli altri ed alla comunità.
                      anche io sono dottore e anche io in specializzazione! XD io in filosofia e tu? ovviamente anche da me non sono tutti oratori strepitosi ma io sono convinto che anche nella tua facoltà qualcuno come si deve ci sarà, ecco..la tecnica oratoria di Mcgonigal è appunto "da manuale", fa vera presa solo su un pubblico (non dico becero, ma quaantomeno) semplice..un pubblico di non specialisti, che non sa che quando si propone una tesi si parte da premesse vere e ben fondate per trarre conclusioni logiche..la sua è un'esortazione in amicizia a recuperare qualcosa di buono dai videogame - intento lodevole, voglio sottolinearlo ancora una volta! ma non si tratta certo di una tesi vera e propria

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                      • #41
                        Originariamente Scritto da Alessandro330 Visualizza Messaggio
                        Secondo me tratta alcuni discorsi troppo superficialmente. Non si potrà mai mettere sullo stesso piano un videogioco e la realtà. Nella realtà metti sul piatto sensazioni ed emozioni molto più profonde, si tratta pur sempre della vita di una persona. In un videogioco se fallisci ritenti con assoluta scioltezza, proprio perchè ciò che hai davanti è una forma di intrattenimento, una sfida che ti fa passare del tempo. Lo stesso discorso riguarda i rapporti tra le persone. Avere una macchina che "scherma" dall'altra persona, favorisce molto di più la comunicazione, non sei coinvolto in prima persona e puoi permetterti di fare cose che nella vita reale potrebbero avere delle conseguenze, per nulla gradite. Così come la cooperazione in un videogioco, dove tutti sono "buoni amici", sussiste solo grazie a un mondo virtuale, dove sempre non metti in gioco te stesso e non rischi nulla. E' facile paragonare i due mondi, ma se si analizza la cosa in maniera più approfondità, ci sono vari motivi per cui il nostro comportamento cambia.
                        Quoto in tutto e per tutto, non iniziamo a farneticare sul mondo reale e quello virtuale e a rendere simili due mondi.
                        "Playing videogames since 1988"

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                        • #42
                          Originariamente Scritto da HistoryX Visualizza Messaggio
                          Lei ha molto fascino e convinzione, le tesi ad un primo impatto sono persuasive, condite da teorie storiche per ammantare di fondatezza e foto autoironiche per attrarre il pubblico, ma, come del resto l'oggetto delle argomentazioni svolte, si sta parlando di fantarealtà. World of Warcraft può anche indurre i players online a ciò che lei sostiene, ma ha anche aspetti veramente aberranti. Inoltre c'è una contraddizione di pura logica nel suo discorso: 1) una persona ha sfiducia nella realtà, dove non ha missioni epiche e ha paura di fallire 2) conseguentemente la stessa persona preferisce giocare nella realtà virtuale (stiamo parlando dei tempi di un part time) poiché molto più appetibile, quanto a obiettivi, coesione e soddisfazione* 3) I "superpoteri" acquisiti nella realtà virtuale, dovrebbero trasferirsi in quella reale, creando dei veri geni* Questa è la sua tesi, negata dalla stessa premessa: nessuno vuole tornare da dove è sfuggito, se nell'altro luogo può ottenere più facilmente ciò che tornando sarebbe impossibile avere. E' come sostenere che assumere cocaina per lavorare 36 ore di seguito aumenta la resistenza fisica una volta che finisci di assumerla. E' notate che per giochi come Wow (ma anche per i social networks) sono stati individuati (alla lunga) sintomi di dipendenza assai simili a quelli degli stupefacenti, vere e proprie sindromi di dipendenza.* Quindi è molto idealistico come discorso. E' la stessa teoria del gioco del resto a smentirla: se vuoi essere un genio in un gioco, ti alleni secondo le sue regole. Se vuoi sopravvivere nella realtà, devi avere le cicatrici imposte dalle sue regole, non puoi migliorare giocando ad un vita (virtuale) con regole diverse e più appaganti.
                          Io avevo capito il discorso in modo diverso. Prende esempio da WOW per spiegare la natura del videogiocatore. Poi, l' "esperimento", andrebbe portato su altri giochi, creati apposta. Inoltre, io credo che lei intenda ricevere le idee dai videogiocatori impegnati, in modo da poterle riportare nella realtà. Ma da altri (scienziati, economi ecc), vengono portate a realizzazione pratica. Così ho capito io.

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                          • #43
                            Armon su questo sono daccordo con te.
                            E' chiaro che il bel discorso tenuto dalla ragazza è mirato e studiato per un pubblico di massa e quindi di conseguenza molto sempliciotto. Quindi visto da questo punto di vista il discorso è perfetto e chiaramente non penso fosse un discorso mirato a convincere un pubblico di esperti.
                            In università sono tutti bravi a fare discorsi specialistici, non tutti lo sono altrettanto nel parlare alla gente comune.

                            Cmq sia io credo che il vero senso del discorso, la sua vera utilità, non è tanto quello di sensbilizzare verso il problema ambiente (o cose simili) ma semplicemente quello di far guardare il videogiocatore da un altro punto di vista.
                            Sono convinto che molta gente presente tra il pubblico, cosi come molti utenti che hanno visto il video online, se prima erano prevenuti verso il mondo dei videogiochi, ora magari lo sono un po' meno.
                            E questa sarebbe una grande conquista.
                            In fondo lei non fa altro che dire come molti comportamenti che nella società oramai non esistono più, rinascono e traggono nuova forza nel mondo della cooperatività online, e su questo non ci sono dubbi. Poi da qui a dire che questi comportamenti si trasferiranno alla realtà ci passa un oceano, però non è una tesi fantascientifica.

                            PS: io sono laureato in biologia molecolare della cellula.

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                            • #44
                              Originariamente Scritto da blackhawk Visualizza Messaggio
                              Io avevo capito il discorso in modo diverso. Prende esempio da WOW per spiegare la natura del videogiocatore. Poi, l' "esperimento", andrebbe portato su altri giochi, creati apposta. Inoltre, io credo che lei intenda ricevere le idee dai videogiocatori impegnati, in modo da poterle riportare nella realtà. Ma da altri (scienziati, economi ecc), vengono portate a realizzazione pratica. Così ho capito io.
                              Tu hai ragione, quello che dici è stato un aspetto del suo discorso. Ma a questo punto che significato ha l'esortazione iniziale, di raggiungere il traguardo di miliardi di ore giocate? Tutto per arrivare ad idee che poi professionisti possano travasare nella realtà? Se si trattasse solo di idee, tale ruolo sia già svolto da istituzioni ben più competenti di un gruppo di nerd, e che il sacrificio di miliardi di ore si un attimo eccessivo? Non sarebbe più sensato raggiungere il miliardo di ore studiate o di ricerca eseguita? Come si evince dal discorso del gioco sulla scarsezza di petrolio o su quello dei 23 anni di vita della terra, per me lei intende trasferimento di attegiamenti, di positività, di intraprendenza. Aspetti, a parer mio, non trasferibili da un mondo ad un altro quando uno di essi ne è causa prevalente.  Poi, anche il discorso delle 800 idee nuove partorite dai tot giocatori del gioco "senza petrolio"...sono scettico sul fatto che possano essere idee "nuove". Anche qui c'è un aporìa logica. O il "gioco" riprodotto è totalmente modellato sualla realtà (salvo l'assenza di petrolio), ma allora non si tratta di un gioco ma di una simulazione, come le realizzano anche negli istituti di ricerca; o è un gioco a regole poste a priori dai programmatori, e allora è impossibile che il player sconfini dalle regole fino a risultati innovativi rispetto ad esse. Delle due l'una. Ma scegliendo l'una o l'altra delle opzioni il suo discorso non regge.
                              The Matrix esiste: attualmente è in versione beta, si chiama World of Warcraft.

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