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18 è diventata proprio str0nz@!
forse hai esagerato con le espressioni indecifrabili, niente di male sia chiaro! aspetto il seguito
SE TI DICONO DI ALZARTI TU SIEDI E QUANDO SIEDONO TU ALZATI IN PIEDI, NON AVER FEDE SOLO IN QUELLO CHE VEDI, INSEGUI I SOGNI FINO A QUANDO LI CREDI VERI!- articolo31 http://img211.imageshack.us/img211/5...testripnv0.gif
18 è diventata proprio str0nz@!
forse hai esagerato con le espressioni indecifrabili, niente di male sia chiaro! aspetto il seguito
Non è abituata a venir trattata così dolcemente...magari è pure per questo.
Eh, so che ci sono garbugli incredibili nella mente di 18, però nel prossimo capitolo...XD
Molto bella,interessante,la barriera che divide i due piano piano si sta sgretolando.In effetti 18 è proprio stronza,ma in fondo direi che ha un po' di scusanti ...
I embrace my desire
to feel the rhythm, to feel connected
enough to step aside and weep like a widow
Molto bella,interessante,la barriera che divide i due piano piano si sta sgretolando.In effetti 18 è proprio stronza,ma in fondo direi che ha un po' di scusanti ...
XD Ma le si affibia la nomea di stronza solo quando sta vicino al piccoletto? XD
Curioso come fatto!XD
Beh Crilin credo che in fondo viene spontaneo prottegerlo,ispira simpatia e anche un po' di pena delle volte.Davvero un peccato che non abbia la forza necessaria al suo animo ma a tutto c'è rimedio(NS rulez )...
I embrace my desire
to feel the rhythm, to feel connected
enough to step aside and weep like a widow
Beh Crilin credo che in fondo viene spontaneo prottegerlo,ispira simpatia e anche un po' di pena delle volte.Davvero un peccato che non abbia la forza necessaria al suo animo ma a tutto c'è rimedio(NS rulez )...
Il buio della stanza era illuminato solo dalla lampada posata sul tavolo.
18 dava le spalle alla luce, quindi il suo viso era visibile solo in parte.
Il ragazzo invece era visibilissimo pure alla luce fioca.
Era confuso,sorpreso, e qualsiasi altra similitudine poteva addirsi al suo viso, in quel momento.
“Avanti…spiegami perché quando penso a te mi sento male!” ripeté 18, avvicinandosi ancora un poco.
Il ragazzo la fissò in maniera indecifrabile, poi mormorò qualcosa.
“Che hai detto??!” chiese lei ad alta voce, non avendo capito bene.
Lui ripeté abbassando la testa:
“Io…non ne ho idea…”
18 sbuffò.
“Idiota…sei tu quello che mi fa star male, e non sai nemmeno il motivo??!” ringhiò.
Lui non alzò nemmeno di un po’ lo sguardo, pareva proprio timoroso.
“M…mi dispiace…non è mia intenzione farti star male…”
L’androide rimase in silenzio per un paio di secondi.
“Non mi servono le tue scuse…non so che farmene, tra l’altro! E guardami quando ti parlo!!!” disse, sbraitando l’ultima frase. Lui alzò di scatto la testa, volgendo i suoi occhi intontiti a quelli gelidi e impassibili di lei.
“Ma che hai in mente, piccoletto…?” domandò 18.
“Eh??!” rispose lui, dando l’aria di non capire.
“Non fare il finto tonto…” cominciò 18, voltandogli le spalle.
“Per tutto questo tempo mi hai riempito di attenzioni, senza apparente motivo…ora, è palese che tu abbia un qualche secondo fine…”
“Ma che stai dicendo…?” domandò Lui.
18 lo guardò di striscio, sgranando gli occhi, e facendolo sussultare.
“ Che sto dicendo??!non fare il finto tonto, lo sai benissimo!!!”
urlò lei, indicandolo con un dito.
“Mi tratti da “principessa”, ma so benissimo che in realtà vuoi qualcosa da me…!!!
Voglio sentirmelo dire da te, ora!!!SUBITO!!!!”
“D…diciotto…” mormorò il ragazzo, indietreggiando ancora.
“Non è difficile, sai…” sibilò lei, voltandosi lentamente.
In quel momento ripensò a tutte quelle frasi intrise di veleno che agitavano il suo petto.
---“Ogni uomo, nessuno escluso, desidera il corpo della donna! E gli uomini sono disposti a tutto pur di ottenerlo!!”---
E quello che aveva davanti, era proprio uno di loro!
18 fissò il vuoto, e sorrise cinicamente.
Cominciò quindi ad avvicinarsi al ragazzo.
“Perché non lo ammetti?...” domandò.
Lui indietreggiò ancora ma toccò il muro. La sua espressione cambiò.
Ora pareva perfino…terrorizzato.
E 18 iniziò a provocarlo.
“…Secondo te ho un bel corpo,vero…?!” domandò, facendo scorrere una mano sul suo petto, carezzandosi il seno in modo incredibilmente provocatorio.
Il ragazzo, stranamente, non ebbe la reazione dovuta: invece di sembrare eccitato, assunse un espressione ancora più terrorizzata.
“18…che…che…che diavolo stai facendo??!” domandò, scuotendo la testa.
“Che cosa sto facendo?! Ma come?” chiese lei, in un tono velenosamente dolce,
arrivando a meno di mezzo metro da lui.
Dopo di che, sbatté improvvisamente la mano che prima accarezzava le sue stesse forme
sul muro, facendo sussultare per l’ennesima volta il ragazzo.
“…invece di fare l’ipocrita trattandomi da regina, e dicendo fesserie come ‘ Temevo di averti persa per sempre ’,perché non me lo dici chiaro e tondo quello che vuoi da me??!”
“...perché non fai prima a dirmi che vuoi portarmi a letto???!”
La frase lasciò di stucco il ragazzo, che sbarrò gli occhi.
“P…portare…a …letto??!” ripeté lentamente, balbettando.
“Esatto...credi che io non me ne sia accorta??! Tu sei e rimani un uomo!!! E io lo so bene cosa desiderano quelli come te! Ma la cosa che più mi fa incazzare…”
18 sbatté violentemente il pugno sul muro, deformandolo leggermente.
“La cosa che più mi fa incazzare è che tu non solo non vuoi dirmelo di persona, MA SEI GENTILE CON ME PER NASCONDERMI QUESTO!!!”
Gli occhi del ragazzo non smisero di fissare un attimo quelli di lei.
C’era una strana luce dentro i suoi.
Una luce piena di terrore.
“ Portare a letto…” ripeté, stavolta senza balbettare.
Improvvisamente, afferrò il braccio di 18, e se lo portò lontano, scuotendo la testa.
“Portarti a letto??! MA CHE STAI DICENDO????!!!!!!!!!!!”
18 rimase un attimo interdetta dalla sua reazione, ma incalzò, afferrandolo per il colletto, scuotendolo e urlandogli in faccia.
“Non fare il finto tonto!!!Lo so che è questo che vuoi!!!lo so!!!!!!!
Devi solo dirmelo in faccia!!!!!!Dillo che è questo che vuoi!!!!
DILLOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Inaspettatamente, il ragazzo strizzò gli occhi in una smorfia indefinibile, e urlò perfino più forte di lei
“…NON è QUESTO CHE VOGLIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Dopo il suo urlo, tutto tornò silenzioso.
Lui aprì gli occhi solo dopo alcuni istanti, e si mise ad osservare 18 confuso, e con sguardo atterrito.
18 si allontanò, con un espressione fattasi improvvisamente confusa.
“C..come sarebbe a dire?!” mormorò lei, balbettando.
“Se non è questo…cos’è che vuoi…?!” domandò, in tono estremamente confuso e turbato.
Il ragazzo rimase in silenzio, ancora posato sul muro.
Aveva abbassato lo sguardo, premendosi una mano sulla tempia.
E aveva assunto un’ espressione affranta, che quasi faceva spezzare il cuore.
Strinse ancora gli occhi, parlando a voce bassa.
“I…io…” cominciò con un filo di voce.
18 era impaziente di sentire la risposta.
Lui aprì gli occhi di scatto, la osservò un attimo, per poi far ricadere lo sguardo a terra.
“…lasciamo perdere…!Anche se te lo dicessi, non potresti mai capire…”
18 rimase in silenzio. Era rimasta interdetta da questa risposta.
Non riusciva più a parlare.
E la nausea si era fatta ancora più forte.
Senza pensarci, si voltò di scatto, e corse via, facendo sbattere la porta.
Corse velocemente su per le scale, e arrivata in camera, si lasciò cadere sul letto.
Un silenzio innaturale era sceso su tutta la casa. Non si sentiva più nulla.
Nemmeno il rumore dello sciabordare d’onde. Niente.
18 fissò il soffitto con un espressione indefinibile.
Istintivamente, le sue mani si portarono davanti agli occhi, coprendole il volto.
“…Perché…?!” mormorò.
Quella brutta sensazione si era fatta molto più intensa e stomachevole.
Alla fine, non aveva che peggiorato la situazione.
E per lo più…ora era ancora più confusa.
Aveva assalito il ragazzo con lo scopo di ottenere chiarezza, e invece ora si ritrovava più confusa, e stomacata.
Non era quello,che voleva? Il suo corpo?
Ma come era possibile? Lui era un maschio, come tutti gli altri.
Credeva che come tutti mentisse per nascondere il desiderio di prendere il suo corpo,
ma non era così. Non sembrava assolutamente così, per lo meno.
Allora perché questo?
Era la prima volta che un uomo la faceva stare così male.
Eppure Lui non l’aveva mai trattata male. Perché allora più veniva trattata bene, peggio stava?
Ripensandoci, anche con gli altri stava spesso male.
Ma era un “male”diverso.
Quando era infastidita dal vecchio maestro, provava una forte rabbia, un gran fastidio, ma sbolliva dopo poco tempo.
Invece quella sofferenza era del tutto nuova.
Ed era molto, molto più fastidiosa.
“…Perché è…diverso?”
Molti pensieri affollavano la mente di 18.
Ma ce ne fu uno che la lasciò attonita, stupita dai suoi stessi pensieri:
Più pensava al piccoletto, e più quel sentore si presentava.
Tuttavia, si ricordava solo ora di una cosa…
quando stava vicino a lui, si sentiva benissimo, perfino meglio di prima.
Mentre la stava curando, quando era “malata”, non aveva quasi mai pensato a queste cose.
Si sentiva bene, rilassata.
E ora, che si era comportata male con lui, si sentiva malissimo.
In quel momento, formulò un pensiero a lei nuovo:
--- Se stare vicino a lui mi fa star bene, allora preferirei stargli vicino sempre,piuttosto che stare qui da sola a soffrire delle mie stesse azioni…---
18 improvvisamente sbarrò gli occhi,e alzò lentamente le mani.
“N…no…” balbettò, come se avesse avuto una rivelazione
La ragazza si guardo i palmi delle mani.
Che cos’è che aveva appena pensato??!
“N…non mi dire che…” mormorò, con un espressione indecifrabile.
Sin dal primo momento in cui aveva visto quegli occhi, anche quando il suo scopo era uccidere,
si era sentita bene, e quasi le stava scappando un sorriso.
Un sorriso.
A lei, che fino a prima si considerava null’altro che una macchina priva di sentimenti.
Sin dal primo momento…
* * * * * *
Un sasso rimbalzò sull’acqua, coprendo una lunga distanza.
Con un grugnito, il ragazzo ne tirò un altro, quasi con rabbia.
Mentre osservava il sasso che rimbalzava,nella flebile luce della mezza luna,
si portò alla bocca un'altra bottiglia.
Mentre scolava tutto d’un sorso l’alcool che vi era al suo interno, fissò il cielo con lo sguardo perso.
“è…è sempre la stessa storia…” mormorò flebilmente, sedendosi sulla sabbia fredda.
Pensò a 18, sospirando.
“…Ma perché questo…?” si domandò.
“Ho frainteso qualcosa?Sarà per l’aspetto? O forse la mia voce?” bofonchiò, osservando il suo riflesso.
“Ah…in effetti sono proprio la prova vivente che l’aspetto è tutto…” disse, ridacchiando tristemente.
Nascose la faccia tra le mani, massaggiandosi al contempo gli occhi stanchi.
“…Perché insisto…io non merito nessuno…” concluse, tirandosi con rabbia una guancia, osservando la sua immagine contorcersi tra le onde.
“Per uno come me, non c’è posto per nulla, se non la pietà…”
Alzandosi, prese un altro sorso, sentendosi sempre più stordito.
“Ah ah, sì…faccio pietà!Bevo come un idiota…!!!Sono proprio uno sfigato che non ha nemmeno provato a salvare il suo amico!!” mormorò, barcollando.
Ripensò quindi a quello che 18 aveva detto.
E a come lui aveva reagito.
“Non potrà mai capirmi…nessuno potrà mai…” pensò.
“In fondo…so benissimo che per tutti sono un buffone. E quindi, è naturale che nessuno mi prenderà mai sul serio…”
Il piccoletto fissò quindi l’orizzonte, ormai invisibile per la troppa oscurità.
Quindi si voltò, e iniziò a camminare verso la casa, barcollante.
“Non capisce…per me…è un immensa gioia il solo fatto di averla qui…”
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