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  • Sempre ff STUPENDA
    Ultima saga di DBReturn (con dentro i link delle prime 2): http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=49225

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    • porca pupazza mi sn commosso
      If my story can be a positive influence to one person, if somebody is having issues with, they can say: «Eddie got help I should get help. There’s hope». I’m ashamed of what I did but I am not ashamed of what I’ve done to correct my mistakes. I’m proud of who I am

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      • complimenti chap stupendo...

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        • Stanotte mi metto all'opera sull'illustrazione del capitolo...
          Nolite te bastardes carborundorum

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          • bellissima!! ero rimasta indietro ma ora m sn rimessa in pari!! ankora complimenti è scritta davvero bn...

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            • E 6 è cremato! 6 è cremato! alleluia! 6 è cremato!!!
              :yuppie:
              sigpic
              ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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              • Ho fatto solo uno schizzo del capitolo, ieri notte: siccome morivo di sonno, non sono troppo sicura del buon risultato...ma accontentatevi per ora!

                Lo stato mentale e fisico di 18 è allo stremo: come sopravviverà a ciò che l'attende?
                Nolite te bastardes carborundorum

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                • fantastico anke il disegno! a quando il prossimo aggiornamento? io t consiglierei d farne uno al giorno, vist ke li hai già scritti praticamente tutti...
                  sigpic
                  "Dio non gioca a dadi con l'Universo" - Albert Einstein
                  My AMV: Vegeth

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                  • Bene! Ora di aggiornamento!
                    Evviva! Sono arrivata all'ultimo capitolo XD non vedo l'ora di aggiornare pure su DBA, appena finisco! Intanto, ecco qui!

                    Capitolo 25- Revival

                    Nel buio angosciante del piccolo bagno del laboratorio,
                    18 si era messa seduta in un angolo, rannicchiata in modo pietoso.
                    Con il volto per metà nascosto dalle ginocchia unite, fissava il vuoto,
                    pensando al tempo passato, senza coinvolgere le sue emozioni.
                    Che cosa era la sua vita?
                    Che senso aveva?
                    I ricordi che le passavano davanti, a volte nitidi a volte offuscati, erano quasi tutti di 6 e di suo fratello.
                    Non aveva più nessuno.
                    Né suo fratello, né 6.
                    "Perché mi hai mentito, 6..." mormorò a bassa voce.
                    "Avevi promesso... che mi saresti sempre stato vicino... e tu non ci sei più..."
                    "Traditore... traditore...."
                    L'immagine di un fiore blu le balenò in mente.
                    Pensò al suo campo... al loro campo.
                    "Eri così gentile con me... perché mi hai lasciato da sola..."
                    Gli occhi cominciarono ad abituarsi al buio.
                    18 si guardò il vestito bianco, ultimo regalo di numero 6.
                    Dapprima candido e immacolato, si era mutato in un orribile straccio sporco di sangue e di terriccio.
                    Vide scintillare una lucina.
                    Era l'unica perlina rossa rimasta sulla montatura dell'anello.
                    Tutti quei regali altro non erano che palliativi?
                    Delle tangenti per pagare la sua negligenza?
                    Poteva anche darsi che non l'avesse mai amata.
                    Una cocente delusione pulsava nel petto di 18.
                    Ora che era sola, si sentiva vuota ed inutile.
                    La sua vita non aveva più alcun senso.
                    A questo punto, le sarebbe andato bene tutto.
                    Ormai, mamma e papà non avevano più un volto.
                    Non si ricordava più di loro.
                    E la storia del principe azzurro, ormai, era come bruciata nella fornace, assieme a numero 6.
                    Tutte menzogne.
                    La morte dei genitori. La vera natura dell'uomo e l'unico scopo della donna.
                    Tutti le avevano nascosto la verità.
                    A nessuno importava di lei.
                    A nessuno era importato mai nulla di lei.
                    17, 6... mamma e papà... nessuno.
                    Era sola. Non avrebbe mai avuto più nessuno.
                    Non le importava più nulla.
                    Si sfilò l'anello, lo gettò nella tazza del gabinetto e senza cambiare espressione, tirò lo sciacquone.
                    Non le importava più nulla.
                    Lentamente, aprì la porta e ritornò al laboratorio.
                    Lì trovo Gero ad accoglierla.
                    "Ti sei data una rinfrescata, 18?" domandò con una velenosa gentilezza.
                    La ragazza fece un cenno, ma rimase a fissare il vuoto.
                    "Molto bene..." abbozzò l'orco, per poi darle una borsa di plastica.
                    "Penso che questo ti sia caduto prima..." mormorò dandole le spalle.
                    18 aprì la borsa e ci trovò il completo che aveva comprato con 6.
                    Per una frazione di secondo il suo volto si rattristò, ma subito dopo, deglutendo, 18 spinse quel sentimento nello stomaco.
                    "Mettiti il vestito, 18... quello che indossi è ridotto ad uno straccio."
                    ordinò lo scienziato, rimanendo immobile.
                    La ragazza non obbiettò e si cambiò come ordinatole.
                    Quando ebbe finito di infilarsi i guanti, Gero si voltò e sorrise.
                    "Sei bellissima" mormorò, prendendo con sé l'altro abito.
                    La ragazza non disse nulla.
                    Gero rimase in silenzio ad osservarla, poi aprì la porta della sua stanza.
                    "18... dicevi di voler vedere tuo fratello, vero? Allora seguimi."
                    Stavolta un qualcosa la fece risollevare un attimo.
                    Annuendo debolmente, seguì l'orco cattivo presso il laboratorio nascosto.
                    17 era proprio lì.
                    Svestito e simile ad un manichino, steso sul letto operatorio.
                    La scatola con dentro il cuore di numero 6 era di fianco a lui.
                    In gola aveva moltissimi tubi, collegati a dei respiratori.
                    18 rimase a guardarlo, senza dire nulla.
                    Nella stanza vi erano quattro strani contenitori, dall'uso ignoto ai suoi occhi.
                    Nei primi due erano impressi i numeri 17 e 18.
                    Il terzo e il quarto non avevano nulla.
                    "Tra poco... tuo fratello si sveglierà. Quando lo avrò mutato in un cyborg, inizierò con te.
                    Ma prima dovrai attendere,18" disse Gero,avvicinandosi.
                    Con gentilezza, la prese sotto braccio e l'avvicinò al contenitore 18.
                    18 guardò un poco perplessa la cosa e indietreggiò quando Gero aprì la capsula premendo un bottone.
                    Un timore immenso iniziò a possederla.
                    "Questo è il tuo nuovo letto, 18. Entra" disse pacato Gero.
                    18 non disse nulla ed entrò.
                    Lentamente, la capsula si richiuse, lasciando un piccolo oblò come finestra per il mondo esterno.
                    La ragazza cominciò a sentire freddo. Guardando in basso, notò che i suoi piedi stavano congelandosi.
                    "Non temere,18. Sarà come fare un lungo sonno!"
                    Così dicendo, l'orco premette un pulsante.
                    Il rumore di una turbina coprì il resto.
                    18 rimase a fissare il vuoto... e piano piano il suo mondo... il suo crudele mondo divenne nero.
                    Ma lei non disse più nulla.
                    Se solo in quel modo si fosse avvicinata alla morte, seppure temporanea, le andava bene.
                    Ormai non aveva nulla che la bloccava.
                    Chiuse gli occhi in un ultimo respiro, prima che tutto diventasse nulla.
                    E cadde nel sonno profondo, come le principesse fiabesche.

                    * * * * * * * * *

                    Quanto tempo era passato dal suo sonno?
                    Cosa era successo al mondo in sua assenza?
                    Solo il buio dell'incoscienza accompagnò 18 nel suo sonno.
                    Una cosa simile alla morte la ingoiò viva.
                    Ma prima di addormentarsi, si era messa il cuore in pace.
                    Per lo meno, non avrebbe più dovuto fare nulla...
                    In un certo senso, la sua pace l'aveva raggiunta in quell'inferno congelato.
                    Poi, una piccola lucina.
                    Gli occhi di 18 si aprirono lentamente, vedendo ancora buio.
                    Chi osava svegliarla...?
                    "Bentornata tra noi, 18..." disse la voce ormai familiare di Gero.
                    18 mise a fuoco lentamente.
                    Davanti a sé vi era Gero, con dei baffi e dei capelli ancora più lunghi e con un maggior numero di rughe.
                    Il laboratorio era rimasto uguale.
                    Quanto tempo era passato?
                    "Hai dormito bene? Sono passati ben tre anni, 18... hai fatto un sonno lunghissimo."
                    3 anni.
                    Erano passati come un nanosecondo.
                    La ragazza uscì dalla capsula, riscaldandosi piano piano alla luce del neon.
                    Nel lettino dove prima giaceva il fratello, ora vi era un grande telo che copriva un qualcosa di ignoto.
                    "Ah, lo stai guardando, 18?" domandò Gero, giungendole alle spalle.
                    "Che cos'è...?" domandò 18, parlando per la prima volta dopo tanto tempo.
                    "Ma come, 18... non lo riconosci? Si tratta di tuo fratello."
                    Questa frase lasciò interdetta la ragazza.
                    Anche suo fratello, ormai... non era più umano.
                    Ma non gliene importava.
                    Gero afferrò un lembo del telo e tirò, scoprendo 17.
                    Il ragazzo giaceva come prima, con gli occhi spalancati.
                    Ma i suoi occhi prima umani, ora erano stati rimpiazzati da dei gelidi vetri azzurri.
                    Ogni imperfezione della pelle era tolta.
                    Pareva una bambola di porcellana.
                    Perfetta. Inquietante.
                    "Non trovi che io abbia fatto un buon lavoro, 18?" domandò orgoglioso di sé Gero.
                    Nolite te bastardes carborundorum

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                    • "Non c'è molta differenza tra il suo vecchio aspetto e questo.
                      L'unica differenza è che ora la sua forza è inimmaginabile e la sua vita eterna!"
                      18 si mise una mano davanti alla bocca.
                      Vedere suo fratello in quello stato, la fece intristire.
                      Non riusciva più a piangere, ma ricordava le parole di 6: "Non volevo che diventaste mostri come me..."
                      Ora 17 avrebbe sofferto come numero 6?
                      "17..." mormorò 18, inginocchiandosi.
                      "Non temere fratellino... io... diventerò come te... non ti lascerò da solo..."
                      Gero intanto,raccolse un telecomando e si avvicinò.
                      "Che facciamo, 18? Lo attiviamo, il tuo bel fratellino?" domandò.
                      18 non proferì parola, ma lo scienziato lo fece comunque.
                      Premendo un pulsante, le pupille di 17 si illuminarono.
                      Gli occhi iniziarono a muoversi e così il resto del corpo.
                      Il primo respiro dopo anni di nulla entrò nei suoi polmoni, e lui emise un gemito secco.
                      17 guardò la sorella con occhi sorpresi.
                      Si mise a sedere sul lettino, scrutando entrambi confuso.
                      "S... so... Sorellina?" mormorò "D... dove mi trovo?"
                      "17..." mormorò lei, abbracciandolo alla vita "Sei tornato...!!!"
                      Il neo-androide la guardò confuso, per poi mormorare
                      "Ma perché mi abbracci, 18? Spostati!"
                      La frase gelò la sorella, che però obbedì.
                      Gero si avvicinò alla sua creazione.
                      "Bentornato, 17. Ora sei rinato come androide..." disse semplicemente, scoprendo uno specchio.
                      Il ragazzo si alzò lentamente dal lettino, barcollando leggermente.
                      Posò una mano sullo specchio e osservò il suo riflesso.
                      "Questo... sono io??!" domandò alla sorella.
                      18 non disse nulla.
                      "Io... come ero prima?? Non ricordo..." si domandò dubbioso.
                      "Splendido." commentò Gero, carezzandosi i baffi.
                      "Sono riuscito a resettargli la memoria!!!"
                      Le emozioni di 18 riaffiorarono per un momento.
                      Una lacrima le scese dagli occhi.
                      "17... Numero 6 è morto. Lo hanno ucciso!!!"
                      Numero 17 osservò la sorella in modo indefinibile, poi disse con tutta naturalezza
                      "...Chi è questo numero 6??!"
                      La frase di 17 sconvolse 18.
                      Non si ricordava di Roku?
                      L'unico loro amico, nonché l'unica persona ad averli amati??!
                      "Inutile, 18." ridacchiò Gero "17 ricorda solo di te e me. Per il resto, ho deciso di fare pulizia nella sua mente."
                      18 iniziò a singhiozzare.
                      "CHE NE HAI FATTO DI MIO FRATELLO??!" domandò, rivolta all'orco
                      "RIDAMMI INDIETRO 17!!!!!!!!"
                      Gero scosse la testa. "Impossibile. Ormai è diventato un androide..."
                      A queste parole, 18 scoppiò in un pianto dirotto, nonostante la sua promessa di non provare più emozioni.
                      Era disperata.
                      17 non era più lui.
                      Voleva indietro suo fratello!!!!
                      17 guardò la sorella sorpreso, poi si voltò verso Gero.
                      "Tu... hai fatto piangere la mia sorellina?"
                      E così dicendo, si avvicinò.
                      "Beh e con questo? Non dovrebbe importartene, 17! Ormai sei un androide, no?"
                      17 arrivò a circa ad un metro dal creatore, poi fissò un punto vuoto.
                      "Io non sono più umano." disse senza emozioni.
                      Una nocca schioccò, senza preavviso.
                      Gero assunse un'espressione sorpresa.
                      E in meno di un secondo, 17 lo colpì al volto con un calcio.
                      L'orco cattivo andò a sbattere violentemente contro un macchinario, per poi rialzarsi.
                      "CHE CA**O TI PRENDE, 17??? TU NON PUOI RIBELLARTI!!!"
                      urlò, tenendosi la faccia con una mano.
                      17 rimase a fissarlo, poi, sotto gli occhi esterrefatti di 18, sradicò con estrema naturalezza una tubatura e si avvicinò all'orco.
                      "Qui qualcosa non va!!!" iniziò a borbottare Gero, in panico.
                      17 non disse null e lo colpì di nuovo con il palo, facendogli sputare sangue.
                      18, alla vista del sangue dell'orco, sorrise istintivamente, emettendo una folle risatina.
                      Stava provando piacere...
                      "Non so perché, ma se qualcuno fa piangere 18, mi viene voglia di massacrarlo" mormorò insensibile 17.
                      Così dicendo, tentò di colpire Gero.
                      Questi schivò all'ultimo momento la potentissima sprangata che fece piegare in due un apparecchio elettronico.
                      "FIGLIO DI PU***NA, SEI DIFETTOSO!!!" urlò l'orco, sfoderando la sua magnum 44 e puntandogliela contro.
                      L'androide parve non dare peso all'arma e cominciò a colpire il laboratorio a casaccio, distruggendo molti macchinari complicati.
                      "Stronzo, fermati!!! Il mio laboratorio!!!" urlò Gero pieno di rabbia, facendo fuoco.
                      I proiettili colpirono 17, ma sorprendentemente poi caddero accartocciati a terra, come piccoli sassolini.
                      Gero e 18 rimasero stupefatti.
                      Di colpo, 18 si riprese e urlò a 17, piena di rabbia
                      "17!!! MASSACRA QUEL BASTARDO!!!!!"
                      L'androide obbedì e si scaglio con grande velocità verso Gero.
                      Con un colpo lo prese ad un braccio.
                      Il suono di un osso che si rompe rimbombò nella stanza, seguito dall'urlo disumano di Gero.
                      18 sorrise e continuò "ORA LE GAMBE!!!"
                      Il fratello fece per colpire ancora l'orco, ma questi prese di nuovo il telecomando e schiacciò il bottone, urlando.
                      "FERMO, MALEDETTO!!!"
                      Qualche istante dopo, 17 lasciò cadere la tubatura e si accasciò a terra come morto, lasciando gli occhi sbarrati.
                      18 iniziò a boccheggiare, mentre Gero si stava rialzando lentamente.
                      "Sto' stronzo..." ringhiò, dando un calcio al ragazzo inerte.
                      "Non potevo immaginare che fosse difettoso, ho dovuto arrestarlo... dovrò lavorarci ancora, a quanto pare..."
                      Così dicendo, caricò 17 sul tavolo e si fasciò il braccio fratturato con un pezzo di stoffa.
                      "Allora mi sa che inizierò con te 18..." disse, tirando fuori una siringa piena di Diamond Ring.
                      18 prima iniziò ad indietreggiare, ma poi, rammentando la sua promessa, non si mosse più.
                      Che sarebbe cambiato? Ormai cosa le importava se fosse diventata come 6?
                      Anzi... se come 17 avesse dimenticato l'androide... tanto meglio.
                      Gero, quasi a leggerle nella mente, ridacchiò.
                      "Per punizione, 18, io ti lascerò alcuni ricordi... tra cui quelli di 6.
                      Non voglio che tu diventi come tuo fratello che si è ribellato.
                      Sarai docile docile... eh eh!!!".
                      18 fece un'ultima smorfia di dispiacere.
                      Convinta che non ne avrebbe più fatte e che non avrebbe più provato emozioni, lasciò cadere un'ultima lacrima.
                      Ci fu una leggera puntura al collo.
                      Poi più nulla.
                      Al risveglio -pensò, prima di cadere in coma- cosa avrebbe provato?
                      Nolite te bastardes carborundorum

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                      • che dire? pendo dalle tue labbra

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                        • la tua fic credo sia la migliore del sito di DBA sul serio...
                          If my story can be a positive influence to one person, if somebody is having issues with, they can say: «Eddie got help I should get help. There’s hope». I’m ashamed of what I did but I am not ashamed of what I’ve done to correct my mistakes. I’m proud of who I am

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                          • Originariamente Scritto da JîñKâzÄma Visualizza Messaggio
                            la tua fic credo sia la migliore del sito di DBA sul serio...
                            Ho i miei dubbi XD.
                            Magari del genere sì, ma tanto non ci sono molte introspettive-melo-drammatiche-tristi su dba...
                            Nolite te bastardes carborundorum

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                            • eheh ma dai...non fare la modesta ^^...per me resta un lavorone...

                              GT...potei chiederti un favore...quando hai un po' di tempo puoi leggere la mia fic e dirmi che ne pensi ^^...per me un tuo giudizio sarebbe molto importante...
                              la fic se ti interessa si intitola "The Hystory of Ginew"
                              cmq ripeto...Innocence è un vero capolavoro
                              If my story can be a positive influence to one person, if somebody is having issues with, they can say: «Eddie got help I should get help. There’s hope». I’m ashamed of what I did but I am not ashamed of what I’ve done to correct my mistakes. I’m proud of who I am

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                              • Originariamente Scritto da JîñKâzÄma Visualizza Messaggio
                                eheh ma dai...non fare la modesta ^^...per me resta un lavorone...

                                GT...potei chiederti un favore...quando hai un po' di tempo puoi leggere la mia fic e dirmi che ne pensi ^^...per me un tuo giudizio sarebbe molto importante...
                                la fic se ti interessa si intitola "The Hystory of Ginew"
                                cmq ripeto...Innocence è un vero capolavoro
                                Appena posso la leggo
                                Nolite te bastardes carborundorum

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