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storia di un eremita

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  • #61
    I tuoi capitoli sono molto belli Nicco, xò posta + spesso!!!
    I want be free... I WILL BE free!
    sigpic
    Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

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    • #62
      chiedo perdono se domenica non ho postato l'episodio, lo posto oggi, e forse, se riesco ad ultimarlo, domani avrete già il prossimo, ma non ne sono sicuro; per l'azione attendete il prossimo episodio!

      8-Ricordi

      Nonostante i numerosi appigli la scalata si stava rivelando difficile, Muten non ricordava quale fosse stata l’ultima volta in cui si era ritrovato a faticare tanto.
      Anzi no, ora riusciva a ricordare, forse la fatica gli aveva liberato la mente dalle preoccupazioni: era stato alcuni anni prima, durante l’addestramento di Mutaito.
      Gli allenamenti erano massacranti, il suo maestro non si faceva scrupolo di stremare gli allievi pur di ottenere il massimo risultato possibile, lasciando stremati ogni sera Muten ed Enito.
      “Proprio un buon metodo!”, pensò divertito Muten.
      Vi era tuttavia un fatto che preoccupava il lottatore durante quel periodo: per quanto si impegnasse non riusciva a raggiungere i livelli di Enito; quanto a conoscenza Muten era superiore al compagno, eppure gli era difficile trasformare i suoi pensieri in azioni, come se il suo corpo rifiutasse di reagire tempestivamente a causa di un peso. Non riusciva a capire tutto ciò, ma comprendeva che continuando così sarebbe rimasto un lottatore mediocre, superiore a molti, ma inferiore ai migliori, e questo non lo accettava.
      Muten prese così ad allenarsi anche durante la notte, non per migliorare il suo livello tecnico, per quello avrebbe avuto bisogno di tirare con qualcun altro, ma per riuscire a utilizzare una tecnica che potesse eseguire anche se il suo corpo fosse stato molto lento, sfruttando soltanto la propria energia spirituale.
      Aveva visto fare al maestro Mutaito una cosa simile tempo prima, lo aveva visto concentrare la propria energia e scagliarla in un unico colpo che poi dirigeva e mandava in un thermos elettrico, richiudendolo; solo ora capiva che si trattava della mafuuba.
      Durante la notte Muten cercava di concentrare la propria energia nelle palme delle mani, ma gli era impossibile: non riusciva a concentrarsi a sufficienza, qualcosa ne distoglieva l’attenzione prima di raggiungere quello stato.
      Muten era sempre più abbattuto: forse il suo problema con il combattimento era dovuto proprio alla sua mancanza di concentrazione, non aveva altra scelta se non allenarsi nella meditazione, prima di tentare nuovamente ad allenarsi nella tecnica.
      Una notte, infine, mentre stava meditando, avvertì un rumore nella propria mente, come se qualcosa venisse strappato con violenza; il rumore ne percorse tutto il corpo e Muten fu sul punto di abbandonare la meditazione, come sempre, ma quella volta decise di resistergli, di non distrarsi…
      Lo sforzo fu immane, ma, alla fine, Muten riuscì a non perdere la concentrazione.
      In quel momento decise di alzarsi in piedi, contrasse i muscoli, che crebbero a dismisura, e iniziò a caricare la Kamehameha per poi lanciarla, distruggendo con facilità incredibile una enorme roccia situata lì vicino.
      Subito dopo si accasciò al suolo, privo di forze ma felice, forse sarebbe finalmente riuscito a migliorare più facilmente nelle arti marziali…
      Fu effettivamente così: da quel giorno Muten riuscì a stare al passo con le lezioni di Mutaito senza problemi, pur rimanendo comunque il secondo allievo, Enito era sempre di poco più abile, in fondo si era allenato sempre al meglio delle sue possibilità.
      Questo ricordo fece ritornare Muten alla realtà: erano ore che saliva, eppure la cima dell’obelisco ancora non si vedeva; doveva sbrigarsi.
      Un sorriso soddisfatto gli attraversò le labbra: “Cerchiamo di arrivare in fretta in cima!”
      Muten spostò una mano verso il prossimo appiglio, ma fu fermato da una scarica elettrica.
      Una voce cavrnosa parlò: “Non così in fretta”. La voce aveva un che di familiare, l’aveva già sentita in un altro luogo.
      Muten si voltò.
      Possibile che…?
      Introno a lui si stagliavano minacciose le figure di cinque guerrieri-drago, pronti ad attaccare.
      Muten si sentiva in tappola.
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      • #63
        hai reso molto bene il senso di frustrazione di muten! buon capitolo!!!
        Un unica cosa..ma si può dire "palme delle mani"? non si dice i "palmi delle mani"...boh forse hai ragione tu
        comunque, rinnovo i miei compliementi! cresci sempre
        p.s. sei invato a leggere il mio nuovo paragrafo, mi raccomando
        Clicca qui per download di immagini, programmi e quant'altro in piena sicurezza.

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        • #64
          già letto, mi ha sorpreso alquanto stavolta
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          • #65
            Bel capitolo come al solito NIcco anche se questo scorreva di meno rispetto agli altri ma non vuol dire che non mi sia piaciuto.
            Bravo vorrei soltanto una postatura più rapida

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            • #66
              tranquillo per perdonare il mio recente ritardo domani ne posto un altro(ma che non diventi un'abitudine)
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              • #67
                ve l'avevo promesso ieri, dunque oggi arriva un nuovo episodio della mia ff!
                dopo avervi tenuto sospesi per 4 episodi senza alcun combattimento, ecco finalmente comparire un po' di azione, spero vi piaccia.

                9-Attacco a sorpresa

                Senza preavviso uno dei guerrieri si scagliò contro Muten, sferrandogli un pugno al volto.
                Subito dopo un altro colpì Muten nella stessa zona, e poi un altro, e un altro, sembrava volessero costringerlo a lasciare la presa per il dolore...
                Mute non sapeva come reagire, se avesse lasciato la presa sarebbe morto, se non l'avesse lasciata sarebbe morto comunque sotto i colpi dei demoni.
                In quello stato di impotenza Muten avvertì la mano di un demone afferrargli un polso, poi l'altro, quindi i servitori di Clarinetto liberarono le sue mani dagli appigli per portarne il torso in posizione orizzontale rispetto al terreno distante chilometri; ora Muten era attaccato all'obelisco solo grazie alle gambe che ancora resistevano...
                “Non posso lasciarmi eliminare così”, pensava, “devo reagire!”
                Aprì gli occhi appena in tempo per vedere due demoni che lo colpivano contemporaneamente sul torace con una gomitata, mentre gli altri si spostavano un attimo prima che il colpo andasse a segno.
                L'impatto fu tremendo: Muten venne sbalzato verso il basso dalla potenza del colpo, senza che riuscisse a fare nulla per contrastarlo.
                “Ho...fallito, purtroppo”, disse con un filo di voce, mentre si avvicinava sempre più al terreno, “scusami, Enito, non sono stato di grande aiuto...”
                Si era ormai rassegnato alla morte, quando all'improvviso gli tornò in mente l'onda meharista: se la sua potenza era tale da disintegrare una roccia o aprire un buco in una parete, magari avrebbe avuto un rinculo sufficiente a riportarlo su, almeno per uccidere uno dei cinque sottoposti...
                Lentamente, iniziò a caricare l'onda, mancavano pochi secondi all'impatto con il suolo...
                La sfera di energia spirituale si formò tra le sue mani; Mute scagliò il colpo appena in tempo per evitare il terreno.
                Il contraccolpo seguente all'esplosione sarebbe stato sufficiente?
                In un attimo Muten si ritrovò a salire ad una velocità folle in direzione dei demoni, in direzione di uno in particolare: il primo che lo aveva colpito.
                La corsa fu interrotta dall'impatto della sua schiena con il ventre del demone, che parve sconcertato dall'attacco di colui che fino a un attimo prima credeva destinato alla morte.
                Il colpo sbalzò il demone all'indietro.
                “Dove scappi?”, gli gridò Muten afferrandogli il polso con una mano, “torna dai tuoi compagni!”
                Muten sfuttòsfruttò il corpo del demone come un appiglio, facendo forza sul braccio con cui ne teneva il polso per arrivare sopra di lui e scagliarlo contro gli altri quattro che, non aspettandosi un attacco tanto repentino, vennero travolti dal corpo.
                Ora era veramente la fine. Muten non era in grado di volare, presto sarebbe tornato a cadere, questa volta senza possibilità di scampo, anzi, stava già cadendo.
                Non poteva fare nulla per deviare la sua direzione di caduta e, se anche ci avesse provato, i demoni erano abbastanza svegli da evitarlo.
                Muten si abbandonò alla forza di gravità che lo trascinava sempre più velocemente in direzione del terreno...
                Quando toccò terra si aspettava di provare per lo meno un po' di dolore, e invece niente: il terreno aveva un non so che di gommoso, di piacevole.
                Aprì gli occhi.
                Era su una piccola nuvola dorata che gli aveva salvato la vita.
                Come faceva una nuvola a sostenere il peso di un uomo senza problemi?
                Muten non lo sapeva, ma ringraziava la buona sorte di avergli risparmiato la vita.
                La nuvola iniziò a muoversi qua e là, come impaziente di ritornare in cielo.
                Una volta di più Muten era sconvolto: una nuvola capace di muoversi autonomamente?
                Provò a rimettersi in piedi: nonostante lo spazio sulla nuvola fosse piuttosto esiguo non ebbe problemi ad alzarsi e a mantenere l'equilibrio.
                Forse quella nuvola gli avrebbe consentito di combattere ad armi pari con i demoni...era la sua ultima possibilità.
                Chiese alla nuvola di salire di quota: la nuvola obbedì.
                Il volto di muten si fece sereno e si preparò alla battaglia imminente.
                Le chiese di portarlo dai demoni.
                Immediatamente e silenziosamente la nuvola portò Muten alle spalle dei guerrieri-drago che discutevano sul destino del loro compagno morto.
                “Peccato che quell'umano non sia qui, ora...vorrei eliminarlo con le mie mani”
                “Mi stavate cercando?”, disse Muten con un tono ironico e sicuro di sé.
                I demoni si voltarono.
                Il lottatore che avevano appena ucciso era ritornato ed ora stava davanti a loro a braccia incrociate poggiando su una nuvola d'oro...
                Si misero in posizione di guardia, subito imitati da Muten.
                “Comincia il secondo round!”, pensò Muten.
                Last edited by Il Nicco; 27 June 2007, 21:12.
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                • #68
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                  • #69
                    Bella bella davvero molto bella!
                    Anche se il protagonista è un personaggio che nel corso di db perde di importanza è davvero molto bella e soprattutto ben descritta.
                    Bravo

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                    • #70
                      grazie, Uomo Tigre, come avrai notato cerco abbastanza di riprendere i cari vecchi personaggi della prima serie, sono i miei preferiti(oltre, naturalmente al mitico Radish!)
                      sono contento, almeno qualcuno che commenta c'è
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                      • #71
                        Originariamente Scritto da Uomo Tigre Visualizza Messaggio
                        Bella bella davvero molto bella!
                        Anche se il protagonista è un personaggio che nel corso di db perde di importanza è davvero molto bella e soprattutto ben descritta.
                        Bravo
                        non posso che quotare uomo tigre, mi ha tolto le parole di bocca !!
                        bravoo
                        Clicca qui per download di immagini, programmi e quant'altro in piena sicurezza.

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                        • #72
                          Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
                          grazie, Uomo Tigre, come avrai notato cerco abbastanza di riprendere i cari vecchi personaggi della prima serie, sono i miei preferiti(oltre, naturalmente al mitico Radish!)
                          sono contento, almeno qualcuno che commenta c'è
                          Non mi spiegherò mai perchè ti piace Radish

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                          • #73
                            tu non puoi capire certe cose...
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                            • #74
                              hihi nemmeno io lo cpairò mai a dire il vero xD
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                                Dai spiegacelo siamo curiosi

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