scusate se vi ho fatto aspettare, ma ho avuto qualche problema ad aprire il file negli ultimi tempi(e non sono neanche del tutto convinto di come sia venuta la puntata)
questa puntata non è sicuramente al livello delle altre, ma mi serve
5-Primi Alleati
Il giorno dopo Enito venne svegliato da quello che sembrava il rumore di una colluttazione; probabilmente qualcuno era stato attaccato dai figli minori di Piccolo e lui, in quanto lottatore esperto, non poteva esimersi dall’aiutarlo.
Decise di lasciare dormire Muten ed uscì in strada: un demone stava combattendo contro un ragazzino molto giovane che, per quanto meno abile di lui, riusciva a evitare la maggior parte dei colpi; evidentemente durante il dominio di Piccolo si era stati costretti ad imparare qualcosa di arti marziali, essendo stata abolita la giustizia.
Enito trovò immediatamente il momento giusto per intervenire, quando il giovane riuscì ad uscire dalla portata del demone con un balzo all’indietro. In quel preciso istante Enito si interpose tra il pugno del demone e il ragazzo, deviando il colpo con l’avambraccio piegato a forma di ala di gru, quindi , bloccato il polso del demone con l’altro bracciò, entrò con una gomitata sul suo stomaco, piegandolo in due dal dolore. Un paio di colpi e il soldato di Clarinetto perse la propria vita.
“Ritieniti fortunato”, disse Enito al giovane, “il rumore della battaglia mi ha svegliato in tempo per evitarti una brutta fine”.
“In tal caso grazie, signore; in questo periodo sono stato assente poiché era stato ordinato il trasferimento di tutti gli abitanti della città; sono riuscito a fuggire, ma quel demone è stato inviato a darmi la caccia”.
“Capisco...senti, conosci altre persone che tentano di ribellarsi ai demoni di Piccolo? Ora che il grande mago è stato eliminato non dovrebbe essere troppo difficile liberarsi delle sue creature, specie se siamo in tanti...”. La mente del guerriero era incentrata sul passare in rassegna le sue conoscenze per trovare dei lottatori disponibili, ma con scarsi risultati; forse non sarebbe stato così facile...
“Mi dispiace, signore, ma non conosco nessun lottatore”
“In ogni caso vieni in casa a mangiare qualcosa piccolo...qual'è il tuo nome?”
“Son Gohan”rispose il ragazzo.
“Bene, adesso entra, quelle nuvole non promettono niente di buono”.
Entrati in casa videro che Muten si era svegliato e aveva ascoltato tutto di nascosto, così non si dovette perdere tempo a spiegargli tutta la situazione.
“Prima di tutto, credo che bisognerà andarsene da questa città, a giudicare dal racconto di Gohan siamo probabilmente gli unici esseri umani rimasti e non sarebbe una buona idea offrire un bersaglio tanto comodo a Clarinetto”.
“Sì, certo”, intervenne Gohan, “ma dove possiamo rifugiarci?”
A questo punto toccò ad Enito prendere parola: “Io possiedo un fratello che ha all'incirca la tua stessa età di nome Taobaibai; è molto abile nelle arti marziali e si trova in un tempio di modeste dimensioni dove si sono rifugiati alcuni giovani lottatori; potrebbero aiutarti ad affinare le tue tecniche, oltre ad offrirti un riparo”.
“Io ho sentito parlare di un certo maestro Karin, che vive in cima all'omonimo obelisco, sembra che chi riesca a scalare l'obelisco contando sulle proprie sole forze, possa bere un'acqua che incrementerebbe la forza; un po' di potenza in più non fa mai male.”
Enito decise invece di girare per il mondo per migliorarsi.
La partenza dalla cittadina fu fissata per la mattina dopo: Enito avrebbe accompagnato Gohan fino al tempio di Taobaibai, poi avrebbe proseguito per la sua strada, mentre Muten li avrebbe lasciati subito per incamminarsi verso l'obelisco di Karin.
La decisione fu accompagnata da un brindisi, ma nessuno dei tre si accorse di un piccolo esserino rotondo appollaiato alla finestra, che se ne andò sogghignando in direzione dell’abitazione di Clarnetto.
questa puntata non è sicuramente al livello delle altre, ma mi serve
5-Primi Alleati
Il giorno dopo Enito venne svegliato da quello che sembrava il rumore di una colluttazione; probabilmente qualcuno era stato attaccato dai figli minori di Piccolo e lui, in quanto lottatore esperto, non poteva esimersi dall’aiutarlo.
Decise di lasciare dormire Muten ed uscì in strada: un demone stava combattendo contro un ragazzino molto giovane che, per quanto meno abile di lui, riusciva a evitare la maggior parte dei colpi; evidentemente durante il dominio di Piccolo si era stati costretti ad imparare qualcosa di arti marziali, essendo stata abolita la giustizia.
Enito trovò immediatamente il momento giusto per intervenire, quando il giovane riuscì ad uscire dalla portata del demone con un balzo all’indietro. In quel preciso istante Enito si interpose tra il pugno del demone e il ragazzo, deviando il colpo con l’avambraccio piegato a forma di ala di gru, quindi , bloccato il polso del demone con l’altro bracciò, entrò con una gomitata sul suo stomaco, piegandolo in due dal dolore. Un paio di colpi e il soldato di Clarinetto perse la propria vita.
“Ritieniti fortunato”, disse Enito al giovane, “il rumore della battaglia mi ha svegliato in tempo per evitarti una brutta fine”.
“In tal caso grazie, signore; in questo periodo sono stato assente poiché era stato ordinato il trasferimento di tutti gli abitanti della città; sono riuscito a fuggire, ma quel demone è stato inviato a darmi la caccia”.
“Capisco...senti, conosci altre persone che tentano di ribellarsi ai demoni di Piccolo? Ora che il grande mago è stato eliminato non dovrebbe essere troppo difficile liberarsi delle sue creature, specie se siamo in tanti...”. La mente del guerriero era incentrata sul passare in rassegna le sue conoscenze per trovare dei lottatori disponibili, ma con scarsi risultati; forse non sarebbe stato così facile...
“Mi dispiace, signore, ma non conosco nessun lottatore”
“In ogni caso vieni in casa a mangiare qualcosa piccolo...qual'è il tuo nome?”
“Son Gohan”rispose il ragazzo.
“Bene, adesso entra, quelle nuvole non promettono niente di buono”.
Entrati in casa videro che Muten si era svegliato e aveva ascoltato tutto di nascosto, così non si dovette perdere tempo a spiegargli tutta la situazione.
“Prima di tutto, credo che bisognerà andarsene da questa città, a giudicare dal racconto di Gohan siamo probabilmente gli unici esseri umani rimasti e non sarebbe una buona idea offrire un bersaglio tanto comodo a Clarinetto”.
“Sì, certo”, intervenne Gohan, “ma dove possiamo rifugiarci?”
A questo punto toccò ad Enito prendere parola: “Io possiedo un fratello che ha all'incirca la tua stessa età di nome Taobaibai; è molto abile nelle arti marziali e si trova in un tempio di modeste dimensioni dove si sono rifugiati alcuni giovani lottatori; potrebbero aiutarti ad affinare le tue tecniche, oltre ad offrirti un riparo”.
“Io ho sentito parlare di un certo maestro Karin, che vive in cima all'omonimo obelisco, sembra che chi riesca a scalare l'obelisco contando sulle proprie sole forze, possa bere un'acqua che incrementerebbe la forza; un po' di potenza in più non fa mai male.”
Enito decise invece di girare per il mondo per migliorarsi.
La partenza dalla cittadina fu fissata per la mattina dopo: Enito avrebbe accompagnato Gohan fino al tempio di Taobaibai, poi avrebbe proseguito per la sua strada, mentre Muten li avrebbe lasciati subito per incamminarsi verso l'obelisco di Karin.
La decisione fu accompagnata da un brindisi, ma nessuno dei tre si accorse di un piccolo esserino rotondo appollaiato alla finestra, che se ne andò sogghignando in direzione dell’abitazione di Clarnetto.
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