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Il cacciatore di demoni (mia ff originale)

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  • #61
    Originariamente Scritto da Metalotaku Visualizza Messaggio
    Alexander gli lanciò e appena il ragazzo la afferrò lo tirò fuori.
    Ha senso questa frase per te??!!
    Nn ti preocccupare è il primo errore che ti ho visto fare
    Bellissimo capitolo e finalmente nn sono + lunico a commentere

    Forza ragazzi continuate a postare .........IpIpUrrà per Metalotaku
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    Il mio primo video adesso rimodernato.... "braccio destro di Dante™"
    Ed ecco il secondo OSCAR DBA 2007/2008 :"Miglior critico di ff"
    Mia LongShot con Gogeta_89

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    • #62
      Originariamente Scritto da GoTeo Visualizza Messaggio
      Ha senso questa frase per te??!!
      Nn ti preocccupare è il primo errore che ti ho visto fare
      Bellissimo capitolo e finalmente nn sono + lunico a commentere

      Forza ragazzi continuate a postare .........IpIpUrrà per Metalotaku
      Oddio non me ne ero accorto! Devo sicuramente aver omesso qualcosa in quella frase!
      Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

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      • #63
        CAPITOLO 11: il virus

        Alexander camminava silenzioso seguito da Rechel e Andrew. Erano tutti e tre sporchi e infangati e non vedevano l’ora di uscire in fretta da quella palude, ma non potevano perché dovevano ancora recuperare il frammento del medaglione della luna
        “Come avrà fatto la Driv a trovarci di nuovo?”chiese Andrew dopo alcuni minti.
        “Non lo so, ma non può essere una coincidenza che il robot fosse qui ad aspettarci.” rispose Alexander.
        “Forse hanno delle spie ovunque.” suggerì Rechel.
        “Probabile, però se fosse così avrebbero dovuto avere una spia anche all’interno della tribù di Deron e invece so di certo che non l’avevano, dal momento che quando eravamo la il capo villaggio ha detto di conoscere alla perfezione ogni singolo membro.” disse Alexander.
        “Già e poi loro non vengono quasi mai a contatto con il mondo civile.” concordò Andrew.
        “Però in altre occasioni avrebbe potuto benissimo esserci una spia della Driv. Certo, noi non abbiamo mai detto in pubblico il nome del luogo in cui dovevamo andare, ma forse da alcuni nostri discorsi lo hanno intuito.” obiettò Rechel.
        “Sì, è possibile. In futuro sarà meglio parlare solo quando siamo soli.” concordò Alexander.
        Erano circa a metà strada verso il centro della palude quando due orribili creature emersero dal fango. Erano esseri disgustosi col corpo interamente ricoperto di fango e emanavano odore di uova marce.
        “Demoni della palude!” esclamò Alexander.
        Rechel sparò immediatamente contro di loro, ma i proiettili attraversarono i loro corpi senza fare alcun effetto.
        “Lascia perdere le armi normali, non funzionano contro di loro. Se vogliamo ucciderli dobbiamo farli finire in una delle pozze d’acqua in cui vivono i Jines.” disse Alexander, poi iniziò a correre, cercando una di quelle pozze d’acqua. Rechel e Andrew si affrettarono a inseguirlo e altrettanto fecero i due demoni.
        Dopo alcuni minuti Rechel venne colpita violentemente alla testa da una palla di fango, lanciata da uno dei demoni e la stessa sorte tocco, dopo qualche secondo, anche a Andrew.
        “Ne ho trovata una!” esclamò Alexander dopo quasi dieci minuti di fuga. I ragazzi aggirarono la pozza d’acqua, la coprirono velocemente per nasconderla agli occhi dei demoni e rimasero in attesa. Dopo alcuni secondi i due demoni arrivarono correndo e finirono dritti nella pozza d’acqua.
        “Bene, ora ci penseranno i Jines a farli fuori.” disse Alexander.
        I tre ragazzi ritornarono nel punto in cui i demoni li avevano interrotti e ripresero il viaggio. Dopo venti minuti giunsero in vista dell’enorme conca in cui viveva il Molg, il re dei demoni della palude.
        “Faremo ammazzar anche lui dai Jines?” chiese Andrew, speranzoso.
        “No, questa volta la faccenda sarà un po’ più complicata. Soprattutto considerato che io del Molg non so assolutamente niente.” rispose Alexander.
        Trattenendo il fiato, a causa del pessimo odore che aleggiava nell’aria, iniziarono a scendere lungo un lato della conca fangosa. Arrivati al centro della conca si guardarono intorno alla ricerca del Molg.
        “Ma qui non c’è nessuno!” esclamò Rechel.
        “Sei sicuro che la zona sia questa?” chiese Andrew.
        “Sì e ne ho conferma da quella colonna che si trova laggiù.” rispose Alexander, indicando il luogo in cui, con tutta probabilità, era incastonato il frammento del medaglione.
        “Bene, quindi questa volta non dovremo nemmeno faticare molto per portarcelo via.” disse Rechel e appena finì di pronunciare quelle parole dal fango iniziò ad emergere una creatura gigantesca.
        “Perché non imparo a starmene zitta?”
        Il Molg uscì completamente dal fango e osservò le tre figure che aveva davanti. Era un essere simile ai demoni che avevano già incontrato nella palude, ma aveva una forma più simile a quella di un uomo e il fango che lo ricopriva era un po’ più duro e compatto.
        Appena lo videro comparire Alexander e Rechel partirono all’attacco, la prima sparando proiettili congelanti contro la sua testa e il secondo cercando di ferirlo alle gambe con la spada. Nessuno dei due attacchi ebbe effetto: la testa del Molg assorbì i proiettili congelanti e la lama della spada trapassò da parte a parte le sue gambe, senza fare effetto. Il mostro li colpì col dorso della mano, buttandoli a terra.
        “Temevo che gli attacchi normali non sarebbero stati utili neanche questa volta.” disse Alexander rialzandosi.
        “Ehi, potremmo tentare di scioglierlo con l’acqua delle bottiglie che abbiamo nel bagwatch!” suggerì Rechel tirandone fuori una dal suo. I due ragazzi la imitarono e ben presto iniziarono a lanciare getti d’acqua all’indirizzo del demone. Purtroppo questi sembrò assorbire anche questo attacco. In quel momento ad Andrew venne un idea. Il ragazzo prese la rincorsa e si lanciò verso il corpo del mostro. Quest’ultimo non fece nulla per fermarlo, ma quando sentì il contatto con il suo corpo iniziò ad assorbirlo. Alexander e Rechel tentarono di fermarlo, ma tutti i tentativi furono inutili. Nel giro di pochi secondi Andrew venne inglobato nel corpo del mostro.
        Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

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        • #64
          Quando il ragazzo riprese conoscenza si ritrovò in una specie di stanza lunga e circolare, dalle pareti rosse. Intorno a lui c’era un continuo via vai di creature di colore rosso e dalla forma indefinita. Oltre a queste c’erano anche delle creature bianche, di forma un po’ più definita che avevano delle bocche larghe che si aprivano in continuazione. Quando vide una di queste creature fagocitare una specie di vermiciattolo blu Andrew capì di essere finito all’interno del corpo del Molg e più precisamente si trovava all’interno di una delle sue vene. Di conseguenza le creature rosse dovevano essere i globuli rossi e avevano forma indefinita perché il loro corpo si deformava nella fatica di trasportare l’ossigeno, mentre le creature bianche dalla bocca enorme dovevano essere i globuli bianchi fagociti. Quindi il verme blu che era stato fagocitato doveva essere un virus.
          Andrew tirò un sospiro di sollievo nel vedere che almeno una volta una delle sue teorie era esatta. Aveva intuito che il Molg aveva la capacità di inglobare oggetti e persone all’interno del suo corpo fin da quando lo aveva visto assorbire i proiettili congelanti di Rechel. Così aveva capito che l’unico modo per uccidere il Molg era farlo fuori dall’interno. Il problema era uno solo: come fare ad ucciderlo? Poi si era ricordato che qualche tempo fa suo zio, che era uno scienziato, gli aveva regalato un campione del nuovo virus che avevano appena creato in laboratorio per uccidere i demoni: il demonks 7. Qualche tempo dopo il laboratorio era stato fatto chiudere dalla Driv e suo zio era misteriosamente, ma lui conservava ancora il campione di virus all’interno del suo bagwatch.
          Così si era lasciato inglobare dal Molg con l’intento di liberare il virus all’interno del suo corpo. Ora aveva la possibilità di mettere in atto il suo piano e non se la sarebbe lasciata sfuggire. Tirò fuori una scatolette dal bagwatch, la aprì e subito ne emersero dieci virus di colore verde scuro che subito partirono all’attacco delle cellule con l’intento di riprodursi. Andrew facilitò il loro compito eliminando col pugnale alcuni globuli bianchi.
          Ben presto la vena fu piena di virus e Andrew non riuscì a trattenere un sorriso di fronte all’esercito inarrestabile che aveva creato. “Preparati Molg, perché la tua fine è vicina!” urlò galvanizzato, poi seguì l’esercito di virus nella sua opera di distruzione.

          Nel frattempo il Molg, ignaro di quello che stava succedendo nel suo corpo, continuava a combattere contro Rechel e Alexander. I due ragazzi lo avevano attaccato in tutti i modi possibili, ma senza alcun risultato. Adesso erano stanchi e sporchi di fango.
          “Senti, non potremmo semplicemente prendere il frammento e andarcene?” chiese Rechel.
          “Non senza Andrew.” rispose Alexander.
          “Andrew è stato inglobato dal demone e non abbiamo la minima idea di cosa fare per aiutarlo.” ribatté Rechel.
          “Per questo dobbiamo continuare a combattere.” disse Alexander.
          “Anche se continuassimo a combattere fino a domani mattina non troveremmo lo stesso il modo per salvare Andrew! Quindi tanto vale prendere quel maledetto frammento e andarcene!” esclamò Rechel.
          “Te l’ho detto, senza Andrew sarebbe inutile quindi fidati e continua a combattere.” disse Alexander.
          Rechel aprì la bocca per rispondere, ma proprio in quel momento il Molg la colpì allo stomaco con una palla di fango mozzandogli il fiato. Alexander lo attaccò con la spada e incredibilmente il mostro si inginocchiò, dolorante, ma non per il motivo che pensava Alexander.

          In quel momento infatti la battaglia che si stava combattendo all’interno dell’organismo del Molg era arrivata a un punto cruciale. L’esercito di virus era in vantaggio, nonostante l’intervento dei globuli bianchi linfociti, e la malattia che portava con se si stava rapidamente diffondendo a tutti gli organi vitali del demone che stava inesorabilmente morendo. Andrew comandava l’esercito di virus in modo eccellente, sbarazzandosi di parecchi globuli bianchi e spianando la strada alle cellule con le quali i soldati del suo esercito si moltiplicavano.
          Quando aveva sentito il corpo del Molg piegarsi Andrew aveva esultato sapendo che nel giro di pochi minuti il demone sarebbe definitamene morto.
          Questo lo esaltava e al tempo stesso preoccupava perché non sapeva cosa gli sarebbe successo dopo la morte dell’organismo che lo ospitava. Inoltre continuava a pensare che se fosse morto l’umanità non sarebbe mai più riuscita a liberarsi dei demoni, dal momento che Alexander gli aveva detto che il suo ruolo in quella folle missione era di massima importanza.
          Il ragazzo era talmente preso dai suoi pensieri che non si accorse dei tre globuli bianchi che si stavano preparando a circondarlo, così quando se li trovò davanti venne colto alla sprovvista. Cercò di ucciderne uno per aprirsi un varco ma quello resistette ai suoi attacchi e aprì la bocca per fagocitarlo. Andrew chiuse gli occhi, sicuro che quella fosse la sua fine.
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          • #65
            Nel frattempo il Molg continuava a contorcersi in preda a dolori atroci. Rechel e Alexander lo fissavano, perplessi.
            “Cosa gli sta accadendo?” chiese Alexander a nessuno in particolare.
            “Non lo, forse il suo cervello è lento e percepisce adesso il dolore dei colpi che gli abbiamo inflitto.” ipotizzò Rechel.
            “Non credo, sembra quasi che sia ammalato. Guarda lo strato di fango che lo riveste: prima era più duro ora si sta sciogliendo in modo lento ma costante.” osservò Alexander.
            “Hai ragione, ma che razza di malattia può causare dei dolori così acuti? E se fosse una cosa contagiosa?” chiese Rechel preoccupata.
            “Confesso di non averne idea.” disse Alexander mentre davanti a lui il Molg si contorceva sempre di più. Poi improvvisamente il mostro si fermò, esalò un ultimo respiro e morì. Lentamente il suo corpo melmoso iniziò a sciogliersi e dopo alcuni minuti una figura umana comparì in mezzo a quel mucchio di fango, ansimando e sputando.
            “Andrew!” esclamarono Rechel e Alexander all’unisono, sorpresi e al tempo stesso felici.
            “Meno male che il virus ha agito in fretta altrimenti sarei diventato cibo per globuli bianchi.” commentò il ragazzo mentre si ripuliva dal fango.
            “Quindi tu sapevi che il Molg aveva contratto il virus?” chiese Rechel.
            “Certo dal momento che sono stato io a farglielo contrarre. Vedete, qualche tempo fa mio zio mi regalò il campione di un virus, che aveva creato in laboratorio con alcuni suoi colleghi scienziati con l’obbiettivo di usarlo per sterminare i demoni. Oggi ho visto che il Molg aveva l’abitudine di inglobare dentro di se qualunque cosa con cui veniva a contatto, così ho deciso di farmi inglobare nella speranza di finire all’interno del sistema circolatorio del demone. Infatti quando mi sono risvegliato mi sono ritrovato all’interno di una vena del demone e in quel momento ho liberato il virus, consapevole che era l’unico modo di distruggere il Molg.” spiegò Andrew.
            “E per caso questo virus è contagioso?” chiese Rechel.
            “No, anche se lo zio era al lavoro su una versione modificata del virus che sarebbe stata contagiosa, ma solo per i demoni.” rispose Andrew.
            “Perché tuo zio non ha venduto il virus alle forze militari? Ne avrebbe ricavato molto e avrebbe dato un prezioso contributo nella battaglia contro i demoni.” chiese Alexander.
            “La Driv lo ha scoperto prima che potesse farlo e ha fatto distruggere il laboratorio e tutta la documentazione sul virus. Da quel giorno mio zio e gli altri scienziati sono misteriosamente scomparsi nel nulla anche se io sono più che convinto che la loro sparizione sia stata architettata dalla Driv.” rispose Andrew.
            “Già, è molto probabile.” convenne Alexander.
            “Bene, ora prendiamo il frammento e andiamocene da questa palude maleodorante.” disse Rechel e fece per avvicinarsi alla colonna, ma Alexander la bloccò.
            “Questa volta tocca a Andrew estrarre il frammento.” spiegò il ragazzo.
            “Cosa? Devo estrarlo io?” chiese Andrew stupefatto.
            “Esatto.”
            Andrew si avvicinò, titubante, alla colonna e osservò il frammento del medaglione della luna che era di colore nero. Poi tese la mano e in un esplosione di luce nera estrasse il frammento.
            Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

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            • #66
              bravissimo!Dopo potresti commentarmi?
              So many are waiting for their new beginning, their birth by sleep.
              Even me..
              and even you.

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              • #67
                Originariamente Scritto da bardak94 Visualizza Messaggio
                bravissimo!Dopo potresti commentarmi?
                Certo! Adesso devo andare via per un po' e dovrei tornare verso le 6:30...più o meno commenterò a quell'ora
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                • #68
                  ok grz
                  So many are waiting for their new beginning, their birth by sleep.
                  Even me..
                  and even you.

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                  • #69
                    COMPLIMENTI!!!!
                    Bellissimo anche questo capitolo .....ora ho le cose + chiare:
                    Rechel serviva per estrarre i frammenti del medaglione del sole mentre Andrew quelli della luna,ecco perchè erano tutti e 2 così importanti
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                    Il mio primo video adesso rimodernato.... "braccio destro di Dante™"
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                    • #70
                      anche io ho le cose + chiare
                      So many are waiting for their new beginning, their birth by sleep.
                      Even me..
                      and even you.

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                      • #71
                        Grazie dei complimenti!^^


                        CAPITOLO 12: il capitano Louis

                        I tre ragazzi uscirono dalla palude di Hirg, si pulirono dal fango e risalirono in macchina. Alexander mise in moto e partirono, diretti al villaggio più vicino.
                        “Com’è possibile che io sia riuscito a estrarre il frammento dalla colonna?” chiese Andrew dopo alcuni minuti dall’inizio del viaggio.
                        “Sei tanto stupito? E io che pensavo che ormai aveste capito.” disse Alexander.
                        “Capito cosa?” chiese Andrew.
                        “Che se solo Rechel poteva può estrarre i frammenti del medaglione del sole dalle colonne in cui sono stati incastonati, allora vuol dire che tu sei l’unico capace di estrarre i frammenti del medaglione della luna.” rispose Alexander.
                        “Quindi è questo il mio ruolo all’interno della missione!” esclamò Andrew.
                        “In parte sì.” disse Alexander.
                        “Quindi questo vuol dire che il mio ruolo è finito?” chiese Rechel.
                        “No, c’è ancora qualcosa che dovrete a fare tu e Andrew insieme una volta che avremo recuperato tutti i frammenti.” rispose Alexander.
                        Rechel voleva chiedere che cosa avrebbe dovuto fare ma ormai aveva imparato che era impossibile avere delle risposte immediate da Alexander.
                        Dopo circa due ore raggiunsero il villaggio in cui avevano pernottato la notte precedente e presero una camera tripla nello stesso albergo in cui avevano già dormito il giorno prima.
                        Alexander decise di farsi la doccia per primo e questo lasciò qualche minuto a Rechel e Andrew per parlare sottovoce di lui.
                        “Non so tu, ma ora io mi fido di lui ancora più di prima.” disse Rechel.
                        “Sì anch’io penso che sia guadagnato almeno un po’ di fiducia, ho ancora qualche dubbio, ma di una cosa sono sicuro: è una brava persona.” concordò Andrew.
                        “Sì, su questo non ci sono dubbi. Certo ci ha trascinati in un avventura molto pericolosa, ma comunque siamo stati noi a decidere di seguirlo, non ci ha obbligati in alcun modo.”
                        “Vero. Tuttavia finché non risponderà a tutte le domande che a cui ha promesso di rispondere continuerò ad avere dei dubbi su di lui.” disse Andrew.
                        In quel momento la porta del bagno si aprì e ne uscì Alexander.
                        “Mi sento rinato, mi ci voleva proprio una bella doccia dopo tutto il sudiciume di oggi pomeriggio.” commentò Alexander, poi si buttò sul suo letto.
                        “Ora tocca a me fare la doccia.” disse Andrew.
                        “Vedo con piacere che sei ritornata la vecchia Rechel.” disse Alexander quando lui e la ragazza rimasero soli.
                        “Dopo quello che mi hai detto l’altro giorno ho capito che era stupido continuare a comportarsi in quel modo. Del resto hai ragione, non devo cercare di essere diversa da come sono perché non c’è cosa migliore che essere se stessi, sia nel bene che nel male.” disse Rechel.
                        “Stai maturando parecchio.” constatò Alexander.
                        “Con un maestro di vita come te non poteva essere altrimenti.” disse la ragazza sorridendo, poi si sedette di fianco a lui.
                        “Sai, credo che se il mio tentativo di scacciare i demoni dovesse fallire potrei decidere di prenderti sul serio come allieva, hai le qualità adatte per diventare un ottima cacciatrice di demoni.” disse Alexander.
                        “Dici sul serio?” chiese la ragazza voltandosi verso di lui.
                        “Assolutamente, potresti diventare anche più brava di Isabel.” rispose il ragazzo, avvicinando inavvertitamente la sua faccia a quella della ragazza. Restarono per qualche secondo a guardarsi negli occhi poi Rechel avvicinò la sua bocca a quella di Alexander e i due si baciarono. In quel momento Andrew uscì dal bagno. Alexander e Rechel si staccarono subito e Andrew non si accorse di nulla anche se non gli sfuggirono le strane occhiate che i due si lanciavano.
                        “Rechel se vuoi fare la doccia io ho finito.” disse il ragazzo dopo qualche secondo.
                        “Cosa? Oh certo, certo…la faccio subito.” disse Rechel.
                        Raggiunse la porta del bagno, la aprì e lanciò un ultima occhiata ad Alexander, poi si chiuse la porta alle spalle.

                        Il giorno dopo i tre ragazzi ripresero il loro viaggio alla ricerca del secondo frammento del medaglione dell’oscurità.
                        “Dove siamo diretti questa volta?” chiese Andrew dopo qualche minuto dall’inizio del viaggio.
                        Alexander non gli rispose.
                        “Ehi Alexander, mi hai sentito? Sto parlando con te!” esclamò Andrew dopo un po’.
                        “Cosa?” chiese distrattamente Alexander.
                        “Ti ho chiesto dove siamo diretti. Certo che è da ieri sera che tu e Rechel vi comportate in modo strano.” commentò Andrew.
                        “No, è solo una tua impressione. Comunque siamo diretti alla città portuale di Fwi city.” rispose Alexander.
                        “Quindi il prossimo frammento si trova lì?” chiese Andrew.
                        “No, ma in quella città ci vive un mio vecchio amico che può aiutarci a raggiungere l’isola di Yndrek, il luogo in cui si trova il secondo frammento del medaglione dell’oscurità.” rispose Alexander.
                        “Anche lui è un cacciatore di demoni?” chiese Rechel.
                        “No, è un ex pirata.”
                        “Un ex pirata?! Ma non sarà pericoloso?” chiese Andrew.
                        “No, è semplicemente un po’ pazzo, forse vi è già capitato di sentir parlare di lui: il capitano Louis.”
                        “Quel pazzo che se ne và in giro per i mari a derubare le navi mercantili?” chiese Rechel.
                        “Esatto, proprio lui.” rispose Alexander.
                        “Come fai a conoscere quel tipo?” chiese Andrew.
                        “Una volta l’ho aiutato a sbarazzasi di alcuni demoni marini e ho scoperto che è si un po’ pazzo, ma è anche una brava persona.” rispose Alexander.
                        “Ti rendi conto che farci vedere in giro con quel pazzo attirerà su di noi le ire della polizia?” esclamò Rechel.
                        “Lo so, ma è l’unico abbastanza pazzo da prendersi il rischio di condurci all’isola di Yndrek. Tieni conto che quel tratto di mare è popolato da pericolosissimi demoni marini.”
                        “Prevedo un mare di guai.” disse Andrew scuotendo la testa.
                        Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

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                        • #72
                          Ci misero tutto il pomeriggio per raggiungere Fwi city, ma la bellezza di quella città valse la fatica del viaggio. Infatti l’eleganza con cui gli edifici erano stati costruiti conferiva a quel centro abitato un aspetto meraviglioso. Inoltre la città si affacciava sul mare ed era uno dei cinque porti più importanti di tutto il pianeta.
                          “Dove vive il vecchio pirata?” chiese Andrew guardandosi intorno.
                          “In un posto che solo pochi eletti conoscono.” rispose Alexander.
                          I tre ragazzi attraversarono le vie piene di negozi della città fino a raggiungere… “Una discarica? Non mi dirai che vive qui!” esclamò Rechel.
                          “Più o meno…” rispose Alexander.
                          “Come sarebbe più o meno?” esclamò Rechel.
                          “Zitta e seguimi.” disse Alexander poi iniziò a scendere lungo la conca in cui si trovava la discarica.
                          Arrivato in fondo alla conca si fermò picchiò tre volte il pugno per terra e aspettò. Dopo qualche secondo il punto in cui aveva picchiato rivelando un apertura circolare lungo cui si poteva scendere grazie a una scala di metallo.
                          Alexander si mise subito a scendere le scale seguito da Rechel e Andrew. Il passaggio conduceva a un enorme caverna sotterranea che qualcuno aveva trasformato in una casa piuttosto confortevole. Al centro della caverna c’era un uomo piuttosto vecchio che aveva barba e capelli piuttosto lunghi e vestiva in abiti da pirata.
                          “Alexander! Quanto tempo che non ci si vede! Sapessi che nostalgia che provo quando ripenso alla nostra caccia ai demoni!” esclamò il capitano Louis.
                          “Ciao Louis,vedo con piacere che non sei affatto cambiato. Mi dispiace disturbarti, ma avrei un favore da chiederti.” disse Alexander.
                          “Spara ragazzo, spara! Farò tutto quello che posso per aiutare te e questi giovani farabutti!” esclamò il pirata.
                          “Mi è stato commissionato un lavoro da svolgere sull’isola di Yndrek e ho bisogno che qualcuno mi ci accompagni. Pensi che potresti farmi questo favore?” chiese Alexander.
                          “Certamente!”
                          “Inoltre ti sarei molto grato se ci dessi ospitalità per la notte.”
                          “Si può fare, ho appena finito di costruire una camera da letto per gli ospiti che credo che per voi sarà perfetta.” disse Louis.
                          “Grazie.”

                          Verso le due di notte Rechel e Alexander sgattaiolarono via dalla casa del capitano Louis e raggiunsero la spiaggia dove si misero il costume. Passarono un ora intera a divertirsi sguazzando nell’acqua, liberi e senza pensieri. Poi prima di uscire dall’acqua si avvicinarono e si baciarono e questa volte nessuno venne a interromperli.

                          Il mattino dopo il capitano Louis annunciò che sarebbero partiti per l’isola di Yndrek durante il pomeriggio, appena dopo aver finito i preparativi della Stella Cadente.
                          “Stella Cadente?” chiese Rechel perplessa.
                          “è il nome della sua nave.” rispose Andrew.
                          “Come fai a saperlo?” chiese Rechel.
                          “Ho parlato un po’ con lui quando tu e Alexander ve ne siete usciti.” rispose Andrew.
                          “Ci hai visti? Ma stavi dormendo!” esclamò Rechel, arrossendo, poi si guardò intorno in cerca di Alexander, ma dopo qualche secondo si ricordò che stava aiutando il capitano con i preparativi della nave.
                          “In realtà non vi ho visti, ma avevo un sospetto e tu me l’hai confermato.” disse Andrew.
                          “E allora quando hai parlato con Louis?” chiese Rechel, ignorandolo.
                          “Stamattina, mentre voi dormivate. E parlando con lui ho scoperto delle cose interessanti. Per esempio il motivo che lo ha spinto a diventare pirata sette anni fa sono stati i demoni che hanno rovinato il la sua precedente attività di commerciante ed è per gelosia che deruba le navi mercantili.” rispose Andrew.
                          “E il capitano sa qualcosa sul passato di Alexander?”
                          “No, purtroppo. A proposito di Alexander, per quanto tempo pensate di restare nascosti? Lo capirebbe anche un sasso che siete innamorati l’uno dell’altra!” esclamò Andrew.
                          “Cosa stai dicendo? Io non sono affatto innamorata di lui!” esclamò Rechel arrossendo.
                          “Rechel, non sarò esperto in questo argomento ma è talmente evidente che…”
                          “Ma è la verità! Io non sono sicura di quello che provo per Alexander, certo lui mi piace ed è simpatico ma arrivare ad innamorarmi…” confessò Rechel che questa volta sembrava sincera.
                          “Non ne sarai sicura mentalmente ma lasciami dire che il tuo cuore ne è piuttosto sicuro.” disse Andrew.
                          Rechel non fece nemmeno in tempo a ribattere che la voce del capitano Louis urlò: “Ragazzi, venite! La nave è pronta a salpare!”
                          I due ragazzi raggiunsero di corsa la nave e salirono sul ponte dove c’era già Alexander. Dopo qualche minuto la nave partì e i ragazzi videro la sagoma di Fwi city farsi sempre più lontana.
                          Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

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                          • #73
                            bravissimooooo
                            So many are waiting for their new beginning, their birth by sleep.
                            Even me..
                            and even you.

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                            • #74
                              Grazie!^^
                              Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

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                                secondo me 6 tra i + bravi in questo forum c'è la mia in confronto alla tua fa cacare
                                So many are waiting for their new beginning, their birth by sleep.
                                Even me..
                                and even you.

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