LA FUGA DI SEAFER
Seafer era immobile, gli occhi sbarrati dalla paura. Vide il pugno di Gohan avvicinarsi al suo stomaco come al rallentatore. Qualcosa nel ragazzo era cambiato ed il colore della sua aura, rossa come il fuoco, ne era la prova. Inoltre i suoi occhi, prima seri ma visibilmente preoccupati, ora apparivano freddi e sicuri di sé. Il demone emise un lieve gemito di dolore mentre sentiva la mano serrata del suo avversario colpirlo e mozzargli il respiro. Come all’improvviso risveglio da un brutto incubo, tutto apparve nitido ed il tempo tornò a scorrere normalmente mentre il figlio di Goku riportava indietro il braccio e colpiva il suo avversario con un calcio al volto, facendolo volare in aria, per poi spostarsi alle sue spalle e tirargli una gomitata sulla schiena. Seafer cadde a terra in ginocchio, ansimando.
“Non avresti dovuto provocarmi…” mormorò Gohan con voce gelida atterrando a qualche metro dal mostro.
“Com’è possibile?” chiese Seafer, sconvolto “Come hai fatto ad aumentare così tanto la tua aura?”
“E’ tutto merito del Kaiohken” rispose il sayan con un sorriso molto simile ad un ghigno dipinto sul volto “Una tecnica che mi permette di potenziarmi in maniera esponenziale”
“La tua aura è aumentata della metà…” sussurrò il demone, subito interrotto dal figlio di Goku.
“Potrei moltiplicarla anche per venti volte, se solo volessi…” disse il ragazzo con voce atona, ricordando lo scontro fra suo padre e Freezer.
“Ve… venti volte?” esclamò il mostro, alzandosi in piedi ed iniziando ad indietreggiare.
“Precisamente. Ma contro di te non ce ne sarà bisogno” lo provocò Gohan facendo qualche passo in avanti.
“Non parlarmi così…” mormorò Seafer, serrando i pugni. Poi, improvvisamente, cambiò espressione e sogghignò dilatando gli occhi gialli.
“Che succede?” chiese il suo avversario “Sei forse impazzito? Sorridi davanti alla morte?”
“Precisamente… SORRIDO DAVANTI ALLA TUA MORTE!” gridò il demone, un ghigno perverso sul volto. Un attimo dopo il figlio di Goku venne colpito alle spalle da una gigantesca sfera energetica. Una risata diabolica risuonò fra le rovine della Città dell’Ovest mentre il corpo del sayan scompariva avvolto da una luce accecante.
“Complimenti, re dei sayan” si congratulò Seafer mentre il padre di Vegeta gli si affiancava e si inginocchiava ai suoi piedi “L’hai colpito in pieno… Non può essere sopravvissuto ad un colpo del genere…” Il demone osservò il fumo creato dall’ennesimo, e probabilmente ultimo, attacco energetico della giornata. Si stava lentamente diradando, rendendo visibili piccoli lembi di cielo. Poi improvvisamente apparve una sagoma.
“No! Non è possibile!” esclamò il mostro mentre il volto di Gohan andava delineandosi illuminato dalla luce del sole ormai calante. Il sayan aveva un espressione seria e non sembrava essersi fatto neanche un graffio. Mosse un passo sicuro in avanti, avvicinandosi a Seafer, che fece rialzare Re Vegeta in fretta e furia per prepararsi allo scontro.
Goku e Vegeta erano uno affianco all’altro, ansimanti. Il padre di Gohan e Goten strinse i pugni con rabbia, ma ormai le forze gli stavano venendo meno ed i suoi capelli si accorciarono rapidamente mentre le sue sopracciglia ricomparivano: non era più un supersayan di terzo livello. A qualche metro di distanza Zeld e Kashor, anche loro stremati, li fissavano, pronti a riprendere lo scontro. Poi, improvvisamente, qualcosa li fece distrarre tutti.
“Kakaroth… La senti anche tu?” domandò a voce bassa il principe dei sayan.
“Si…” rispose Goku scioccato “E’ un’aura potentissima…”
“Sembra quasi quella di…” iniziò Vegeta.
“Si, è l’aura di Gohan” completò la frase il marito di Chi Chi “E’ incredibilmente forte… A quanto pare sta usando il Kaiohken per cercare di sconfiggere Seafer”
“Ma… non è possibile… Come può essere diventato così potente?” sussurrò Vegeta, gli occhi sbarrati.
Sul pianeta dei Kaiohshin sembrava regnare la calma. I fiumi scorrevano lentamente intorno ai dolci declivi erbosi e niente sembrava poter turbare quella quiete. Kaiohshin il Sommo stava seguendo lo scontro fra Gohan e Seafer nella sfera di cristallo, aspettando il ritorno di Kibithoshin, andato nell’aldilà per portare il figlio di Goku sulla terra. Improvvisamente sentì uno schiocco alle sue spalle e si girò di scatto, vedendo apparire la fusione fra Kaiohshin e Kibith con in braccio una giovane donna dai capelli biondi.
“Chi è quella?” domandò alzandosi in piedi di scatto ed indicandola con la mano destra.
“Una terrestre” rispose Kibithoshin adagiandola sull’erba “L’ho salvata da Seafer”
“Che cosa?” chiese il Sommo Kaiohshin avvicinandosi al corpo della donna.
“Dopo aver portato Gohan al palazzo del supremo” iniziò a raccontare la fusione fra Kaiohshin e Kibith “sono rimasto qualche minuto a parlare con Dende. Se lo ricorda, vero?”
“Il supremo della terra, certo che me lo ricordo” confermò la divinità.
“Gli ho spiegato quale minaccia incombe sulla Terra e lui mi ha raccontato visibilmente preoccupato come Goku, Vegeta, i loro figli ed alcuni terrestri si stessero probabilmente scontrando con Seafer. Ricordandosi che io sono in grado di teletrasportarmi mi ha pregato di raggiungere la Città dell’Ovest per salvarli e, non senza qualche insistenza, è riuscito a convincermi”
“Vai avanti, forza” lo incitò Kaiohshin il Sommo lanciando qualche occhiata leggermente maliziosa alla donna sdraiata sull’erba.
“Quando sono arrivato nella Città dell’Ovest lo scontro fra Gohan e Seafer era già iniziato ed il demone stava creando nel palmo della mano una gigantesca sfera di energia. Mentre la lanciava mi sono reso conto che il suo bersaglio non era il figlio di Goku, ma una donna che stava piangendo sul corpo di un uomo morto. Senza pensarci due volte mi sono teletrasportato dietro di lei e l’ho portata qui prima che accadesse l’irreparabile” finì di raccontare Kibithoshin.
“Capisco… Ma come mai l’hai portata qui?” mormorò il Sommo Kaiohshin inginocchiandosi vicino alla donna e guardandola con occhi quasi sognanti.
“Io…” disse piano la fusione fra Kaiohshin dell’Est e Kibith come soppesando ogni parola “Io pensavo che forse lei poteva sottoporla all’allenamento speciale che ha liberato la forza nascosta di Gohan…” Kaiohshin il Sommo, troppo occupato ad ammirare le forme della donna, non rispose.
“Signore?”
“Chi è?” domandò la divinità senza alzare lo sguardo dalla donna dai capelli biondi.
“”E’ uno dei cyborg creati dal Dr.Gelo, poi diventata umana grazie alle sfere del drago. Suo marito, il più forte fra i terrestri, è stato ucciso da Seafer. Il suo nome è C18”
“Basta, Seafer” disse Gohan con voce perentoria “Arrenditi. Non hai alcuna speranza contro di me, dovresti averlo capito”
“Non è possibile…” mormorò il demone “Tutta questa potenza… Quel colpo avrebbe dovuto ucciderti…”
“Ma non l’ha fatto” troncò il discorso il figlio di Goku.
“Se solo potessi aumentare la mia potenza…” sussurrò il mostro a voce sempre più bassa. Poi improvvisamente uno scintillio apparve nei suoi occhi gialli e freddi come la morte e la sua bocca si distorse in un ghigno perverso.
“Non voglio eliminarti. Arrenditi” ordinò Gohan.
“MAI!” urlò Seafer alzandosi di qualche metro da terra e facendo cenno a Re Vegeta di seguirlo.
“Non ti lascerò fuggire!” gridò il giovane lanciandosi contro il suo avversario.
“Ho imparato questa tecnica tramite il cervello cibernetico di Cyder, capace di memorizzare ogni cosa. Chiudi gli occhi, re dei sayan!” ordinò il demone, ponendosi davanti al sole e portandosi le mani alle tempie “Taiyoken!” Un lampo di luce accecante illuminò la zona e Gohan fu costretto a serrare gli occhi. Provò a lanciare un Ki Blast verso la voce che rideva sguaiatamente a qualche metro di distanza, ma fu tutto inutile.
“Ci rivedremo” disse Seafer prima di svanire nella luce con Re Vegeta.
“VIGLIACCO!” urlò Gohan, cercando invano di capire dove potesse essere il suo avversario. Quando finalmente potè riaprire gli occhi il cielo era azzurro ed uno stormo di uccelli stava migrando. Scese nuovamente a terra e serrò i pugni, furioso con sé stesso. Lanciò un urlo spaventoso, espandendo al massimo la sua aura rossastra, poi cadde in ginocchio. Del demone non c’era traccia.
Seafer era immobile, gli occhi sbarrati dalla paura. Vide il pugno di Gohan avvicinarsi al suo stomaco come al rallentatore. Qualcosa nel ragazzo era cambiato ed il colore della sua aura, rossa come il fuoco, ne era la prova. Inoltre i suoi occhi, prima seri ma visibilmente preoccupati, ora apparivano freddi e sicuri di sé. Il demone emise un lieve gemito di dolore mentre sentiva la mano serrata del suo avversario colpirlo e mozzargli il respiro. Come all’improvviso risveglio da un brutto incubo, tutto apparve nitido ed il tempo tornò a scorrere normalmente mentre il figlio di Goku riportava indietro il braccio e colpiva il suo avversario con un calcio al volto, facendolo volare in aria, per poi spostarsi alle sue spalle e tirargli una gomitata sulla schiena. Seafer cadde a terra in ginocchio, ansimando.
“Non avresti dovuto provocarmi…” mormorò Gohan con voce gelida atterrando a qualche metro dal mostro.
“Com’è possibile?” chiese Seafer, sconvolto “Come hai fatto ad aumentare così tanto la tua aura?”
“E’ tutto merito del Kaiohken” rispose il sayan con un sorriso molto simile ad un ghigno dipinto sul volto “Una tecnica che mi permette di potenziarmi in maniera esponenziale”
“La tua aura è aumentata della metà…” sussurrò il demone, subito interrotto dal figlio di Goku.
“Potrei moltiplicarla anche per venti volte, se solo volessi…” disse il ragazzo con voce atona, ricordando lo scontro fra suo padre e Freezer.
“Ve… venti volte?” esclamò il mostro, alzandosi in piedi ed iniziando ad indietreggiare.
“Precisamente. Ma contro di te non ce ne sarà bisogno” lo provocò Gohan facendo qualche passo in avanti.
“Non parlarmi così…” mormorò Seafer, serrando i pugni. Poi, improvvisamente, cambiò espressione e sogghignò dilatando gli occhi gialli.
“Che succede?” chiese il suo avversario “Sei forse impazzito? Sorridi davanti alla morte?”
“Precisamente… SORRIDO DAVANTI ALLA TUA MORTE!” gridò il demone, un ghigno perverso sul volto. Un attimo dopo il figlio di Goku venne colpito alle spalle da una gigantesca sfera energetica. Una risata diabolica risuonò fra le rovine della Città dell’Ovest mentre il corpo del sayan scompariva avvolto da una luce accecante.
“Complimenti, re dei sayan” si congratulò Seafer mentre il padre di Vegeta gli si affiancava e si inginocchiava ai suoi piedi “L’hai colpito in pieno… Non può essere sopravvissuto ad un colpo del genere…” Il demone osservò il fumo creato dall’ennesimo, e probabilmente ultimo, attacco energetico della giornata. Si stava lentamente diradando, rendendo visibili piccoli lembi di cielo. Poi improvvisamente apparve una sagoma.
“No! Non è possibile!” esclamò il mostro mentre il volto di Gohan andava delineandosi illuminato dalla luce del sole ormai calante. Il sayan aveva un espressione seria e non sembrava essersi fatto neanche un graffio. Mosse un passo sicuro in avanti, avvicinandosi a Seafer, che fece rialzare Re Vegeta in fretta e furia per prepararsi allo scontro.
Goku e Vegeta erano uno affianco all’altro, ansimanti. Il padre di Gohan e Goten strinse i pugni con rabbia, ma ormai le forze gli stavano venendo meno ed i suoi capelli si accorciarono rapidamente mentre le sue sopracciglia ricomparivano: non era più un supersayan di terzo livello. A qualche metro di distanza Zeld e Kashor, anche loro stremati, li fissavano, pronti a riprendere lo scontro. Poi, improvvisamente, qualcosa li fece distrarre tutti.
“Kakaroth… La senti anche tu?” domandò a voce bassa il principe dei sayan.
“Si…” rispose Goku scioccato “E’ un’aura potentissima…”
“Sembra quasi quella di…” iniziò Vegeta.
“Si, è l’aura di Gohan” completò la frase il marito di Chi Chi “E’ incredibilmente forte… A quanto pare sta usando il Kaiohken per cercare di sconfiggere Seafer”
“Ma… non è possibile… Come può essere diventato così potente?” sussurrò Vegeta, gli occhi sbarrati.
Sul pianeta dei Kaiohshin sembrava regnare la calma. I fiumi scorrevano lentamente intorno ai dolci declivi erbosi e niente sembrava poter turbare quella quiete. Kaiohshin il Sommo stava seguendo lo scontro fra Gohan e Seafer nella sfera di cristallo, aspettando il ritorno di Kibithoshin, andato nell’aldilà per portare il figlio di Goku sulla terra. Improvvisamente sentì uno schiocco alle sue spalle e si girò di scatto, vedendo apparire la fusione fra Kaiohshin e Kibith con in braccio una giovane donna dai capelli biondi.
“Chi è quella?” domandò alzandosi in piedi di scatto ed indicandola con la mano destra.
“Una terrestre” rispose Kibithoshin adagiandola sull’erba “L’ho salvata da Seafer”
“Che cosa?” chiese il Sommo Kaiohshin avvicinandosi al corpo della donna.
“Dopo aver portato Gohan al palazzo del supremo” iniziò a raccontare la fusione fra Kaiohshin e Kibith “sono rimasto qualche minuto a parlare con Dende. Se lo ricorda, vero?”
“Il supremo della terra, certo che me lo ricordo” confermò la divinità.
“Gli ho spiegato quale minaccia incombe sulla Terra e lui mi ha raccontato visibilmente preoccupato come Goku, Vegeta, i loro figli ed alcuni terrestri si stessero probabilmente scontrando con Seafer. Ricordandosi che io sono in grado di teletrasportarmi mi ha pregato di raggiungere la Città dell’Ovest per salvarli e, non senza qualche insistenza, è riuscito a convincermi”
“Vai avanti, forza” lo incitò Kaiohshin il Sommo lanciando qualche occhiata leggermente maliziosa alla donna sdraiata sull’erba.
“Quando sono arrivato nella Città dell’Ovest lo scontro fra Gohan e Seafer era già iniziato ed il demone stava creando nel palmo della mano una gigantesca sfera di energia. Mentre la lanciava mi sono reso conto che il suo bersaglio non era il figlio di Goku, ma una donna che stava piangendo sul corpo di un uomo morto. Senza pensarci due volte mi sono teletrasportato dietro di lei e l’ho portata qui prima che accadesse l’irreparabile” finì di raccontare Kibithoshin.
“Capisco… Ma come mai l’hai portata qui?” mormorò il Sommo Kaiohshin inginocchiandosi vicino alla donna e guardandola con occhi quasi sognanti.
“Io…” disse piano la fusione fra Kaiohshin dell’Est e Kibith come soppesando ogni parola “Io pensavo che forse lei poteva sottoporla all’allenamento speciale che ha liberato la forza nascosta di Gohan…” Kaiohshin il Sommo, troppo occupato ad ammirare le forme della donna, non rispose.
“Signore?”
“Chi è?” domandò la divinità senza alzare lo sguardo dalla donna dai capelli biondi.
“”E’ uno dei cyborg creati dal Dr.Gelo, poi diventata umana grazie alle sfere del drago. Suo marito, il più forte fra i terrestri, è stato ucciso da Seafer. Il suo nome è C18”
“Basta, Seafer” disse Gohan con voce perentoria “Arrenditi. Non hai alcuna speranza contro di me, dovresti averlo capito”
“Non è possibile…” mormorò il demone “Tutta questa potenza… Quel colpo avrebbe dovuto ucciderti…”
“Ma non l’ha fatto” troncò il discorso il figlio di Goku.
“Se solo potessi aumentare la mia potenza…” sussurrò il mostro a voce sempre più bassa. Poi improvvisamente uno scintillio apparve nei suoi occhi gialli e freddi come la morte e la sua bocca si distorse in un ghigno perverso.
“Non voglio eliminarti. Arrenditi” ordinò Gohan.
“MAI!” urlò Seafer alzandosi di qualche metro da terra e facendo cenno a Re Vegeta di seguirlo.
“Non ti lascerò fuggire!” gridò il giovane lanciandosi contro il suo avversario.
“Ho imparato questa tecnica tramite il cervello cibernetico di Cyder, capace di memorizzare ogni cosa. Chiudi gli occhi, re dei sayan!” ordinò il demone, ponendosi davanti al sole e portandosi le mani alle tempie “Taiyoken!” Un lampo di luce accecante illuminò la zona e Gohan fu costretto a serrare gli occhi. Provò a lanciare un Ki Blast verso la voce che rideva sguaiatamente a qualche metro di distanza, ma fu tutto inutile.
“Ci rivedremo” disse Seafer prima di svanire nella luce con Re Vegeta.
“VIGLIACCO!” urlò Gohan, cercando invano di capire dove potesse essere il suo avversario. Quando finalmente potè riaprire gli occhi il cielo era azzurro ed uno stormo di uccelli stava migrando. Scese nuovamente a terra e serrò i pugni, furioso con sé stesso. Lanciò un urlo spaventoso, espandendo al massimo la sua aura rossastra, poi cadde in ginocchio. Del demone non c’era traccia.
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