In quel momento dal cielo si udì il rumore di un jet volante, che mi fece alzare lo sguardo. La nebbia ormai se n’era andata, per lasciare il posto ai piacevoli raggi solari. Mentre osservavo il mezzo atterrare sul nostro sentiero, sentivo la voce di Shapner rivolgersi in modo arrogante alla sorella.
-Quella leggenda è assurda! Videl non si potrà mai mettere con quello! Non vedi che razza di tipo è? Guarda com’è vestito: quella tuta viola è oscena! Sicuramente non abita in città!-
Il jet atterrò lentamente e sollevò molta polvere. Come il motore si spense, vidi la portiera aprirsi. Non avrei mai immaginato di ritrovarmi davanti la cosa più pericolosa con cui avevo avuto a che fare sull’ormai esploso pianeta Namek. Non era Dodoria, né Zarbon, né la squadra Ginew, né Freezer né tantomeno Vegeta .
-Gohan? Ma che cosa ci fai qui?- mi disse con uno sguardo scettico.
Era Bulma.
-Ciao! Sono felice di vederti!- risposi. In realtà, per quanto a volte fosse insopportabile, era pur sempre una cara amica di famiglia. Ormai non la vedevo da un anno: l’ultima volta era stata in occasione del ritorno di mio padre, quando Freezer era arrivato sulla terra ed era stato sconfitto dal ragazzo venuto dal futuro. Da allora le nostre strade si erano separate, con la promessa di ritrovarsi tre anni dopo per attendere l’arrivo dei cyborg. Ora ne mancavano solo due a quel triste giorno, ma non mi sarei mai aspettato di incontrare la giovane scienziata prima di allora.
Non appena scese per raggiungermi, un’altra figura familiare uscì dal mezzo. Era Yamcha, il suo fidanzato.
-Gohan!- esclamò solare venendomi incontro -Che piacere vederti! Non avrei mai pensato di incontrarti qui! Come sta la tua famiglia?-
-Bene- risposi in fretta -Ma che cosa fate qui?-
Mentre facevo questa domanda, gettai nel burrone il guscio senza pensarci. Salad e Shapner osservarono la scena immobili.
-Beh, ecco...- esordì Yamcha grattandosi la testa -Volevo portare Bulma in un bel posto e... ho sentito dire che queste montagne sono molto romantiche... so che ci sono delle leggende, anche se non le conosco...-
Bulma incrociò le braccia e fece una faccia imbronciata.
-Lo sapevo che da te non c’era da aspettarsi nulla di buono! Si può sapere dove mi hai portato? Qui c’è abbastanza freddo e non vedo assolutamente nulla di romantico! Bel modo di farsi perdonare!-
-Aspetta tesoro, non dire così! Siamo appena arrivati, non puoi già dare un giudizio! Sono sicuro che questo posto è bellissimo! Vero Gohan?-
-Beh, non so...- risposi imbarazzato. Ero abituato ai litigi di coppia, visto che anche mio padre ne restava spesso vittima, ma in quel frangente non sapevo proprio cosa dire. Ma le donne erano tutte come Bulma e mia madre? O loro due avevano un carattere particolare, magari adatto ad un uomo particolare? Beh, in effetti essere la moglie di un saiyan, come mia madre, non doveva essere facile, ma essere la fidanzata di Yamcha non mi sembrava poi un’impresa...
-Ehm, scusate- intervenne Salad -Potrei conoscere i vostri nomi? Io mi chiamo Salad-
Il ragazzo moro si avvicinò a lei con interesse.
-Piacere, io sono Yamcha. Da dove vieni? AAAAAAHHHH!!!!!!-
Yamcha si beccò uno schiaffo in faccia dalla ragazza dai capelli turchini.
-Si può sapere dove guardi? Quando saluti una ragazza devi guardarla in faccia! E la faccia è sopra al collo, non sul petto!-
Salad arrossì visibilmente sentendosi in imbarazzo.
-Bulma, ma io non stavo guardando niente! Perché sei così gelosa? La stavo solo salutando!-
La ragazza si irritò ancora di più.
-Io sarei gelosa?!? Tu per strada non fai altro che voltarti verso tutte le ragazze che passano, come puoi pensare che mi faccia piacere? Mi hai portato qui per farti perdonare, non per farmi imbestialire di nuovo!-
-Beh, ragazzi, ehm... - disse Salad -io e mio fratello dobbiamo proseguire. Piacere di avervi conosciuto!-
-Aspettate un attimo!- intervenni io. Salad e Shapner mi stavano simpatici e mi dispiaceva lasciarli andare senza dare loro una mano a recuperare l’anello della leggenda.
-Se volete posso portarvi in volo fino alla tana del dinosauro- dissi.
-In volo? Ma che stai dicendo?- esclamò il bambino biondo con il suo fare altezzoso -Stai mentendo! Tu non puoi saper volare!-
-Beh, invece sì- risposi in modo modesto -Posso aiutarvi a recuperare quello che cercate, se volete-
Bulma sembrò interessata ai nostri discorsi, tanto che decise di intervenire.
-Che cos’è che state cercando? Di quale dinosauro parlate?-
Prima che io potessi proferire parola, Salad decise di rispondere per me.
-Niente di importante. È solo una sciocca leggenda-
Inizialmente non capii per quale motivo aveva risposto in quel modo, poi, a giudicare dalle strane facce che mi facevano lei e suo fratello per farmi stare zitto, intuii che temevano che Bulma e Yamcha potessero fregarle l’anello per usarlo per loro. In effetti se secondo la leggenda questo doveva essere distrutto da un ragazzo, poteva essere utilizzato una sola volta e, di conseguenza, una sola coppia poteva conoscere il proprio destino. Io, per un colpo di fortuna, conoscevo già il mio, nonostante mi stessi già dimenticando l’accaduto, ma l’anello era sicuramente un metodo più sicuro. Un conto era non riuscire a rompere un gioiello, un conto era cadere da un burrone cercando di afferrare un guscio d’uovo.
-Se mi dici che cosa stai cercando ti porterò nel luogo con il mio jet volante di ultima generazione- disse Bulma a Salad.
La ragazza bionda osservò il mezzo con stupore. Nella sua città probabilmente non c’era nulla del genere: anch’io avevo sentito dire che i mezzi più economici non potevano volare ad alte quote. Ma la figlia del capo della Capsule Corporation non poteva che avere sempre il meglio del meglio. D’altronde erano proprio loro a progettarli.
-Ci sto- disse Salad -Stiamo cercando nostro padre, che è rimasto prigioniero nella tana del dinosauro. Voi portatemi lì, poi andatevene. È pericoloso. Anche tu, Gohan-
-Quella leggenda è assurda! Videl non si potrà mai mettere con quello! Non vedi che razza di tipo è? Guarda com’è vestito: quella tuta viola è oscena! Sicuramente non abita in città!-
Il jet atterrò lentamente e sollevò molta polvere. Come il motore si spense, vidi la portiera aprirsi. Non avrei mai immaginato di ritrovarmi davanti la cosa più pericolosa con cui avevo avuto a che fare sull’ormai esploso pianeta Namek. Non era Dodoria, né Zarbon, né la squadra Ginew, né Freezer né tantomeno Vegeta .
-Gohan? Ma che cosa ci fai qui?- mi disse con uno sguardo scettico.
Era Bulma.
-Ciao! Sono felice di vederti!- risposi. In realtà, per quanto a volte fosse insopportabile, era pur sempre una cara amica di famiglia. Ormai non la vedevo da un anno: l’ultima volta era stata in occasione del ritorno di mio padre, quando Freezer era arrivato sulla terra ed era stato sconfitto dal ragazzo venuto dal futuro. Da allora le nostre strade si erano separate, con la promessa di ritrovarsi tre anni dopo per attendere l’arrivo dei cyborg. Ora ne mancavano solo due a quel triste giorno, ma non mi sarei mai aspettato di incontrare la giovane scienziata prima di allora.
Non appena scese per raggiungermi, un’altra figura familiare uscì dal mezzo. Era Yamcha, il suo fidanzato.
-Gohan!- esclamò solare venendomi incontro -Che piacere vederti! Non avrei mai pensato di incontrarti qui! Come sta la tua famiglia?-
-Bene- risposi in fretta -Ma che cosa fate qui?-
Mentre facevo questa domanda, gettai nel burrone il guscio senza pensarci. Salad e Shapner osservarono la scena immobili.
-Beh, ecco...- esordì Yamcha grattandosi la testa -Volevo portare Bulma in un bel posto e... ho sentito dire che queste montagne sono molto romantiche... so che ci sono delle leggende, anche se non le conosco...-
Bulma incrociò le braccia e fece una faccia imbronciata.
-Lo sapevo che da te non c’era da aspettarsi nulla di buono! Si può sapere dove mi hai portato? Qui c’è abbastanza freddo e non vedo assolutamente nulla di romantico! Bel modo di farsi perdonare!-
-Aspetta tesoro, non dire così! Siamo appena arrivati, non puoi già dare un giudizio! Sono sicuro che questo posto è bellissimo! Vero Gohan?-
-Beh, non so...- risposi imbarazzato. Ero abituato ai litigi di coppia, visto che anche mio padre ne restava spesso vittima, ma in quel frangente non sapevo proprio cosa dire. Ma le donne erano tutte come Bulma e mia madre? O loro due avevano un carattere particolare, magari adatto ad un uomo particolare? Beh, in effetti essere la moglie di un saiyan, come mia madre, non doveva essere facile, ma essere la fidanzata di Yamcha non mi sembrava poi un’impresa...
-Ehm, scusate- intervenne Salad -Potrei conoscere i vostri nomi? Io mi chiamo Salad-
Il ragazzo moro si avvicinò a lei con interesse.
-Piacere, io sono Yamcha. Da dove vieni? AAAAAAHHHH!!!!!!-
Yamcha si beccò uno schiaffo in faccia dalla ragazza dai capelli turchini.
-Si può sapere dove guardi? Quando saluti una ragazza devi guardarla in faccia! E la faccia è sopra al collo, non sul petto!-
Salad arrossì visibilmente sentendosi in imbarazzo.
-Bulma, ma io non stavo guardando niente! Perché sei così gelosa? La stavo solo salutando!-
La ragazza si irritò ancora di più.
-Io sarei gelosa?!? Tu per strada non fai altro che voltarti verso tutte le ragazze che passano, come puoi pensare che mi faccia piacere? Mi hai portato qui per farti perdonare, non per farmi imbestialire di nuovo!-
-Beh, ragazzi, ehm... - disse Salad -io e mio fratello dobbiamo proseguire. Piacere di avervi conosciuto!-
-Aspettate un attimo!- intervenni io. Salad e Shapner mi stavano simpatici e mi dispiaceva lasciarli andare senza dare loro una mano a recuperare l’anello della leggenda.
-Se volete posso portarvi in volo fino alla tana del dinosauro- dissi.
-In volo? Ma che stai dicendo?- esclamò il bambino biondo con il suo fare altezzoso -Stai mentendo! Tu non puoi saper volare!-
-Beh, invece sì- risposi in modo modesto -Posso aiutarvi a recuperare quello che cercate, se volete-
Bulma sembrò interessata ai nostri discorsi, tanto che decise di intervenire.
-Che cos’è che state cercando? Di quale dinosauro parlate?-
Prima che io potessi proferire parola, Salad decise di rispondere per me.
-Niente di importante. È solo una sciocca leggenda-
Inizialmente non capii per quale motivo aveva risposto in quel modo, poi, a giudicare dalle strane facce che mi facevano lei e suo fratello per farmi stare zitto, intuii che temevano che Bulma e Yamcha potessero fregarle l’anello per usarlo per loro. In effetti se secondo la leggenda questo doveva essere distrutto da un ragazzo, poteva essere utilizzato una sola volta e, di conseguenza, una sola coppia poteva conoscere il proprio destino. Io, per un colpo di fortuna, conoscevo già il mio, nonostante mi stessi già dimenticando l’accaduto, ma l’anello era sicuramente un metodo più sicuro. Un conto era non riuscire a rompere un gioiello, un conto era cadere da un burrone cercando di afferrare un guscio d’uovo.
-Se mi dici che cosa stai cercando ti porterò nel luogo con il mio jet volante di ultima generazione- disse Bulma a Salad.
La ragazza bionda osservò il mezzo con stupore. Nella sua città probabilmente non c’era nulla del genere: anch’io avevo sentito dire che i mezzi più economici non potevano volare ad alte quote. Ma la figlia del capo della Capsule Corporation non poteva che avere sempre il meglio del meglio. D’altronde erano proprio loro a progettarli.
-Ci sto- disse Salad -Stiamo cercando nostro padre, che è rimasto prigioniero nella tana del dinosauro. Voi portatemi lì, poi andatevene. È pericoloso. Anche tu, Gohan-
Comment