L'importante è migliorarsi e divertirsi!
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Torneo di one shot
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Originariamente Scritto da Shadow Trunks Visualizza MessaggioL'importante è migliorarsi e divertirsi!
Questo torneo poi non deve essere una sconfitta per te ma deve servirti come una prova delle tue capacità, quindi non prendertela...sigpic
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Questo è l'ultimo giorno utile per postare. Domani noi giudici inizieremo a postare i nostri giudizi sulle one shot.Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)
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Rieccomi qua dopo una lunga assenza: vedo che avete già postato in molti le vostre storie, e devo dire che sono tutte molto belle; ora attendo i voti di domani e Final Goku non demordere: hai ancora oggi per scrivere; vedrai che ce la farai
X Luciano96: quello che volevo dirti l'hanno praticamente detto gli altri, ma l'idea non è affatto male; ora cerca solo di seguire i consigli per le prossime manche
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Bene ora tocca alla mia One Shot, spero che vi piaccia E' un pò lunghetta ma comunque ne valeva la pena... Buona lettura.
Inuyasha The Last Story.
Introduzione.
Si narra che in un tempo remoto, un mezzo demone, Inuyasha abbia tentato di impossessarsi della Sfera dei Quattro Spiriti, ma questa era protetta da una sacerdotessa il cui suo nome era Kikyo. Quest’ultima ha avuto una relazione amorosa con il mezzo demone facendosi trascinare da esso. L’amore non era dato solo da lei ma diventò reciproco e col passare del tempo Inuyasha decise di diventare, con il potere della sfera, un umano. Questa decisione rallegrò molto Kikyo che decise di consolidare una data per far si che il piano giunga a buon termine. Il tempo passò in fretta e Inuyasha deciso si affrettò ad avviarsi ad andare nel luogo prestabilito da Kikyo. Ma quando giunse nel luogo designato Kikyo era lì ad aspettare Inuyasha per tendergli un’imboscata. Inuyasha ferito nell’orgoglio riuscì a scappare, ma per quello che successe lo stesso demone decise di trafugare la Sfera e di diventare un demone completo. La gente del villaggio si accorse della presenza di Inuyasha e vedendolo fuggire con a se la Sfera dei Quattro spiriti, lo attaccarono per impedirgli la riuscita del suo piano. Mentre Inuyasha fuggiva dagli attacchi che gli rivolgevano i guerrieri e gli arcieri, la Somma Kikyo, ferita gravemente, impugnò l’arco e scoccò la freccia che prese in pieno petto il mezzo demone che venne impiantato nell’albero. Quella stessa freccia scoccata dalla Somma Kikyo aveva un sigillo che impediva al mezzo demone di rinvenire, e in questo stato, il mezzo demone Inuyasha ci rimase per cinquanta anni. La Somma Kikyo non riuscì a resistere alla ferita infertagli da Inuyasha e perì assieme alla Sfera dei Quattro Spiriti. La stessa Sfera andò in possesso, molti anni più tardi, ad una ragazza di Tokyo di nome Kagome. Un giorno andando al pozzo vicino a casa sua, Kagome, venne rapita da una bestia demoniaca che voleva impossessarsi della Sfera dei Quattro Spiriti che si trovava all’interno del suo corpo. La povera Kagome inerme, non sapeva come reagire e grazie al potere della Sfera riuscì a ferire il demone e a farlo fuggire. Kagome si ritrovò di nuovo in fondo al pozzo e pensò che fosse tutto un sogno. Lo risalì ma quando arrivò in cima si ritrovò in un luogo totalmente diverso dalla sua città nativa. Kagome si guardò attorno ed seguì dei sentieri che la portarono in un villaggio. La gente che gli abitava la guardò e sembrava quasi che fossero spaventati. Una delle persone urlò: “Somma Kaede la vostra sorella è resuscitata !” Da una delle case uscì frettolosamente una signora di una certa età che guardò Kagome in modo preoccupato, ma il suo sguardo cambiò subito quando notò i suoi vestiti e il suo aspetto, leggermente diverso da quello di Kikyo. “State tranquilli questa non è Kikyo. Questa è una persona che ci somiglia molto.” disse la Somma Kaede accompagnando Kagome nella sua capanna.
“Ma cosa succede? Perché mi chiamano Kikyo e, la domanda più importante, dove sono?” domandò Kagome un po’ preoccupata. “Questo è il villaggio in cui una Sacerdotessa di nome Kikyo, ovvero mia sorella, conservava la Sfera dei Quattro Spiriti. Ma quando il mezzo demone Inuyasha tentò di impossessarsene, la Somma Kikyo perse la vita per fermarlo. Comunque non devi preoccupartene ora quel mezzo demone è sigillato grazie alla freccia che ha scoccato Kikyo prima di morire. “Ma cosa centro io? Non so neanche dove si trovi questa famigerata Sfera dei Quattro Spiriti. Perché quel demone è venuto nella mia epoca a cercarla?” affermò Kagome. “Una presenza maligna si sta avvicinando al villaggio. Fuggi via prima che ti catturi.” Kagome scappò, ma il demone la seguì. Nell’inseguimento Kagome si diresse verso la foresta “Inuyasha”, chiamata così perché era il luogo dove vi si trovava il mezzo demone. La ragazza continuò a fuggire e riuscì a seminare il demone. Affannata, cercò di prendere fiato. Si guardò attorno e vide un ragazzo impiantato da una freccia in un albero. “(Questo deve essere il demone Inuyasha. Ma cosa sono quelle cose che si trovano sopra la sua testa. [le toccò] Ma sono le sue orecchie. Sono morbide, assomigliano molto a quelle di un cane >.< Beh è pur sempre un demone.)” Il demone raggiunse Kagome e, lei impotente, cercò di difendersi. Il potere della Sfera si rimostrò nuovamente. La Somma Kaede si sorprese a vedere che la Sfera si mostrasse difensiva in una ragazza normale;Riflette un momento e disse: “Kagome se hai un potere così grande, e se quello che sente il mio cuore è giusto, tu sei una discendente di mia sorella. Se sei tale riuscirai sicuramente a togliere il sigillo da Inuyasha. Togliglielo ! Non ho la forza sufficiente per sconfiggere questo demone. La cosa migliore è far rinascere Inuyasha. Mal che vada si prederà la sfera e diventerà un demone completo. L’unico suo scopo è questo. Penseremo più avanti al da farsi. Muoviti prima che il potere della Sfera venga sopraffatto!” Kagome annuì e iniziò a tirar via la freccia. Una luce abbagliante si protrasse in tutto il paesaggio circostante. Kagome venne accecata e perse le difese della Sfera. Il demone colpì Kagome al fianco sinistro, e da esso si formò una ferita da cui uscì, oltre che del sangue, anche la Sfera dei Quattro Spiriti. Il demone la raccolse e la ingurgitò iniziando la sua metamorfosi. Intanto il demone Inuyasha riprese i sensi e quando vide Kagome disse con il cuore in gola: “Kikyo! Dannata come osi farmi rinascere. Sei stata tu stessa a sigillarmi a questo albero. Perché devi farmi vedere di nuovo la luce. Perché devi farmi soffrire? [In quel momento Inuyasha assunse una faccia contratta dalla tristezza, e continuò a dire con voce sommessa] Non dirmi che hai dei problemi con questo demone di serie z?. Ti sei indebolita molto dall’ultima volta ma comunque da quello che vedo il demone ha assorbito la sfera e se non lo fermo la sua assimilazione finirà e neanche io potrò fronteggiarlo e sconfiggerlo.” Inuyasha iniziò ad attaccarlo ma ad ogni suo attacco il demone si rigenerava. “(Dannato! La Sfera dei Quattro Spiriti riesce a rigenerare ogni parte del suo corpo. Devo riuscire a colpire il punto in cui si trova la Sfera. )” intuì Inuyasha che continuò ad attaccare il demone provando a colpirlo in punti diversi. “Inuyasha la Sfera si trova in mezzo alla sua fronte. Attaccalo lì.” Inuyasha ricevette il messaggio dettogli da Kagome e con un “Sankondeshok” (una tecnica di potenza e velocità veramente elevata) riuscì a colpire il punto in cui la Sfera si trovava e a sconfiggere il demone, che si dissolse nell’aria lasciando solo un mucchietto di polvere grigiastra al suolo. “Bene, ora che ho tra le mie mani la Sfera dei Quattro Spiriti voglio vedere chi riuscirà più a fronteggiarmi. Il forte desiderio di diventare un demone completo si è affiorato per colpa tua Kikyo ed ora neanche tu mi fermerai. Sei una stolta se credevi che mi facevo imprigionare di nuovo da te, dannata! Sei tu che mi hai tradito e sei tu che pagherai le conseguenze.” disse Inuyasha con profondo rancore. Kaede intanto lo guardò fisso negli occhi e afferrò dal suo collo una collana che lanciò verso di lui. Inuyasha si ritrovò sopra la sua testa la collana e non poté evitarla. Questa collana aveva un sigillo e bastava che una persona, designata dal possessore, si inventasse una parola per difendersi da quel demone. “Kagome usa una formula per fermare Inuyasha! Quel sigillo può essere usato solo da te!” Kaede dopo quelle parole concentrò il suo spirito nel sigillo per far si che alle parole di Kagome funzionassero e fermassero Inuyasha il quale si avvento contro Kagome che inerme non poté altro che dire la prima parola che gli veniva in mente. “Accuccia!” e a quella parola Inuyasha venne tirato giù a terra dal potere del sigillo. “Dannata Kaede se non mi togli questo dannato sigillo giuro che ti uccido assieme a tua sorella!” Kaede alle parole di Inuyasha gli rispose: “Questa non è mia sorella. Questa è una sua discendente! Infatti all’interno del suo corpo c’era celata la Sfera dei Quattro Spiriti.”
“Che cosa!? Non raccontarmi balle ! Kaede come ti sei ridotta. Oltre ad essere invecchiata sei diventata anche scema. Se credi che ti ascolti sei una illusa! Ora uccido te e Kikyo così finiamo subito questa farsa.” disse poi Inuyasha spiccando un volo per attaccare Kaede. “Accuccia, accuccia, accuccia e ancora accuccia !!!!” Inuyasha venne spinto molteplici volte dalla forza del sigillo e non poté più rialzarsi. “D…dan…dannata sei solo una (Kagome disse ancora accuccia ) aaaaargh ! Che dolore!!!” E così Inuyasha dovette desistere ed allearsi con Kagome per impossessarsi della sfera. [To be Continued]sigpic
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Onigumo, l’uomo che diventò demone.
La Sfera dei Quattro Spiriti è stata sempre l’ambizione di molti demoni, ma anche di molti uomini. Onigumo era un semplice uomo, che però racchiudeva in se una grande malignità. Quella stessa malignità lo portava al forte desiderare di possedere la Sfera dei Quattro Spiriti. Si è detto che più la Sfera è impregnata di malvagità più aumentava le potenzialità di un demone e questo Onigumo lo sapeva. Cercando di luogo in luogo la Sfera, si ritrovò a combattere con molti demoni che però un semplice umano non poteva affrontare. Onigumo dopo uno scontro avuto contro un demone si ritrovò con ferite molto gravi vicino ad un paese, il quale risiedeva la Sfera. Onigumo sapeva che era arrivato finalmente nel luogo in cui vi era conservata, ma le sue condizioni fisiche non potevano farlo ne parlare ne farlo camminare. Però nell’arco dei giorni che passavano, Onigumo venne trovato dalla Sacerdotessa Kikyo la quale vedendo, le ferite molti gravi, decise di prestare un po’ del tempo della sua giornata a lui per fargli rimarginare le ferite. Kikyo lo bendò, gli trovò una grotta dove lui poté abitare, e ogni giorno saltuariamente gli andava a fare degli infusi, o a somministrargli qualche sorta di erba curatrice. Onigumo essendo un uomo si innamoro di Kikyo, ma lei non gli rimostrava gli stessi sentimenti perché il suo cuore apparteneva già ad un’altra persona. Onigumo se ne accorse e quando riprese la capacità di parlare, la prima cosa che disse a Kikyo era: “Si vede nei tuoi occhi che il tuo cuore appartiene a qualcuno. Potrei sapere a chi?” Kikyo a quella domanda arrossì e rispose ad Onigumo timidamente: “Finalmente ti sei ripreso Onigumo. Ma perché mi fai questa domanda? Riposati che le tue condizioni stanno migliorando.” Ma Kikyo a poco a poco conferì molte cose di cui, a Onigumo, non avrebbe mai detto. Ma l’amore fa provare emozioni che vorresti che tutti le condividessero. Onigumo sapendo che Kikyo si era innamorata di Inuyasha,un mezzo demone, pensò che diventandolo anche lui gli sarebbe servito per conquistare il cuore della Sacerdotessa. Così, una delle sere in cui la Sacerdotessa era assente, Onigumo concentrò la propria malignità, facendosi attirare a se un’orda di demoni. Onigumo trovandoseli davanti a se, con voce spiccata, gli ordinò di mangiarlo. I demoni senza farselo ripetere, iniziarono a cibarsi di Onigumo di cui non rimase nulla. I demoni riuniti in un corpo solo formarono un nuovo essere, un essere con una malignità che superava l’inimmaginabile. Da questa unione di malignità nacque Naraku, il quale pensò di spiare Inuyasha e Kikyo per iniziare il suo intento, il quale prese forma nella mente.
La battaglia per il possedimento della Sfera.
Inuyasha, Kagome, Shippo, Miroku e Sango erano consapevoli che era arrivato il giorno fatidico in cui avrebbero dovuto affrontare Naraku. Il demone era seduto, tranquillamente, sul trono del suo castello consapevole anche lui della visita di Inuyasha “Siamo giunti al capolinea, ora dovremmo dimostrare di cosa siamo capaci. L’avversario che ci troviamo di fronte è diverso da tutti i demoni che abbiamo sconfitto fino ad ora. Quindi se trovate particolare difficoltà nello scontro, non pensate di continuare, mettetevi in disparte se non volete morire. Kagome, Shippo questo lo dico soprattutto a voi. Quindi all’inizio dello scontro io, Sango e Miroku saremo i principali persagli mentre tu Kagome cerca di lanciare delle frecce nei punti in cui si trovano i frammenti della Sfera. Ora… (Inuyasha sospirò, facendo intuire la sua tensione e il suo disagio per questo scontro…) Ricordate che ha molti frammenti della sfera a se, quindi state attenti a le parti del corpo che ne contengono uno. Sono quelle le più capaci di danneggiarci. Cercate di mirare ai frammenti, se abbiamo fortuna riusciremo a sconfiggerlo togliendoglieli.” Sospirò ancora una volta, guardando con occhi pieni di preoccupazione i suoi compagni che ricambiarono lo stesso sguardo, poi Inuyasha sorrise e proseguì con un balzo superando la murata del castello. Naraku sentì la presenza di Inuyasha e gli altri e si alzò dal trono, uscendo nello spiazzo che si trovava al di fuori dell’edificio. Inuyasha superò altre murate del castello, seguito dagli altri, e si trovò di fronte a Naraku. Il mezzo demone con occhi pieni di rancore disse con una voce vendicativa: “Naraku ! Siamo giunti fin qui ad uno scopo, che oltre ad essere quello di impossessarci dei restanti frammenti della Sfera, siamo venuti a vendicarci di tutte le malefatte che hai osato farci. Ora è giunta la tua maledettissima ora !” Inuyasha cacciò la sua spada, la Tessaiga, e la puntò verso Naraku in segno di sfida. Lui allora si mutò nelle sue sembianze di demone, e con uno dei suoi tentacoli, attaccò Inuyahsa che prontamente riuscì ad evitare il colpo. “Eheh ….” (sogghignò Naraku)
“Se credevi di colpirmi così facilmente sei un povero illuso. Bene ora che si è dato il via allo scontro Miroku, Sango venite a far vedere cosa porta l’odio di una persona.” Sango usò subito una delle tecniche migliori nel suo repertorio il “boomerang bone”. L’attacco andò a buon fine, tranciando molte delle braccia di Naraku, ma lui, grazie al potere della Sfera si rigenerò tutte le parti recise e sferrò un attacco contro Sango. Lei non riuscì ad evitarlo e venne scagliata contro una delle murate del castello che, appena ricevette l’impatto del corpo di Sango, si frantumò lasciando molte macerie al suolo. “Sango ! Tutto bene?” domandò Miroku preoccupato. “Sì, ho solo una ferita al braccio, ma nulla di grave, quindi stai tranquillo… (^.^)” Inuyasha non ebbe tempo di riflettere e brandendo la Tessaiga tentò di attaccare Naraku, ma venne respinto e il demone gli sferrò uno suo tentacoli contro. Inuyasha venne sbalzato via e cadde a terra, ma si rialzo subito e, mentre Kagome lo stava informando della posizione dei frammenti della sfera, Inuyasha cercò di colpirli. “Dannato ! Ogni parte che riesco a colpirti, si rigenera. Se non trovo i frammenti della Sfera, questo incontro continuerà all’infinito…” Kagome, mentre Inuyasha cercava di colpire i frammenti, puntò una freccia contro uno dei tentacoli che sostenevano il corpo di Naraku. In quel momento la ragazza era preoccupata dell’esito del suo colpo, che avrebbe potuto nuocere sia al demone che a Inuyasha, ma si fece coraggio e lanciò la freccia sperando in una conseguenza positiva. Naraku non si era accorto della freccia che gli stava venendo contro, così quando la freccia raggiunse il tentacolo destro che lo reggeva, perse l’equilibrio e Inuyasha gli sferrò un colpo di Tessaiga contro, il quale riuscì a colpire la testa che subì notevoli danni. Naraku era in difficoltà, dopo quel colpo non ebbe più la facilità di prima per rigenerare il suo corpo perché quel colpo aveva sfiorato i frammenti della Sfera danneggiandoli, però dopo una manciata di secondi ritornarono a svolgere le funzioni di prima ed a rigenerare il corpo di Naraku. “Maledetto ! Come può un mediocre mezzo demone far provare la morte ad un demone come me? Questa tua fortuna mi ha fatto veramente arrabbiare. Ti farò pentire di quello che hai osato farmi provare. ” Inuyasha ridacchiò sferrando un altro colpo di Tesssaiga a Naraku, che però riuscì a parare ed a contrattaccare dando un colpo molto forte al mezzo demone. Quel colpo era veramente potente, e riuscì a staccare dal corpo di Inuyasha il suo braccio. Miroku sapeva che l’incontro si era fatto [To be Continued]sigpic
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veramente difficile ed ora più che mai, si sentiva il dovere di aiutare Inuyasha. Allora il monaco usò il suo vortice cercando di risucchiando Naraku in esso. Molte delle parti del corpo di Naraku vennero risucchiate, ma quando si avvicinarono al vortice le api-demone (che potevano avvelenare dall’interno Miroku) il monaco dovette ritirasi per non essere ucciso assumendo troppo di quel veleno che si trovava all’interno del corpo di quelle demoni-ape. Inuyasha, dolorante, si alzò traballante e raccolse la Tessaiga. Camminò per un breve tratto, con in sangue che gli colava dalla manica del vestito, e arrivò ai piedi di Naraku. Kagome capì che doveva di nuovo tentare lo stesso colpo che aveva inferto prima a Naraku, e così fece. Impugnò nuovamente il suo arco in cui mise una freccia, la puntò verso le “gambe” di Naraku e scagliò la freccia. Inuyasha balzò davanti a Naraku, cercando di avere la sua attenzione. Così ferito, Inuyasha, non riuscì ad evitare i colpi che Naraku gli stava sferrando. Il mezzo demone venne colpito. Inuyasha riuscì ad atterrare senza danni, prese in mano la Tessaiga, quando vide che la freccia era oramai pronta a colpire le gambe, si preparò a sferrare “una cicatrice del vento” (cioè il grande potere della Tessaiga che era quello di sterminare mille demoni in un solo colpo). Naraku però si era accorto della freccia che gli stava arrivando e la respinse. Inuyasha non poté fare nulla, il piano era sfumato. Il demone era oramai pronto a colpire di nuovo Inuyasha, ma mentre lo stava per fare arrivò Sango che riuscì a fermare il colpo. “Tu ! Come osi, ancora ostacolarmi.” Ci fu un breve momento di silenzio, poi Sango rispose: “Finché sarò in vita, tu sarai il mio principale obbiettivo. Tu devi morire, maledetto bastardo!!! Tu sei quello che ha causato la morte di mio padre, tu sei quello che ha manipolato la vita di mio fratello facendolo diventare un tuo burattino….” Sango con il suo boomerang era pronta ad attaccare Naraku.. “Hai perfettamente ragione… Sango… Io ti capisco. Ma non ci sei solamente tu qui che vuole vendetta… Tutti noi abbiamo avuto una brutta esperienza con il qui presente Naraku… Tu Naraku, hai tramandato una maledizione nella mia famiglia, che ha ucciso mio padre e mio nonno, venendo risucchiati dal proprio stesso vortice. Tu non puoi vivere, tu devi morire. Tu sei una persona che ha fatto soffrire troppe persone, è giunta la nostra vendetta !!!” proseguì a dire Miroku. “A…avete tutti ragione. Se lui rimanesse in vita farebbe del male a molta altra gente, anche se il suo intento di possedere la Sfera sarebbe stato esaudito. Qu…quindi ora metteremo tutte le nostre forze in un colpo che lo dovrà uccidere ! Ok? Ci siamo capiti Miroku, Sango, Kagome e anche tu Shippo… Questo è il colpo di una vita, questo è il colpo del nostro rancore, questo sarà anche l’ultimo colpo che potremo sferrare… se le conseguenze saranno a nostro sfavore, questo è l’epilogo” Inuyasha, dopo quelle parole, si posizionò in mezzo, con Kagome e Shippo; Ai lati c’erano MIroku e Sango. “Bene usate le vostre migliori tecniche!!!!” urlò per incitare, Inuyasha. Tutti usarono la propria tecnica, Kagome sferrò le freccie, Shippo i suoi fuochi fatui, Miroku usò il suo vortice per impedire a Narku di attaccare, e Sango con il suo boomerang tranciava i tentacoli di Naraku così impedendogli ogni suo tentativo di rivolta. Alla fine l’ultimo colpo era dato ad Inuyasha… “(Sento un grande potere… Sento un grande calore…. E’ la cicatrice del vento? No sembra un nuovo potente…. Si sta sempre più espandendo… Me lo sento più vicino, sento che lo devo scagliare, sento che devo scagliare questo colpo…ora !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” Dopo il grande urlo di Inuyasha si formò una grande sfera di energia che riuscì a colpire Naraku, il quale venne travolto senza via di scampo. [To be Continued]sigpic
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Il dolore di Inuyasha.
Polvere…
Rabbia…
Dolore…
Gioia…
Sangue...
Si è appena concluso lo scontro finale con Naraku.
Inuyasha, Kagome, Miroku e Sango sono stremati ma orgogliosi di aver sconfitto il loro acerrimo nemico. Seguono urla di gioia e abbracci (per la felicità di Miroku ^_^’’’).
Dopo essersi accertati di aver definitivamente ucciso il perfido Naraku, tutti si misero alla ricerca della sfera che, poc’anzi, si era riunita nelle in un unico pezzo.
L’attenzione del gruppo è richiamata dal piccolo Shippo che inizia ad agitarsi indicando l’albero sacro. Ai suoi piedi splende più luminosa che mai la Sfera. Kagome si china e la prende tra le mani pensando” Finalmente! Per te abbiamo sudato sangue! Ora Inuyasha potrà…” Poi d’improvviso una lacrima le solca il volto. Cosa ne sarebbe stato di lei e dei suoi amici ma soprattutto di Inuyasha?
Kagome si rialza, si pulisce la divisa scolastica che l’ha accompagnata in tutte le sue avventure, e alza lo sguardo. Conficcata nell’albero c’era una freccia con una lettera indirizzata ad Iunyasha. Il mezzo demone le si avvicina e d’istinto infila la busta in una manica del vestito. Ha uno sguardo pieno di tristezza… “Kikyo! Dove sei? Perché non gioisci con me?” pensa…
Nel frattempo Kagome non venne vista e si allontana verso il pozzo e Inuyasha inizia a leggere…
Questa è l’ultima preghiera di una donna che è morta sola..
Perduto..! Così ti devi essere sentito. Lungo la via verso la mia distruzione…smarrito in un sentimento che non sentivi più tuo.. un obbligo d’assoluzione nei miei confronti? Non mi hai mai chiesto perdono ma io non l’ho mai voluto! Nei tuoi occhi vedo che me lo ripeti in continuazione, torturandoti perché pensi che non sia mai abbastanza.
Ti senti così in colpa per qualcosa di cui neppure sappiamo il motivo?
Non si può continuare a vivere per scontare una pena che non è frutto di una nostra colpa!
Sei sempre stato il più insicuro tra noi due. Avevi troppa paura di ciò che saremmo potuti diventare. Quando ti ho conosciuto eri così arrabbiato con tutto e tutti e io non potevo o non volevo capire il tuo accanimento contro il mondo.
Quel mondo che ti aveva posto da affrontare prove durissime per una persona sola come te.
Quel mondo che mi ha privato troppo presto del diritto d’essere prima una donna e poi una sacerdotessa…
Quel mondo che ci ha tolto l’unica possibilità che avremmo avuto per essere davvero felici.
Tanto tempo è passato da quando sono morta.
E’ davvero passato tutto quel tempo senza che ti potessi vedere o solo sentire. Ma quel giorno moristi anche tu, o meglio una parte di te: IO! Da quando ci siamo conosciuti siamo diventati inscindibili. Saremo sempre una parte dell’altro. Questo non potrà mai cambiare.
Te lo prometto!
Quante cose avrei voluto dirti.. anche solo sussurrarti. Non ho avuto tempo ma tu non devi commettere il mio stesso errore. Vivi per lei! In qualsiasi forma tu voglia ma non arrenderti al destino non chiudere il tuo cuore e gli occhi per colpa mia!
E’ difficile per me, tu non immagini quanto, dirti addio per l’ultima volta. Anzi per la prima volta!
In passato mi è stato risparmiato un distacco così doloroso da te e tu lo ricordi bene.. Tutto era già stato deciso da una mente diabolica e impura, satura di gelosia. La rabbia che mi ha invaso il cuore e l’anima non era reale, il fiore della collera che è sbocciato in me non mi è mai veramente appartenuto. So che non mi hai mai disprezzato anche quando io ti consideravo il mio peccato.
Il nostro è stato un amore semplice e intenso ma reciso troppo in fretta.
Quando troverai questa lettera, ai piedi dell’albero che è stata la tua porta verso la rinascita del tuo spirito, io sarò finalmente il passato.
Sono stanca di lottare per qualcosa che ormai non mi riguarda più.
Voglio che tu sappia che non ho mai avuto rimpianti!
Naraku sarà solo un brutto ricordo che tu avrai già avuto cura di cancellare dagli occhi delle persone a cui tieni.
Mi piace pensare che per un po’ di tempo sono stata l’unica fonte di gioia per te..
Tu sei stato l’unica per me…
Ti lascio libero di vivere i tuoi veri sentimenti. Forse per un po’ ti mancherò, piangerai, urlerai, come lei ti ha insegnato..
Hai trovato la persona giusta per te colei che ti ha reso più umano di quanto io potessi solo immaginare e senza la sfera per giunta!
Ti amerò per sempre ovunque sarò.
Kikyo
Finita la lettura Inuyasha si sente morire. Non aveva mai capito quanto Kikyo stesse soffrendo nella sua condizione di resurrezione forzata.
Intanto Kagome non vedendolo si era preoccupata e lo stava cercano. Quando Inuyasha la scorse da dietro un cespuglio e si ricordò di quanto fosse bella anche sotto i raggi fievoli dell’alba.
Kagome lo vide mentre lui era assorto nei suoi pensieri.. "Devo parlarle di questa lettera? O è meglio tacere ancora una volta?"
Poi i loro sguardi s’incrociarono e… gli fu chiaro cosa doveva fare….
THE END
Scusate i tre post consecutivi, ma non ho potuto fare altrimenti spero che mi perdoniatesigpic
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Originariamente Scritto da Majin Broly Visualizza MessaggioEccezion fatta per la consecutio temporum errata in alcuni punti, il lavoro non è male.
Un solo appunto però: dov'è il combattimento, tema centrale della manche?sigpic
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Ecco il mio lavoro. Non sono capace di scrivere cose troppo brevi... il massimo è di 7 pagine, no? Beh... la mia è di 5 pagine di word, dunque sono "a norma"
STAVOLTA LO SALVERO’ DA SOLO
Trunks, il ragazzo, che aveva viaggiato nel tempo anni prima, armato della speranza di poter salvare il proprio mondo dalla ferocia dei cyborg numero 17 e 18 e di Cell, si trovava in quel momento a rivivere un incubo. Egli era si riuscito ad eliminare le mostruose creature del Dottor Gero, tuttavia, la pace che la sua vittoria aveva garantito alla Terra, non era durata che pochi anni, in quanto ora una nuova e terribile minaccia aleggiava sul proprio pianeta natale, ed essa si preannunciava persino più spaventosa di quella rappresentata dagli androidi. Era stato nientemeno che la divinità suprema, ovvero Kaiohshin il Superiore a portargli l’inquietante novella: il malvagio mago Babidi era giunto sulla Terra, allo scopo di raccogliere l’energia per risvegliare il più spaventoso demone che avesse mai terrorizzato l’universo: Majin Bu. Non vi era di che stupirsi che tale minaccia, che nella dimensione temporale da noi conosciuta si era presentata sette anni dopo la dipartita di Cell, avesse iniziato a farsi concreta con tale ritardo nel mondo di Trunks. Molte cose avevano contribuito a cambiare il corso degli eventi da una dimensione temporale ad un’altra, non ultima della quali era la mancanza delle colossali fonti di potenza rappresentate dai guerrieri Z, deceduti per mano dei cyborg molti anni prima, il che aveva oltremodo rallentato la raccolta di energia da parte del malefico stregone. Se era infatti vero che lo stesso Babidi, nella nostra dimensione temporale, non aveva preventivato di trovare tanta energia utile per il risveglio del proprio mostro sul pianeta azzurro, era altrettanto vero che il destino beffardo aveva fatto si che fosse ancora una volta la Terra, il luogo in cui si sarebbe combattuta la battaglia decisiva, il cui esito avrebbe sancito la rinascita o meno del mostruoso essere. Il figlio di Bibidi, dunque, aveva viaggiato molto più a lungo per diversi altri pianeti, prima di giungere su quello natio del figlio di Bulma.
La battaglia era già cominciata, e purtroppo, cosa che lo stesso Kaiohshin non aveva previsto, il figlio di Vegeta si era trovato di fronte ad un terribile avversario, dalla forza paragonabile a quella di Cell. Ma non del Cell incompleto che aveva eliminato nel proprio tempo qualche anno addietro, bensì dell’essere perfetto con cui se l’era dovuta vedere al Cell Game, torneo tenutosi nella dimensione temporale in cui egli aveva affrontato la creatura suprema del Dr.Gero, venendone peraltro eliminato. Per quanto il suo potere fosse cresciuto in virtù degli allenamenti sostenuti in quegli anni, egli non era ancora in grado di competere a certi livelli. Nel frattempo, peraltro, Kaiohshin era impegnato in un duello all’ultimo sangue con il mago Babidi, dunque Trunks non avrebbe potuto contare sull’aiuto della divinità.
Il ragazzo dai capelli color lavanda, digrignò i denti in un’inquieta manifestazione di disappunto, accigliando i propri occhi azzurri in un’espressione aggressiva, allo scopo di celare il timore che egli nutriva nei confronti di colui che si trovava innanzi.
Il suo avversario, tuttavia, aveva compreso perfettamente quanto preoccupato fosse il ragazzo. Del resto, egli era talmente abituato a leggere la paura negli occhi dei propri avversari, che era veramente difficile che egli non si rendesse conto di quando qualcuno era attanagliato da essa. D’altra parte… come non provare timore innanzi a Darbula, il sovrano della dimensione demoniaca?
“Huhuhu! Uccidere Pui Pui e Yakon ti ha portato ad illuderti che fosse tutto facile, non è vero? Beh, preparati, perché io sono ben altra cosa rispetto a loro!” rise sommessamente Darbula, tenendo le braccia incrociate, e fissando il mezzo saiyan con aria minacciosa ed inquietante.
“Non c’era bisogno che me lo dicesse lui! Sono capacissimo di percepire la sua aura per mio conto… e non posso che constatare di trovarmi di fronte a un guerriero fortissimo! Anche se già la facilità con cui ha eliminato il povero Kibith suonava come una profezia di per se abbastanza funesta! Spero di essere alla sua altezza!” pensò tra se e se Trunks, il quale tuttavia dubitava del fatto che le sue capacità fossero tali da permettergli di contrastare un simile avversario.
“Yakon possedeva una forza combattiva pari a 800 Kili… un livello di forza già di per se straordinario… se tu sei riuscito a batterlo devo dedurre che possiedi un potere ancora superiore rispetto al suo! Potresti essere proprio tu la fonte di energia che ci permetterà di risvegliare Majin Bu!” commentò il diabolico guerriero dalla pelle scarlatta.
In preda alla rabbia, che prevalse sulla paura che lo pervadeva, Trunks si trasformò in Super saiyan. Dopotutto era sempre il figlio dell’orgoglioso Vegeta, e non era nella sua natura accettare di buon grado di essere sfruttato da chicchessia. Egli sguainò la propria spada per poi scagliarsi contro il demone, pronto ad abbattere la sua letale arma su di lui, con un poderoso fendente a due mani. Il colpo tuttavia non andò a segno, e il rumore del suo arrestarsi fu quello del metallo che collide con dell’altro metallo. Gli occhi smeraldini del Super saiyan si sgranarono in un’espressione di incredulità e sgomento, nel constatare come, sguainando la propria scimitarra, il demone fosse riuscito parare il colpo del giovane con un braccio solo.
“Te l’ho detto… non sono un avversario contro cui tu possa sperare di competere! Nessuno al mondo lo è! Il fatto che io sia il guerriero più forte della dimensione demoniaca, implica come logica conseguenza che nessuno, nel vostro universo di smidollati, sia in grado di tenermi testa!” disse Darbula per poi completare il movimento rotatorio del proprio braccio, spezzando la spada di Trunks e, conseguentemente, spingendo all’indietro colui cha la impugnava. Approfittando poi dello sbilanciamento che rendeva Trunks vulnerabile, Darbula protese il palmo della mano libera contro il mezzo saiyan, scagliando contro di esso una sfera di energia rossa, che centrò il giovane in pieno addome, mandandolo a schiantarsi contro una rupe vicina, generando all’impatto una violentissima deflagrazione.
“Sarebbe già tutto finito se io non avessi volutamente trattenuto la mia forza! Del resto, se voglio far si che la tua energia finisca nella sfera di Majin Bu, non posso permettermi di eliminarti troppo alla svelta! Non considerarla tuttavia una fortuna! Non sono un tipo a cui piace aspettare! Quindi il fatto che non ti ammazzi non significa che nel frattempo io non mi divertirò a farti del male!” disse il re dei demoni facendo svanire nel nulla la propria spada nello stesso modo in cui, dal nulla, essa era apparsa.
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