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Torneo di one shot

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  • La mia è pronta...spero che vi paiccia,è spoiler,ma voleva dare un tributo a Deidara,il mio personaggio akatsuki preferito.Buona lettura!
    L'arte che distrugge ogni cosa,pure l'anima.
    "Maledetti Sharingan.Perchè esistono?Per colpa loro la mia vita è rovinata.Fin dal primo momento...quando quell'Itachi mi ha costretto ad aggiungermi all'Akatsuki,solo perchè ho il difetto di attirare l'attenzione di chiunque,anche di chi non voglio.Dovevo fare un attentato alla magione del Kage del villaggio della roccia...già."
    A pensare tutto questo era un giovane adulto di nome Deidara,un ninja traditore del villaggio della roccia,facente ora parte di un'organizzazione criminale denominata Akatsuki.
    E' alto e magro,due occhi vispi,il sinistro è coperto perennemente da un lungo ciuffo biondo,che nasconde a sua volta uno strano congegno.
    "Tre strani tipi,vestiti tutti uguali,mi invitano a entrare in questa banda,io rifiuto e il tipo dai capelli neri usa una strana arte oculare e mi ipnotizza conducendomi al cospetto di Pain,il capo.Non mi sembra giusto,uhn.Per niente."
    Deidara aveva un compagno goffo e strano,di nome Tobi,col viso coperto da una maschera arancione.Prima,aveva un altro compagno,ora deceduto.Si chiamava Sasori ed era un rispettabile maestro per Deidara.
    Tobi trottorellava vicino al compagno incuriosito dallo sguardo assente di quest'ultimo,e aveva un impellente bisogno di parlargli,così,gli appoggiò all'improvviso la mano sulla schiena,causando le ire del ragazzo biondo.
    "CHE VUOI STUPIDO?NON VEDI CHE SONO OCCUPATO?"
    "Ma veramente voi...non stavate facendo niente...!"Disse l'ingenuo membro dell'Akatsuki.
    Deidara protese la mano in avanti,e subito Tobi si inginocchiò per chiedere clemenza.Quella mano,e anche l'altra,avevano delle bocche con denti aguzzi sul palmo,che emettevano argilla esplosiva.Erano l'arte ninja segreta di Deidara,conosciuta solo da lui.
    "Per oggi,non ti farcisco di tritolo!Ma la prossima volta..."
    Esclamò il traditore della roccia,creando un ragno d'argilla che si diresse con le zampette verso un macigno,facendolo brillare.
    "Ho capito tutto Deidara sempai!Non le rivolgerò mai più la parola!"
    Sibilò lentissimamente e per di più balbettando Tobi.
    "Ricorda che domani è un giorno importante...ucciderò uno degli ultimi possessori di quello stramaledetto Sharingan!"
    Concluse Deidara,che si ritirò nella sua piccola stanza,in una casa piccola ed evidentemente provvisoria.

    Ma non chiuse occhio,come poteva?Lui odiava lo Sharingan,più di ogni altra cosa al mondo.Era il suo pensiero fisso.Un certo Kakshi,il copia-ninja,possessore di Sharingan,gli fece perdere un braccio e eliminò il suo clone suicida.Itachi lo aveva già umiliato ferendo i suo orgoglio.Poi rimaneva Sasuke,il fratello di Itachi,che sembrava la preda più facile.La mattina seguente lo avrebbe ucciso,un passo avanti verso lo sterminio dello Sharingan.Deidara aveva già trovato Sasuke,ma stava aspettando che si dirigesse verso una grande pianura,l'ideale per lo stile delle esplosioni.Ormai l'ossessione lo aveva completamente impossessato,non poteva farci niente,ma a lui non dispiaceva tanto.Era sempre stata una persona lucida,con il controllo della situazione.I suoi attentati erano calcolati in modo maniacale.Adesso,lo erano nel vero senso della parola.

    La mattina seguente,Sasuke era in mezzo alla pianura,voleva trovare Itachi per assassinarlo,Deidara gli avrebbe tolto la soddisfazione.L'Uchiha sentì la presenza di qualcuno,e vide Tobi.Dopo un breve scambio di parole,il fratello di Itachi alzò la testa al cielo,sentì un ronzio.Deidara aveva un sorriso a trentadue denti,due enormi volatili esplosivi stavano per abbattersi sul ragazzo dai capelli blu.Dopo un ronzio ed una forte esplosione,rimaneva solo una tempesta di polvere e fiamme,silenzio.
    Un enorme serpente aveva fatto da scudo a Sasuke,che era rimasto totalmente indenne.
    Deidara si sentiva tremendamente superiore,si permetteva di insultare in tutti i modi una persona che non aveva mai visto prima.
    Muto come un pesce,l'Uchiha attaccò velocemente il membro dell'Akatsuki con la spada,ma il colpo venne schivato.
    "Certo che sei veloce,ah?Voglio proprio vedere che sai fare,prendi queste bombe d'argilla C-1!"
    Urlò Deidara per avere la certezza di essere sentito.Un gruppo nutrito di ragni venne scaraventato a terra,Sasuke li schivò velocemente apparendo alle spalle avversarie,un altro ragno si mise tra i due.L'esplosione coinvolse entrambi ma lievemente.
    "Ufficiale,sei davvero veloce.Mi fai incazzare molto,sai?Qui ci vuole un C-2,uhn!"
    Il ninja degli esplosivi congiunse la mani,la sua argilla si trasformò in enorme dragone.
    "WOW!Che opera d'arte!Il dragone C-2!"Esclamò entusiasta Tobi.
    I due membri dell'Akatsuki si fissarono in uno sguardo d'intesa.Il dragone sputo moltissimi ragni C-1,poi sputò un veloce volatile,che venne schivato con molta fatica da Sasuke.Esso volle concludere all'istante lo scontro,usando un Chidori,attacco elettrico,modellato alla sua spada.Ma aveva un limite,così la distanza gli impedì di attaccare.
    Deidara era sempre più estasiato,con lo sguardo iniettato di sangue non si curava affatto di essere a molti metri da terra.Inviò un secondo volatile,che venne schivato conducendo Sasuke in trappola.Tobi aveva disseminato il campo con quei C-1,facendo esplodere l'Uchiha che si salvò grazie al marchio maledetto impressogli dal leggendario Orochimaru.Così Sasuke si trasformò in un umanoide alato.Dovette ripararsi con le ali da un ennesima bomba,che gli fece perdere una di esse.
    Il traditore della roccia sembrava più irrefrenabile di Hidan,un suo ex compagno con manie omicide.
    Lo scontro era oramai gli sgoccioli,e il fratello di Itachi era riuscito a distruggere il C-2,lanciando la sua spada.
    "Non ne posso più!Porrò fine alla battaglia,scapperai come un topo ma non servirà a niente!Ecco il C-4!"
    Deidara fece apparire una sua gigantesca copia,dalle dimensioni di un grattacielo,o forse di più.Sasuke fece una corsa disperata,ma il ragazzo biondo aveva fatto il sigillo con le mani che fece esplodere la sua versione gigante.
    Non accadde niente,almeno apparentemente.In realtà il C-4,chiamato anche Garuda,dissemina piccolissimi batteri che entarno nel corpo di chiunque li respiri.E poi esplodono dall'interno,quindi sono inevitabili.Tutti gli esseri viventi nelle vicinanze esplosero,tranne Tobi e Deidara.
    "L'ARTE E' UN ESPLOSIONE!UHN UHN UHN!UN VERO CAPOLAVORO!"
    L'urlo del vincitore parve così forte da essere sentito pure dai morti.
    "Alla fine..penso di dover ringraziare Itachi per questo...se mi sono spinto così oltre,tanto da allenare un mio occhio per contrastare lo Sharingan e vincere!"
    Esclamò per finire Deidara,che stava già per cantare vittoria.Sentì un bruciore al petto.Sasuke era sopravvissuto e lo aveva tarfitto col braccio,ma era un clone d'argilla:
    aveva solo reinviato la sua morte.Creò all'istante un altro C-4.
    Ma ci fu uno scontro di chakra incredibile.Entrambi precipitarono a terra,Sasuke aveva disattivato l'argilla con l'elettricità.
    "Inutile,non pensavo di arrivare a questo punto,ma io devo ucciderti!Dio mi ha fatto anscere per debellare il mondo dalla feccia che è lo Sharingan!VENDEREI L'ANIMA PER VEDERVI MORTI!ALMENO UCCIDERO' UNO DI VOI!"
    Deidara si strappò la maglietta.Aveva un enorme bocca sul petto,a sinistra.Era sigillata da dei fili,e li spezzò in fretta.Sasuke non sapeva che fare...
    Inserì una quantita enorme di argilla,e subito tutte le vene e i capillari si aprirono tingendo il corpo di un rosso spaventoso.

    La follia aveva spinto una persona amante delle strategie a impazzire,per un orgoglio ferito.Un potere che lo opprimeva.

    "Ammira il mio capolavoro...l'autodistruzione!Un esplosione come nessuna...che lascerà segni e cicatrici sulla terra mai visti prima!La morte mi trasformerà in un opera d'arte!Una creazione che sarà acclamata e glorificata come mai accaduto fin ora!Mi dispiace,Tobi...E tu,morirai!L'esplosione coprirà un raggio di dieci kilometri...non riuscirai mai a scappare in tempo!E adesso...fammi vedere il tuo terrore!Piangi come un bambino perduto...annega nel terrore...e nella disperazione!Perchè la mia arte...E' UN'ESPLOSIONE!"
    Last edited by Shadow; 10 March 2009, 23:05.
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    • DIVIETO ASSOLUTO AI GIUDICI DI ESSERE LETTO(CAUSA POSSIBILE CONDIZIONAMENTO XD)

      Spoiler:
      Di per sè non è malaccio, sebbene Deidara sia nella mia visione un personaggio ben diverso dal freddo e maniacale calcolatore da te tentato di descrivere...insomma, è un artista, un vero artista, come lo puoi pensare calcolatore? Ma questo è secondario...
      Il modo di scrivere è ben scarno e talvolta semplicistico e troppo spesso usi una sintassi anche troppo elementare e asettica quando la scena potrebbe essere ben più carica di tensione
      La follia non mi par poi così pregnante all'interno della OS, ma tutto sommato non c'è malaccio...un sette-sette e mezzo ci può stare
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      • Scusate ma questa manche la salto
        Un vero guerriero non è colui cade, ma è colui che cade e poi si rialza, per ricombattere faccia a faccia.

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        • Volete ancora un po' di tempo per postare o devo chiudere la seconda fase in questo modo?
          Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

          sigpic

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          • Ma il primo post verrà continuamente aggiornato?Io sono a posto,ma credo che agli altri farebbe piacere avere più tempo...
            sigpic

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            • Ehi, in ogni caso si chiuderebbe stasera, no? Il tempo di scrivere e la posto...
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              • Domani potrei postare, ma se fosse un privilegio di cui necessito solo io per me non sarebbe un problema saltare. Ditemi voi.

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                • Ok, finalmente posto, ma prima, due o tre premesse...

                  1-La scelta del manga è un po' azzardata: Akumetsu

                  2-L'aderenza alla consegna non è stata molto rispettata, credo, ma mi sembra di essere riuscito nel mio intento, nonostanto qualche pecca a livello strutturale...ho pensato a come potrebbe essere stata presa dal protagonista la decisione di divenire Akumetsu e questa, beh, mi sembra un'idea non male(modesto, questa volta )

                  3- La tipologia di testo vi potrebbe lasciare perplessi, ma spero vada bene lo stesso: si tratta di un copione per un testo teatrale, il che implica un adattamento della trama per scopi differenti da quello meramente fumettistico(alcune cose sono state modificate per esigenze sceniche)

                  4-In conclusione, vi ricordo che questi tornei sono in realtà per me un modo per sperimentare sempre nuove forme di scrittura e valutare come me la cavi in questi ambiti un po' fori dal normale...è la prima volta che provo a scrivere un adattamento teatrale, ma non mi pare un lavoro malvagio...detto questo, buona lettura, prendete la vostra bibita preferita, allungatela con un paio di cubetti di ghiaccio e aprite lo spoiler

                  SCENA PRIMA-CAMERA DI SHOU

                  Spoiler:
                  [In scena una scrivania con una sedia, una poltrona di quelle a forma di sacco e, dal lato opposto, seminascosta, quella che potrebbe sembrare una capsula spaziale, o qualcosa di simile; entra un ragazzo di circa diciott'anni, in uniforme scolastica, capelli biondi, verso l'alto, che lasciano la fronte scoperta; porta con sè una cartella, che scaglia con ferocia sulla scrivania; cammina nervoso per il palco]

                  SHOU AZAMA: Dannazione! Perchè? Perchè? Con quale coraggio osano proclamarsi garanti del nostro paese e nel frattempo succhiare soldi, soldi, soldi, sempre soldi...non gli basta un debito pubblico di 300 milioni di Yen? Vogliono peggiorare ulteriormente le nostre condizioni?

                  [Si siede, sfinito, sulla poltrona, sguardo allucinato]

                  SHOU: Forse...dopotutto, a loro cosa importa? Politici, banchieri, e tutti coloro che ricoprono i piani alti...non hanno problemi, sanno perfettamente come raccogliere i soldi di cui hanno bisogno, siamo nelle loro mani rapaci, e io...non sono in grado di proteggere nessuno...

                  [Si prende la testa tra le mani]

                  AKUMETSU: Ancora ti tormenti per una misera morte?

                  SHOU: Ch-chi ha parlato?

                  [Quella che sembrava una capsula spaziale si apre, con una serie di fischi e sibili; ne esce un nuovo personaggio: la corporatura è la stessa, ma veste quello che sembra il costume di un supereroe, nero, di pelle, con tanto di mantello; il volto è coperto da un'inquietante maschera da demone metallica che gli copre la bocca, il naso e in parte ance gli occhi; ha lo stesso taglio di capelli di Shou; le sue movenze sono anomale, si muove quasi a scatti, ora con calma, ora teso e nervoso, per certi versi ricorda una fiamma quando tira vento]

                  AKUMETSU: Cosa ti importa se un tuo amico è morto, se non possiedi le capacità di salvarlo? Che ti vale struggerti di questo inutile dolore, se i colpevoli continuano ad agire indisturbati, protetti dalle loro stesse leggi? Una morte causata dall'inadeguatezza del sistema sanitario val bene qualche milioncino in più nelle loro tasche, dopotutto...

                  SHOU: Smettila, chi diavolo sei?

                  [Akumetsu si avvicina a Shou]

                  AKUMETSU: Diavolo? Dipende da cosa intendi con diavolo, in fondo...un uomo una volta scrisse che il diavolo altro non è che "Parte di quella forza che sempre vuole il male e sempre opera il bene"...e perchè no? Quale definizione è più adatta per quel che io sono? Chiamami Akumetsu, Shou Azama

                  SHOU: Aku...metsu?*

                  AKUMETSU: Semplice e d'effetto, no? E ora rispondimi: non desideri anche tu, in fondo, nient'altro che liberare il Giappone da questa piaga che sono i politicanti, i corrotti, e tutti coloro che, accecati dal potere del dio denaro, hanno portato a questo livello la nostra nazione?

                  SHOU: Ma, se anche così fosse...come?

                  [Akumetsu ride, una risata folle, prolungata]

                  AKUMETSU: Rivoluzione, mio caro Shou! Cosa può controllare le masse più dei discorsi appassionati di un demagogo? La scoperta di ciò che realmente quel demagogo sia...è un meccanismo collaudato: migliaia di buone azioni, non ne compensano una cattiva.

                  SHOU: Ma quale uomo potrebbe scatenare una rivoluzione del genere, senza farsi riconoscere dal popolo come un terrorista?

                  AKUMETSU: Semplice, Shou, con il tuo potere!

                  SHOU: Il mio...cosa?

                  AKUMETSU: Shou, Shou, andiamo...tu possiedi una straordinaria capacità di cui ancora non conosci la natura, ma ci penserò io a fartela scoprire...dimmi solo che accetti l'accordo

                  SHOU: Io, io...sì, d'accordo, accetto

                  AKUMETSU: BENISSIMO! Allora...

                  [Prende una pistola e la punta su Shou; spara]

                  AKUMETSU: ...Muori!

                  [Shou si accascia a terra, moribondo; Akumetsu si abbassa, sovrastando il quasi-cadavere; si toglie la maschera sotto la quale si rivela esservi lo stesso volto di Shou e la applica sl volto di Shou Azama]

                  AKUMETSU: Come ti senti, Shou Azama, anzi, Akumetsu?

                  [Lentamente, Shou si rialza]

                  SHOU-AKUMETSU: Bene...incredibilmente, sto bene! Com'è possibile? Cosa mi hai fatto? Sono divenuto un diavolo come...me?

                  AKUMETSU: Eppure è così semplice...ascoltami bene: queste maschere in realtà non sono altro che semplici trasmettitori di impulsi elettrici...tu non sei un uomo come tutti gli altri, Shou, tu possiedi una capacità unica, così come Seiya brucia il suo cosmo, o Goku espande la sua aura, tu non puoi morire neppure se ucciso...esistono decine e decine di tuoi corpi in stato di ibernazione, ciascuno pronto a risvegliarsi alla tua morte...questa maschera trasmetterà loro tutti i tuoi ricordi fino al momento della tua morte, e poi...BUM! La tua testa salterà in aria, nessuno potrà risalire al tuo volto, sarai il perfetto terrorista da un bersaglio-un omicidio...e la gente ti amerà è per questo, non sprecare sangue inutilmente, uccidi i malvagi e soltanto i malvagi, questo è essere Akumetsu!

                  SHOU: Sì, capisco...eppure è tutto così, così assurdo...

                  AKUMETSU: Già, manca ancora l'elemento fondamentale...la tua vera morte e rinascita!

                  [Spara; I due si erano spostati verso il lato del palco; Shou cade dietro le quinte; rumore di un'esplosione; fumo; Passano alcuni minuti di silenzio, poi la caplsua si apre di nuovo; ne esce Shou; stringe in mano la maschera di Akumetsu; ci giocherella qualche secondo, ridendo sempre più forte; alla fine, la lancia ad Akumetsu]

                  SHOU: Un bersaglio...un omicidio!

                  [BUIO]

                  *: Distruttore del male
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                  Lastfm.it

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                  • In questo manga c'è già un personaggio che diventa folle, quindi ne ho immaginato un altro in un finale alternativo... (beh, non proprio un finale ma in effetti si giunge ad una facile fine, dopo aver letto ) Spero la mia idea sia di vostro gradimento.

                    ミハエル・ケール, *
                    Spoiler:
                    Le mani ancora tremavano imbracciando il fucile... Non è mai facile uccidere qualcuno, specialmente se per farlo c'è solo un attimo disponibile. Eppure qui si trattava di vita o di morte. Ormai aveva studiato alla perfezione quelle regole, e sapeva che bastava un solo frammento per uccidere, e quella puttana stava per usarne uno! Ancora pochi secondi e avrebbe scritto tutto il nome, se non fosse stato che lui aveva visto il frammento, l'aveva scorto mentre lei si toglieva con timore il reggiseno...

                    Era surreale...

                    Tutto quel sangue nero che sgorgava dalle cervella della ragazza, da quel buco che le aveva storpiato per sempre i suoi tratti leggiadri... Non riusciva a togliere lo sguardo da lei, proprio non ce la faceva. Passarono i minuti, e il telefono della donna cominciò a squillare da qualche parte nel furgone... Dove diavolo era?
                    Il giovane dai capelli dorati gettò il fucile sul sedile e si mise a frugare nello scatolone contenente gli effetti personali della giornalista: eccolo! Quel maledetto cellulare squillò ancora, facendo lampeggiare la scritta "夜神 月 **",poi tacque. Il mittente della chiamata aveva riattaccato. Maledizione! Ora sarebbe stato un disastro... Lui avrebbe capito tutto, si sarebbe reso conto di ciò che poteva essere successo alla ragazza, e avrebbe cambiato piano!

                    Dannazione!

                    Scalciò furiosamente, per cercare aria in quell'angusto abitacolo, poi con una pedata aprì violentemente lo sportello, trascinandosi fuori. Andò verso un angolo della vecchia chiesa in rovina nella quale aveva parcheggiato, e scostò dei cespugli.

                    Kerosene...

                    Prese una delle due taniche erientrò nel furgone dallo sportellone posteriore: inondò il corpo svestito della ragazza col liquido infiammabile, e non riuscì a non ammirare la perfezione delle sue forme... cominciò a versare il combustibile con più delicatezza, quasi a voler lavare via quel sangue così impuro dalla giovane, ma poi si ridestò da quel sogno ad occhi aperti. Finì la tanica.
                    Uscì, aprendo il secondo contenitore e creando una miccia con lo stesso liquido, una miccia lunga abbastanza da garantire sicurezza, poi prese da una tasca uno zippo, lo aprì e lo gettò a terra, ai suoi piedi.

                    Fuoco...

                    Quando la fiamma raggiunse il veicolo si scatenò un boato, mentre il fuoco avvolgeva tutto con le sue spire mortali.
                    Il ragazzo si voltò, sistemandosi i capelli con un rapido gesto della mano. Poi mise una mano in tasca ed estrasse una barretta di cioccolato avvolta in carta argentata: fece per addentarne un pezzo, ma poi la guardò con disgusto per un attimo, prima di scagliarla via con un ringhio sommesso.

                    Inutili, vecchi vizi. Lui non era Nate, non doveva avere vizi...

                    Camminò a passo svelto, sapeva già dove doveva andare.
                    Prima di eliminare il suo nemico, doveva eliminare il suo avversario.

                    Arrivò alla sede dell'SPK, imbracciò saldamente il fucile, con estrema naturalezza, poi il nulla.
                    I telegiornali dei giorni successivi avrebbero enfatizzato quei momenti con "I minuti dell'apocalisse", già, i minuti, perchè tutto era successo in fretta, quasi inconsciamente.

                    Eppure la coscenza del ragazzo c'era, ed era piena di rancore, verso tutto e tutti.
                    Salì le scale con gran velocità: nessuno lo avrebbe bloccato sul tragitto.
                    Arrivò all'ultimo piano, la sede del "capo", certo, quel farabutto bastardo!

                    Dentro, intanto, i due agenti si preparavano a difendere il ragazzino che dava la caccia ad un dio, quando il risolvitore di puzzles prese parola: "Lasciatelo entrare"

                    Fuori, intanto, il rivale stava rodendo, non riusciva più a contenersi, a star fermo, a trovare una ragione per star calmo ancora qualche minuto: era finita, cercava di convincersi che era tutto finito, ma sapeva che non era così. Il suo vecchio compagno era un abile manipolatore e lo avrebbe fregato ancora una volta. Prese uno slancio e rintuzzò la testa contro il muro una, due, più volte, finchè le lacrime non gli rigarono gli occhi.

                    La porta di metallo rinforzato si aprì: "Ti stavo aspettando, Michael"
                    "Nate..." Il volto impassibile di Nate lo fece infuriare: "Perchè diavolo mi guardi così, non hai paura? Eh?" Nate River si attorcigliò una ciocca di capelli biondo cenere su un dito: "Perchè dovrei avere paura di te? Per quel fucile? Non basterà ad uccidermi..." Michael Keel abbassò lo sguardo, poi dal caschetto biondo vennero dei sussulti veloci, seguiti da una risata sadica: "Pensi di prendermi per il culo, Nate? Credi di potermi fregare con i tuoi giochetti mentali?" "No." Bastò quel monosillabo, quel solo monosillabo per scatenare la furia di Michael, che estrasse ancora il fucile, e presa la mira, fece fuoco. Un attimo, e Nate cadde, in mezzo ad una scultura di stuzzicadenti quasi ultimata. I due agenti non fecero in tempo a sparare, spiazzati dal gesto improvviso del ragazzo, ma lui il tempo lo ebbe, e lo seppe sfruttare.

                    Si avvicinò con passi cadenzati al giovane rivale accasciato a terra, ricoperto di sangue e prese degli stuzzicadenti, rigirandoseli tra le mani: "Non sei riuscito a finirlo, vero? Chi non finisce un puzzle è da considerare un perdente, vero?" Una risata isterica graffiò la sua gola, ma poi si tramutò in breve in urla strazianti. Il ragazzo si gettò a terra, tirando pugni contro il pavimento e urlando. Si mise le mani in faccia, in corrispondenza della cicatrice.

                    Afferrò e tirò.

                    La ferita si riaprì, mentre il sangue sgorgava a fiotti. Ormai privato della vista da un occhio, pieno di sangue, si diresse verso l'uscita, verso la prima uscita che fosse riuscito a trovare.
                    Fuori dall'edificio tre agenti in armatura lo afferrarono saldamente, mentre gridava sempre di più, lacerando le nubi della sera: "Il mio puzzle, devo finire il mio puzzle, non sono un perdente! Mi senti, River, e tu, bastardo, Lawliet? Mi sentite? Vincerò la mia battaglia!!!"

                    Da qualche parte, in uno studio di un magistrato una voce penetrante risuovava nella stanza quasi vuota: "Ora del decesso: 19.53, Michael Keel si suicida dopo aver rubato un'arma ad un poliziotto. Tre, due, uno..."


                    Spoiler:
                    * Michael Keel
                    ** Yagami Raito
                    Last edited by Oplita XXX; 15 March 2009, 02:14.
                    "I was born and raised from the sea..." =Sonata Arctica=
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                    Dragon Ball Second Saiyan Saga
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                    • Concedo ancora due giorni di tempo, nella speranza che tutti riescano a postare.
                      Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

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                      • AMARA CONCLUSIONE

                        Spoiler:
                        “Presto Dai Kaiohshin, da questa parte!”
                        La divinità non ebbe il tempo neppure di sentire le parole urlate da Son Goku.
                        Un’immane onda di furia lo travolse, mettendo fine alla sua vita. Di lui non rimase nulla, e il saiyan era cosciente del fatto che, se lui e gli altri due presenti non se ne fossero immediatamente andati, non avrebbero fatto una fine diversa.
                        Come aveva potuto non pensarci? Si era forse dimenticato dell’effetto che il potere aveva già una volta generato in suo figlio? Non lo aveva forse reso un essere spietato e vendicativo, nonostante fosse, solo un attimo prima, il più dolce ragazzo del pianeta?
                        Era rimasto così abbagliato dall’idea della forza che avrebbe potuto raggiungere da dimenticarsi totalmente di quali avrebbero potuto essere le conseguenze.
                        Il rito non si era neppure concluso, eppure qualcosa in Gohan era scattato. Un potere traboccante, immane, insopprimibile. La ferma convinzione di essere un dio.
                        “Come ho potuto neppure valutare una simile possibilità, merda! La forza che aveva sprigionato contro Cell era stata sufficiente a farlo sentire invincibile, quale altro effetto avrebbe potuto generare il potere che ora possiede, rispetto al quale il suo super saiyan 2 appare simile alla potenza di un insetto?”
                        Il ragazzo si era alzato, aveva fissato per un attimo il dio che sedeva di fronte a lui, poi l’aveva incenerito. Suo padre aveva intuito subito cosa stava per accadere, ma l’anziano kaiohshin mai avrebbe potuto aspettarsi una simile reazione. Ed in ogni caso, ciò non l’avrebbe salvato.
                        Solo un sussurro era uscito dalle labbra di Gohan:
                        “Questo potere è e sarà per sempre solo mio.”
                        Mentre si teletrasportava con Kaioshin e Kibith in paradiso, Goku non fece altro che ripetersi quanto fosse stato stupido. Suo figlio era divenuto ora una minaccia neppure paragonabile a quella cui era stato preparato a combattere. E tutto ciò a causa della sua migliore qualità: la sua umanità. Proprio il suo lato umano infatti non poteva tollerare quel potere. Questo era il motivo per cui né Goku né Vegeta avevano subito cambiamenti così drastici, pur avendo ottenuto poteri superiori a quelli di Gohan al Cell Game. Semplicemente, una parte di quel ragazzo non era nata per possedere l’immane forza annidata nel suo corpo.
                        “E’ dunque questo il mio potere? Posso davvero essere così forte?”
                        Gohan fissava i palmi delle sue mani, una strana e sinistra luce negli occhi.
                        “Sono davvero ciò che si può definire un Dio allora! Lo sento, trabocca da ogni poro della mia pelle! E’ la stessa sensazione che ho provato nel massacrare Cell, amplificata migliaia di volte!”
                        Ogni singola capacità latente di Gohan era stata sviluppata dal rito, e la visione della tecnica di suo padre gli fu sufficiente per apprenderla.
                        “Ora posso finalmente vedere l’incapacità di colui che ho sempre considerato irraggiungibile! Con un solo sguardo ho appreso perfino la più complicata delle sue tecniche.”
                        “Aspettami, papà, presto sarò da te, ci sono alcune cose che ho intenzione di farti comprendere, ma prima ho un piccolo conto in sospeso.”
                        Bu se ne stava seduto sulla pietra, con lo sguardo dei due ragazzini addosso. Non aveva intenzione di ucciderli, gli sarebbero tornati comodi a breve, specie dopo l’ultima oscillazione che aveva avvertito. Non fosse stato per l’assoluta fiducia in se stesso, avrebbe dubitato pesino della reale utilità nell’usare i bambini contro l’avversario di cui aveva sentito la presenza. Una figura avvolta in un singolare abito fece improvvisamente la sua comparsa di fronte a lui. Piccolo e i bambini non ebbero neppure il tempo di capire.
                        “Hai detto che un ostacolo come me doveva solo sparire. Tu ormai non vali neppure la pena di essere definito tale.”
                        Majin Bu, la più temuta minaccia che l’universo avesse mai conosciuto, cessò di esistere in un istante.
                        “Gohan, sei veramente tu? Fantastico, hai annientato quel mostro in un attimo!”
                        Piccolo venne diviso in due proprio mentre stava esclamando questa frase. Il sangue zampillò per un attimo dal solco verticale che andava dall’inguine alla testa, poi tutto il suo corpo si divise con fragore, una macabra esplosione di visceri.
                        “Tu mi hai sempre temuto, lo so. Solo per questo hai cercato di essermi amico in tutti questi anni. Speravi forse che non l’avrei capito? Tu e quell’idiota di mio padre, volevate entrambi il mio potere, non è vero? Ma proprio la mia forza mi ha finalmente spalancato gli occhi. Un dio come me non può vivere all’ombra di quell’insulso essere che è mio padre, figurati se può stare sotto la tua, che non vali neppure un suo sputo!”
                        Stava inveendo contro il cadavere di Piccolo, e ad ogni parola una parte del namecciano si staccava dal resto del corpo, come se ogni sillaba dovesse essere marcata nella carne per sancirne il significato.
                        I bambini fissavano la scena in uno stato quasi catatonico. Erano imbrattati del sangue del loro mentore, ma neppure ci fecero caso. Il primo a reagire fu Trunks, che si chinò in avanti vomitando copiosamente. A quello fece seguito il pianto isterico di Goten, ritornato neonato in un istante. Furono quei gesti a portare l’attenzione del folle saiyan sui pargoli.
                        “Trunks, cosa direbbe tuo padre, che ha massacrato milioni di popoli, se ti vedesse dare di stomaco per un po’ di sangue?”
                        Ancora un gesto impercettibile. La testa di Trunks volò qualche metro più in là.
                        “Avrei voluto farlo a tuo padre, ma purtroppo mi ha privato di questa gioia. Anche lui geloso della mia forza. Dovresti ringraziarmi, ti ho impedito di diventare una nullità quale è stato Vegeta in vita.”
                        Ora aveva sollevato la testa del bimbo, parlandole mentre la fissava negli occhi ormai vitrei.
                        I suoi movimenti erano assurdamente veloci, tanto che Goten credette di vederlo con ancora il capo del suo amico tra le mani, quando in realtà gli era già di fronte.
                        “Infine tu, il più pericoloso. Sei l’unico che potrebbe aspirare alla mia divinità, al mio assoluto dominio. Fratellino, sai bene che questo non posso permetterlo, non è vero? Ho vissuto anni di menzogne, tempo durante il quale nostro padre o chi per lui altro non faceva che tapparmi le ali. 7 anni fa ero quasi giunto alla verità, ma ora non è mai stata così chiara. Sai perché nostro padre è morto, quel giorno? Solo per privarmi del mio potere, aggrappandosi al mio stolto affetto nei suoi confronti. Lui odiava la mia forza, sapeva che gli ero superiore, ed è morto per farmi perdere il potere. Ciò non accadrà mai più!”
                        Colpì il fratello con quello che per lui non era che un leggero buffetto. Goten attraversò due montagne prima di arrestare il suo volo. Gohan, naturalmente, era già lì.
                        “Tu hai il mio sangue e, per quanto mi costi ammetterlo, un potere latente forse più grande del mio. Sai già dunque che non posso lasciarti andare. Cerca di capirmi, ora che sono finalmente libero dal giogo di nostro padre, non posso permettere l’esistenza di qualcuno che un giorno potrà di nuovo imprigionarmi. Non temere comunque, non sarà l’ultima volta che ci vedremo. Ho intenzione di andare da nostro padre, e allora cancellerò ognuno di voi definitivamente. Non meritate di esistere.”
                        Gohan era in volo, sotto di lui il cadavere brutalizzato di suo fratello. Non gli aveva chiesto pietà, non aveva pianto. In effetti, non aveva fatto proprio nulla. La mente di Goten se ne era già andata quando suo fratello aveva decapitato Trunks. Tutto ciò che era avvenuto dopo non era stato altro che un lontano incubo per il bambino. Non aveva sentito le mani del fratello nella carne, né il sangue sgorgarli dalle indicibili ferite.
                        Son Goku aveva percepito ogni cosa. Più volte aveva voluto togliere la mano dalla spalla del re Kaioh, ma si era imposto di non farlo. Sua era la colpa di tutto ciò che era successo, ed il minimo che potesse fare era condividere le sofferenze delle vittime di suo figlio.
                        “La rabbia è sempre stata il veicolo del potere di Gohan. Liberare il suo potere altro non significava che dar libero sfogo alla sua ira. Ora è praticamente onnipotente, e percepisce persino i gesti d’amore come un tentativo di separarlo da una forza che è sua di diritto”
                        Piccolo aveva pienamente ragione. La follia di Gohan non era altro che la massima espressione di un potere che la sua mente umana non era nata per comprendere. E presto tutti loro sarebbero stati travolti dal vortice della sua pazzia.
                        “Sarà qui a breve, lo sai anche tu Goku. Hai avuto modo di avvertire il suo potere, e sai che non c’è modo di fermarlo. Ha torturato e ucciso il suo fratellino, e senza la minima esitazione. Nulla potrà farlo tornare in sé, e nessuno di noi può ucciderlo. Dunque cosa pensi di fare?”
                        “Temo di sapere cosa accadrà, Piccolo, anche se vorrei sperare il contrario. Sono stato troppo orgoglioso. Ero fiero della forza di mio figlio, al punto che non ho mai compreso appieno quanto questa fosse così al di là della sua portata. Io sono un saiyan, sono nato per divenire sempre più potente. Lui non è così, non lo è mai stato. E io sono stato così stupido da non capirlo.”
                        “Nessuno avrebbe mai potuto immaginare un simile risvolto, Goku. Lo scontro con Cell poteva essere un indizio, ma tu davvero credi che qualcuno di noi abbia mai sospettato che il potere potesse trasformarlo sino a questo punto?”
                        Goku scosse il capo, poi tacque.
                        Era arrivato.
                        Last edited by Majin Broly; 17 April 2009, 23:36.

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                        • Spoiler:
                          “Salve papà. Come avrai avuto modo di vedere, ho preferito riunire tutta la famiglia in un solo luogo.”
                          Il viso di Goku si deformò leggermente.
                          “Non hai forse gradito ciò che ho fatto a Goten? Devo forse ricordarti le decine di volte che sono stato massacrato perché tu non eri lì a proteggermi?”
                          “Gohan, non cercherò di ragionare con te, sei già andato oltre ogni possibilità in questo senso. Tuttavia non posso neppure combatterti, so bene che sarebbe inutile. Quindi non mi resta altro che una cosa da dirti, dato che poi non avrò più altre occasioni per parlarti.”
                          “Dimmi pure, papà, sarà un piacere canticchiare le tue ultime parole mentre mi diverto a staccare le braccia a quella troietta che si faceva chiamare madre.”
                          Goku si voltò dando le spalle al proprio figlio. Il suo sguardo vagava sulle immensità del paradiso, mentre si chiedeva se ciò che stava per accadere avrebbe mai smesso di torturarlo.
                          “Ciò che hai detto a tuo fratello era giusto. Lui possiede una forza al di là della tua. Nella tua follia non hai però pensato ad una cosa: qual è il veicolo del vostro potere?”
                          Il volto di Gohan si fece improvvisamente pallido. Come aveva potuto commettere un errore così stupido? Non solo aveva donato un corpo instancabile al suo nemico, ma aveva anche creato le premesse per la totale liberazione del suo potere. Ora che i suoi sensi erano tutto tesi nell’avvertirlo, si accorse che era dietro di lui.
                          Goten aveva lo sguardo fisso sul fratello. Non una sola emozione era decifrabile nei suoi occhi. Attaccò senza alcun rumore, senza che l’assalto fosse preceduto da grida o suoni di rabbia. Gohan riusciva a mala pena a difendersi. Era ovvio che avrebbe a breve avuto la peggio.
                          “Cazzo! Perché, finalmente mi è tutto chiaro, ora so qual è il mio posto, perché devo morire? Ora che sono libero, ora che non c’è più nessuno a tenere ferme le mie ali, proprio in questo momento deve finire tutto!?”
                          Questo suo ultimo pensiero fu accompagnato dal pungo serrato del fratello che gli penetrò nel petto.
                          Si sentì trascinato giù di peso, come se una catena lo tirasse con violenza verso il basso.
                          “Sono finiti entrambi all’inferno, non è così Goku?”
                          “Sì, entrambi. Ora non hanno più corpo, dunque la loro potenza sarà inutile. Non credo che Enma gli permetterà di reincarnarsi, le loro anime sono state sin troppo corrotte, temo.”
                          “Sapevi già che sarebbe successo?”
                          “Sì, Piccolo, lo sapevo, l’ho capito nel momento in cui ho avvertito il cambiamento di Goten, il suo crollo all’omicidio di Trunks.”
                          “Hai usato un tuo figlio per scaraventare l’altro all’inferno.”
                          “Già, e sono anche perfettamente cosciente del fatto che non c’era altra via.”
                          Piccolo volò lontano, lacrime salate solcavano silenziose il suo volto.
                          Son Goku rimase lì, solo, a contemplare il paradiso di fronte a lui.
                          “Io li ho generati così, io li ho spinti alla violenza e ne ho fatto due guerrieri. Eppure a me spetta un’eternità in questo luogo e ad entrambi un’interminabile prigionia in una dimensione vuota ed oscura. Non è forse questa, in fondo, la vera follia?”
                          Last edited by Majin Broly; 17 April 2009, 23:28.

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                          • Originariamente Scritto da ~Alex Visualizza Messaggio
                            Concedo ancora due giorni di tempo, nella speranza che tutti riescano a postare.
                            Grazie mille Alex, questi giorni aggiuntivi mi servivano tanto
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                              Lo sò è tanto... ma Martedi mi devo laureare, ed è una cosa piuttosto importantina come immaginerai, quindi prima di Mercoledi non penso che toccherò Word. '^^

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                              • Originariamente Scritto da Final Goku II Visualizza Messaggio
                                Martedi mi devo laureare, ed è una cosa piuttosto importantina come immaginerai
                                In bocca al lupo Final Goku spero che il risultato di questa laurea sarà positivo...
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