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Torneo di one shot

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  • Ad un certo punto intravedo un barlume nel buio dei cunicoli. E’ li! Finalmente l’ho trovato!
    Mi avvicino sempre di più, misuro ogni passo con infinita lentezza. Non posso concedermi il minimo errore. Punta, pianta e tallone, in una lenta successione. Più discreto di un soffio d’aria, più etereo di un’ombra. Mille imprecazioni partono dalla mia mente all’indirizzo del mio cuore, che batte come un tamburo, così forte da temere che il mago possa sentirlo. E’ assurdo, lo so… ma non sono abituato a essere un predatore, non avrei mai pensato di trovarmi nella situazione di uccidere qualcuno a sangue freddo. Non stupisca dunque se nell’apprestarmi a compiere tale gesto io sia quintessenza di insicurezza.
    Dopo minuti interminabili, che a me sono sembrate ore, finalmente vedo Bibidi. Quell’abominevole essere tarchiato pare inquieto. Come un roditore che si muove nella prateria, conscio di essere un facile bersaglio per i rapaci. Il mago è del tutto consapevole della propria vulnerabilità, e del fatto di essersi fatto molti nemici a causa della proprie azioni nefaste.
    Protendo la mano in avanti, e lui è mio. Imprigionato nella mia morsa psicocinetica non può muovere più un muscolo. Le sue braccia, muovendo le quali è in grado di compiere ogni incantesimo, non possono aiutarlo. Malgrado questo non riesco ad esimermi da ciò che può ugualmente essere definito come una precauzione estrema o un mero atto di bieca crudeltà. Allargo le mie braccia facendo compiere a quelle del mago un movimento innaturale, spezzandole. Bibidi urla di dolore, e il mio volto si trasforma, come nel prendere la forma di una maschera. Sento le mie gote sollevarsi, mentre la mia bocca si contorce in un ghigno crudele, l’immagine di Bibidi diviene come rinchiusa in una fessura, mentre i miei occhi si accigliano sadicamente. Le parole escono dalla mia bocca senza che quasi io possa controllarle.
    “Come ci si sente ad essere inermi? Eh, miserabile? Ora puoi comprendere ciò che hanno provato le tue vittime innanzi al mostro che hai creato! Ti odio! Aborto del creato! E adesso cancellerò per sempre ogni traccia di te da questo universo!”.
    Una sensazione di piacere perverso, ma nondimeno intensissimo mi pervade nello scagliare un’onda di energia che travolge in pieno il mago, sancendone la fine.
    E’ morto! L’ho ucciso! E ne sono contento! Nella mia contentezza irrompe però un altro sentimento: la paura. Paura di me stesso, paura dell’incapacità di rispondere a una domanda fatale: Può ritenersi degno di definirsi un essere superiore qualcuno che ha ceduto a sentimenti terreni come ho fatto io nel desiderare la fine di quell’individuo malvagio? Un dio che viene inquinato da passioni mortali può ancora avere l’ardire di definirsi tale?
    Cado in ginocchio, con la testa tra le mani… sono confuso, indicibilmente confuso. La gioia mista all’inquietudine, il senso di realizzazione del proprio desiderio che si mescola con la percezione di essere inadeguato a ricoprire il ruolo per cui sono nato. Ad un tratto avverto un brusio alle mie spalle, e una voce familiare, l’unica voce amica che le mie orecchie possano bramare di sentire.
    “Signore! Credo di sapere che cosa sta provando! E in proposito chiedo di poter esprimere il mio parere in merito!”.
    Mi volto e sorrido stentatamente all’imponente figura. “Kibith… sai che non c’è bisogno che tu mi chieda il permesso per parlare! Sai quanto conti per me il tuo parere”.
    Egli annuisce “La ringrazio Kaiohshin… beh, io ritengo che non debba provare vergogna nell’essere mosso da sentimenti mortali! Solo chi è in grado di provare dei sentimenti come gli esseri terreni è in grado di comprendere questi ultimi fino in fondo! Pensa forse che i suoi compagni si siano scagliati contro Majin Bu unicamente per senso del dovere? No! E’ stato un atto d’amore per l’universo! E’ stato l’amore a spingerli a dare la vita! Lo stesso amore che ha spinto al Dai Kaiohshin a difenderla dal mostro! E anche lei ha agito per amore… è stato l’affetto che provava per loro a spingerla a compiere questa azione! E inoltre lei ha realizzato quello per cui loro hanno dato la vita! Neutralizzando Majin Bu lei ha dato un senso alle loro morti! Dovrebbe andarne fiero!”.
    Le parole del mio caro amico Kibith mi confortano… è sempre stato molto saggio. A pensarci mi rendo conto che potrebbe avere ragione, ma se realmente sarò una divinità all’altezza sarà il futuro a dirlo. In ogni caso mi sento rincuorato.
    “Ti ringrazio Kibith! Ora torniamo a casa!”

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    • "LUI"

      Non doveva finire così.
      Se ripenso a tutto ciò che non ho ancora scoperto, a tutti gli obbiettivi che non ho raggiunto… com’è possibile che sia già giunta la mia ora?
      Non l’ho neppure visto arrivare. Mi ha colpito una sola volta, tanto è bastato a farmi capitolare a terra. E pensare che ero sicuro di essere divenuto invincibile ormai. Questi miei occhi, neppure loro hanno potuto fare nulla per salvarmi.
      Ora sono qui, steso al suolo, inerme, coperto dal mio stesso sangue. Mi viene preclusa persino la vista del volto del mio assassino. Ha detto qualcosa mentre mi colpiva, e il senso di quella frase potrebbe essere l’unica cosa in grado di aiutarmi a comprendere il motivo della mia agonia.
      “E’ il solo modo che conosco per impedirti di seguire il cammino cui sono destinati quelli come noi.”
      Cosa vuol dire? Perché sto morendo?
      “Io sono giunto al termine della mia storia, tu non hai ancora avuto modo di capirlo. Ciò che credi è sbagliato, ciò che fai non è altro che quanto si aspettano da te i tuoi stessi nemici. Sei una marionetta, sei il perdente, il genio della sua stirpe destinato a guardare in eterno la schiena dell’idiota che combatte al suo fianco, anche quando non se lo merita.”
      Cosa significa? Perché non riesco ad afferrare il motivo per cui sono stato condotto in maniera così rapida ed umiliante sull’abisso della morte?
      Non doveva finire così.



      “Ti ho osservato a lungo. Siamo creature simili, tu ed io. Non sai quanti mi hanno definito genio, quanti hanno tremato di fronte al mio potere. Conosco sin troppo bene la sensazione di sentirsi onnipotenti, quella voce che sussurra “Ora sei tu il primo”.
      Non lo sei. Non lo siamo e non lo saremo mai.
      Non è il nostro ruolo.
      Siamo stati creati per essere l’ombra di colui che vogliamo sconfiggere, o che crediamo non valga neppure la pena considerare come avversario. L’hai provata anche tu quella sensazione, non è vero?
      L’hai visto anche tu. Lui cresce, impara, diviene invincibile, e noi, i geni, stupidamente convinti del nostro potere, non possiamo far altro che arrancare dietro di Lui.
      Non importa come lo si chiami, l’eletto, il prescelto, colui che nasce una volta ogni mille anni, sarà sempre Lui il primo, il solo. Ne esistono centinaia, tutti identici e tutti unici.
      E per ognuno di loro esiste uno di noi.
      Siamo la barriera che devono abbattere, la montagna invincibile che però viene puntualmente scalata. Facciamo sempre errori stupidi, veniamo raggirati a causa del nostro orgoglio e della nostra presunzione, per poi vedere Lui arrivare e rimettere insieme i pezzi del vaso che ci è sfuggito dalle mani.
      Capisci perché ti ho ucciso, per quale motivo non sono riuscito a resistere all’impulso di colpirti?
      Non riuscivo a sopportare l’idea che accadesse di nuovo. Ho rivisto me stesso, i miei errori, i miei sogni infranti. Forse avrei dovuto trattenermi. Oggi una parte di me è felice, ha accettato la Sua presenza, la Sua imbattibilità. Me esiste ancora, nella mia anima, quel desiderio di cancellare questo ineluttabile destino. Chi ci ha creato forse non ha mai contemplato l’idea della sofferenza che ci portiamo dentro, una volta appresa la nostra sorte.
      Noi non lo supereremo mai. Potremo pensarlo, potremo riuscire per un attivo a convincere anche Lui che sia così, potremo persino credere di essere giunti al punto di poterlo ignorare, tale è la nostra superiorità. Ma stai pur sicuro che, una volta giratici di nuovo verso il futuro, non vedremo altro che la Sua schiena.
      Perciò ti ho ucciso ora, nell’istante in cui ancora hai salda la convinzione di essertelo lasciato definitivamente alle spalle. Questo tuo sogno si sarebbe ben presto infranto, posto di fronte all’ineluttabile realtà.
      Avresti retto all’umiliazione? Il genio, colui che tutti si aspettavano sarebbe divenuto il più grande, superato e messo in ombra da una nullità, addirittura salvato da quell’infimo essere.
      Ti ho visto quel giorno, mentre gli sussurravi che non l’hai ucciso per un semplice capriccio.
      Sbagliavi.
      Non avresti mai potuto ucciderlo, così come io non ho mai potuto uccidere lui. Siamo stati risparmiati, abbiamo ricevuto pietà persino nei momenti in cui eravamo, forse, davvero i più forti.
      Riposa allora, tu che forse hai avuto un destino più felice del mio. Io ho una famiglia che mi ama, un figlio che forse un giorno sarà degno di suo padre, ma dovrò per sempre convivere con la mia scelta, con la mia tacita accettazione del mio ruolo di ombra, di marionetta. Tu, ora, nella morte, sarai per sempre congelato nella convinzione di essere stato ciò che in realtà non potrai mai essere.
      Perché, lo sappiamo entrambi, ciò che quelli come noi vorrebbero è solo essere Lui.”

      Spero di aver reso bene l'idea di chi siano vittima e assassino, anche se forse più di un personaggio potrebbe prestarsi a questi ruoli.
      Last edited by Majin Broly; 25 May 2009, 18:09.

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      • Il cieco suono dei limoni


        Spoiler:
        Capelli al vento, giacca di pelle, un gran sorriso soddisfatto che gli attraversava il viso delicato, sulla sua moto, attraversava a velocità a stento gestibile scogliere a strapiombo su un mare scuro. Dove un tempo c'era il simbolo del Red Ribbon ora campeggiava il nome di un noto gruppo Trash Metal, con le iniziali uncinate e minacciose.
        Aveva la mente sgombra, completamente... Aveva sempre la mente sgombra da quando gli avevano dato quel lavoro.
        Arrivò a Mijako presto. Adorava quel posto, o meglio, era il suo inconscio che lo amava, visto che Gero gli aveva azzerato totalmente la memoria, salvandolo da morte imminente e donandogli una nuova, rinnovata esistenza da androide.
        Fece per togliersi il casco, ma si accorse con un sogghigno che non ne aveva... che sbadato... se avesse incontrato dei poliziotti...

        ...li avrebbe uccisi...

        O meglio, forse questo era quello che avrebbe fatto tanto tempo prima. Ora aveva delle regole da seguire, ed era meglio non attirare l'attenzione con queste piccole cose se voleva portare a termine gli incarichi più importanti.
        17 scese dalla moto, facendo scricchiolare violentemente il collo e la spina dorsale stiracchiandosi e sbadigliando tranquillo.
        Cominciò a camminare con fare posato e naturale, perchè era quello il suo stato d'animo. Salutò con un gesto veloce il pescivendolo, Poposhi, che era sicuramente stato sveglio tutta la notte per poter prendere con la sua barchetta tutti quei tonni... rivolse un cenno amichevole all'intrecciatrice di canestri, Ikeban, donna severa ma totalmente buona. E soprattutto sgranò gli occhi quando vide lei...

        Yuzune...

        Nel nome aveva un ossimoro, che accostava la sensazione uditiva dei suoni alla sensazione gustativa del limone: aspra, ma riusciva a mettergli in testa una melodia stupenda...
        La ragazza, dai capelli neri intrecciati dietro la testa e dagli occhi profondi, dall'iride cangiante, gli venne incontro, abbracciandolo.
        La ragazza, certo, sarebbe meglio dire...

        ...la sua ragazza...

        Emanava un buon profumo, pensava 17...
        "Non c'è bisogno di stritolarmi, piccola..."
        "Certo, se ogni volta che ti abbraccio sono costretta ad aspettare mesi prima di rivederti..."
        17 sorrise, poi scostò delicatamente Yuzune: "Scusa, ma devo andare dal maestro..."
        La ragazza annuì triste, riluttante, poi lasciò andare 17.

        La residenza del maestro Tao era tutt'altro che grande e maestosa come si addice ad uno del suo calibro... era ricavata da un anfratto della montagna dietro Mijiako ed era arredata spartanamente.
        17 entrò mentre questo stava impilando dei piccoli bastoncini uno sopra all'altro, fino ad altezze spropositate...
        "Maestro..."
        Tao Bai Bai sobbalzò per lo spavento rovesciando tutti gli oltre duemila bastoncini.
        "17... sei già qui..."
        17 annuì:" Si, mio maestro, devo ammettere che ultimamente mi affidi degli incarichi troppo semplici, se devo essere sincero..."
        Il guerrierò che contava oltre tre secoli di vita sgranò gli occhi sentendo tanta impertinenza, poi sorrise: era vero, 17 aveva possibilità praticamente illimitate, ma doveva agire secondo i suoi dettami. Se lo doveva pagare desiderava almeno che obbedisse alla perfezione.

        "Se sei tornato vuol dire che hai eseguito il lavoro, quello che mi preoccupa è come hai svolto gli incarichi che ti avevo assegnato."
        "Ho seguito i tuoi ordini, maestro. Kajiri sapeva nascondere alla perfezione la sua aura, quindi non è stato facile localizzarlo, anche perchè mi hai obbligato a non volare, per nessun motivo. Mi paghi molto bene, non ho motivo di disobbedirti."
        Tao Bai Bai sapeva bene che l'androide aveva solo bisogno di una vita normale e tranquilla. Non era ancora arrivato il momento del suo tradimento, ma per successivo incarico sarebbe stata la prova del fuoco.

        "Benissimo, 17, ho giusto un nuovo incarico pronto per te. Questa volta è una donna. Ma sai bene che nel tuo compito non esiste distinzione di sesso, vero?"
        "Certo maestro" "Benissimo- annuì il vecchio- devi sapere che abita in questo villaggio"
        17 sobbalzò, ma non si fece notare più di tanto dal maestro, che continuò: "Le regole d'ingaggio cambiano leggermente. Avrai il nome della vittima dieci minuti prima della sua uccisione." "Bene"

        L'incarico arrivò di notte, quando il sole era calato ormai da tre ore e il paese dormiva quasi completamente. 17 correva incappucciato e vestito di nero e rosa sui tetti di Mijiako. Aveva un biglietto in mano. Si voltò improvvisamente nella direzione della caverna del precettore che lo commissionava. Un segnale luminoso diede il via all'operazione. Aprì il biglietto:

        Yuzune

        17 barcollò, cadde dal tetto dove si trovava, atterrando nel mezzo della strada, vicino a degli ubriachi che non gli badarano.
        Non poteva.
        Ma cos'era che glielo impediva?

        I sentimenti?

        Lui era un androide progettato per uccidere... non aveva tempo per i sentimenti. Si diresse sulle rive orientali del fiume, verso la casa della fanciulla.
        Senza un rumore aprì la porta, dirigendosi nella camera di Yuzune.
        Scostò il lenzuolo che la copriva evidenziandone le forme armoniose, mostrando ai suoi occhi bionici il volto dolce della ragazza. Evocò una sferetta di energia sul palmo della mano: non era energia spirituale, non ne possedeva una, ma aveva la stessa potenza.
        Si allontanò di tre passi e pronunciò: "Che tu possa trovare la pace, amore mio..."
        Lanciò la sfera rossa, quando sentì una voce alle sue spalle. "Bravo 17, complimenti, sei riuscito ad uccidere tua sorella"

        Bloccò la sfera.

        Si voltò...

        Tao Bai Bai era dietro di lui, sorridente e compiaciuto, nonchè impaziente di vedere il lavoro compiuto.
        "Cosa hai detto?"
        "Io? Ho solo detto che sono contento... Davvero soddifatto!"
        "Lei è mia sorella?"
        "Ah, intendevi quando ho detto questo..."
        "Io ho una sola sorella, 18, non dirmi stronzate, vecchio!"
        Tao Bai Bai era visibilmente spaventato, stava sudando freddo.
        "Non essere così arrogante, androide!"
        "Non credere di potermi comandare, vecchio!"
        17 scagliò con rabbia la sfera rossa contro il maestro, che non aveva mai visto in faccia, visto che era perennemente coperto da un tabarro. Nonostante la veneranda età evitò il colpo di energia, lasciando cadere il copricapo...

        Cyborg...

        La perdita della copertura rivelò che il maestro era un cyborg, dotato di occhio e parti del corpo meccanizzate, ma questo non importava, 17 raggiunse con la mano la gola di colui che lo aveva commissionato per tanti anni, stringendo. "Credo proprio che tu mi debba raccontare questa storia, bastardo..."
        Tossicchiando e sputando Tao Bai Bai si mise a raccontare: "Ebbene, io e mia moglie, circa quarant'anni fa avemmo due figli gemelli, un maschio e una femmina, Toyuu e Miri. Erano sani, belli e forti. Tre anni dopo generammo una bambina, Yuzune, anch'ella bellissima, ancora più avvenente di Miri. Mia moglie morì dieci giorni dopo il parto. I due gemelli, per un caso sfortunato, o per il fatto che erano estremamente maldestri, caddero in una palude a nord di Mijiako, restandone quasi secchi.
        Fortuna fu che in quei giorni era tra noi uno scienziato, che disse che poteva guarirli sicuramente, ma che ci sarebbero voluti anni. Ecco, quei due non sono più tornati, o almeno, Miri non è mai tornata, ma Toyuu si..."
        17 era furioso, non tanto per l'amore incestuoso che si era generato involontariamente nei confronti della sorella, ma nei confronti di quell'uomo odioso, che l'aveva tenuto all'oscuro di tutto. "Se è mia sorella, come dici, perchè stavi per farmela uccidere?"
        Tao Bai Bai abbassò il capo, poi alzò gli occhi con fare severo: "Non posso tollerare un incesto di tale livello... e poi... so di essere al sicuro. Ho imposto su di te un sigillo, in questi anni. Non mi puoi uccidere" L'assassino scoppiò a ridere malignamente, mentre 17 si inginocchiava a terra e le lacrime gli rigavano copiose le guance. Tao Bai Bai smise di ridere, afferrò un pugnale intriso di veleno e lo conficcò nell'occhio destro di Yuzune, facendola sussultare violentemente, ma in silenzio, poi lo estrasse, nero di sangue, e lo conficcò nell'altro occhio. "Questa è la pena per l'incestuoso, non poter più rivedere l'amato!"
        17 non riusciva a mettere a fuoco la situazione, il suo cervello stava andando in tilt, non capiva cosa succedeva intorno a lui, mentre nella sua mente riaffioravano immagini di lui e 18 bambini che giocavano insieme, che abbracciavano la madre, che cadevano nella palude...
        Nel frattempo Tao Bai Bai si era voltato, ripulendo il pugnale con delle pezze trovate nella camera.

        Lei si alzò...

        Mosse pochi passi e poi conficcò un pugnale intarsiato nel collo all'assassino: "Questa, invece è la pena per il padre assassino. Non ha un significato, ma ha un effetto. Non posso vedere nulla in questa condizione pietosa, ma posso sentire i pianti di mio fratello, posso sentire i tuoi gemiti di dolore, e la morte che ci sta avvolgendo. Non potevo tentare di cambiarti, padre... avrei voluto, ma non potevo...

        17 era in trance, quando la dolce sorella lo abbracciò: entrambi ciechi. Gli occhi dell'androide, illuminati di rosso, espansero la loro luce.

        Si seppe solo una settimana dopo che lo sconosciuto e pacifico paesino di Mijiako era stato raso al suolo da una colossale esplosione. Non era stato trovato nulla, solo un enorme cratere... e il silenzio.


        Spoiler:
        Toriyama ha dichiarato in un'intervista che sia Tao Bai Bai che suo fratello l'Eremita della gru sono morti in circostanze misteriose. Molti ipotizzano che siano stati uccisi da Boo e poi non siano tornati in vita in quanto malvagi.
        La cosa non mi soddisfaceva. Tao Bai Bai non mi è mai stato simpatico, ma chi si aspetterebbe mai che fosse il vero padre di 17 e 18? ^^ Spero vi sia piaciuto.
        "I was born and raised from the sea..." =Sonata Arctica=
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        • Scusate ma io nn posso postare perke il mio pc si è formattato... spero ke mi capite
          Un vero guerriero non è colui cade, ma è colui che cade e poi si rialza, per ricombattere faccia a faccia.

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          • Visto che manca ancora qualcuno lascio tempo fino a venerdì per postare.

            Non ci saranno ulteriori posticipi.
            Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

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            • Io mi ritiro per motivi di tempo,la scuola me ne toglie troppo.
              Comunque belle shot!
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              • Originariamente Scritto da ~Alex Visualizza Messaggio
                Visto che manca ancora qualcuno lascio tempo fino a venerdì per postare.

                Non ci saranno ulteriori posticipi.
                Eh, colpa di un trattore che aveva tranciato i cavi del telefono lasciando casa mia isolata fino a questo pomeriggio...dovrei riuscire a postare domani, salvo improvvisa mancanza di voglia
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                • Siccome la one shot che potete leggere è stata fatta in orario tardo, mi sono accorto solo ora di aver avuto un lapsus momentaneo riguardante le figure retoriche: chiedo il permesso per la modifica di una singola parola. Da ossimoro a sinestesia. Giusto per non passare per un ignorante XD
                  "I was born and raised from the sea..." =Sonata Arctica=
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                  • Ehm... giudiciiiiiiiiiii!!!!! XD

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                      • Mi associo ai due associati...Alex, sbrigati
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                        • Io me le leggo nel fine settimana, che ho avuto una settimana tremenda, e mi è anche mancata la linea fino a ieri praticamente.

                          Ultima manche!
                          Un po di suspance non guasta!
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                          • Mi scuso vivamente per il ritardo.

                            PER GIUSTIZIA O PER VENDETTA ?

                            Buona one shot, anche se personalmente non l'ho trovata all'altezza dei tuoi precedenti lavori.
                            Per carità è scritta davvero bene ed è piacevole da leggere ma ...non so, diciamo che mi ha convinto meno delle altre.
                            Ho apprezzato molto il conflitto interiore di Kaioshin tra i suoi sentimenti da comune mortale e il suo essere una divinità. Sei riuscito a renderlo davvero bene, scegliendo le parole adatte alla situazione.
                            In generale non ho trovato errori (tranne forse un paio di battitura, ma nulla di che).

                            Voto: 8

                            "LUI"

                            Ci ho riflettuto molto ma non sono riuscito a capire veramente chi sono la vittima e l'assassino. Ho un paio di ipotesi, certo, ma probabilmente sono errate.
                            A parte questo la tua one shot mi ha veramente colpito. E' breve ma dannatamente intensa. Hai spiegato perfettamente il movente dell'omicida, scegliendo delle frasi veramente azzeccate e intense.
                            La forma è decisamente corretta ed esente da errori.
                            Complimenti, ottimo lavoro.

                            Voto: 9

                            Il cieco suono dei limoni

                            Non c'è che dire, la tua idea mi è veramente piaciuta. La scelta di approfondire il passato di C-17 mi è sembrata davvero azzeccata, esattamente come la caratterizzazione di suo padre e di sua sorella. Ho apprezzato anche il modo in cui si sono evoluti gli eventi. La situazione iniziale, calma e pacifica, si è lentamente evoluta sino a culminare nel drammatico finale. Un vero crescendo, volendo metterla su un piano musicale.
                            Anche in questa one shot ho notato veramente pochissimi errori (praticamente tutti di battitura). Leggerla è stato un vero piacere.

                            Voto: 8,5
                            Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)

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                            • Originariamente Scritto da ~Alex Visualizza Messaggio
                              Il cieco suono dei limoni

                              Non c'è che dire, la tua idea mi è veramente piaciuta. La scelta di approfondire il passato di C-17 mi è sembrata davvero azzeccata, esattamente come la caratterizzazione di suo padre e di sua sorella. Ho apprezzato anche il modo in cui si sono evoluti gli eventi. La situazione iniziale, calma e pacifica, si è lentamente evoluta sino a culminare nel drammatico finale. Un vero crescendo, volendo metterla su un piano musicale.
                              Anche in questa one shot ho notato veramente pochissimi errori (praticamente tutti di battitura). Leggerla è stato un vero piacere.

                              Voto: 8,5
                              Sono lusingato da tale risultato ^^ Scrivere questa One shot mi ha divertito parecchio, sia perchè ho dovuto inventare tanti nomi giapponesi dei quali ovviamente ho trovato il significato e perchè si discosta leggermente dal mio solito genere. Onorato che tu abbia gradito ^^
                              "I was born and raised from the sea..." =Sonata Arctica=
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                              Dragon Ball Second Saiyan Saga
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                              • Grazie alex, prometto che rivelerò i personaggi che avevo in mente alla fine delle votazioni. Fortuna che final ha indovinato, altrimenti avrei davvero temuto di essere stato troppo ermetico.

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