Cap.5 Demon Prince III° parte
“Sono tornato a casa e quello che vedo è solo distruzione. Sono appena atterrato, mentre la testa mi ronza. Cosa è successo qui? La mia bocca si spalanca mentre vedo una scena che ha tutto di sbagliato. Come vedere Kakaroth medico che fa le iniezioni. Piccolo con un vestito ridicolo che punta un onda verso un Gohan a terra più morto che vivo. Per un attimo non riesco a muovermi. Quegli occhi di brace… Sembrano tornati dai miei incubi per tormentarmi. Ora ricordo quante volte li ho visti. Mi hanno inseguito da tutta la vita. Sono gli occhi che ha avuto Cell, normalmente con gli occhi rosa, mentre lanciava un deat beam a Mirai Trunks, uccidendo mio figlio davanti ai miei occhi. Sono gli occhi che aveva Majinbu per un attimo, quando per la prima volta aprì veramente i suoi occhi, nel combattimento che mi costò la vita. Potrei fare una lista infinita. Perché quegli occhi tornano a tormentarmi anche negli incubi da quando sono bambino. Non so come ho fatto a non riconoscere gli occhi di brace che mi fissavano giorno e notte alla base. Occhi da rettile, occhi da lucertola. “Ora morirà come il tuo amichetto senza naso!!!”. L’urlo dell’essere con le sembianze di Junior mi riscuote. Il dolore dell’ennesima perdita mi stravolge riprendendomi dal torpore in cui sono caduto. Urlando parto all’attacco”.
“Riapro gli occhi confuso. La testa mi ricade in avanti. Vedo il cielo nero sopra di me, sento qualcosa di duro sotto di me. Sono sdraiato per terra. La testa mi gira, ma pian piano riprendo consapevolezza di me. Come mai non sono morto? Piccolo stava per darmi il colpo di grazia. Sento rumori e grida di battaglia. Mi alzo a fatica e guardo il namecciano affrontarsi con Vegeta in uno scontro all’ultimo sangue. Sono due furie. Uno di follia e malvagità, l’altro non so. Non capisco come faccia Vegeta a metterci tutto questo odio? Sembra quasi non stia combattendo contro un avversario, ma contro un ombra che lo perseguita. Sono troppo confuso per ragionare bene come sempre. (Adesso è il contrario NdGohan) (?NdA) (Bè, negli ultimi capitoli del “Il drago si risveglia” è il signor Piccolo a combattere contro Vegeta malvagio sotto uno strano potere NdGohan) (Meno male che questa non è mente lucida NdA). Sono troppo stanco. Mi allontano dalla battaglia e cammino incerto fino a un pezzo di muro. Mi ci accascio di sopra privo di forze, appoggiando la schiena dolorante e seguo lo scontro. Sembrano pari. Piccolo ha acquisito un potere spaventoso, mentre quello di Vegeta è incredibilmente ridotto. Papà dice che in questa settimana ha praticamente dovuto obbligarlo per bere, e con il magiare mille volte peggio. Me lo ha detto mentre, con un occhio nero e vari ematomi, si prendeva un senzu. Lo scontro dura ore e ore. Si riducono come stracci. Quando mi accorgo che il supersaiyan di Vegeta è strano. Gli brilla il simbolo del potere reale sulla fronte. Che lo sappia controllare? Anche i poteri di Junior hanno adesso un alone di magia. In fondo fu lo stesso Junior ha dirmi che ne aveva assunti assorbendo il Supremo e ne aveva ereditati da suo padre. Credo però che prima di stanotte nessuno da secoli fosse riuscito a padroneggiarli così. Forse non è un caso che si faccia chiamare “Demon Prince”. Non riesco a stare sveglio e crollo definitivamente addormentato, mentre sento delle braccia afferrarmi. Non ho la forza di reagire, mi lascio portar via, protetto dalle tenebre dell’incoscienza”.
“Sta crollando. Lo sento cedere sotto i miei colpi. Come il ferro che a furia di essere battuto, si piega e poi si spezza. Aspetto che cada incosciente, poi potrò portarlo al mio signore. Anche se non riesco a fargli utilizzare l’animale del suo potere. Il mio signore vuole sapere qual è e sarebbe stato fiero di me se glielo avessi detto io. Poco male. Vegeta sarà costretto a confessarlo. La sua mente è troppo indebolita per riuscire a resistere alle arti di persuasione del serpente. Di certo però non ha perso la sua tenacia. Nemmeno io sono ridotto benissimo, ferite perdono fiotti del mio sangue viola. Un sangue namecciano superiore al suo vile rosso. Ora i namecciani risponderanno alla chiamata de loro re. Da popolo pacifico, con le loro menti controllate da me grazie alla corona magica dei miei avi, diverranno popolo di guerra. Perché io al contrario di te Vegeta, non sono un principe senza popolo. Alla tua chiamata nessun saiyan risponderà per venirti a proteggere. Un colpo, e in lui ci metto tutta la mia rinnovata potenza. Ti colpisco con un pugno allo stomaco. Sento le tue difese cedere. Ti pieghi. La bocca spalancata, gli occhi di fuori, mentre sputi sangue. Mentre ritiro il pugno, diventata la tua unica fonte di sostegno in questo combattimento aereo, precipiti ripiegato su te stesso. Cadi a terra, ma la tua sfortuna non ti abbandona nemmeno adesso. Sbatti la schiena contro un muro di quella che era casa tua, rimanendo ad esso appoggiato. Continui a tenerti la pancia, mentre ti rinchiudi in quella che assomiglia a una posizione fetale. Punto due dita davanti a me, mentre da loro esce una luce che rischiara le tenebre. Non sono più quelle fittizie che avevo creato, sono troppo stanco per mantenerle. E’ proprio la luce della notte quella che rischiare il mio makankosappo pronto per essere lanciato. “Lo sai che adesso posso ucciderti scimmione?”chiedo.
“Fallo!!!!”urli disperato. Tra provocazione è supplica. Sorrido malvagio, mentre la sua testa crolla miserabilmente in avanti. L’incoscienza ormai ti ha preso. Voglio lanciartelo lo stesso il colpo. Se non sopravvivi in fondo non sei degno del mio signore”.
“Sono tornato a casa e quello che vedo è solo distruzione. Sono appena atterrato, mentre la testa mi ronza. Cosa è successo qui? La mia bocca si spalanca mentre vedo una scena che ha tutto di sbagliato. Come vedere Kakaroth medico che fa le iniezioni. Piccolo con un vestito ridicolo che punta un onda verso un Gohan a terra più morto che vivo. Per un attimo non riesco a muovermi. Quegli occhi di brace… Sembrano tornati dai miei incubi per tormentarmi. Ora ricordo quante volte li ho visti. Mi hanno inseguito da tutta la vita. Sono gli occhi che ha avuto Cell, normalmente con gli occhi rosa, mentre lanciava un deat beam a Mirai Trunks, uccidendo mio figlio davanti ai miei occhi. Sono gli occhi che aveva Majinbu per un attimo, quando per la prima volta aprì veramente i suoi occhi, nel combattimento che mi costò la vita. Potrei fare una lista infinita. Perché quegli occhi tornano a tormentarmi anche negli incubi da quando sono bambino. Non so come ho fatto a non riconoscere gli occhi di brace che mi fissavano giorno e notte alla base. Occhi da rettile, occhi da lucertola. “Ora morirà come il tuo amichetto senza naso!!!”. L’urlo dell’essere con le sembianze di Junior mi riscuote. Il dolore dell’ennesima perdita mi stravolge riprendendomi dal torpore in cui sono caduto. Urlando parto all’attacco”.
“Riapro gli occhi confuso. La testa mi ricade in avanti. Vedo il cielo nero sopra di me, sento qualcosa di duro sotto di me. Sono sdraiato per terra. La testa mi gira, ma pian piano riprendo consapevolezza di me. Come mai non sono morto? Piccolo stava per darmi il colpo di grazia. Sento rumori e grida di battaglia. Mi alzo a fatica e guardo il namecciano affrontarsi con Vegeta in uno scontro all’ultimo sangue. Sono due furie. Uno di follia e malvagità, l’altro non so. Non capisco come faccia Vegeta a metterci tutto questo odio? Sembra quasi non stia combattendo contro un avversario, ma contro un ombra che lo perseguita. Sono troppo confuso per ragionare bene come sempre. (Adesso è il contrario NdGohan) (?NdA) (Bè, negli ultimi capitoli del “Il drago si risveglia” è il signor Piccolo a combattere contro Vegeta malvagio sotto uno strano potere NdGohan) (Meno male che questa non è mente lucida NdA). Sono troppo stanco. Mi allontano dalla battaglia e cammino incerto fino a un pezzo di muro. Mi ci accascio di sopra privo di forze, appoggiando la schiena dolorante e seguo lo scontro. Sembrano pari. Piccolo ha acquisito un potere spaventoso, mentre quello di Vegeta è incredibilmente ridotto. Papà dice che in questa settimana ha praticamente dovuto obbligarlo per bere, e con il magiare mille volte peggio. Me lo ha detto mentre, con un occhio nero e vari ematomi, si prendeva un senzu. Lo scontro dura ore e ore. Si riducono come stracci. Quando mi accorgo che il supersaiyan di Vegeta è strano. Gli brilla il simbolo del potere reale sulla fronte. Che lo sappia controllare? Anche i poteri di Junior hanno adesso un alone di magia. In fondo fu lo stesso Junior ha dirmi che ne aveva assunti assorbendo il Supremo e ne aveva ereditati da suo padre. Credo però che prima di stanotte nessuno da secoli fosse riuscito a padroneggiarli così. Forse non è un caso che si faccia chiamare “Demon Prince”. Non riesco a stare sveglio e crollo definitivamente addormentato, mentre sento delle braccia afferrarmi. Non ho la forza di reagire, mi lascio portar via, protetto dalle tenebre dell’incoscienza”.
“Sta crollando. Lo sento cedere sotto i miei colpi. Come il ferro che a furia di essere battuto, si piega e poi si spezza. Aspetto che cada incosciente, poi potrò portarlo al mio signore. Anche se non riesco a fargli utilizzare l’animale del suo potere. Il mio signore vuole sapere qual è e sarebbe stato fiero di me se glielo avessi detto io. Poco male. Vegeta sarà costretto a confessarlo. La sua mente è troppo indebolita per riuscire a resistere alle arti di persuasione del serpente. Di certo però non ha perso la sua tenacia. Nemmeno io sono ridotto benissimo, ferite perdono fiotti del mio sangue viola. Un sangue namecciano superiore al suo vile rosso. Ora i namecciani risponderanno alla chiamata de loro re. Da popolo pacifico, con le loro menti controllate da me grazie alla corona magica dei miei avi, diverranno popolo di guerra. Perché io al contrario di te Vegeta, non sono un principe senza popolo. Alla tua chiamata nessun saiyan risponderà per venirti a proteggere. Un colpo, e in lui ci metto tutta la mia rinnovata potenza. Ti colpisco con un pugno allo stomaco. Sento le tue difese cedere. Ti pieghi. La bocca spalancata, gli occhi di fuori, mentre sputi sangue. Mentre ritiro il pugno, diventata la tua unica fonte di sostegno in questo combattimento aereo, precipiti ripiegato su te stesso. Cadi a terra, ma la tua sfortuna non ti abbandona nemmeno adesso. Sbatti la schiena contro un muro di quella che era casa tua, rimanendo ad esso appoggiato. Continui a tenerti la pancia, mentre ti rinchiudi in quella che assomiglia a una posizione fetale. Punto due dita davanti a me, mentre da loro esce una luce che rischiara le tenebre. Non sono più quelle fittizie che avevo creato, sono troppo stanco per mantenerle. E’ proprio la luce della notte quella che rischiare il mio makankosappo pronto per essere lanciato. “Lo sai che adesso posso ucciderti scimmione?”chiedo.
“Fallo!!!!”urli disperato. Tra provocazione è supplica. Sorrido malvagio, mentre la sua testa crolla miserabilmente in avanti. L’incoscienza ormai ti ha preso. Voglio lanciartelo lo stesso il colpo. Se non sopravvivi in fondo non sei degno del mio signore”.
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