Goku era seduto a tavola. Chichi stava preparando la colazione. Il saiyan era abbastanza stanco. Non era convinto che quel lavoro alla bottega facesse per lui, ma non aveva trovato altro. Durante il pomeriggio precedente era stato messo a dura prova. Una signora cicciona e altezzosa era entrata proprio dove lui lavorava. Era una tipa con la puzza sotto il naso. Gli aveva chiesto i prezzi di tutto, lamentandosi di ogni cosa. Lo aveva poi fatto correre da una parte all’altra. Alla fine se ne ra andata senza comprare nulla. All’uscita della megera, Goku aveva esclamato: “Uffa, che tipa. Meno male che se ne andata. Ora mi toccherà rimettere in ordine tutte le cose che ho tirato fuori per niente”. La donna infatti aveva voluto vedere un bel po’ di prodotti solo per criticare. Una volta sistemato tutto entrò il cliente successivo. Un tipo altrettanto tremendo. Era un signore anziano completamente sordo. Goku era stato costretto a usare i gesti. Il vecchietto non lo capì nemmeno quando Goku aveva urlato a pieni polmoni. Alla fine il vecchio aveva deciso cosa comprare. Solo che aveva cominciato a pagare solo con un migliaio di monetine che aveva contato con tutta la calma possibile, centesimo per centesimo ammontandoli in piccole torrette di monete. Si era così formata dietro di lui una lunga fila rumoreggiante e arrabbiata. Goku aveva dovuto fare il possibile per recuperare il tempo perduto con l’anziano. Non voleva che tutta quella fila di clienti cambiasse negozio. Gli ultimi clienti della bottega furono il gran finale. Erano una donna con il figlio. La madre masticava rumorosamente una chewing gum e guardava i prodotti con aria annoiata. Il figlio, che la teneva per mano, cominciò a frignare perché voleva comprato del cioccolato. La madre gli aveva risposto che a casa ne aveva una scorta. Il bambino arrabbiato aveva cominciato a scaraventare a terra tutte le uova della bottega. Goku aveva cercato di fermarlo. Il bambino allora aveva cominciato a urlare così forte da far tremare i vetri del negozio. Goku per calmarlo gli aveva regalato un lecca-lecca. La madre, invece di scusarsi, aveva guardato torva Goku. Poi aveva preso in braccio il suo piccolo viziato e se n’era andata. Il bambino lo aveva salutato con una rumorosa pernacchia. Goku aveva dimostrato un grande senso dell’autocontrollo. Aveva pulito per terra e poi aveva chiuso la bottega per tornare a casa. Non aveva però resistito a dire con aria truce: “Urca, che sfortuna!. Il prezzo delle uova e del lecca-lecca me lo sottrarranno dalla paga”. Dopo un pomeriggio così, era difficile non capire l’umore nero del saiyan. Almeno quello era il suo giorno di riposo. Anche May era giù di corda. Era nel passeggino che Goku spostava avanti e indietro soprappensiero. La piccola sentiva la mancanza delle boccacce di Goten e del suo compagno di giochi Vetrunks. In quel momento qualcuno bussò alla porta. Era piuttosto insistente. Goku lasciò andare il passeggino e si alzò in piedi. Una volta aperto si ritrovò davanti Vegeta. L’eterno rivale aveva un aspetto stravolto. Sembrava sconvolto e aveva delle profonde occhiaie.
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Vegeta cercò di ritrovare il controllo. Aveva volato alla massima velocità e ora aveva il fiatone. Non aveva voglia di spiegare la faccenda davanti a Chichi per due motivi: uno perché era già abbastanza spiacevole rivelarlo a Goku, due perché Chichi essendo grande amica di Bulma si sarebbe preoccupata. Perciò Vegeta disse soltanto:”Kakaroth seguimi. Ti spiego tutto mentre andiamo”. Goku lo aveva seguito. Però prima aveva saluto moglie e figlia e aveva mangiato al volo la colazione. Un uovo fritto e un infinita colonna di frittelle. Vegeta stava letteralmente morendo di fame, ma non si fermò nemmeno a mangiare. Cominciò a volare a velocità incredibile. Avrebbe usufruito del teletrasporto di Goku, ma così quei tipi li avrebbero scoperti. Mentre volavano Vegeta spiegò a Goku la difficile situazione. Quest’ultimo era molto preoccupato e pensieroso. Non disse nulla, ma Vegeta lo sentì mormorare:”Urca”. Ad arrivare allo spazio dove si trovava Bulma, ci misero relativamente poco. Si nascosero dietro il masso che Vegeta aveva già usato. Il gruppetto poco raccomandabile si era infoltito nel frattempo. Ora stavano tutti di fronte a una montagna. La donna era la prima. Alzò le braccia e mormorò alcune parole che i due saiyan non riuscirono a sentire. La montagna vibrò. Quella infatti era una finta montagna, perfettamente identica a quelle vere sparpagliate in quel luogo desertico. La finta parete di roccia si aprì. Era l’entrata di un rifugio segreto. Goku e Vegeta si scambiarono uno sguardo sconcertato. Si chiedevano se rivelarsi o rimanere nascosti. Mentre la donna rimaneva indietro, i loschi figuri dalle auree malvagie sparirono oltre l’entrata. Bulma rimaneva indietro come aspettasse ancora qualcuno prima di entrare e sigillare il rifugio. Passarono un paio di minuti. Poi arrivò quel qualcuno volando. L’aura sembrava familiare ai due saiyan, che però non riuscirono a capire chi fosse. L’uomo era incappucciato. Atterrò di fronte a Bulma. Lei gli sorrise e il nuovo venuto si tolse il cappuccio. Si trattava di Yamcha (chiedo perdono, ma il mollusco è l’unico abbastanza fetente per poter fare quello che sarà fatto nella storia NdA).. Goku si lasciò sfuggire un esclamazione di sorpresa che i due spiati non udirono. Vegeta invece era come pietrificato. Gli sembrava che un suo incubo terribile e inconfessabile avesse preso vita. Il suo cuore sembrava aumentare sempre di più i battiti, quasi fino a scoppiare, mentre quei due si avvicinavano. Anche Goku, nonostante la sua ingenuità, aveva capito crudamente quello che di lì a poco sarebbe successo. Quando Yamcha baciò la donna, Vegeta urlò. Disperazione, rabbia, frustrazione, gelosia si mescolarono quasi in follia. Vegeta non capì più nulla. Lanciò alle ortiche la prudenza e lanciò verso il nemico. Si era trasformato in supersaiyan senza nemmeno accorgersene. Nella sua mente c’era solo un pensiero: Vendetta!!!!! Yamcha non capi nemmeno cosa lo colpì. Ebbe appena il tempo di rendersi conto di essere stato colpito da un pugno fortissimo, poi una carica di pugni altrettanto forti lo investì. Il ragazzo si fece uno scudo di energia e arretrò. Davanti a lui c’era Vegeta. Il principe dei saiyan era arrabbiato come non mai, a tal punto da essere irriconoscibile. Il volto stravolo dalla rabbia. Era incredibilmente forte, ma aveva la mente annebbiata. Yamcha ebbe paura, ma cercò di mantenere il sangue freddo. Il terrestre poi andò incontro a Vegeta per riprendere il combattimento. Yamcha sapeva che le sue onde di energia non potevano certo contrastare quelle del saiyan, perciò optò per un combattimento vecchia maniera. Inoltre decise che era meglio che attaccasse lui. Non sarebbe resistito molto a parare quei colpi così potenti, purtroppo per lui, Vegeta parava abbastanza bene. Se avesse avuto la mente lucida si sarebbe accorto che il terrestre era stranamente forte. Yamcha non aveva mai combattuto a quei livelli. Il terrestre e Vegeta combatterono a ritmi sostenuti per parecchi minuti. Alla fine il terrestre cominciò a sentirsi sempre più stanco. Decise allora giocarsi il tutto per tutto. Alzò un gran polverone con una serie di sfere di energia, che come attacco non erano gran che. Utilizzò il diversivo per arrivare alle spalle di Vegeta non visto. Poi lo afferrò alla gola da dietro in una presa terribile. Nella presa gli aveva anche immobilizzato le braccia. Vegeta, che già si sentiva come un animale in gabbia, cominciò a divincolarsi. Tenerlo fermo, era come cercare di tenere una belva inferocita. Il saiyan si piegò sulle gambe e poi saltò come una molla in una specie di capriola in aria. Yamcha si ritrovò a terra schiacciato con forza da Vegeta. Il terrestre, non resistendo a quella pressione, lasciò la presa. Il saiyan si rialzò in piedi poi prese la mira per lanciare un potente Bing Beng Attack. Yamcha, ormai privo di forze, era incapace di reagire. Solo che prima che Vegeta potesse scagliare l’onda, fu a sua volta colpito. Un attacco di energia l’aveva colpito alle spalle, più precisamente alla spalla destra. Furente Vegeta si voltò per vedere l’aggressore. Voltandosi vide solo Bulma. Quello sguardo di gelo e le mani unite protese in avanti. Non poteva essere stata lei. Era arrivato a tanto il suo tradimento? Vegeta fece un passo verso di lei. La donna colpì di nuovo. Quest’onda era decisamente più forte della prima. La rabbia di Vegeta, che era montata tanto in fretta, alla stessa velocità stava sfumando. Tornò normale e la guardò. L’ira aveva lasciato il posto a una nera disperazione. Quando la chiamò per nome sembrò un incrocio tra un gemito e una supplica. “Bulma, ti prego”. Non aveva mai avuto un crollo del genere. Il suo orgoglio ferito rimordeva, ma lui ormai non ci dava più peso. Sembrava che tutto si fosse svuotato. Niente aveva più senso o valore. Lei continuò a guardarlo gelida, nel volto un espressione di puro disgusto. Con una voce così terribile da sembrare metallica, disse:”E’ finita”. Vegeta cadde in ginocchio. Lo sguardo a terra. Bulma sferrò il colpo finale. Quella sfera di energia sarebbe stata fatale. All’ultimo momento però, un onda energetica la dirottò contro una montagna. L’esplosione fu terribile, ma non ebbe conseguenza. Goku era rimasto dietro una roccia pronto a intervenire se la situazione avesse degenerato, stava già partendo per evitare che Vegeta commettesse sciocchezza. Durante il combattimento tra Vegeta e Yamcha però sapeva che cercare di fermare il suo eterno rivale sarebbe stato inutile. La situazione era però diventata pericolosa. Di certo il saiyan non aveva intenzione di far male a Bulma, che conosceva da una vita. Lei sapeva la pericolosità di Goku e decise di non sfidarlo. Si mosse con incredibile velocità. Corse verso Yamcha. Lo afferrò per un braccio. Con un salto felino volò oltre l’apertura mentre la finta montagna si chiudeva dietro di lei e al terrestre svenuto. Goku si inginocchiò di fronte all’amico. Sembrava che quest’ultimo avesse perso ogni volontà. Goku non lo aveva mai visto così abbattuto. Pensò se si fosse trovato lui in quella situazione. Immaginò Chichi al posto di Bulma. Il solo pensiero lo fece tremare. Aiutò Vegeta ad alzarsi. Poi gli disse:”Ascoltami un attimo. Non credo che la situazione sia come sembri. Facciamo così. Ora sfondiamo l’entrata del rifugio e li seguiamo”. Con voce arrabbiata, similare a un basso ringhio, Vegeta gli rispose:”Umpft. Che vuoi saperne Kakaroth”. Sentì la rabbia salire di nuovo. Aveva voglia di distruggere tutto, ma non aveva nemmeno la forza di stare in piedi. Avrebbe voluto fare a pezzi la calma di Goku. In fondo quella distesa desertica e senza vita dove si trovavano rispettava a pieno il suo stato d’animo. Vegeta avrebbe voluto fare a pezzi il mondo, anche se Goku temeva non solo in senso metaforico. Però le uniche cose che erano a pezzi erano i suoi sentimenti e il suo orgoglio di principe dei saiyan. Goku decise di far leva su quest’ultimo. Avrebbe voluto lasciarlo ai suoi pensieri, lasciarlo sfogare, ma sarebbe stato controproducente. “Va bene. Evidentemente ti sei rammollito. Hai paura di lottare per le cose a cui tieni. Fosse stata mia moglie, avrei lottato per riconquistarla”. Le parole ebbero l’effetto sortito. Vegeta aveva ritrovato la grinta. Se gli sguardi potessero uccidere, Goku sarebbe stato incenerito all’istante. “Tu non ti arrendi mai vero Kakaroth?” “Non mi sembra che tu sia meno cocciuto. Per di più conosco Bulma da quando ero bambino. E’ stata una specie di sorella maggiore per me. Ci deve essere qualcosa sotto. Mi sembra impossibile che ti abbia fatto una cosa simile”.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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Vegeta si trasformò in un supersaiyan. I due cominciarono a cercare di far saltare l’entrata, ma i loro colpi rimbalzavano. Dopo parecchi tentativi infruttuosi, Goku incominciò a caricare al massimo la sua aura. Quella non doveva essere la giornata giusta per le onde troppo potenti. Goku infatti fu interrotto da Vegeta. “Che cavolo stai combinando Kakaroth?! Vuoi far saltare tutto?!. C’è mia moglie dentro!!”. Goku era abbastanza imbarazzato. Cercò di scusarsi, ma Vegeta non lo ascolta già più. Si era infatti ricordato che a casa sua avevano un marchingegno in grado di aprire ogni porta automatica. Goku teletrasportò entrambi alla Capsule e co.. Il Dottor. O’Brief fu ben lieto di aiutare il genero. Non capendo tutta quella fretta, si mise lo stesso a cercare il marchingegno. Vegeta ne approfittò per andarsi a mettere la tuta da combattimento. La sua maglietta era da buttare, ma i jeans avevano resistito. Goku intanto aveva dovuto accettare a forza il thè della signora O’Brief. “Siete stati fortunati a trovarci. Io e mio marito siamo tornati un ora fa e tra un po’ ripartiamo. Ormai viaggiamo molto. Siamo in pensione e abbiamo moltissimo tempo. Certo ogni tanto la nostra presenza è richiesta…”. Goku non trovava vie d’uscita. La signora O’Brief era partita a parlare e nessuno ormai la poteva più fermare. Ogni secondo parve trasformarsi in terribili ore. Quando ormai Goku era stato messo K.O. da tutte quelle chiacchiere e la donna aveva cominciato a raccontare i suoi viaggi nei minimi particolari, arrivò la salvezza. In questo caso la salvezza impersonava i panni del Dottor. O’Brief con il marchingegno. Poco dopo scese anche Vegeta. Con il teletrasporto furono in pochissimo tempo di nuovo allo spiazzo desertico. Vegeta non aveva capito niente della spiegazione data da suo suocero. Non capiva niente di tecnologia. Sempre meglio di Goku. Entrambi però erano almeno capaci di pilotare una navicella. Vegeta decise di affidarsi al suo istinto, che di solito non sbagliava. Schiacciò un bottone a caso. La fortuna, in quella giornata da incubo, decise di assisterli. Il passaggio nella montagna si aprì. All’interno era completamente buio. Una volta entrati il passaggio si chiuse dietro di loro. Lasciandoli nella più totale oscurità. Doveva esserci un modo per accendere le luci, ma loro non lo conoscevano. Si trasformarono entrambi in supersaiyan. Goku non era nuovo a quel genere di cose. Dove abitava lui ogni tanto una tempesta particolarmente forte sradicava i pali della luce. Abitando fuori mano, potevano volerci settimane prima dell’arrivo degli operai incaricati di ristabilire la corrente. Goku allora diventava SSJ per illuminare al posto dell’impianto elettrico. Chichi allora lo soprannominava:”la mia lampadina”. Quella volta non ci fu bisogno a lungo. Dopo pochi minuti si accese tutto automaticamente. I due saiyan tornarono al loro vero aspetto. Delle luci al neon illuminarono una stanza. Al centro c’era un passaggio chiuso. Sia a Goku che a Vegeta quel luogo ricordò sub-consciamente la navicella di Babidy, ma nessuno dei due lo disse. Ai lati c’erano due porte. Di fronte un volto di pietra con un grande orologio sulla fronte. Accanto la mappa del rifugio. L’edificio era formato da 13 stanze. Loro erano nella prima. Dieci stanze erano in verticale una sull’altra scendendo sempre più sotto terra. Alla decima stanza in verticale si attaccavano le ultime tre in orizzontale. In tutto la costruzione aveva l’aspetto di una grande elle. Le due porte si aprirono. Uscirono due esseri identici che sembravano fatti di fumo. Cominciarono ad avanzare, non camminando, ma galleggiando pochi centimetri dal suolo. I due esseri erano grigio cenere e non se ne distinguevano i contorni. Si fermarono davanti ai due saiyan e cominciarono a ripetere un discorso all’unisono. La loro voce monotona risuonava come se quello fosse stato un discorso imparato a memoria. Vegeta non potè fare a meno di chiedersi da quanto tempo sua moglie tramasse in segreto. C’era voluto di sicuro tantissimo tempo per organizzare tutto quello. “E’ inutile attaccarci. Noi siamo ologrammi. Vi trovate in una stanza dalla quale è impossibile cercare di uscire. Per passare alla stanza successiva dovrete aspettare. Dovrete sconfiggere un avversario o uno ciascuno per ogni stanza. Dovrete farlo prima dello scoccare dell’ora. Infatti quando l’orologio batterà i rintocchi dell’ora, un raggio partirà dalla sua bocca di pietra aperta. Il raggio colpirà la botola o la porta, a seconda della stanza. Il passaggio resterà aperto per un limitato quantitativo di tempo. Poi si richiuderà e voi rimarrete bloccati”. Detto questo i due ologrammi si spensero. “Ora ci toccherà aspettare i comodi di questi “avversari”. “Questa storia Kakaroth piace meno a me, che a te. Mi chiedo piuttosto come Bulma abbia trovato tutti questi materiali”. “Non ha a disposizione l’intera Capsule e co.?”. “Niente qui dentro ne ha il marchio. Inoltre io e Trunks ci saremmo accorti se all’inventario fosse mancato qualcosa”. La storia non quadrava. Nel petto di Vegeta si riaccese un barlume di speranza. Il tic-tac dell’orologio iniziò a scandire l’attesa. Le lancette giravano e il tempo passava, ma nessuno arrivava. Quell’attesa a Vegeta ricordava tanto quella che aveva dovuto partire aspettando Darbula. Odiava aspettare con le mani in mano esattamente come allora. Solo che con gli anni aveva capito che realmente la pazienza è la virtù dei forti. Goku era stanco di aspettare in piedi, ormai era passata quasi mezz’ora. Propose allora di aspettare seduti. Goku cercò di avviare la conversazione, ma Vegeta era come sempre silenzioso. Alla fine il saiyan più giovane disse sorridendo:”Per colpa tua e di Junior, io e Crilin passiamo per i più grandi chiacchieroni dell’universo”.
Fine 2 PuntataLa mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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Cavolo, ma quanti capitoli hai messo insieme??? 0.o
L'hai fatto, vero? Se non fossi partita avresti diviso questo pezzo enorme, spero... altrimenti sarebbe stato impossibile per i lettori starti dietro!
Comunque... ecco, già non mi ricordo più l'inizio
Yamcha sei uno schifoso!
Ma tanto quella non è Bulma, ci scommetto quel che ti pare...
Certo che chiunque abbia costruito 'sta roba ne aveva, di tempo da perdere! XD
Coraggio saiyan, aspettate pazienti e poi fateli fuori tutti!
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Hai fatto forse un pò troppo lungo il cap.?XDScherzi a parte non vedo l'ora di vedere cosa succede dopo!La mia prima FF!http://gamesurf.tiscali.it/forum/showthread.php?t=89182
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Inquietante
Bulma che vola e usa colpi energetici, Yamcha con un livello combattivo non suo...mah, di sicuro non sono loro oppure sono manovrati, tipo gli sgerri di Babidi.
veggy fan ha uno stile inconfondibile quando parte coi "pensieri di Vegeta", è uno spasso
Attendo con trepidazione il prossimo capitolo.sigpic
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XD forever, il chappy era lungo perché sapevo che mancavo. Sigh. Cmq spero di non averti deluso.
Bè Sheila, diciamo che i colpi di scena vorrei non mancassero mai. Bè, hai ragione, al povero Goku fin'ora non è andata molto bene a lavoro XP
Kz-3: hai finito l'avatar O.O stupendo, poi devi mandarmelo.
Nappa, quando dici in quel modo riguardo ai "pensieri di Vegeta", io vado in brodo di giuggiole. E' troppo bello che io ci riesca, è sempre un rischio hehh. Bè si, un pò inquietante deve esserlo. Spero che questo chappy vi piaccia.
Cap.3 Le prime due stanze
Il sole era già alto e splendeva folgorante. Era mezzogiorno ed era una calda giornata estiva. Una pigra lucertola sonnecchiava su un sasso in una zona desertica. Con quel sole, a parte lei, non c’era nessun altro essere vivente. Chiunque si sarebbe bollito come un uovo sodo. Eppure in quel momento si levò uno strano e fragoroso rumore. All’interno di una stanza, in una finta montagna, lo stomaco affamato di Goku reclamava nutrimento. Il proprietario faceva altrettanto, lamentandosi. Vegeta si rialzò. Non sopportava la mancanza di dignità che Goku alle volte dimostrava. In fondo l’unico ad avere veramente motivo di lamentarsi, era proprio lui. Da quanto tempo non mangiava come si deve? I piatti prelibati che sapeva cucinare sua moglie, gli si affacciarono alla mente. La pasta con il sugo, gli involtini di riso, i cosciotti di tacchino, le cozze, il pesce fresco (i piatti preferiti di mio padre NdA). Doveva essere la fame, ma si sentì preso da una grande spossatezza. Si risedette e appoggiò la testa contro il muro.
Odem e Odim erano gemelli. Avevano sempre amato distruggere e creare scompiglio. Finora se l’erano sempre cavata coi muscoli. Il loro “capo” però li aveva avvertiti della potenza degli avversari. Avevano avuto un idea per vincere senza problemi. Sapevano dimostrarsi sleali e imbroglioni. Avevano studiato un piano che ritenevano a prova di bomba. Si erano procurati un gas soporifero particolarmente potente. Poi avevano osservato i due saiyan. Il gas era incolore e inodore. I due gemelli entrarono in azione quando ormai i saiyan erano immobili da una decina di minuti. Odem e Odim si sentivano ormai al sicuro. Erano ben decisi a sconfiggere gli avversari addormentati. I due malvagi gemelli avevano la pelle di un giallo spento, in tutto il corpo delle placche rosso vivo, per di più avevano dei lunghi capelli rosa. “Odem occupati di quello a sinistra. Mentre io mi occupo di quello coi capelli corti a punta (perché avete potato i capelli a fiamma di Veggy nell’orrido Gt, ma lasciatemi tempo e rimedierò NdA)”. Rispettivamente Odem contro Goku, mentre Odim contro Vegeta. Quando i due alieni furono vicinissimi ai sayan, ebbero un amara sorpresa. Erano loro ad essere caduti in trappola. Sia Goku che Vegeta si erano accorti che c’era qualcosa di strano in quell’improvvisa spossatezza. Avevano capito che c’era qualcosa di strano nell’aria. Avevano trattenuto il respiro. Quando Odem e Odim poco dopo avevano tolto il gas per vedere se erano addormentati, avevano fatto finta di dormire rimanendo immobili.. I due saiyan iniziarono immediatamente a combattere. Non dovettero nemmeno trasformarsi. Della scarica di onde lanciata da Goku, Odem riuscì a schivarne una su tre. Però la superiorità del saiyan era evidente. Odem allora cercò di impressionare Goku facendo ad alta voce la lista di tutti quelli che aveva ucciso. Goku lo guardò quasi con pietà. “Mi dispiace per te, allora” disse. Odem si sentì punto nel vivo e attacco con tutta la sua forza. Il saiyan fu colpito da un pugno in faccia che lo spinse all’indietro. Odem si dava già per vincitore. Goku invece si toccò la guancia come se fosse stato semplicemente punto da una fastidiosa zanzara. Poi lanciò a Odem un onda un po’ più potente. Odem andò a sbattere contro il muro e svenne. Quando il saiyan più giovane si diresse per aiutare Vegeta, fu lo stesso a fermarlo. “Non ti disturbare Kakaroth. Non ho bisogno di nessun aiuto”. Odim non ci vide più dagli occhi. Suo fratello era stato battuto e lui sottovalutato. Decise di approfittare del fatto che Vegeta fosse distratto per colpirlo, ma attraversò invece un immagine fittizia. Vegeta intanto gli apparve di fianco e lo colpì con una gomitata. Odim fu sbalzato di lato, ma riuscì più o meno a riprendersi. Cercò di ripartire all’attacco, ma ormai era troppo tardi. Vegeta era di fronte a lui. Lo colpì con un pugno alla pancia che lo spedì svenuto accanto al fratello. Odem intanto si era ripreso e riuscì a svegliare anche Odim. I due fratelli decisero di usare la loro arma segreta. Arrivarono non visti alle spalle di Goku e lo attaccarono. Iniziarono ad assorbire la sua energia. “Non è una buona idea. Staccatevi e tornate al vostro pianeta natale. Rifatevi una vita e passate dalla parte del bene”disse Goku con aria comprensiva. Non sembrava che fosse attaccato, ma in una tranquilla conversazione. I due gemelli pensarono che il comportamento del saiyan fosse dovuto alla disperazione di un imminente sconfitta. Non solo non gli diedero ascolto, ma ridendo a crepapelle aumentarono il ritmo. Presto però l’energia iniziò a essere troppa, ma i due erano sempre convinti di poterla gestire. La loro stupidità li portò alla morte. Esplosero sovraccaricati dalla troppa energia. Goku fece una faccia tra il triste e il rassegnato. “Dai Kakaroth. Non è colpa tua, non puoi salvarli tutti. Tu li avevi avvisati, ma erano troppo pieni di se”disse Vegeta, cercando di tirarlo su di morale. (Quando imparerai a eliminare i nemici come un vero saiyan? NdVegeta) (Sigh ç__çNdGoku) (Scherzavo NdVegeta). Aspettarono il tempo rimanente dell’ora. Allo scoccare dell’una il portale si aprì. Scesero senza problemi alla seconda stanza.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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Pur essendo uguale alla prima, era in un certo senso arredata. Era infatti una stanza degli specchi. Al contrario di quelli delle fiere o dei circhi, gli specchi non erano deformanti. Goku e Vegeta si ritrovarono di fronte a una decina di loro se stessi uguali. Gli avversari, o meglio le avversarie, non si fecero attendere.
Oxa e Adina provenivano dal pianeta Sismo. Era un pianeta abitato da persone pacifiche. Aveva però un enorme problema, da cui doveva il nome, era spesso scosso da terremoti. Un giorno era però arrivato il “capo”. Aveva dimostrato un grande genio e aveva risolto il problema. Aveva stabilizzato il nucleo del pianeta. In cambio aveva chiesto due guerrieri invincibili. Oxa e Adina erano le uniche a saper combattere. Erano infatti le uniche ad aver girato l’universo in cerca di sfide sempre nuove.
I due saiyan guardarono delusi le avversarie. Erano due ragazzine. Vegeta pensò che dovevano avere l’età di sua figlia Bra. Le due ragazze camminavano con movimenti felini. Le due cominciarono a fare dei grandi sorrisi con aria di sfida. Poi cominciarono a prendere in giro i due saiyan. Adina rivolta a Vegeta, disse: “Vecchio dico a te! Si, proprio a te! Sei rimbambito del tutto, o sei ancora in grado di lanciarmi un onda”. Vegeta stava già preparando un bing beng attack, quando Goku lo fermò. “Sono solo delle ragazzine. Non sei tu quello che diceva che contro le donne non si combatte?”. Vegeta non si calmò del tutto e rispose:”Non sempre si può fare i gentil’uomini. Ricordati della prima comparsa di C18”. In quel momento Oxa si rivolse a Goku e gli fece una sonora pernacchia. Il nostro eroe pensò che in fondo Vegeta non aveva tutti i torti. Decise perciò di lasciargli lanciare l’onda, ma solo un semplice ki blast. L’onda iniziò a rimbalzare da uno specchio all’altro divenendo pericolosa per lo stesso Vegeta, che la distrusse con un'altra onda. Le due onde infatti si scontrarono in aria, disintegrandosi con un esplosione all’urto. Gli specchi si dimostrarono dei validi aiuti per le due ragazze, non soltanto perché annullavano gli effetti degli attacchi energetici, ma anche perché confondevano le idee. C’erano tantissime Oxa e Adina e non si capiva quale fossero le vere. Inoltre ogni riflesso era capace ci emanare un aura identica alla persona che stava rispecchiando. Le due ragazze invece erano dotate di occhiali a raggi x capaci di percepire il calore. Il “capo” inoltre era stato così gentile da darglieli all’ultima moda. Le due ragazze si dimostrarono abilissime nel corpo a corpo. Erano agili e veloci. Sembravano snodabili. Oxa combatteva contro Goku e continuava ad attaccare. Il sayan non sapeva più come parare quel flusso di colpi. Calci, pugni alle volte addirittura morsi. Goku ammise che era proprio una giovane furia. Sperò con tutto il cuore che May, arrivando all’adolescenza, non diventasse in quel modo. Vegeta invece era contro Adina. In alcuni momenti gli sembrava di combattere contro Bra. Ogni volta che cercava di colpirla, Adina sgusciava via. Ai pugni si muoveva di qua e di là, ai calci alti si abbassava, a quelli bassi saltava. Mentre Bra però si basava un po’ più sulla forza, Adina puntava sull’agilità. Alle volte faceva delle impressionanti capriole in aria, per arrivargli alle spalle. Il combattimento era davvero interessante e sia Goku che Vegeta persero conto del tempo. Girandosi a guardare l’orologio si resero conto che era volato e l’ora stava per scadere. Dovevano mettere fine al combattimento. Iniziarono a incanalare energia per diventare ssj. Lo fecero cercando di usare il maggior numero di potenza. La loro energia cominciò a salire e le loro aure ad espandersi. Tutti gli specchi andarono in frantumi e le due ragazze andarono a sbattere contro il muro. Di fronte a loro i due supersaiyan. Dopo poco il secondo portale di aprì e i due ssj furono inghiottiti dall’oscurità mentre attraversavano il portale.
Adina e Oxa erano sdraiate a terra, appoggiate contro il muro e guardava il pozzo di oscurità che aveva ingoiato i due. “Certo che non era niente male quei due. Soprattutto quello coi capelli corti”si lasciò sfuggire Adina, con un sorrisetto furbetto sul volto. “Concordo, anche se potevano benissimo essere i nostri padri”rispose Oxa trasognante. “Io per un papà così ci metterei la firma”sussurrò Adina sovraeccitata. “Secondo te hanno figli?”chiese Oxa che sperava ce ne fossero due in quel modo della loro età. Ma ora la sciamo le due ragazze e dichiariamo:
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Poverini Odem e Odim brutta fineU_U(cosi capiscono cosa vuol dire essere troppo sicuri di se e fare gli sbruffoni) ......ma Goku ha sempre fameeeeeee .....ahahahaha.....bellissimo questo capitolo.......nn vedo l'ora di leggere il seguito ....complimenti come sempre ^^
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Odim e Odem hanno fatto la fine che gli compete XD
Confermo e sottoscrivo: Vegeta è nato coi capelli a fiamma per volere del Tory, e nessuna TOEI può permettersi di tagliarglieli!!!
Goku è sempre il solito, e neppure si accorge che sta infierendo alla grande sul povero Veggy
Bellissima la parte finale, quelle due ragazze le capisco benissimo
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Ringrazio moltissimo kz-3 e Sheila
Specchi e Ricordi
Cap. 4 Altre tre stanze
La terza stanza era vuota a parte due specchi. Uno alto esattamente come Goku, l’altro alto come Vegeta quando aveva i capelli lunghi. I due supersaiyan erano guardinghi. Non sapevano se tornare o no allo stadio normale. Visto che i minuti passavano e non succedeva niente, si ritrasformarono. Poi si divisero e andarono a esaminare meglio i due specchi. Quando meno se lo aspettavano, scese un grande vetro oscurato, che divise la stanza a metà. Goku con il suo specchio a sinistra, Vegeta con lo specchio più in basso a destra, divisi da quel grande lastrone. Entrambi i saiyan cercarono di rompere il vetroLa lastra era così spessa che non riuscivano nemmeno a sentirsi. Né a vedersi, perché era oscurato. Goku si sollevò di un paio di centimetri da terra e cominciò a dare spallate. Vegeta stava invece colpendo il vetro con una scarica di onde. Proprio mentre Goku aveva deciso di tentare con un onda energetica. Quel vetro era incredibilmente resistente. Alla fine entrambi decisero di trovare un altro modo per rincontrarsi. L’unico modo era saltare entrambi nel terzo passaggio. Tornarono di fronte agli specchi. Nello specchio Vegeta vide un suo riflesso. Solo che aveva l’aspetto di quando era giovane. Poi la superficie dello specchio cominciò a sembrare liquida. Prese a vorticare e a incresparsi come argento fuso. Ogni tanto tornava solido e mostrava dei ricordi. Vegeta rivide il suo combattimento contro Goku. Lo specchio si increspò di nuovo ed ecco quando si era sacrificato contro Majin-bu. Non erano esattamente bei ricordi, anzi il contrario. Nello specchio di Goku più o meno lo stesso, solo che il saiyan più giovane aveva visto come prima immagine il suo vero riflesso. Goku vide il suo combattimento contro Turles; quello contro Junior al loro primo incontro; il Cell Game e infine la lotta contro Radisch. Proprio mentre c’era quest’ultima immagine, successe qualcosa di strano. Una mano a pugno uscì e afferrò il bordo dello specchio. Qualcuno stava uscendo dallo strano liquido. Gli specchi avevano cercato tra i ricordi i potenziali nemici. Non erano quelli veri, ma solo dei riflessi magici. Lo sfidante di Goku era proprio Radisch, il fratello. Mentre lo specchio di Vegeta optò per un arrabbiatissimo Nappa. Goku capì subito che quello non era il suo vero fratello, l’aura del nemico che gli stava di fronte era molto più potente di quella del vero Radisch. Il falso saiyan aveva gli occhi leggermente spiritati, illuminati da un bagliore di follia. Per iniziare Radisch lanciò una serie di ki blast. L’ambiente era troppo piccolo perché Goku potesse schivarli, anche se possedeva un incredibile agilità. Un tempo, quando ancora non sapeva le sue origini, bastava quella e un paio di onde per vincere. Goku si preparò a ricevere le onde. Si mise a gambe larghe ben piantate e con una Kamehameha rispedì al mittente i ki blast. Radisch non fece niente, non ne ebbe bisogno. Prima ancora che le onde lo sfiorassero, lo specchio le inglobò. Goku tirò le somme in fretta. Non poteva lancia onde, ma ricevendole non poteva scansarle. Doveva puntare tutto nel combattimento fisico. Facendo in modo che Radisch non potesse lanciare attacchi energetici. Vegeta era arrivato alle stesse conclusioni. Nel suo caso però la faccenda era più complicata. Radisch era veloce, agile e da non sottovalutare. Però l’avversario di Vegeta era decisamente più pericoloso e avvantaggiato nel corpo a corpo. Nappa era grande e grosso. Vegeta, pur essendo muscoloso, non era poi così alto e appariva incredibilmente più piccolo in confronto all’avversario. Ugualmente fu il primo ad attaccare. Cominciò a sferrare una serie di pugni allo stomaco al colosso che subiva passivamente. Intanto tra Goku e Radisch incalzava il combattimento. Anche se lo spazio non era molto grande, colpa anche dello specchio, i due avversari dimostravano la loro agilità. I colpi erano rapidi e decisi. Radisch cercò di colpire Goku con un calcio alle gambe, con un salto seguito da una capriola in aria quest’ultimo schivò. Appena Goku fu di nuovo di fronte a lui, Radisch riprovò a colpirlo stavolta con un pugno al volto. Goku si piegò all’indietro, poggiò le mani a terra e provò a rifilare a Radisch un calcio in faccia. Purtroppo quest’ultimo aveva lasciato un immagine fittizia. Cercò di colpire Goku alle spalle, ma stavolta toccò a lui fendere l’aria. La lotta proseguì. Le loro forze sembravano equivalersi. Anche se in maniera più discontinua, anche Vegeta e Nappa si eguagliavano. A volte sembrava che il principe dei saiyan prevalesse, ma se a Nappa riusciva un colpo era devastante. Anche se quello non era il vero Nappa, il suo stile di combattimento era lo stesso. Vegeta si rese conto che conosceva già tattiche e tecniche del suo avversario. Lo conosceva da sempre. Vegeta ricordava, che quando lui era bambino, Nappa aveva avuto addirittura i capelli. Il finto Nappa poteva usufruire dei ricordi del vero, ma Vegeta aveva cambiato in maniera quasi radicale il suo stile di combattimento dai tempi in cui era stato un mercenario. Il saiyan iniziò a utilizzare le sue conoscenze. A poco a poco Nappa si ritrovò a vestire i panni di un prossimo perdente. Le sorti dello scontro erano ormai a favore del principe dei saiyan. Anche Goku aveva guadagnato il sopravvento nel combattimento contro Radisch. Il riflesso del fratello aveva già il fiatone, al contrario Goku aveva ancora una solida resistenza. Goku aveva avuto l’idea di passare lui dal lato dello specchio. In combattimento sapeva avere delle idee veramente geniali. Vegeta invece aveva evitato la scomoda caratteristica del pezzo di vetro facendola cadere a terra. Anche se non si era rotto, la parte riflettente e magica era rivolta verso il pavimento. I due riflessi si resero conto di essere in una gran brutta situazione. Non dovevano per forza vincere, ma far si che passasse più di un ora. Decisero di giocare il loro asso nella manica. Mentre Goku e Vegeta non potevano comunicare tra loro, i due riflessi erano in contatto telepatico. Cominciarono a caricarsi, ormai decisi di comune accordo a giocarsi il tutto per tutto. L’urlo di Radisch si sovrappose a quello più cavernoso di Nappa. La trasformazione fu molto lunga. Prima divennero supersaiyan, poi di secondo livello, poi a sorpresa il terzo (visto che i capelli di Radisch avrebbero soffocato tutti, diciamo che il suo terzo invece di vedere i capelli biondi allungarsi, questi si restringono NdA) e infine l’inaspettato quarto. La potenza era minacciosa e incredibile. Le loro auree smisero di mandare piccole scariche elettriche. Goku rimase a bocca aperta. No se lo sarebbe mai aspettato. L’avversario tuttavia non gli diede il tempo di ragionarci su. Lo colpì con un pugno in pieno volto. Goku incassò e finì contro il muro di fronte, rimanendoci incastrato. Il dolore al volto era stato incredibile. Il saiyan però si rialzò e a sorpresa sorrise. Ora toccavano a lui gli effetti speciali.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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Cominciò a caricare la sua aura e dopo un profondo urlo e piccoli fulmini, ecco che di fronte a Radisch si stagliava Goku ssj4. Vegeta aveva avuto prova che quello non era il vero Nappa. Il suo ex-compagno non sarebbe potuto arrivare né ora né mai un tale livello. Il falso Nappa sorrideva sotto i suoi baffi, ma sbagliava a gongolare. Perché Vegeta non perse tempo e anche lui divenne ssj4. La domanda era se la stanza avrebbe retto a tanto. Anche le due lotte divennero pressoché spettacolari e ogni singolo colpo era di una potenza inaudita, la situazione era pressoché immutata. Radisch cercò di colpire Goku con un pugno. Goku fu più rapido e lo bloccò con la mano. Radisch allora provò con l’altra mano, ma anche questo fu bloccato. Goku stringeva tra le mani i pugni dell’avversario. Cominciò a stritolarli, mentre un Radisch urlante cercava di liberarsi. Intanto il riflesso di Nappa e Vegeta, senza rendersene conto, stavano in qualche modo emulando l’incontro che si era svolto tra il vero Nappa e Goku tanto tempo prima. Nappa cercava di colpire con dei possenti pugni il principe dei saiyan, che schivava abilmente e velocemente. C’erano anche delle differenze. Vegeta di certo non sarebbe mai salito sulla testa dell’avversario per farlo innervosire. Mentre Goku aveva combattuto per vendicare i suoi compagni caduti, Vegeta aveva ben altre ragioni. Il suo pensiero era altrove. Verso una donna dai capelli turchini con cui aveva diviso la sua vita. Se non lo amava più doveva almeno avere il coraggio di dirglielo in faccia. Caricato da quei pensieri la sua rabbia esplose. Colpì Nappa con un fortissimo pugno all’addome. Il riflesso andò in mille pezzi. Goku aveva invece finito il suo avversario in altro modo. Radisch si era liberato dalla presa ai pugni con capriola terminata con un calcio in faccia a Goku, che lo aveva lasciato andare. Radisch, tornato alla postazione di partenza, aveva cercato di colpirlo con un calcio volante. Come prima il suo pugno, il suo piede era stato afferrato. Radisch con una strana torsione del busto aveva provato con l’altra gamba, con il risultato che ora Goku lo teneva per entrambi i piedi. Come per i suoi pugni, la situazione si ripeté. Radisch riuscì nuovamente a liberarsi, stavolta con una testata. Vedendo l’avversario ormai allo stremo (un avversario con lo stesso aspetto del fratello NdA.), Goku aveva detto:“Non voglio infierire su un avversario già sconfitto, Anche se tu non sei il vero Radisch, ti do la possibilità di arrenderti”. L’avversario rise alla proposta e si lanciò contro Goku. Che si chiese perché nessun nemico lo ascoltasse mai. Lanciò un onda che frantumò il riflesso. Se nella stanza precedente i due saiyan si era no ritrovati senza tempo, in quella ne ebbero ancora meno. C’è la fecero per il rotto della cuffia. Proprio mentre si catapultavano oltre il passaggio riuscendo a passare, il portale si chiudeva alle loro spalle. Una volta nella quarta stanza non persero nemmeno tempo a tornare allo stadio normale.
Il combattimento nella stanza precedente non era stato per niente semplice e non avevano abbastanza energie per rimanere quarti. Perciò si limitarono a diventare supersaiyan di terzo livello (dici niente NdA). Goku si voltò a guardare Vegeta. Non si era ancora abituato a vedere l’amico in quello stadio. I capelli del saiyan maggiore erano più o meno lunghi come quelli di Goku, ma su di lui risaltavano come se fossero mille volte di più. Entrambi avevano le code che si muovevano a piacimento. Perché dopo il quarto livello era difficile riarrotolarle intorno alla vita. I due saiyan erano pronti per il combattimento. Ormai potevano tenere quella trasformazione per un ora. Gli allenamenti domenicani che da un po’ avevano l’abitudine di fare davano i loro frutti. Le mogli facevano finta di credere che i due andassero in campeggio, ma sapevano che in realtà i due si allenavano fino allo stremo. Junior alle volte si aggregava. Il namecciano era ormai l’unico che riuscisse a tener testa ai due saiyan che avevano superato di vari livelli il 4. Goku non aveva mai rivelato che il suo viaggio con il drago lo aveva portato a conoscenza che l’ultimo livello fosse il 10. Ed era lì che puntava. Nel buio della stanza, Vegeta e Goku videro una specchio posto esattamente al centro. Era come i due della stanza precedente. I ricordi che incresparono lo specchio erano i ricordi in cui i due saiyan avevano combattuto fianco a fianco. Rividero Broly, il supersayan della leggenda. Poi il combattimento contro il drago malvagio che aveva anticipato la partenza di Goku con il drago. Rividero poi il combattimento contro Majin-buu, che aveva assorbito Gohan, Gotenks e Junior. Goku ricordava i momenti di panico. Aveva in mano i due orecchini della Fusion, ma nessun candidato. O meglio un Thenshinhan svenuto, Dende e Mr Satan. Proprio in quel momento era arrivato Vegeta. Purtroppo il principe dei saiyan non aveva gradito che Goku era diventato ssj3, mentre lui non c’era. Vegeta invece ripensava a quando Goku gli aveva detto che Majin-bu aveva ucciso tutti. Si era sentito gelare, anche se non lo aveva dato a vedere. Il suo sacrificio era stato inutile, la sua Bulma era caduta ugualmente vittima del mostro. Dopo quella rivelazione aveva messo da parte l’orgoglio. I suoi dissapori con Goku avevano già causato abbastanza danni. Primo fra tutti il ritorno del mostro. Aveva perciò afferrato quella specie di orecchino praticamente impossibile da mettere. Goku aveva rivelato che la Fusion sarebbe stata per sempre invece aveva avuto fine nel corpo del mostro rosa) solo mentre se lo metteva all’orecchio. Aveva detto qualcosa tipo:”Ma che bel furbetto!...”ma aveva continuato. Solo per farla pagare a quel mostro. Ora quei ricordi sembravano appartenere a un'altra vita. Dopo tutto quello che avevano passato, come poteva la sua Bulma non amarlo più? Lo specchio spostò la sua attenzione allo scontro contro Ki-Bu sul pianeta dei Kahioschin. Goku ricordava il suo terzo livello e la sua Genkidama. Il suo desiderio che il mostro si rincarnasse in una persona buona ed era avvenuto con Ub. A Vegeta vennero invece in mente tutte quelle che aveva preso per prendere il tempo che serviva a Kakaroth. Per non parlare del nervoso e della vergogna nel dover implorare quei lenti di comprendonio di terrestri che si erano convinti solo grazie a Mr. Satan. Lo specchio si fermò. Aveva deciso lo sfidante. Dallo specchio uscì il piccolo mostro rosa. Solo che sembrava più potente. Inoltre, della stessa sostanza rosa, aveva degli strani capelli che ricordavano quelli di un ssj. Il nemico, minuto quanto pericoloso, sorrise beffardo. Poi si sgranchì il collo a destra e sinistra, in un modo che era stato usuale per il vero Kid Bu. Sempre sorridendo malignamente, li guardava con la testa piegata da un lato. Tutto ciò sapeva di già visto. I due saiyan ricordavano ancora la prima apparizione di Kid-bu. Avevano creduto non fosse una grande minaccia date le dimensioni. Purtroppo si era dimostrato più forte, violento e incontrollabile delle altre versioni di Majin.bu. Il combattimento non si fece attendere. Il mostriciattolo si staccò un braccio e lo lanciò verso gli avversari. I due saiyan, credendo volesse assorbirli, si erano distratti. Invece l’avversario, riformandosi il braccio, li aveva attaccati. Kid-bu colpiva a raffica e ogni colpo era molto potente. Di certo questo era molto più forte dell’originale. Utilizzava molto delle sfere di energia rosa. I due saiyan lo colpirono in contemporanea con delle onde molto potenti, ma anche questo come l’originale aveva il vizio di ricomporsi. Essendo la stanza molto piccola, ci misero pochissimo i mini kid-bu a rimettersi insieme riformando un tutt’uno. Almeno, avendo quei capelli, non possedeva il pericoloso pinnacolo. Essendo piccolo era molto agile e riusciva a girare l’addome o la testa a 360°gradi. Era abbastanza forte e veloce da tener testa ai due ssj3. La situazione era pressoché pari. I colpi si susseguivano velocemente, tanto che era quasi impossibile seguirli. Anche se la stanza non era esattamente piccola, c’era poco spazio di manovra. Lo specchio aveva cercato di assorbire le onde di Goku e Vegeta, ma era andato in frantumi con una mossa combinata( che ricordava potenziata di 1000 volte quella che avevano fatto nel corpo della trasformazione precedente del vero mostro). Il piccolo mostro rosa, era rimasto sorpreso da una cosa. Anche se era un semplice riflesso era ugualmente in piena confusione. I due saiyan erano sincronizzati al millimetro e non avevano bisogno di parole per intendersi. Eppure non la finivano mai di battibeccare.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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. Se il riflesso di Kid-bu avesse potuto provare sentimenti, di certo si sarebbe seccato sentendosi ignorato. Sembrava che quei due alle volte di dimenticassero di essere nel pieno di un combattimento. I due stavano litigando a causa dell’idea venuta al più giovane. “Ho un orgoglio da difendere Kakaroth” “E’ come quella volta contro Janenba. Chi vuoi che ti veda?” “Quella volta mi avevi promesso che era l’ultima” “Non fare il cocciuto come al solito Vegeta”. Goku però in fondo era felice nel vedere che il principe dei saiyan avesse ritrovato la forza di litigare. Gli era sembrato decisamente abbattuto in tutta quella storia. A sorpresa, almeno per kid-bu, i due saiyan colpirono il mostro. Nel tempo in cui si rigenerava, e tutti i suoi pezzi diventavano mini kid-bu capelloni pronti a rimettersi insieme, i due saiyan attuarono il loro piano. “FU…SIO…NE”. Di fronte a Kid-bu, in tutta la sua potenza, Gogeta SSJ3. Prima che il mostro potesse fare qualunque cosa, fu tempestato di colpi. Prima una serie di pugni al volto e all’addome. Poi con un calcio fu spedito lontano. Qui fu raggiunto da una Kamehameha potentissima che avrebbe fatto svanire il vero kid-bu fino all’ultima cellula, e che in questo caso distrusse definitivamente il riflesso. Il colpo aveva avuto l’effetto sperato, ma Gogeta ci aveva messo parecchia energia e non ne uscì del tutto indenne. Mancava ancora del tempo alla fine della fusione e fu Gogeta ad attraversare il portale per la stanza successiva.
Gogeta, troppo stanco per rimanere terzo, camminava nella stanza buia. Nell’oscurità più totale non riusciva a capire cosa ci fosse per terra. Era passato già qualche tempo e non succedeva niente. Eppure gli sembrava ci fosse qualcosa sul pavimento. Decise di diventare Gogeta ssj2 per fare un po’ di luce. Fu così che scoprì che il nemico era passato alla guerra psicologica. A terra era cosparso di siringhe, tra le quali si aggiravano dei grossi serpenti. Non erano serpenti normali. Avevano la pelle viola, gli occhi vacui come quelli di un cieco, erano sia copstrictor che velenosi normali e avevano i denti gocciolanti di sangue. Avevano sortito l’effetto voluto. Gogeta era nel panico. Il terrore era evidente. Era scosso da un leggero tremolio, gocce di sudore freddo calavano inesorabilmente sul suo volto, che aveva assunto una colorazione bluastra e gli occhi erano spalancati. Però il vero nemico era un altro. Stava sorridendo vedendo che il piano del “capo” stava riuscendo. La parte di Vegeta che c’era in Gogeta, cercava di mettere da parte la paura, per riflettere. Pochissime persone sapevano delle loro paure, tra cui Bulma. Questo fatto non deponeva per niente a favore della sua compagna.. La parte razionale gli diceva di non perdere la calma. Fu però la parte emotiva a prendere il sopravvento. Anche perché la parte di Goku si era già scatenata. Non sia mai che per paura si perdesse uno scontro. La sua energia esplose in un modo tale che solo un supersayan poteva realizzare. Una luce accecante, seguita da un’esponenziale aumento di aura, avvolse la stanza. Siringhe e serpenti erano gli ennesimi riflessi e a contatto con tutta quella energia si vaporizzarono. Gogeta riuscì a ritrovare il controllo. L’avversario si fece vedere. Sembrava uscito da un cartone animato o da un circo. Fisicamente era un bel ragazzo dai corti capelli castani. Era il vestiario a renderlo ridicolo, sembrava un vestito da pagliaccio con disegnati i segni metereologici.La mia ff sul forum è DbNa Un ritorno inatteso
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