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Morirete un giorno, anzi quel giorno

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  • #16
    Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza Messaggio
    Ma sapere quando e come si morirá cambia tutto. Quel giorno, reale come qualsiasi numero stampato su un foglio di un calendario, come il compleanno di tua figlia, come il termine ultimo per la scadenza di una retta universitaria, assorbirebbe completamente qualsiasi altra rappresentazione e progettualitá, è il limes invalicabile di un mondo terribile popolato da fantasmi: é l'etereo vagheggiato che si fa materiale come la cosa più banale e prevedibile.
    Mi piace più guardarne il lato positivo.
    Avere una data precisa ci darebbe modo di elaborare meglio il lutto, accettare la morte in maniera più serena rispetto all'eventualità di una morte improvvisa.
    Questo almeno finché tale giorno rimane ancora abbastanza lontano.
    Tu hai citato la parola "compleanno", e in effetti quella data non sarebbe del tutto dissimile da questa ricorrenza, anzi, rischierebbe di essere molto più sentita.
    Il progressivo avvicinarsi del giorno fatale, che lo si accetti o meno, immagino sia davvero devastante.
    L'agonìa dell'attesa insostenibile.
    Ci troveremmo davvero di fronte all'inevitabile, una volta per tutte. Tutto si concretizza.
    Io personalmente credo che rimarrei pietrificato nell'attesa degli ultimi istanti.
    Ancor più qualora ci trovassimo nell'eventualità in cui la morte possa essere preceduta da lunghe e indicibili sofferenze.
    (Non so se rientra nel campo delle cause della morte di cui noi saremmo a conoscenza; in caso contrario, un altro bel dubbio pesante come un macigno).
    In tanti sono sicuro proverebbero a suicidarsi, nell'ultimo disperato tentativo di "fregare" la morte, ma se oltre la data anche la causa è prestabilita, allora servirebbe a ben poco.

    Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
    Credo che l'effetto più immediato sarebbe di rendere ogni azione più spericolata. Se so che di certo non morirò oggi ma tra vent'anni (per dire), posso permettermi di rischiare molto di più.
    C'è anche il rischio di rimanere menomato o subire qualche trauma irreversibile, pur rimanendo in vita.

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    • #17
      La tua è l'altra possibilitá che mi è balenata in mente, la somatizzazione positiva della morte. Pensa che l'alternativa fra l'uno o l'altra dipende eminentemente dalla personalità di ognuno.

      Provo ora a porvi il quesito da un punto di vista politico-sociale: cosa succederebbe se tutti sapessimo il giorno della morte di ognuno? Non pensate che la cosa acquisirebbe un tale peso da prevalere persino sul potere derivante dal denaro? Per fare un esempio, non so se avete presente il film "In time", una cosa simile.

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      • #18
        se sapessi la data della mia morte non cambierei nulla, forse poco prima farei qualche ''stupidaggine'' e potrei suicidarmi.
        se sapessi la data della morte di ognuno cercherei di passare il più tempo possibile con le persone a cui tengo.

        sapere la mia data non cambierebbe nulla, quella degli altri praticamente tutto

        edit: se tutti sapessimo di tutti non avrebbe neanche più senso vivere forse.

        comunque ritengo impossibile sapere la data di morte di qualcuno e non poter fare nulla per ritardarla, anche perchè potrei sicuramente anticiparla.
        Last edited by SePhIrOtH93; 22 January 2015, 20:52.
        Originariamente Scritto da la belva
        sseghe a due mani ogni giorno, sulla pleistescion quattro che escono giochi su giochi e minchia ho dovuto comprare casa nuova solo per metterci tutti i titoli che escono. kaffeeebuongiornissimo belìiìn

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        • #19
          Originariamente Scritto da white wolf jericho Visualizza Messaggio
          Se ci pensi allora non è molto diverso dalla situazione reale.
          Io, pur non conducendo una vita al limite, so benissimo che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo.
          Ma, nonostante questo, continuo lo stesso a procrastinare le cose.
          Teoricamente è questo quello che dovrebbe cambiare, le persone dovrebbero cercare di vivere la loro vita più intensamente, consapevoli del fatto che il giorno successivo potrebbero non esserci più.
          Non si deve aspettare che sopraggiungano gli "sgoccioli" prima di cominciare a vivere davvero.

          In sostanza, il sapere quale sia la data del nostro trapasso non dovrebbe influire sulla nostra esistenza.
          Ma in realtà lo fa, e troveremmo quella motivazione in più solo quando si avvicina l'inevitabile.
          ^
          Io voglio WWJ come presidente della repubblica.

          Comunque mettendo in mezzo un po' di argomenti random, come l'indeterminazione di Heisenberg: il solo saperlo dovrebbe apportare delle modifiche alla data ultima, per qualsiasi motivazione ciò possa coinvolgere (libero arbitrio/teoria del caos). Però supponendo che la cosa sia ininfluente o fasulla del tutto, dipende da quanto lontana la data è. Di sicuro devo vedere Escaflowne.

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