Non si può far a meno di notare l'uso frequente, da parte di molti utenti di questo forum, della lingua inglese, di barbarismi, e di neologismi stranieri.
Ciò è grave, specie se associato ad una cattiva conoscenza della lingua italiana.
E' forse giunta l'ora di cominciare a mettere in secondo piano le lingue straniere e i barbarismi (come predicò per anni Parini), e di tenere sempre alta la purezza e la correttezza della nostra patria lingua.
La Lingua Italiana è una di quelle caratteristiche che, accanto alla religione, all’etica, ai costumi, contribuisce a costruire l’entità nazione, che in quanto tale è transeunte nel tempo e nello spazio, ovvero riunisce tutto il Popolo d’Italia che fu, che è, che sarà.
Salvaguardare la propria lingua significa essenzialmente:
1) preservarne la qualità
2) preservarne l’identità
3) preservarne la correttezza formale
1) preservare la qualità di una lingua significa promuoverne la varietà lessicale e grammaticale, combattere l’appiattimento lessicale e salvaguardare tutti i sinonimi, le sfumature e le particolarità di cui il nostro idioma è tanto dotato.
Esempi pratici: salvaguardia dell’uso del congiuntivo; salvaguardia di tutta la miriade di termini esistenti per indicare un passaggio interno al terreno, ognuno con la sua sfumatura: grotta, caverna, spelonca, abituro, anfratto, galleria...
2) preservare l’identità significa salvaguardare la lingua da intromissioni dirette straniere, che sono ben da distinguere dagli influssi indiretti, invece corretti filologicamente ché la lingua è entità in evoluzione (che, si badi, significa arricchimento, non impoverimento).
Esempi pratici: da eliminare sono i termini stranieri presi tali e quali come hobby (it. Passatempo), computer (it. Elaboratore); corretti sono invece quei neologismi che vengono Italianizzati ed assorbiti: es. Il verbo “driblare” è corretto; scorretto è “dribbling” (it. Scarto, in mancanza di Italianizzazione specifica).
3) preservare la correttezza formale significa salvaguardare tutte quelle norme ortografiche, lessicali e appunto formali che caratterizzano la nostra lingua.
Esempi pratici: “ha” del verbo avere con l’h (à è ammesso ma arcaico); “doppia i” finale, possibilità offerte dalla lingua: i con accento circonflesso, j, ii, mentre sconsigliato è lasciare una semplice i; possibilità di utilizzare la j semivocalica (come faceva Pirandello).
Ai tempi del Regno d'Italia la Regia Accademia della Crusca, in collaborazione col Governo, intodusse e italianizzò moltissimi vocabili.
Fu possibile introdurre termini come “pasticceria” (prima si usava il francese patisserie), “calcio” (prima era football), “tramezzino” (prima era sandwich), “caffé”, “caffetteria” o “mescita” (prima era soltanto bar).
Ecco, come esempio, alcune delle più recenti proposte di Italianizzazione di alcuni termini informatici alloglotti oggi in voga:
Computer = elaboratore
Mouse = topolino
Monitor = visore
Cd = disco (compatto)
Floppy disk = dischetto
E-mail = posta (elettronica), riferita al sistema; lettera (elettronica), riferita al singolo documento inviato
Internet = (inter)rete
In questo topic intendo fornirvi risposte e chiarimenti, nonchè aiutarvi, per dissipare dal vostro vocabolo eventuali dubbi sulla lingua italiana, fornirvi risposte esaurienti al riguardo.
Chiedete pure
Ciò è grave, specie se associato ad una cattiva conoscenza della lingua italiana.
E' forse giunta l'ora di cominciare a mettere in secondo piano le lingue straniere e i barbarismi (come predicò per anni Parini), e di tenere sempre alta la purezza e la correttezza della nostra patria lingua.
La Lingua Italiana è una di quelle caratteristiche che, accanto alla religione, all’etica, ai costumi, contribuisce a costruire l’entità nazione, che in quanto tale è transeunte nel tempo e nello spazio, ovvero riunisce tutto il Popolo d’Italia che fu, che è, che sarà.
Salvaguardare la propria lingua significa essenzialmente:
1) preservarne la qualità
2) preservarne l’identità
3) preservarne la correttezza formale
1) preservare la qualità di una lingua significa promuoverne la varietà lessicale e grammaticale, combattere l’appiattimento lessicale e salvaguardare tutti i sinonimi, le sfumature e le particolarità di cui il nostro idioma è tanto dotato.
Esempi pratici: salvaguardia dell’uso del congiuntivo; salvaguardia di tutta la miriade di termini esistenti per indicare un passaggio interno al terreno, ognuno con la sua sfumatura: grotta, caverna, spelonca, abituro, anfratto, galleria...
2) preservare l’identità significa salvaguardare la lingua da intromissioni dirette straniere, che sono ben da distinguere dagli influssi indiretti, invece corretti filologicamente ché la lingua è entità in evoluzione (che, si badi, significa arricchimento, non impoverimento).
Esempi pratici: da eliminare sono i termini stranieri presi tali e quali come hobby (it. Passatempo), computer (it. Elaboratore); corretti sono invece quei neologismi che vengono Italianizzati ed assorbiti: es. Il verbo “driblare” è corretto; scorretto è “dribbling” (it. Scarto, in mancanza di Italianizzazione specifica).
3) preservare la correttezza formale significa salvaguardare tutte quelle norme ortografiche, lessicali e appunto formali che caratterizzano la nostra lingua.
Esempi pratici: “ha” del verbo avere con l’h (à è ammesso ma arcaico); “doppia i” finale, possibilità offerte dalla lingua: i con accento circonflesso, j, ii, mentre sconsigliato è lasciare una semplice i; possibilità di utilizzare la j semivocalica (come faceva Pirandello).
Ai tempi del Regno d'Italia la Regia Accademia della Crusca, in collaborazione col Governo, intodusse e italianizzò moltissimi vocabili.
Fu possibile introdurre termini come “pasticceria” (prima si usava il francese patisserie), “calcio” (prima era football), “tramezzino” (prima era sandwich), “caffé”, “caffetteria” o “mescita” (prima era soltanto bar).
Ecco, come esempio, alcune delle più recenti proposte di Italianizzazione di alcuni termini informatici alloglotti oggi in voga:
Computer = elaboratore
Mouse = topolino
Monitor = visore
Cd = disco (compatto)
Floppy disk = dischetto
E-mail = posta (elettronica), riferita al sistema; lettera (elettronica), riferita al singolo documento inviato
Internet = (inter)rete
In questo topic intendo fornirvi risposte e chiarimenti, nonchè aiutarvi, per dissipare dal vostro vocabolo eventuali dubbi sulla lingua italiana, fornirvi risposte esaurienti al riguardo.
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